martedì 31 maggio 2016

Spaghetti al tonno, erbe e zafferano




Una di quelle giornate.
Che sia perchè avete lavorato come matte.
Che sia perchè il frigo piange.
E voi con lui :)
Che sia perchè siete reduci da una giornata di spiaggia.
Che sia perchè non avete voglia.
O ne avete una matta.
Insomma, questi spaghetti al tonno metteranno tutti d'accordo.
Mica il solito.
Provate, e mi saprete dire!


SPAGHETTI AL TONNO, ERBE E ZAFFERANO
per 2 persone

160 g di spaghetti
2 confezioni di tonno sott'olio da 80 g
150 g di polpa di pomodoro
mezza cipollina
mezzo spicchio d'aglio piccolo
2 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di prezzemolo tritato
2 cucchiai di basilico tritato
2 dita di vino bianco
sale
una bustina di zafferano in polvere


Versare l'olio in un piccolo tegame e scaldarlo insieme a due cucchiai d'acqua. Unire la cipolla e l'aglio tritati molto fini ed appena cominciano ad imbiondire sfumare con il vino.
Far evaporare ed unire la passata. Cuocere circa dieci minuti quindi unire il tonno sminuzzato e scolato dall'olio e le erbe aromatiche
Far scaldare sul fuoco per un minuto circa quindi spegnere ed aggiungere lo zafferano.
Aggiustare di sale e usare per condire la pasta.

NOTE

- il sugo può essere surgelato. Per comodità, se ne fate una grande quantità, potete surgelarlo nei contenitori per i cubetti di ghiaccio, così poi da poter usare di volta in volta solo quello che serve, senza sprechi.

lunedì 30 maggio 2016

Barrette al cocco, limone e latte condensato (senza cottura)




Siccome non ne avevamo abbastanza qui in Arabia
Di divieti, intendo.
Quello di vestirci, noi donne, come ci pare.
Di parlare con uomini che non siano legati a noi da rapporti di parentela.
Di praticare molte professioni.
Fino a poco tempo fa di votare.
Di fare foto in giro.
Ebbene, aggiungiamone un altro.
Ma pensiamolo bene.
Applichiamoci.
Spremiamo il cervello.
Cosa potremmo fare ancora di male.
Ma ecco, per una volta che il divieto almeno sia anche per gli uomini.
Mi sembra giusto e democratico. 
Che abbia un senso profondo.
Ed una spiegazione esauriente e sensata.
Sono stata ascoltata, pare.
E' vero, è vero.
Ha esteso il divieto poi anche ad altre povere bestie, come lupi (!) e cani.
La motivazione sfugge, inizialmente.
Pare che sia una moda troppo occidentale.
Quindi almeno il problema non sono i gatti.
Siamo noi :)
Non faccio commenti, e lo sapete.
Ma immagino che per qualunque animale di questa terra sia un sollievo sapere che non verrà mai ritratto insieme al detentore di cotanta sapienza :)

Buttiamoci piuttosto su una roba che definire goduriosa è poco: la fonte è la mia amica australiana Liz, quella degli zucchini bites.
La ricetta tipicissima delle sue parti, infatti.
Delle barrette buonissime, e cosa da non sottovalutare fattibili veramente da tutti e senza alcuna cottura.
Provate? :)



 LEMON COCONUT SLICES
della mia amica Liz
per una teglia rettangolare circa 29 cm per 19 cm, circa

160 g di latte condensato
120 g di burro a temperatura ambiente, quindi morbidissimo
200 g di biscotti tipo Oro Saiwa, o tipo Marie
buccia grattugiata di un piccolo limone
70 g di farina di cocco

per il topping
150 g di zucchero a velo
qualche cucchiaio di succo di limone
un paio di cucchiaite di farina di cocco

