mercoledì 24 aprile 2013

Chili alla cannella con pancakes di fagioli rossi e fagioli all'aceto


Scusatemi se sarò una delle voci fuori dal coro.
E' che a me i film western non sono mai piaciuti tanto.
Troppa polvere, troppi cavalli.
E sempre troppi indiani da inseguire.
Mi facevano una pena immane pure da bambina, nonostante fossero sempre descritti come bestie sanguinarie...
Piacevano tanto a mia madre, invece, e se l'aveste conosciuta nulla vi sarebbe sembrato lontano dal suo modo di essere come quelle praterie sterminate.
E come sorrideva ogni volta che sbuffavo a vedere che ne guardava uno, per la centesima volta!
Ma niente e nessuno rimane impunito.
E quindi sono finita si, tra lande sconfinate anche se di tutt'altra natura.
Ma circondata dai figli, nipoti e pronipoti di tutti i cow-boys che la storia americana abbia annoverato.
Oh yeah.
Indovinate da dove venga il novantanove per cento dei cittadini USA che sbarcano in Arabia per lavorare in campo petrolifero: Texas.
Da dove venga il mio attuale datore di lavoro, idem.
Insieme al cappello da cui non si separa mai, sia mai qualcuno dovesse scordarsene.
Tutti con quell'accento inconfondibile e una voglia matta di farti vedere come fanno il barbecue.
Chili ne ho assaggiati parecchi, in questi anni.
Qualcuno piccante da non poterlo non dico assaggiare, ma nemmeno respirarci vicino.
Con ogni tipo di carne in circolazione.
Con tonnellate di fagioli, mais e pomodori.
Con ogni tipo di spezia che il mercato procuri, per la gioia, si fa per dire, dell'augusto consorte che ogni volta storce il naso.
Quello di Ann invece mi ha conquistato subito.
Essenziale e senza intrugli.
Come doveva essere davvero ai tempi dei cow-boys...
E pensando a loro, ed a ciò che potevano avere sottomano che mi sono venuti in mente i pancakes con i fagioli, che mica se sei nel bel mezzo di una carovana hai modo di cuocerti un pane!
La cannella, giuro, ci sta alla perfezione ed esalta il gusto della carne: basta non esagerare.
Basta dire che l'augusto non l'ha individuata, ma ha chiesto che il piatto fosse riproposto.
E in fretta ;-)

Con questa ricetta quindi partecipo all'MTChallenge di questo mese





CHILI ALLA CANNELLA CON PANCAKES DI FAGIOLI ROSSI E FAGIOLI ALL'ACETO

700 g circa di spalla di manzo a cubetti
un paio di peperoncini freschi
mezzo cucchiaino scarso di cannella
sale, poco olio

per i pancakes di fagioli rossi

120 g di farina
220 ml di latte
un uovo intero
100 g di fagioli rossi (peso da lessati)
un cucchiaino di lievito per torte salate
sale
un cucchiaio d'olio

per i fagioli all'aceto

fagioli rossi lessati
aceto rosso
sale, olio extravergine

Preparare il chili il giorno prima rispetto a quando si vuole servire, sarà più saporito.
Per prima cosa abbrustolire in forno i peperoncini freschi, farli riposare in un sacchetto di carta e spellarli, quindi tritarli finemente.
Metterli quindi in infusione in acqua bollente e farli riposare un paio d'ore.
Frullarli con l'acqua di infusione e mettere la salsa ottenuta in una pentola di ghisa insieme alla carne, al sale e poco olio.
Far cuocere a fuoco dolcissimo, semicoperto, per tre ore, girando di tanto in tanto.
A metà cottura aggiungere la cannella girando bene.
Per i pancakes, frullare i fagioli cotti nel mixer fino ad ottenere una pasta. Unirla all'uovo, il latte, il sale e l'olio in una ciotola, ed unire infine farina e lievito.
Cuocere a mestolate su una padella calda unta con poco olio.
Per i fagioli all'aceto: mettere i fagioli in ammollo per qualche ora, quindi metterli in una pentola con acqua fredda in modo che ne siano ricoperti. Portare a bollore e far cuocere a fuoco medio per circa un'ora. Scolarli, farli raffreddare e condirli con sale, olio e aceto secondo i propri gusti.

NOTE

- il chili si mantiene perfettamente, ed il giorno dopo va solo scaldato.

- idem per i pancakes, che comunque sono buonissimi anche a temperatura ambiente.

lunedì 22 aprile 2013

Muffins al cioccolato...di Starbucks!


