sabato 26 marzo 2016

Zuppa di salmone e gamberi con cornbread






Abito sul mare.
Anzi su un mare bellissimo.
Eppure, di frutti di mare non ne ho mai visto uno.
Non fanno parte della cultura alimentare del posto.
Il pesce, certo diverso da quello del Mediterraneo, venduto solo al mercato locale.
Uhm, non propriamente il luogo dove una donna va sola.
Bisogna mandare gli uomini.
E come appaia questo mercato magari lo racconto un'altra volta.
Perchè dubito che se descrivessi l'odore rimarreste su questa pagina.
Un sacco di gatti ciccioni e bellissimi a girare tra i banchi.
Insomma, unica soluzione il banco pesce del supermarket.
Dove arrivano i famosi gamberi del mar Rosso e con quelli siamo già contenti.
E il salmone.
Avete capito bene.
Salmone fresco.
Pare che agli arabi piaccia tanto.
Impossibile capire da dove, visto che il proprietario mi dice che la provenienza sia lo Yemen.
Luogo che non mi pare sia famoso per il suddetto pesce ma non voglio indagare.
Anche perchè la conversazione avviene tra inglese maccheronico, arabo ancora peggiore e qualche parola di urdu qua e là.
Insomma, per farvela breve ho solo salmone e gamberi a disposizione.
Eppure il risultato è molto, molto meglio del previsto.
La zuppa buonissima, grazie al fumetto di gamberi.
E il cornbread ad accompagnare, con il suo gusto tipicamente dolciastro, perfetto complemento al piccante appena accennato dell'intingolo.
Provatela, perchè onestamente ha superato alla grande ogni aspettativa!

 Con questa ricetta partecipo all'MTChallenge di questo mese che ci vede sfidare sul Brodetto dell'Adriatico di Anna Maria Pellegrino del blog La cucina di QB.





ZUPPA DI SALMONE E GAMBERI CON CORNBREAD
per 3/4 porzioni, o due abbondanti

per la zuppa 
un filetto di salmone da circa 400 g
20 gamberi 
uno spicchio d'aglio
mezza cipolla bianca
2 cucchiai di olio extravergine
un bicchiere di vino bianco secco
500 g di passata di pomodoro
150 ml di fumetto di gamberi
sale, poco peperoncino

per il fumetto di gamberi
le teste dei gamberi
sedano, carota, cipolla
prezzemolo
acqua

per il cornbread (di Martha Stewart)
180g di farina di mais fine tipo Fioretto
30 g di farina 00
60 g di zucchero semolato
un cucchiaino di lievito per torte salate (baking powder)
mezzo cucchiaino di bicarbonato
un cucchiaino raso di sale
220 ml di latticello (buttermilk)
125 ml di latte intero
un uovo grande
40 g di burro

Preparare il brodo di gamberi: tritare finemente del sedano, una mezza carota ed una mezza cipolla. Scaldate poco olio in una pentola e fate soffriggere per pochi minuti a fuoco basso. Unire le teste dei gamberi ed alzare il fuoco facentole tostare leggermente. Unire abbondante acqua e portare a bollore, quindi mettere il coperchio, abbassare il fuoco e far cuocere per un'ora.
Far intiepidire, passare al colino schiacciando bene le teste e aggiustare di sale se necessario.

Preparare la zuppa: scaldare l'olio un una pentola, quindi unire la cipolla tritata e lo spicchio d'aglio intero. Soffriggere ed unire il vino facendolo evaporare, quindi eliminare l'aglio. Unire la passata di pomodoro, il brodo e poco peperoncino secco. Far sobollire piano per circa 15 minuti, scoperto.
Unire quindi il salmone in pezzi grossolani e i gamberi puliti. Coprire e continuare la cottura per circa 20 minuti.
Far riposare qualche minuto prima di regolare di sale.

Per il cornbread: Preriscaldare il forno a 210 gradi e mettervi a scaldare una padella di ghisa da 20 cm unta con olio di semi.
Mescolare farina di mais, farina 00, zucchero, lievito, bicarbonato e sale. A parte mesolare il latticello, il latte e l'uovo. Unire il composto liquido alle polveri girando bene, quindi unire da ultimo il burro fuso e raffreddato.
Tirare fuori la padella dal forno e versarvi con attenzione il composto. Rimettere in forno e cuocere finchè il tutto risulterà ben dorato, circa 25-30 minuti (ne sono bastati 20 nel mio forno)
Far intiepidire prima di tagliare a cubetti e servire.



