lunedì 30 agosto 2010

Involtini di pasta phillo con pesche al basilico e menta


 E' stato un attimo. Un rantolo e via, nemmeno il tempo di accorgersene.
Cercavo di pesare 25 grammi di glucosio, e 13 di miele, ed all'improvviso è successo: la bilancia è andata in coma, mandandomi segnali disperati.
I led del display hanno cominciato a lampeggiare impazziti, ed a nulla sono valse le manovre di pronto soccorso operate. 
La pila è stata amorevolmente sostituita: nulla.
E' stato tentato un intervento a cuore aperto, con mio marito davanti alla poveretta smontata che lanciava segnali che probabilmente volevano dire "ponete fine alle mie sofferenze".
Incurante, l'ha riassemblata, ma qualcosa è andato storto: lesioni permanenti.
Disperazione, la poverina mi era fedele compagna da cinque anni, e se volete partecipe di questo blog almeno quanto me, che mica li posso pesare ad occhio 5 grammi di glicerina...
Accantonate le lacrime, piano d'emergenza, va trovata al più presto una degna sostituta, per cui si programma l'uscita strategica alla ricerca.
E che, per comprare una bilancia serve una strategia? Oh yeah, se vivete in un Paese musulmano in questo periodo in pieno Ramadan...i negozi, chiusi tutto il giorno, aprono la notte, in genere dalle 22.30 alle 2 del mattino, comodissimo.
Il negozio dove vorrei tanto andare, o meglio il centro commerciale che vende solo elettrodomestici, dista solo 400 km, per cui data l'urgenza decido di ripiegare su qualcosa di più pratico: e che, mica peseranno solo nelle grandi città. Anche nel paesino dove vivo si cucinerà!
Di soppiatto, infilo un pacco voluminoso nella borsa, mio marito intravede ma non ci fa caso, per fortuna...
Arriviamo quindi in pochi minuti al bazaar dove avevo speranza di trovare ciò che mi serve: d'altronde vendono tutto, dalla carta igienica alle mollette per capelli, dalle pentole ai bollitori, dalla carbonella alle cucine a gas.
Mio marito, in perfetto inglese, chiede una bilancia da cucina, peccato che qui il perfetto inglese lo capiscano in pochi, e sono pronta con l'arma segreta. Esclamo : chilo! e mi capiscono al volo, che almeno questo è internazionale...Certo la prima che mi presentano è una bilancia pesapersone, ma è facile correggere il tiro e far capire che mi serve per la cucina, ed elettronica.
Hanno un modello solo, ma sono felicissimi di mostrarmelo, appena arrivato dalla Cina: un accrocco infernale, che suona, parla (giuro: dice il peso a voce!) ed il display ha pure un termometro, chissà la cucina fosse troppo calda per impastare la frolla...
Mio marito, poverino, mi guarda con orrore. Ma ho la seconda arma segreta, ricordate il pacco infilato in borsa di soppiatto? Beh, è un pacco da un kg di farina. Lo tiro fuori con nonchalanche, e ce lo piazzo sopra tra lo stupore generale. Perfetto, un kg e pochissimi grammi: è mia.
Come si dice: il re è morto, viva il re! :-)

Intanto che ci prendo la mano, e continuo a pesare tutto quello che ho in casa per ulteriore conferma, ecco un dolcino per cui la bilancia non serve. Uno sfizio buonissimo, con delle pesche profumate dentro un guscio di pasta leggerissima e croccante, tratto dallo stesso libro da cui ho rubacchiato la confettura.
La pasta phillo in Italia l'ho vista nei supermercati SMA, nel bancone surgelati, e per chi vive a Roma anche dal mitico Castroni.

INVOLTINI DI PASTA PHILLO CON PESCHE AL BASILICO E MENTA

pasta phillo
pesche
zucchero di canna
basilico
menta
buccia di limone
un tuorlo
olio di semi, per friggere
zucchero a velo per decorare

Sbucciare le pesche, e tagliarle in cubetti piuttosto piccoli. Condirle con zucchero di canna a piacere, poca buccia di limone grattugiata, il basilico e la menta finemente tritati. Far riposare almeno un quarto d'ora.
Prendere la pasta phillo, e tagliarne dei quadrati. Sovrapporne due, mettere al centro una cucchiaiata abbondante di pesche, scolate dall'eventuale succo, e chiudere ad involtino ripiegando prima il lato superiore, e poi a seguire gli altri lati, arrotolando l'ultimo, sperando che dalla sconclusionata sequenza fotografica di capisca! Chiudere sigillando con del tuorlo battuto.