Pari opportunità.
Come suona bene.
D'altronde in questo Paese era proprio ora.
I tempi, diciamo così, sono evidentemente maturi.
E prima che possiate pensare a chissà quale progresso per la vita quotidiana delle donne arabe fate un bel respiro.
Lo ripeto, pari opportunità.
Ma al contrario.
Non sono le signore ad aver acquisito un nuovo diritto, in questo caso.
Sono gli uomini ad averne perso uno!
Non tutti gli uomini, sia chiaro, ma la cosa crea un pericoloso precedente.
Riad, capitale dell'Arabia Saudita.
Come ogni anno si tiene un festival culturale.
Una celebrazione della cultura locale con danze tipiche, corse di cammelli, esibizione di manufatti, letture di poesie.
Ospita padiglioni da tutto il Medio Oriente, uno anche dagli Emirati Arabi.
Pare sia molto, molto visitato.
Un boom.
Tre ragazzi interpretano una tipica danza con le spade.
Spettacolare.
Anzi, no, scusate: spettacolari.
Intendo loro, i ballerini.
Non per la bravura, a cui nulla voglio togliere: ma pare, e dico pare perchè non c'è in giro nemmeno una foto, che fossero belli.
Belli da morire.
Stuoli di ragazzine saudite accalcate a guardarli.
Ma non ditemi che si possono fare gli occhi dolci se i suddetti sono coperti da un velo nero...
Me li immagino alti, con sguardi profondi ed i sorrisi aperti.
Forse si, un pochino avranno flirtato.
Ma con talmente tante persone attorno che non ci sarà stato alcun pericolo.
Credo.
Ed infatti sbaglio.
I tre ragazzi sono stati presi di mira dalla polizia religiosa, che li ha espulsi e rispediti nella madrepatria con l'accusa di essere...irresistibili, e quindi una pericolosa tentazione per il genere femminile locale.
Non so se ridere o farmi cadere la mascella.
Che poi qualcuno dica che in realtà sia una ritorsione per altri motivi non toglie nulla all'assurdità della motivazione ufficiale.
Un concorso di bellezza al contrario.
Se sei bello ti cacciamo.
Ma come mi piacerebbe chiedere ai signori in questione i criteri usati per il giudizio ;-)

 Come sempre evito alcun commento :-) e passo ai muffins che non vi chiedo di provare: vi supplico!
Postati nel 2007 in un forum anche questi, come i sofficini, li ho visti in giro spacciati per qualunque cosa....ma insomma, ho praticamente preso per sfinimento e corrotto un commesso di Starbucks, mi si vorrà vedere riconosciuto cotanto merito??? :-)
Chi sia stato da Starbucks almeno una volta li avrà visti di sicuro, se non assaggiati: questi sono molto simili, solo di dimensioni un po' più umane...
Scherzi a parte, sono di un buono esagerato: fate la prova e non ve ne pentirete.

E non perdetevi la nuova ricetta di Carlo Cracco testata dalla banda Starbooks!



STARBUCKS MUFFINS
per circa 11 muffins

un uovo intero
50 g di olio di semi
un cucchiaino raso di bicarbonato
un cucchiaino di lievito per dolci
100 ml di caffè freddo (vedere la nota)
mezzo cucchiaino di sale
poco estratto di vaniglia
175 g di zucchero
45 g di cacao amaro
125 g di farina
110 g di latte

In una ciotola mischiare l'uovo, l'olio, il sale, la vaniglia, il caffè, il lievito ed il bicarbonato.
Unire quindi lo zucchero, il cacao ed infine, alternandoli, la farina ed il latte.
Viene fuori un composto molto liquido, non spaventatevi!
Resistere alla tentazione di girarlo troppo e versarlo negli stampini per muffins.
L'operazione è un pochino indaginosa dato il composto liquido, ma è così che dev'essere.
Cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 20 minuti.
Servire tiepidi o a temperatura ambiente, spolverizzati con zucchero a velo.

NOTE

- il caffè usato dovrebbe essere quello lungo americano. Potete usare anche quello solubile, oppure un espresso non tanto forte.

- tenuti in una scatola di latta si mantengono morbidi per due-tre giorni.

- dato che mi viene chiesto in continuazione lo scrivo qui: il sapore del caffè alla fine non si sente, sanno solo di cioccolato!


giovedì 18 aprile 2013

Sofficini!

Non sono vendicativa.
Non covo rancore.
Molto di più.
E peggio.
Lo so da sempre.
Ma quando un paio di giorni fa il mio gatto, Macchia, è tornato dopo oltre una settimana di assenza me ne sono improvvisamente ricordata.
Macchia è così piccola di taglia che mi si chiede sempre se sia una giovane gattina, mentre è già un'attempata signora.
Ereditata dalla sottoscritta e dall'augusto consorte esattamente come Bas, il suo predecessore.
Un bagaglio considerato troppo ingombrante dalla perfetta idiota che dopo averla fatta nascere e crescere in casa, tra divani e aria condizionata, l'ha sbattuta fuori dicendo che dei suoi due gatti ne riportava in Inghilterra solo uno.
Quello comprato, si intende.
Quello di razza.
Lei, una normalissima gattina europea, meno bella e attraente.
Con un problema all'occhio che non le permette di vedere bene.
Da allora è con noi, e conquistarne la fiducia non è stato facile visto quello che aveva passato.
Scompare per un po', ed improvvisamente qualche giorno fa ricompare.
Non piango facilmente.
Ma quelle ferite incredibili su un fianco sono talmente brutte che ammetto di aver girato lo sguardo.
Sia chiaro, non gliele ha fatte un suo simile.
Deve avergliele fatto un mio simile.
Si deve essere divertito, mentre la bruciava.
Perchè quello sono, bruciature.
Così perfettamente rotonde.
Non sto a descriverle, perchè non è il caso.
E lei poverina che mi fa le fusa ogni volta che solo mi avvicino.
Ho pensato che non ce la facesse, non fosse altro che non abbiamo veterinari da queste parti.
Frenetici consulti, l'acquisto di un antibiotico per scongiurare un'eventuale infezione.
Per bambini, eh, che medicinali per animali non se ne trovano.
Armata di calcolatrice ho elaborato quanto darne, a lei che al momento arriverà al massimo a due chili.
E mi ha fatto la cortesia di far finta di non vederlo, nascosto nella carne.
Ora si sta riprendendo, e pare avviata, lo dico piano, alla guarigione.
Ma se non mi doveste più leggere su queste pagine sappiatelo.
Mi avranno arrestato per omicidio il giorno che dovessi scoprire chi è stato.
E non dovranno cercarmi troppo, dato che sarò ben contenta di vantarmene ;-)