Polverizzare i biscotti nel robot o in alternativa metterli in un sacchetto per alimenti e pestarli con un mattarello o una bottiglia. Si dovrà ottenere una polvere fine. Mescolarvi il cocco.
A parte lavorare il burro con il latte condensato, quindi unire la buccia di limone e girare bene.
Unire al composto di polveri facendole intridere per bene, quindi versare il composto nella teglia ricoperta da carta forno.
Mettere in freezer per quindici minuti, o mezz'ora in frigo.
Quindi mescolare lo zucchero a velo con il succo di limone fino ad avere un composto spalmabile ma non troppo fluido. Versarlo sul dolce e spolverizzare subito con del cocco.
Far rapprendere la glassa in frigo e servire a quadrotti.

NOTE

- è molto più buono il giorno dopo.

- secondo me sono ancora meglio freddi di frigo. In alternativa lasciateli 10 minuti a temperatura ambiente se li preferite più tiepidi.

- non osate fare a meno della glassa. E' essenziale.

- no, non è assolutamente troppo dolce. Il sapore prevalente è il limone, con un retrogusto di cocco.

- la teglia che andrebbe usata è quella da lamington.

- usando biscotti gluten free la preparazione diventa adatta ai celiaci.



lunedì 23 maggio 2016

Carrot Cake Cheesecake con frosting morbido al Philadelphia


Risale a qualche anno fa, il primo incontro con un cheesecake.
Esattamente all'arrivo in Medio Oriente.
E non certo perchè sia dolce tipico della zona che mi ospita.
Ma ospiti della zona dove vivo un numero infinito di americani DOC.
Amore a prima vista, ovvio, che una golosa e cialtrona come me una roba morbida e cremosa unita al croccante della base e dell'eventuale salsa o qualsivoglia accompagnamento non poteva lasciarla indifferente.
Ho corrotto pure la famiglia d'origine, facendola assaggiare anche a mia mamma tanti anni fa, ed ora mia sorella fa cheesecake per ogni occasione da celebrare.
C'è stata quella classica, quella senza cottura, ed una zebrata con il burro di arachidi che ancora mi sogno.
Quella giapponese.
Quelle mini. 
La Nutella con gli Oreo. 
La Nutella da sola.
Mi fermo, tranquilli: roba da far inorridire tutti i talebani del cibo.
Ma sapete com'è, chi di talebani ha attorno quelli veri agli altri non ci fa poi tanto caso ;)
Con queste premesse, il cheesecake per MTChallenge di questo mese doveva essere una bomba cialtrona di distruzione di massa.
Accantonata per momentanea irreperibilità di un ingrediente l'idea originale (ma tranquilli Anna Luisa e Fabio, la farò comunque appena possibile solo per voi :D ecco quella al posto immediatamente successivo, quella che mi ha fatto impazzire all'ultimo ingresso da The Cheesecake Factory.
Immaginate una torta di carote ed un cheesecake cotti insieme, ricoperti dal tipico frosting della torta di carote, ovvero il mitico cream cheese frosting, ma lasciato leggermente più morbido.
Una roba di cui mangiate una fetta, e dovete fermarvi.
Quindi una forza sconosciuta e misteriosa vi trascina a prenderne ancora.
A tornare al frigo con effetto boomerang.
Finchè non sarà finita non avrete pace.
The next level, dicono i miei amici americani.
Provateci, se avete coraggio :D

Ovviamente partecipo a MTChallenge, che questo mese ci vede sfidare sul cheesecake di Anna Luisa e Fabio del blog Assaggi di Viaggio.