Friggere in olio ben caldo finchè saranno dorati e croccanti, e servire spolverizzati di zucchero a velo.
Servirli caldi.

giovedì 26 agosto 2010

Torrette di pomodori, avocado e tonno Angelo Parodi


Amore, usciamo? Così cerco il tonno Angelo Parodi.
E perchè, quello che abbiamo in casa non va bene?
No, mi serve per un contest...
Ah, quindi tocca portarselo???

Surreale dialogo con mio marito, avvenuto a Roma, un paio di settimane prima di tornare in Arabia.
Ma mica è colpa mia se Angelo Parodi qui non esporta, e d'altronde volevo tanto partecipare al contest organizzato da Sonia del blog Nel paese delle stoviglie, in collaborazione proprio con questo storico marchio di conserve ittiche.
Per cui la sacca che prudentemente viene sempre portata vuota in Italia, e che deve riempirsi di beni di genere vario che confortino durante i lunghi mesi di lontananza dalla madrepatria, si è arricchita di qualche confezione di tonno Angelo Parodi, oltre a mille altre cose che voi umani non potreste immaginare :-)
Devo dirvene il peso?
No, mi vergogno. Specie se lo sommo a quello della valigia con i miei effetti personali, quella di mio marito, i tre trolley, l'enorme busta con gli acquisti da presentare alla dogana per il rimborso dell'IVA, la reflex con la gigantesca custodia...
Niente paura, sono una professionista del check-in. 
Beh, ogni volta mio marito suda freddo, pensando che per il calcolo delle probabilità sta arrivando il giorno in cui pagheremo una cifra spaventosa ed impareremo la lezione.
Signorina, eccede di un bel po' i chili consentiti...
Ah si? ( con faccia di chi è appena sbarcato dalla Luna)
Ed ecco che tiro fuori le tessere da frequent flyers della Saudi Arabian Airlines, che ci danno diritto a 10 kg extra, e ricordare alla hostess distratta che viaggiamo in business class (giuro: è più conveniente che pagare 20 dollari per ogni kg extra!) e quindi tiriamo altri 10 kg dalla nostra parte.
A questo punto in genere mi condonano la differenza, e se mi accorgo che sta per non succedere, ecco il mio pezzo forte: il racconto mesto e triste che parto per un Paese dove tante cose non si trovano, circondata dai cammelli, avvolta dal caldo più torrido che si possa immaginare, lontana dagli affetti, sperduta nel mezzo del deserto...mi porto solo ciò che ci servirà a sopravvivere.
La poverina, impietosita, in genere mi guarda con compassione e ci lascia andare.
Si vede che in Arabia non c'è mai stata, altrimenti potrebbe ben darmi della bugiarda, ricordandomi che le città araba somgliano a metropoli statunitensi, dove tutto è nuovo, luccicante e modernissimo.
Sarà, ma il fine non giustifica i mezzi? ;-)

                                          

 TORRETTE DI POMODORI, AVOCADO, E TONNO ANGELO PARODI ( per 2 torrette)

una confezione di tonno Angelo Parodi da 90g
un grosso pomodoro
un avocado
sale
origano
succo di limone
olio extravergine d'oliva

Mettere una pentola d'acqua sul fuoco. Appena bolle immergervi il pomodoro, a cui si sarà praticato un taglio a croce non troppo profondo, e lasciarvelo 90 secondi.
Scolarlo, passarlo nell'acqua fredda e spellarlo, partendo dall'incisione.
Svuotarlo dai semi, tagliarlo a pezzetti e condirlo con sale, origano e pochissimo olio.
Sbucciare l'avocado, tagliare la polpa a cubetti e condirla subito con succo di limone (altrimenti annerisce!) e sale.
Rivestire duei stampini da muffins, o anche semplicemente dei coppapasta, con pellicola trasparente. Ungerla leggermente e procedere al primo strato, ovvero il pomodoro condito. Premere un po' con il dorso di un cucchiaino, quindi fare uno strato di tonno, precedentemente sminuzzato.
Terminare con l'avocado, pressare leggermente e chiudere con pellicola.
Mettere in frigo un'oretta, sformare e servire freddi con un giro d'olio. 
Un abbinamento sorprendente, dovete assaggiare quanto sta bene il tonno con l'avocado!!!