NOTE

- la zuppa può essere preparata con un giorno di anticipo, anzi sarà ancora più buona.

- il cornbread è migliore il giorno stesso in cui è preparato. E' un tipico pane veloce americano che si cuoce in una padella di ghisa in forno. Il gusto dolciastro è caratteristica imprescindibile.

- il tag gluten free si riferisce alla sola zuppa.


giovedì 24 marzo 2016

Polpettine di zucchine e ricotta



Migliora il tempo in Italia, finalmente?
In Arabia nemmeno ve lo dico, tanto si sa che viviamo in un'estate perenne.
Da voi tempo di zucchine, da me anche...ma soprattutto tempo di pensare a ricette in linea con i prodotti disponibili durante la bella stagione
Per le polpettine di oggi mi sono ispirata a quelle viste sulla pagina della Galbani, anzi date un'occhiata perchè hanno mille idee pratiche e veloci!
Sono buonissime come secondo piatto leggero e vegetariano, se accompagnate da un'insalata, o come accompagnamento o antipasto sfizioso o ancora ideali da servire ad un pic nic...magari a Pasquetta.
Buonissime sia tiepide che fredde, e comode da preparare in anticipo.
E da non sottovalutare: pronte in un attimo!
Che aspettate a provarle? ;)




POLPETTINE DI ZUCCHINE E RICOTTA

2 grosse zucchine
un uovo intero
40 grammi di parmigiano grattugiato
80 g di ricotta
qualche cucchiaio di pangrattato
sale, pepe
uno spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
olio di semi di girasole per la frittura
pangrattato extra per la panatura
 

Tagliare le zucchine a julienne dopo averle lavate ed asciugate.
Versarle in una padella ampia insieme ad un cucchiaio di olio extravergine e lo spicchio d'aglio. Cuocerle per pochi minuti su fuoco medio, quindi lasciarle da parte a raffreddare.
Unire quindi l'uovo, il sale, pepe, il parmigiano e la ricotta.
Amalgamare il tutto ed unire tanto pangrattato quanto ne serve per avere un composto che stia insieme ma non troppo sodo.
Formare delle polpettine con le mani bagnate e rotolarle nel pangrattato.
Friggerle in abbondante olio d semi di girasole finchè ben dorate.
Servire tiepide o fredde.


NOTE

- sono buonissime anche se preparate con qualche ora di anticipo.

lunedì 21 marzo 2016

Cheesecake bicolore alla Nutella


Ancora lui.
E manco posso dire che non dovevamo vederci più dato che lo vedo quasi tutti i giorni.
Il collega americano svampito che crede che la Gioconda sia a Firenze.
Credeva, spero.
Torna alla carica perchè il viaggio che sta organizzando pare sia piuttosto confuso, ancora.
Questa volta non è sicuro di quanti giorni trascorrere a Roma.
Uno o due bastano?
No, non bastano.
Ma dipende ovviamente dal programma generale.
Che c'è a grandi linee.
Ed è come dire che non ci sia.
Elenco solo alcune delle meraviglie che Roma offre a chi la visiti.
E viste le premesse sulla povera Monna Lisa mi tengo rigorosamente  sull'ovvio e sul convenzionale.
Non vuoi vedere almeno il Colosseo?
I don't know.
Dice che non lo sa.
Non sa come spiegare al figlio che lì dei poveri essere umani venivano sbranati da bestie feroci.
Mi chiedo se la stessa sensibilità l'abbia avuto visitando una riserva dei nativi americani nel suo Paese, ma la domanda mi muore in bocca.
E' la storia, baby.
Ci penserà su.
Devoto cristiano, mi gioco San Pietro ed il Vaticano.
Il suo sguardo sempre quello.
Is it fun?
Divertente.
Vuole sapere se è divertente.
Totò diceva che ogni limite ha la sua pazienza.
Non in questo caso.
Allargo le braccia.
Non vai in Vaticano perchè è divertente.
Ci vai per riempirti gli occhi di arte e storia.
Non è Disneyland.
Nè un parco a tema.
Ma allora cosa vuoi fare?
Maybe some hiking. 
Delle escursioni.
Gli sparo che Roma ha sette colli.
Può fare escursioni lì.
Ed ora onestamente temo il suo ritorno :D