CARROT CAKE CHEESECAKE CON PHILADELPHIA FROSTING
per una teglia da 24 cm

 per la base
130 g di biscotti tipo Digestive
70 g di burro
un pizzico di cannella
un pizzico di noce moscata
un pizzico di zenzero in polvere

per il cheesecake
550 g di Philadelphia
120 g di zucchero semolato
2 uova intere
un cucchiaino di estratto di vaniglia

per la torta di carote
220 g di carote grattugiate finemente
140 ml di olio di semi di girasole
80 g di brown sugar
90 g di zucchero semolato
2 uova intere
150 g di farina
mezzo cucchiaino di bicarbonato
mezzo cucchiaino di lievito per dolci
un pizzico di cannella
un pizzico di noce moscata
un pizzico di zenzero in polvere
un pizzico di sale

per il frosting
200 g di Philadelphia
30 g di burro morbido
250 g di zucchero a velo

Preparare la base: frullare i biscotti in modo da renderli polvere, quindi unire le spezie ed il burro fuso e girare in modo da intridere bene la polvere finchè sembrerà sabbia bagnata. Versarla sul fondo di una tortiera a cerniera foderata con carta forno pressando bene, quindi mettere in freezer.

Preparare il cheesecake: tirare philadelphia e uova fuori dal frigo in modo che siano a temperatura ambiente quando si comincia a lavorarli. Battere il formaggio con lo zucchero quindi aggiungere uova e vaniglia. Lasciare da parte.

Preparare la torta di carote: pressare le carote grattugiate tra due fogli di carta da cucina per assorbire il liquido in eccesso. A parte battere l'olio con gli zuccheri, quindi unire le uova, la farina, le spezie, il lievito ed il bicarbonato. Unire da ultime le carote.

Comporre il dolce: prendere la tortiera dal freezer e versarvi uno strato sottile di torta di carote. Versare quindi alcune cucchiaiate di cheesecake qua e là, senza uniformare.


Coprire con cucchiaiate di torta di carote e continuare fino ad esaurimento ingredienti. Terminare la torta con uno strato uniforme di cheesecake.


Cuocere in forno preriscaldato a 180 per mezz'ora, quindi abbassare a 170 e continuare per altri 30-40 minuti. Dovrà essere soda e solo leggermente tremolante al centro.
Far raffreddare a temperatura ambiente e poi una notte in frigo.

Preparare il frosting: battere il Philadelphia a temperatura ambiente con il burro ammorbidito. Aggiungere quindi lo zucchero e battere finchè uniforme. Mettere in frigo mezz'ora.

Versare il frosting sul dolce e tenere in frigo fino al momento di servire.


NOTE

- il dolce può essere preparato anche con 3 giorni di anticipo e tenuto in frigo.

- il frosting NON è quello dei cupcakes che sta in piedi da solo, ma più una morbida crema di accompagnamento che mantiene la consistenza ottimale in frigo senza raggiungere il rigor mortis.

- non mescolate i due strati di cheesecake e torta di carote, ma versateli semplicemente a cucchiaiate alternate.

giovedì 19 maggio 2016

Shawarma di pollo al forno con salsa allo yogurt

L'occhio mi ci è caduto subito.
E no, non perchè ci sia, che so, la Nutella a solleticarmi.
Ma quella parola magica: shawarma.
Finalmente qualcuno che la chiama col nome esatto.
E non come spesso sento in Italia con orrore, kebab.
Che credetemi, è tutta un'altra cosa.
Una shawarma, come racconta anche Nigella, è carne condita dalle più disparate spezie, infilzata su un grande spiedo rotante e cotta lentamente.
 Che sia pollo, agnello, manzo, tutto va bene (tranne il maiale, ovvio).
Viene tagliata quindi sottilmente e messa sul tipico pane basso e non lievitato, condita con una salsa a base di tahine e arricchita, volendo, di ogni ben di Dio.
Eh si, perchè se vai a comprarne nel deserto dove vivo l'orgoglioso proprietario del chiosco insisterà per la versione special, ovvero quella che dentro al pane prevede sottaceti, spezie, salsa della casa che non si sa bene cosa sia, e udite udite: patatine fritte.
Inorridite pure.
Che comunque per amor di scienza è stata provata, e decretato che per quanto in effetti gustosa i tempi di digestione la relegano a non più di una volta all'anno.
Nigella scrive che ovviamente sarà difficile replicarla esattamente, e la versione che ne dà è certamente alleggerita.
Ma almeno non include l'acquisto dello spiedo verticale!