                                              
                                          

NOTE:

- può fare da antipasto, ma un po' più abbondante nelle dosi anche come secondo.

- preparato il giorno prima, e lasciato ben chiuso, si è mantenuto perfetto, e l'avocado non è annerito.

lunedì 23 agosto 2010

Confettura di albicocche e mandorle



























Niente da fare, le marmellate mi ricordano inevitabilmente la nonna paterna, l'unica della famiglia che abbia mai visto cimentarsi nella preparazione.
Le faceva ogni estate, quando io e mia sorella andavamo da lei per le vacanze, ed aspettavo con trepidazione il giorno che la nonna avrebbe deputato per trasformare in barattolini dorati le enormi quantità di pesche ed albicocche del suo giardino: tutto, per qualche ora, sapeva di zucchero, di buono, di dolce.
C'erano tante albicocche da denocciolare, e ne finiva in bocca una quantità industriale, talmente erano buone.
Tante prove piattino da fare, pur sapendo che era troppo presto perchè la marmellata fosse pronta.
Tanti mestoli da infilare furtivamente nel pentolone bollente appena la nonna si girava...bruciarsi la lingua non era pena tanto grave da non poter essere sopportata, pur di infilare una cucchiaiata zuccherina in bocca.
E tanti barattoli a cui ripulire i bordi con le dita, prima che fossero infilati, avvolti con strofinacci, a bollire per essere sterilizzati.
Ed a nulla valevano le raccomandazioni della nonna di non mangiare la marmellata calda, con la minaccia che mi avrebbe causato un gran mal di pancia: l'ho ignorata sistematicamente, ed il mal di pancia non si è mai presentato.

La mia confettura di oggi però non è la sua ricetta, ma quella scovata su "Pesche, prugne ed albicocche" edito dal Corriere della Sera, a cui ho apportato qualche modifica.
La nonna non apprezzava molto i cambiamenti, ed avrebbe guardato con sospetto alle mandorle ed allo zenzero, nonchè allo strano metodo di cottura che prevede uno sciroppo di zucchero in cui cuocere la frutta...ma chissà, se la potesse assaggiare forse mi perdonerebbe quella che per lei sarebbe stata un'eresia ;-)
E questa mia...estate in barattolo va al consueto appuntamento con il calendario di Ammodomio.

CONFETTURA DI ALBICOCCHE E MANDORLE

600g di albicocche, pesate con il nocciolo
500g di zucchero
50g di mandorle
il succo di un grosso limone
150ml di acqua
2 cm circa di zenzero fresco

Pulire le albicocche, denocciolarle e tagliarle in pezzetti. Irrorare con il succo di limone e far riposare mezz'ora.
In una pentola capiente versare lo zucchero e l'acqua. Su fuoco basso far sciogliere lentamente lo zucchero, mescolando. Appena sciolto, alzare un po' la fiamma e portare il composto a bollore.
Versarvi quindi le albicocche a pezzetti e lo zenzero in fettine molto sottili.
Far bollire dolcemente, sempre controllando e mescolando di tanto in tanto, per un'ora  e mezzo circa, o finchè la frutta sarà disfatta nello sciroppo.
Il fuoco troppo alto farebbe bruciare la marmellata, quindi attenzione.
Fare poi la prova piattino, dato che raffreddando addensa ulterioriormente.
A fine cottura unire le mandorle, metà tritate grossolanamente e metà intere, e bollire altri 5 minuti.
Invasare la marmellata ancora calda nei vasi puliti e sterilizzati, chiuderli e farli raffreddare capovolti.
Conservarli in dispensa.
I vasetti una volta aperti vanno conservati in frigo, e consumati nel giro di un mese circa.