Allora, e dovessi scegliere di mangiare un solo dolce prima di morire sarei molto, molto indecisa.
Ma questo cheesecake se la batterebbe alla pari con una delle Pavlove di questo blog.
 C'è di tutto, anzi di più: la Nutella, gli Oreo e chi più ne ha più ne metta.
Se avete un'occasione speciale, provatela.
E se non ce l'avete, createvela al più presto ;)



CHEESECAKE BICOLORE ALLA NUTELLA
per uno stampo da 26cm di diametro

per la base
30 biscotti Oreo
80 g di burro

per il ripieno bicolore
 un kg di formaggio tipo Philadelphia a temperatura ambiente
175 g di panna da montare ben fredda (più due cucchiai extra)
190 g di Nutella
180 g di zucchero
un cucchiaio di amido di mais
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
4 uova a temperatura ambiente 

per la glassa alla Nutella
190 g di Nutella
80g di panna da montare


Preparare la base: aprire gli Oreo in due e rimuovere la crema (metterla in un sacchetto per alimenti e surgelarla: potrei darvi delle ricette per usarla ;)
Mettere i biscotti senza crema nel robot e polverizzarli. Unire il burro fuso, girare ancora e versare il composto alla base di uno stampo a cerniera da 26 cm ben unto. Pressare il composto con il retro di un cucchiaio finchè ben compatto.
Cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 13-15 minuti.
Tirare fuori dal forno e far raffreddare.

Preparare il ripieno bicolore: Battere con le fruste il Philadelphia con la panna liquida. Bisogna avere pazienza ed aspettare che il tutto monti un po' prendendo consistenza (altrimenti il composto sarà troppo liquido) . Unire sempre battendo lo zucchero mescolato con l'amido di mais ed infine la vaniglia. Unire quindi un uovo alla volta senza smettere mai di frullare.
Versare quindi circa poco meno di metù del composto in un'altra ciotola. Unirvi la Nutella e due cucchiai extra di panna liquida. Girare finchè il tutto sarà ben amalgamato.
Versare il composto bianco sulla base di biscotti e mettere 10 minuti in freezer.
Dopodichè versare lentamente il composto scuro spalmando la crema con delicatezza cercando di non far mischiare gli strati.


Cuocere in forno preriscaldato a 150 gradi per circa 45-55 minuti. Quindi spegnere il forno ma lasciarvi la torta dentro per un'altra ora.
Tirare quindi fuori dal forno e far raffreddare a temperatura ambiente.

Preparare la glassa alla Nutella: versare la panna fatta bollire sopra la Nutella e girare bene. Versare immediatamente sul dolce freddo e mettere in frigo per una notte.
Decorare volendo con delle nocciole tostate e servire.




NOTE

- il dolce può essere fatto anche con due giorni di anticipo, anzi sarà ancora più buono.

- se possibile scegliete una panna ad alto contenuto di grassi, che monta meglio quando unita ad altri ingredienti.

- le dosi indicate vanno bene per uno stampo da 26cm, volendo realizzare un dolce più piccolo sappiate che riducendo tutto della metà diventa perfetta per uno stampo da 18 cm. Volendo invece realizzare un dolce da 20 cm bastano tre quarti della dose iniziale.

- il passaggio in freezer è una mia aggiunta non presente nella ricetta originale, ma aiuta a tenere gli strati ben separati.