OVEN-COOKED CHICKEN SHAWARMA 
da Simply Nigella di Nigella Lawson
12 cosce di pollo disossate e senza pelle
2 limoni non trattati
100 g di olio d'oliva comune
4 grossi o 6 piccoli spicchi d'aglio tritati finemente
2 foglie di alloro, secche o fresche
2 cucchiaini di paprika
2 cucchiaini di cumino in polvere
1 cucchiaino di coriandolo in polvere
1 cucchiaino di peperoncino secco
1/4 di cucchiaino di cannella
1/4 di cucchiaino di noce moscata appena grattugiata
2 cucchiaini di sale marino in fiocchi
lattuga, per servire
per la salsa
250 g di yogurt naturale
4 cucchiai di salsa tahine
1 grosso o 2 piccoli spicchi d'aglio tritati
sale a piacere
semi di melagrana per decorare

Mettere le cosce di pollo in una sacchetto per alimenti e grattugiare dentro i limoni, quindi spremerne il succo ed aggiungerlo. Versare quindi l'olio, l'aglio e tutti gli altri ingredienti (tranne quelli per la salsa).
Dare una mescolata al sacchetto, chiuderlo bene e metterlo in frigo per almeno 6 ore (o un giorno intero).
Al momento di cuocerlo portarlo a temperatura ambiente e scaldare il forno a 220 gradi.
Versare tutto il contenuto del sacchetto in una teglia (pollo e marinata) abbastanza grande in modo che la carne stia in un solo strato e cuocere per circa 30 minuti, o comunque finchè sarà dorato.
Preparare intanto la salsa mischiando semplicemente gli ingredienti, aggiustando di sale a piacere e decorando con qualche seme di melagrana.
Sistemare la lattuga affettata o a pezzi in un piatto da portata e completare con il pollo, inclusi i succhi che faranno da delizioso complemento alla lattuga (a meno che, dice Nigella, siate contrari ai succchi unti provenienti dalla cottura...per ragioni inspiegabili :)
Servire accompagnando con pane pita.
NOTE

- come tipico di Nigella Lawson, anche questa ricetta è spiegata perfettamente ed a prova di chiunque, me compresa.

- la shawarma è una preparazione presente in quasi tutti i Paesi mediorientali, e si distingue per le spezie usate. Quella illustrata è più turca che araba, ma non per questo meno buona.

- la carne marinata è morbidissima e saporita. Le spezie sono ben bilanciate tanto che il mio augusto consorte non si è nemmeno accorto della presenza della cannella, ma confesso di aver omesso il coriandolo che odiamo entrambi. I miei cucchiaini sono stati tutti rasi. La dose delle spezie è spesso difficile da dare in una ricetta perchè non solo si tratta spesso di gusti personali ma anche perchè cambiano molto di aroma a seconda della loro provenienza.

- i succhi creati in cottura sono ovviamente deliziosi, oltre che pericolosi per le arterie, ma tanto ci mangio insieme la lattuga e bilancio, no?

- la salsa è assolutamente deliziosa e la quantità di tahine perfetta per sentirsi ma non essere troppo invadente. La tahine è estratta dai semi di sesamo tostati e conosciuta principalmente per il suo uso nell'hummus. In realtà in Medio Oriente è usata per aromatizzare tantissime salse di accompagnamento, in genere mescolata con yogurt o laban, il tipico formaggio di yogurt. Ha un sapore che ricorda lontanamente le noci e le arachidi, e ricordate che se è troppo amara vuol dire che è vecchia o è stata conservata male.

- l'aglio lo uso con parsimonia e tutti i miei spicchi erano piccoli. Li ho sentiti appena e solo nella salsa.