NOTE:
- questa marmellata è ancora più buona se la fate riposare qualche giorno prima di gustarla, dato che le mandorle infonderanno il tutto del loro aroma.

-per sterilizzare i vasetti vuoti, basta metterli in forno a 120 gradi per un'oretta.

- se volete sterilizzare i vasetti dopo averli riempiti, si può usare il classico metodo della pentola di acqua bollente per mezz'ora. I vasetti vanno però avvolti in stracci, in modo che non si rompano, e fatti raffreddare nella stessa acqua.

giovedì 19 agosto 2010

Gazpacho


Chi lo ha detto che per abbassare trigliceridi e colesterolo bisogna seguire diete ferree degne di un bonzo tibetano? Sto per illuminarvi: non è vero.
Mio marito, che ci combatte da sempre curando l'alimentazione con strenua volontà, e facendo tanto di quello sport da consumare paia su paia di scarpe da ginnastica, ne è la prova.
Scherzo? Forse :-)
Però, scusate, non verrebbe il dubbio anche a voi se dopo tre settimane in Italia che potremmo definire no limits, mangiando e bevendo tutto quello che qui in Arabia non c'è, o è vietato, i suddetti valori risultassero addirittura scesi?
A mio marito il dubbio è venuto, e comincia a pensare di brevettare la nuova dieta, che ha contemplato un numero imprecisato di cacio e pepe, carbonara, gricia, salumi di ogni tipo, porceddo sardo, panini con lardo di Colonnata e gelati alla Nutella che avrebbero mandato al Pronto Soccorso chiunque.
Aggiungo solo che probabilmente per tutta la durata della vacanza non ha quasi mai bevuto acqua, e prima che inorridiate pensandomi sposata ad un ubriacone, vi ricordo che tutto il ben di Dio di cui sopra in Arabia non c'è, o si trova solo al mercato nero, data la rigida interpretazione dell'Islam che vige...
Ed allora, sarà stato un miracolo? Un errore del laboratorio di analisi?
La spiegazione più convincente l'ha data mia sorella: " ma se uno mangia felice, si vede che anche il corpo se ne accorge!"
Quindi mi raccomando, sgarrate pure, ma fatelo con gioia, che i sensi di colpa sono quelli che fanno ammalare :-)

Intanto, per evitare che le arterie gli si chiudano di colpo, ecco un piatto depurativo ma gustoso, che anche un bonzo si leccherebbe i baffi!


GAZPACHO ( per 4 persone)

800 g di pomodori maturi
un cetriolo 
due fette di pane, oppure un panino
poco aceto bianco
un cipollotto, o cipolla bianca
mezzo peperone 
poco olio extravergine
acqua fredda, qb
sale, pepe
uova sode per decorare, o crostini

Tagliare il pane in pezzi e bagnarlo con poco aceto bianco, diciamo 2 o 3 cucchiai, e lasciarlo da parte.
Incidere la buccia di ogni pomodoro con un coltello, formando una croce, facendo attenzione a non andare troppo in profondità.
Tuffare i pomodori in una pentola capace piena di acqua in ebollizione e lasciateveli per 90 secondi.
Scolateli subito e spellateli. Beh, come giustamente osservato da JAJO , magari prima di toccarli tuffateli un attimo in acqua ben fredda, o oltre ai pomodori vi spellate pure le dita...
Grazie a questa operazione la buccia verrà via con estrema facilità.
Aprirli in due, togliere i semi, e tagliarli in pezzi grossolani.
Nel bicchiere del frullatore versare i pomodori, il pane, il cetriolo sbucciato, mezzo peperone crudo, un cipollotto o un pezzetto di cipolla,  sale, pepe e fare andare alla massima velocità fino ad ottenere un composto perfettamente liscio.
A questo punto aggiungere tanta acqua freddissima quanto basta per raggiungere la consistenza che più vi aggrada, a me piace più denso, ma c'è chi lo preferisce più liquido...fate voi!
Aggiungere 5 o 6 cucchiai di olio extravergine d'oliva, aggiustare di sale e tenere in frigo.
Servire freddissimo, dopo almeno un paio d'ore di riposo in frigo, arricchito da uova sode sminuzzate, cetrioli a cubetti o semplici crostini, o sempre come segnalato da JAJO, accompagnato da tante ciotoline con anche peperoni tagliati piccolissimi, dadini di pomodoro, o di cipolla, di cui ciascuno si servirà a piacere.
Volendo, il gazpacho può essere passato ad un colino a maglie non troppo fitte, per ottenere una crema perfetta. Personalmente, lo preferisco leggermente più grossolano.