- se amate come me i cheesecake in tutte le loro declinazioni non perdetevi la sezione dedicata ;)


lunedì 14 marzo 2016

Crème caramel al cocco, in tre ingredienti (senza glutine e senza lattosio)


Niente tempo per raccontare.
Ma certe ricette non possono aspettare.
Tre  ingredienti.
Una semplicità disarmante.
Vi prego, provate.
E' di un buono esagerato.
E farete felici chi deve rinunciare al glutine o al lattosio.
O entrambi, ahimè.
Anzi, farete felici tutti i golosi di casa vostra.
Qui è finito a tempo di record.
Chi prova per primo?
Fidatevi.
E se non di me, di Nigella Lawson ;)




COCONUT CREME CARAMEL
da How to Eat di Nigella Lawson
per uno stampo da 800ml di capacità

600 ml di latte di cocco non zuccherato (quello più denso contenuto nelle lattine)
4 uova intere e 4 tuorli
45 g di zucchero semolato (io 70 g)

per il caramello
150 g di zucchero semolato
5 cucchiai di acqua 


Accendere il forno a 160 gradi e metterci dentro a scaldare lo stampo in cui verrà cotto il dolce.
Preparare il caramello mettendo i 150 g di zucchero con l'acqua in un pentolino a fondo spesso, girare brevemente con un cucchiaio di legno perchè cominci a sciogliere quindi mettere su fuoco medio finchè si otterrà un caramello chiaro.
Versare il caramello nello stampo caldo facendolo scorrere bene lungo le pareti e lasciarlo da parte perchè indurisca.
In una terrina battere con una forchetta uova, tuorli e zucchero.
Scaldare a parte il latte di cocco e versarlo lentamente sembre battendo sul composto di uova.
Versare tutto nello stampo con il caramello e mettere il tutto in una teglia più grande.
Versarvi dell'acqua calda in modo che lo stampo del budino ne venga immerso fino a circa poco meno di metà.
Cuocere in forno per circa 45 min/un'ora: la superficie dev'essere soda ma il dolce dovrà fremere un poco se mosso.
Sfornare, togliere dall'acqua e far raffreddare prima a temperatura ambiente e poi una notte in frigo.
 Al momento di servire passare una lama tra il dolce ed i bordi dello stampo e rigirarlo sul piatto da portata.

NOTE

- sformare questo genere di dolce mi mette sempre l'ansia per cui oltre a passare la lama ho anche scaldato le pareti e la base dello stampo con il phon per sciogliere leggermente il caramello. In questo modo si è sformato perfettamente.

- lo zucchero nel dolce per i miei gusti è poco, consiglio di aumentarlo leggermente.

- resiste benissimo diversi giorni in frigo.

lunedì 7 marzo 2016

Pavlova al limone e mandorle


Certo te la sei cercata.
Proprio qui.
In uno dei Paesi islamici più conservatori ed osservanti.
Che razza di idea.
Te ne vai in giro con le braccia scoperte.
La testa pure.
Che scandalo.
Hanno fatto benissimo a portarti via con la macchina della polizia religiosa.
Che qui in realtà si chiama Commissione per la Prevenzione del Vizio e la Promozione della Virtù.
Un compito elevatissimo, controllare che nessuno di noi sgarri dalla retta via.
Anche tu.
E non importa che tu sia una bambola gigante.
O meglio un povero lavorante pagato per vestire un costume da principessa dei cartoni.
Stai sulla strada per pubblicizzare un negozio di dolciumi ed attirare i bambini.
Sei ovviamente un insulto alla pubblica moralità.
Un incentivo a comportamenti scellerati.
Un esempio che potrebbe deviare le nostre menti.
Sia mai che vedendoti ci venga voglia di metterci un vestito da principessa.
Le tue foto nel cellulare della polizia fanno quasi ridere, se non fossero tragiche.
Hanno arrestato una bambola.
Ma sul serio.
Vabbè che qui i pupazzi di neve sono considerati anti-islamici.
E Topolino un agente di Satana.
Dei Puffi nemmeno parliamo, per carità.
Che poi a pensarci bene vivono tutti a torso nudo.
E con una sola donna nel villaggio.
Non commento, lo sapete.
Riporto un fatto.
Però spero che l'abbia detto, il poveretto appena si sarà tolto il costume incriminato.
Non è colpa mia.
E' che mi disegnano così :)