- ho fatto dose intera, sperando nella gioia di un avanzo. Il mio augusto consorte ne ha mangiato undici, ripeto undici pezzi. Erano piccoli, va bene. Ma fatto dall'uomo che considera il pollo una bestia monoporzione non stupisce. 
 
 

lunedì 16 maggio 2016

French toast all'arancia e cannella


C'è pasto più bello della colazione?
Sicuro non per me.
Anzi mangerei gli stessi cibi anche per pranzo e cena!
Ed oggi unisco l'utile al dilettevole con una ricetta che nasce per riciclare il pane raffermo, di qualunque tipo, o anche del banale pan carrè, del panbrioche o, perchè no, della colomba o del panettone avanzati che nessuno vuole più.
Anzi, più saranno raffermi più il French Toast o pain perdù come lo chiamano i francesi verrà buono.
Questo in particolare ha un aroma leggermente agrumato ed un sottile profumo di cannella.
Chi prova per primo? ;)




FRENCH TOAST
per due persone 

4 fette di pan carrè o panbrioche leggermente raffermo
4 uova intere
250 ml di latte
un cucchiaino di estratto di vaniglia
mezzo cucchiaino di cannella
un cucchiaio di zucchero
il succo di mezza arancia
buccia di mezzo limone
burro e olio di semi, per la cottura
frutta a piacere e sciroppo d'acero, oppure miele, per servire
poco zucchero a velo, facoltativo


Mescolare in una ciotola le uova intere, il latte, la vaniglia, la cannella, il succo di arancia, lo zucchero e la buccia di limone.
Sistemare le fette di panbrioche in una teglia bassa che le contenga in un solo strato e non troppo grande, quindi versarvi sopra il composto di uova.
Far riposare 5 minuti, quindi girare le fette ed aspettare ancora 5 minuti.
In una padella scaldare due noci di burro con due cucchiai di olio su fuoco medio, quindi cuocervi le fette di pane scolate per un paio di minuti per parte dinchè saranno ben dorate.
Continuare finchè si saranno esaurite le fette di pane eventualmente aggiungendo burro ed olio alla padella.
Far scolare le fette su una griglia e servirle subito con poco zucchero a velo, sciroppo d'acero e frutta a piacere.





NOTE

- per realizzare il French Toast va benissimo anche del pane comune, anzi è un ottimo modo per riciclarlo. Qualunque cosa si usi meglio se un po' raffermo o il french toast potrebbe rompersi dopo cotto. Se si muore dalla voglia di preparararlo per colazione lasciare le fette all'aria per una notte.

- la cannella è assolutamente facoltativa e può essere aumentata o diminuita nella quantità.

- volendo esagerare ci sta benissimo anche un ciuffetto di panna montata.


mercoledì 11 maggio 2016

Brownies alla Nutella di Nigella Lawson



Ti piace vincere facile.
Me lo sono detta da sola sfogliando il libro appena sono capitata su questa ricetta.
E non solo per la foto invitantissima.
Ho strabuzzato gli occhi.
Perchè, si, una ricetta praticamente identica a questa ce l'ho sul mio blog dal 2012.
In effetti è uno spin-off di un'altra vista nello show televisivo di Martha Stewart, che invece richiedeva burro di arachidi ed uova.
Per cui a colpo sicuro l'ho fatta.
Perchè sapevo che sarebbe venuta bene.
E' la ricetta più cliccata e rifatta, da me, con visualizzazioni a cinque zeri.
Ma allora io e Nigella abbiamo le stesse idee criminali!
O guardiamo gli stessi programmi tv.
Oltre a condividere un certo spirito cialtrone contro il quale, ahimè, non c'è rimedio :)
                                    
    






NUTELLA BROWNIES
da Simply Nigella di Nigella Lawson
per uno stampo quadrato da 20cm
 
4 uova grandi
270 g di Nutella
un pizzico di sale
mezzo cucchiaino di zucchero a velo