NOTE:

- è molto più buono se lo preparate con un giorno di anticipo. In questo caso potrebbe rassodare leggermente in frigo, ma basta aggiungere poca acqua per farlo tornare alla condizione originale.
- le dosi di cipolla o cipollotto sono del tutto indicative, se vi piacciono in modo particolare aumentatele pure.
- idem per l'aceto, può essere aumentato o diminuito a piacere. 
- la ricetta è semplice, e tutto sta nella qualità degli ingredienti. Non fatela con pomodori poco maturi o non saporiti!





lunedì 16 agosto 2010

Pesche in crumble di pistacchi ed avena


Come è andato il Ferragosto? 
In Arabia non è molto sentito :-) ed è un giorno come un altro, se non fosse che quest'anno è stato addirittura nuvoloso. 
In un Paese con 350 giorni di sole all'anno capirete che anche la più piccola nube rappresenta una novità.
Per una patita delle previsioni del tempo come me, non ne parliamo!
A dire il vero mi attiro spesso battutine ed ironie, quando si scopre questa insana passione che contempla il visitare un paio di siti meteo al giorno e, già che ci siamo, anche qualche applicazione sull'Iphone...
Ho però da qualche mese guadagnato in rispetto, dopo aver "previsto" il più devastante temporale degli ultimi 25 anni, come è stato definito.
Avreste dovuto vedere le facce dei miei colleghi, quando entrando al lavoro alle 8 di un assolatissimo mattino, ho detto che per il pomeriggio era prevista addirittura una thunderstorm, un temporale in piena regola!
Sorrisini e battute si sono sprecati, dato che il sole rimaneva sempre lì, fino a quando un'antipaticissima collega mi ha chiesto se in borsa avevo anche l'ombrello...
Ma ogni tanto arriva la prova che un Dio esiste, e quel giorno devo essergli  simpatica: verso le 4, ora in cui andiamo via da scuola, in un attimo il cielo si è fatto di un inquientante giallo fluorescente, con tutte quelle nuvole cariche di sabbia ed acqua. Il vento è aumentato a dismisura.
La bouganville ha perso in una sola folata tutti i fiori, ed il gatto si è prudentemente rintanato sotto il letto. E' venuta giù tanta di quella pioggia che l'orto del marito è stato coperto da 25 cm di acqua, le strade sono diventate impraticabili dato che qui non esiste un sistema di tombini o drenaggio delle acque, ed un pezzo del tetto di scuola è crollato forzandoci a due giorni extra di vacanza...
Non solo non mi prendono più in giro, ma ormai ho la fama di witch, strega. Che sia anche perchè a fine anno scolastico la collega dell'ombrello è stata licenziata? :-)

Non guardate la foto, la posto con il sottotitolo : tutto ciò che non dovete fare con la nuova reflex.
Ma era appunto nuvoloso, e mi sono incasinata tra le mille impostazioni, con il risultato che un dolce tanto buono è venuto in foto tanto brutto!
Fate un atto di fede, e provate questo crumble con qualunque frutta vi piaccia, ne apprezzerete il gusto originalissimo. E da crudo, ha pure un bellissimo colore verde :-)
La ricetta va al contest di Francesca,  Crumble dolci e salati 

                                                      

                                    
PESCHE IN CRUMBLE DI PISTACCHI ED AVENA ( per 8 coppette o una teglia quadrata da 22cm)

per il ripieno:

4 grosse pesche
un cucchiaio raso di amido di mais
50 g di zucchero semolato
il succo di un limone
una grattata di noce moscata

per il crumble:

60 g di pistacchi tritati
65 g di farina
30 g di fiocchi d'avena
la punta di un cucchiaino di lievito per dolci
la punta di un cucchiaino di sale
85 g di burro
3 cucchiai di zucchero di canna