Riprendiamo fiato, è il caso di dirlo, con un dolce che vi OBBLIGO a provare se come me amate meringa e limone. Nigella dice che è come una specie di lemon pie  al contrario ma non rende.
E' il paradiso del lemon curd che annega nella meringa, la panna e le mandorle.
Uno di quei dolci assassini che non riuscirete a smettere di mangiare.
Una roba divina.
Lo so che la foto non rende, ma immaginatemi in cucina a cercare di scattare di nascosto mentre gli ospiti sono a tavola...
Su, che di sicuro avete qualche albume da riciclare ;)



LEMON PAVLOVA
per un dolce da circa 23 cm di diametro
da Simply Nigella di Nigella Lawson

6 albumi
375 g di zucchero semolato
 2 cucchiaini e mezzo di amido di mais (maizena)
2 limoni bio
50 g di mandorle a lamelle
300 ml di panna fresca da montare
un barattolo di lemon curd da 375 g

se preferite fare il lemon curd a casa:

2 uova grandi
2 tuorli
150 g di zucchero
succo e buccia grattugiata di due limoni grandi
100 g di burro


Preriscaldare il forno a 180 gradi.
Battere gli albumi finchè cominciano a montare ma ancora non sono ben sodi, aggiungere quindi sembre battendo con le fruste (o in una planetaria) un cucchiaio di zucchero alla volta.
Quando la meringa sarà ben soda e tutto lo zucchero amalgamato unire l'amido, la buccia grattugiata di un limone e 2 cucchiaini del suo succo.
Amalgamare velocemente con una spatola e non con le fruste quindi versare il composto in una teglia coperta con carta forno (imburratela, è meglio, o spruzzatela con spray staccante) ed allargarlo in un cerchio di circa 23 cm di diametro.
Infornare ed IMMEDIATAMENTE ABBASSARE IL FORNO a 150 gradi. Cuocere per un'ora quindi spegnere il forno e lasciare la meringa dentro con la porta socchiusa finchè raffredda completamente.
Intanto tostare velocemente in padella le mandorle finchè saranno colorite, ed a parte montare la panna (non troppo, deve rimanere un po' morbida) e tenerla in frigo.
Circa un'ora prima di servire spalmare delicatamente il lemon curd sul dolce, coprire il curd con la panna ed infine completare con le mandorle e la buccia grattugiata dell'altro limone.
Tenere in frigo.
Se preferite fare il lemon curd in casa Nigella dà la sua ricetta: mettere succo di limone, buccia, uova, tuorli e zucchero in un pentolino e girare velocemente con una frusta a mano, unire quindi il burro a pezzetti e mettere tutto su fuoco medio, girando sempre.
Il composto pian piano addenserà (ci vogliono pochi minuti).
Trasferirlo in una ciotola, farlo raffreddare a temperatura ambiente e poi in frigo.


NOTE

- la base di meringa può essere preparata il giorno prima, tenetela al riparo dall'umidità, meglio se in un contenitore ermetico.

- il curd può essere preparato diversi giorni prima e tenuto in frigo, idem le mandorle.

- Nigella usa un lemon curd acquistato: suggerisce, nel caso, di assaggiarlo sempre ed eventualmente aggiungere un po' di succo di limone, visto che quelli comprati sono spesso molto dolci.

- la pavlova assemblata è buona anche il giorno dopo ma avrà perso un po' di croccantezza.

 - la cottura di Nigella è piuttosto veloce e la meringa colorisce un pochino. Se avete tempo, potete preriscaldare il forno a 150 gradi, infornare ed abbassare immediatamente a 100 gradi. Continuare la cottura per un paio d'ore, facendo freddare con lo stesso procedimento indicato nella ricetta.

- se preferite un lemon curd con meno burro qui la ricetta di Martha Stewart.

- pazzi per la Pavlova tanto quanto me? Allora sul blog trovate anche quella classica, quella con lo yogurt ed il marshmallow ed anche una al cappuccino! Qual è la vostra preferita? :)

venerdì 4 marzo 2016

Focaccine velocissime (con l'ingrediente segreto!)



Non avete pane.
Non avete voglia di andarlo a comprare.
Non avete tempo.
Non avete lievito.
E magari non avete nemmeno il forno.
Però avete fame.
Mission:impossible?
Assolutamente no.
La soluzione, è qui :D

Arabafelice in cucina! © . Template by Berenica.