Preriscaldare il forno a 180 gradi e foderare uno stampo quadrato da 20 cm di lato con carta forno.
Battere le uova intere con il pizzico di sale con delle fruste elettriche finchè saranno il doppio del volume iniziale. Ci vorranno come minimo 5 minuti di orologio.
Versare la Nutella in un contenitore che possa andare nel microonde e scaldarla leggermente in modo che diventi più fluida . L'operazione può essere fatta anche a bagnomaria sul fornello.
Versare la Nutella nel composto di uova sbattendo con una spatola finchè il tutto sarà amalgamato. Il composto perderà come è ovvio un po' di volume.
Versare nella teglia preparata e cuocere in forno per circa 17-20 minuti. La superficie deve risultare asciutta con un centro leggermente più morbido, dall'aspetto gelatinoso.
Far raffreddare completamente nella teglia prima di tagliare il dolce in 16 quadratini da spolverizzare con pochissimo zucchero a velo prima di servire.

 NOTE

- questa è una ricetta che sorprende per semplicità e risultato. E' in effetti più buona il giorno dopo, e sublime fredda di frigo come osserva anche Nigella, ma dura resistere per far la prova.

- non prevedendo alcun tipo di lievito le uova vanno montate molto bene per evitare l'effetto frittata, dietro l'angolo se il passaggio viene fatto male.

- le indicazioni, che diciamolo, si riducono a montare le uova ed unire poi la Nutella fluida, sono chiare ed a prova di bomba. L'unica dritta da seguire è, oltre a montar bene le uova, quella di scaldare la Nutella per renderla fluida altrimenti sarà più difficoltoso unire i due composti senza smontare le uova irrimediabilmente.

- la Nigella salutista (uhm, davvero???) va ricercata nell'estrema parsimonia con cui viene usato qui lo zucchero a velo, cosa che mi ha strappato una risata, e nell'indicazione di come la ricetta sia naturalmente gluten free.



lunedì 9 maggio 2016

Pollo magico al formaggio, in due ingredienti!




Quando si dice non ho niente in frigo.
Eppure basta che ci sia un petto di pollo.
E del caprino
Se non avete quello alle erbe fatelo da voi, mischiandovi delle erbe aromatiche tritate finissime.
Poi basta cambiare prospettiva.
Perchè qui il formaggio non va sopra.
Va...sotto.
Chi ci prova per primo? :D




POLLO MAGICO AL FORMAGGIO
per 4 persone
4 petti di pollo con la pelle
formaggio caprino alle erbe (ho usato il Boursin)
sale, poco olio extravergine


Mettere i petti di pollo in una teglia coperta con carta forno e preriscaldare il forno a 190 gradi.
Sollevare delicatamente la pelle dai petti, senza staccarla completamente.
Inserire quindi una generosa cucchiaiata di formaggio sotto la pelle, premendo per compattare e spalmare leggermente.
Salare con moderazione e con un pennellino ungere ogni petto di pollo con poco olio.
Infornare e cuoci per circa 15-20 minuti a seconda della dimensione, e comunque finchè sarà bello doato.
Far riposare cinque minuti prima di servire.


NOTE


- il formaggio fonde in cottura e diventa quasi un tutt'uno con la pelle donando un aroma ed un sapore unici, oltre a morbidezza alla carne.
- non esagerare con il sale dato che il formaggio caprino è già molto sapido.