Sbucciare e denocciolare le pesche, quindi tagliarle a fette non troppo sottili, o a cubetti se preferite.
Metterle in una ciotola con l'amido di mais, lo zucchero, la noce moscata ed il succo di limone.
Far riposare una mezz'ora.
Intanto preparare il crumble: mescolare i pistacchi finemente tritati, l'avena, la farina, il lievito ed il sale. A parte lavorare il burro freddo con lo zucchero di canna (ho usato due colpi di mixer).
Unire i due composti sfregando con le dita, avete presente il segno degli spiccioli? E' quello che dovete fare velocemente, per ottenere un composto di briciole, da far riposare in frigo 15 minuti.
Distribuire la frutta nelle coppette o nella tortiera, coprire con il crumble e cuocere a forno caldo a 190 gradi fino a doratura, diciamo una mezz'ora ma controllate.
Far riposare mezz'ora prima di assaggiare, ed accompagnarlo se si vuole con del gelato fiordilatte.

NOTE:

- le briciole di crumble si possono preparare in anticipo e congelare. Quando ne avete voglia, possono essere usate senza essere scongelate.

lunedì 9 agosto 2010

Buttermilk creams alla frutta


I nostri rientri in Arabia dalle ferie hanno, immancabilmente, un che di fantozziano, il che mi fa domandare quale divinita' sia cosi' arrabbiata con la sottoscritta e consorte da farci quasi pentire, ogni volta, di essere partiti.
Giusto per farvi un esempio, l'anno scorso il gatto si mise in combutta con il ragazzo che veniva a farmi le pulizie: infatti il primo decise di fare la pipi' sul letto in nostra assenza, il secondo che lavare cuscini, lenzuola e fodera del materasso fosse superfluo.
La scena, arrivando in casa dopo 4 ore di aereo ed altre 4 di macchina, il che vuol dire verso le due del mattino, fu piuttosto sconfortante...e per fortuna che ho un'altra camera da letto!
Quest'anno ce la siamo cavata con un condizionatore che ha perso acqua ed ha bagnato una parete: bazzecole.
C'e' solo stato da chiamare il tecnico, pregarlo di venire ad un'ora prestabilita e  non " inshallah", ovvero quando e se Dio vuole, e fare lo stesso con il pittore.
Con il primo sono stata fortunata, per il secondo ancora aspetto...si vede che Dio ancora non vuole :-)

Non sgridatemi, le fragole sono praticamente finite ed il dolce di oggi avrei dovuto farlo con le pesche marinate. Ma mio marito adora le fragole, sono perdonata?
Per il latticello, o buttermilk, in Italia l'ho visto in qualche supermarket, Lidl se non sbaglio, nei negozi Naturasì, da Eurospin come suggerito da Giulia , da Todis come segnala Milla e per chi vive a Roma anche da Castroni.
E se proprio non lo trovate, ecco come fare in casa un sostituto che funziona abbastanza bene: mescolate latte intero e yogurt bianco cremoso non dolcificato in parti uguali.


BUTTERMILK CREAMS (per 6 stampini )

225 ml di buttermilk (latticello)
65 g di zucchero
450 ml di panna liquida fresca
6 g di gelatina in fogli
fragole, o altra frutta a piacere
aceto balsamico, o succo di limone per condire la frutta


Ammorbidire la gelatina in acqua fredda.
Con delle fruste elettriche montare la panna con lo zucchero e tenerla in frigo.
Scolare e strizzare la gelatina, e metterla in un pentolino con 5 cucchiai di buttermilk.
Su fuoco bassissimo, farla sciogliere e poi lasciarla tornare a temperatura ambiente.
Unirla quindi al resto del buttermilk girando bene ed infine unire la panna montata, con delicatezza.
Versare in stampini individuali e tenere in frigo per 6 ore.
Tagliare la frutta scelta a pezzetti, e condirla con del succo di limone. In caso usiate le fragole, raccomando caldamente l'uso di un ottimo aceto balsamico per esaltarne il sapore!
Servire quindi le piccole creams, guarnendole con la frutta ed il suo succo.

NOTE:
- il dolce è molto delicato come sapore, quindi necessita di un accompagnamento deciso: se la frutta non vi ispira, questa salsa al cioccolato ci sta altrettanto bene.
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