lunedì 2 maggio 2016

Crème brulée al caffè


Una di quelle foto che per qualche motivo fanno il giro del mondo.
Dei giornali.
E delle coscienze.
L'ho guardata senza stupore e senza sorpresa.
No, non sono assuefatta, credetemi.
Solo che questa foto è la realtà del luogo dove vivo.
E mi stupisco piuttosto del fatto che ancora ci siano tante persone che se ne dicano sconvolti.
Se vivete in Arabia e siete una donna, indossate l'abaya.
Se siete una donna e vivete in Arabia potrete entrare al ristorante solo dal lato per famiglie, la family section ben separata dalla single section, ovvero il lato riservato agli uomini non accompagnati dal gentil sesso.
Se siete una donna e vivete in Arabia al suddetto ristorante siederete si, ad un tavolo, ma il tavolo verrà vietato agli sguardi indiscreti tramite, all'occorrenza, una tenda, un paravento mobile o addirittura la sala sarà divisa in tante mini sale all'uopo.
Se siete una donna occidentale e vivete in Arabia, potrà capitare che al ristorante voi ed il vostro augusto consorte chiediate che no, per cortesia, la tenda non sia tirata ed il paravento non chiuso del tutto. Pietà.
Saranno gli altri a guardare noi, furtivi a volte.
Sorridenti, specie i bimbi.
Con disapprovazione, specie gli adulti di sesso maschile.
Il mio augusto consorte verrà di certo ogni volta compatito, per avere una moglie che si espone così tanto (e si noti che ovviamente ho l'abaya addosso).
Poi, ogni tanto, la rivolta.
No, non la loro.
La mia.
Il nostro paravento aperto, quello dei vicini di tavolo ovviamente chiuso.
Mormorano, ogni volta che escono per andare al buffet e ci guardano.
Pazienza, siamo abituati.
Improvvisamente dalla tenda che ci separa, qualcosa che vola e mi atterra su una spalla.
Un chewing-gum.
Masticato, sia chiaro.
Mi hanno tirato un chewing-gum.
Giuro, Hulk si sarebbe spaventato a vedermi trasformare.
Il consorte, che ancora non ha visto, pure.
Le Erinni in persona mi avrebbero arruolato.
Apro la tenda come un'ossessa, e come un'ossessa inondo con un fiume di parole.
E rendo gentilmente il chewing gum avvolto in un fazzolettino.
Lo shock nei loro occhi.
E chi se lo sarebbe immaginato che avrei avuto il coraggio.
Non si sono scusati, ovvio.
Ma sono certa che ci penseranno due volte, se verrà loro in mente di rifarlo :)

No comment, come sempre :) e mi consolo con una roba di un buono, ma di un buono....se vi piace la crème brulée classica, amerete questa versione al caffè.
Perfetta a fine pasto, come merenda.
O se vi dovessero tirare un chewing gum :)




COFFEE CREME BRULEE
da Just Dessert di Gordon Ramsay
per 6 stampini come in foto

350 ml di panna fresca da montare
125 ml di latte intero
50 ml di caffè espresso appena fatto ed intiepidito
un cucchiaio di Tia Maria (facoltativo)
6 tuorli d'uovo grandi
75 g di zucchero semolato

per la copertura
 2 cucchiai abbondanti di zucchero demerara


Versare latte e panna in un pentolino e scaldarli senza farli bollire. Unire quindi il caffè ed il liquore, se lo si usa, e lasciare da parte a fuoco spento.
Battere i tuorli finchè saranno ben montati e chiari, quindi unirvi lentamente il composto di latte e panna ancora caldo. Unire quindi lo zucchero girando bene ed infine passare il tutto ad un colino.
Versare il composto negli stampini (o, suggerisce Gordon Ramsay, in tazzine da caffè che possano andare in forno) e cuocere a bagnomaria in forno preriscaldato a 140 gradi (per me 150) per circa 40-45 minuti.
Far raffreddare a temperatura ambiente e poi in frigo per minimo 3 ore, ma meglio una notte.
Poco prima di servire spolverizzare con lo zucchero Demerara e farlo caramellare usando una torcia da pasticceria.
Servire subito e decorare volendo con chicchi di caffè ricoperti di cioccolato.

NOTE

- il dolce non caramellato può essere conservato in frigo anche 3 giorni, coperto con pellicola.

- se non si possiede una torcia da pasticceria passare il dolce in freezer per 15 minuti dopodichè metterlo sotto il grill del forno, controllandolo a vista.

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