Vecchia, anzi vecchissima ricetta pubblicata nel lontano 2006, mi pare, su un noto forum di cucina.
Da allora l'ho rivista spesso in giro, blog, siti, trasmissioni tv...qualche volta con i dovuti crediti, qualche volta no....ma cosa ci si può fare, è il malcostume imperante ;-)
Buoni? Buonissimi! Facili? Di più!
Se ancora non li conoscete, provateli: e stazioneranno in eterno nel vostro freezer come succede nel mio!



SOFFICINI
da personale elaborazione della sottoscritta

una tazza (o bicchiere, vaso, quello che vi pare) di latte oppure acqua
una tazza di farina
sale a piacere
un paio di cucchiai di olio 

per il ripieno

pomodori pelati scolati dal liquido
formaggio filante
...e tutto quello che volete


La tazza usata qui NON è la tipica cup americana: semplicemente scegliete un contenitore dalla vostra cucina ed usatelo come misurino, l'importante è rispettare le proporzioni: uno di liquido, uno di farina.
Versare l'acqua o il latte in un pentolino insieme al sale e l'olio e portare a bollore.
Appena bolle versare la farina tutta insieme e girare vigorosamente su fuoco medio, facendolo asciugare un po' come si fa per la pasta da bignè.
Risulterà più o meno così:


Far intiepidire coperto con un panno quindi versarlo sulla spianatoia e aiutandosi con un po' di farina impastarlo fino a renderlo liscio.
Avvolgerlo in pellicola trasparente e farlo raffreddare (non mettere in frigo!)
 Appena raffreddato prelevare dei pezzetti di impasto e stenderli con il mattarello a circa 4mm di spessore, tagliando tanti cerchi della misura preferita.
Farcire ogni sofficino.


Chiuderlo pressando molto bene sui bordi. Negli anni ho trovato che cominciare a chiuderli dal centro e proseguire poi verso i lati funziona bene perchè non cola liquido sui bordi, che fa si che non si incollino bene.

 Passare i sofficini nell'albume e quindi nel pangrattato, procedere poi alla cottura.
In padella: scaldare poco olio e friggere i sofficini finchè saranno ben dorati.
In forno: cuocerli a 190 gradi dopo averli unti con poco olio per circa una ventina di minuti.
Servire tiepidi.

NOTE

- i sofficini crudi e già impanati possono essere surgelati. Cuocerli in forno senza farli scongelare, invece se devono essere fritti meglio fali scongelare.

- quelli avanzati possono essere scaldati in forno o al microonde, ottimi quindi da portare in  ufficio.

- la versione originale postata sul forum nel 2006 prevedeva il latte al posto dell'acqua e il burro al posto dell'olio. Nel tempo ho preferito alleggerirli ulteriormente, verificando che comunque il sapore rimane praticamente identico ;-)

lunedì 15 aprile 2013

Cheesecake al cioccolato e burro d'arachidi con le righe e...novità!





Arrivano i compleanni, puntuali come le tasse.
La data è sempre quella, d'altronde, e da lì non si scappa.
Strano come l'evento più prevedibile del mondo risulti sempre alla fine ben meno prevedibile di quel che si era immaginato.
Le sorprese non mi piacciono tanto.
Sarà che mi aspetto sempre una qualche catastrofe dietro alle novità, per cui lo status quo è sempre guardato come il male minore.
Un limbo in cui galleggiare.
In santa pace.
Guardate questo blog, ad esempio.
E' rimasto tale e quale per quasi esattamente tre anni e mezzo.
Non perchè non mi andasse di rinnovarlo, eh.
Un po' è la mia assoluta incapacità nel settore.
Un po' la pigrizia.
Un po' il terrore: vuoi vedere che mi metto a cambiare qualcosa e puff, sparisce tutto?
La prospettiva di cancellare per errore quasi trecentocinquanta post non è allettante...
Poi arriva lei, Sara.
Con un messaggio materializzatosi nella mia casella poco tempo fa.
Propone di cambiare un po' look al blog, con il suo aiuto.
Cosa ho pensato, onestamente?
Santo cielo quanto dev'essere brutto perchè un perfetto estraneo si offra volontario per cambiarlo!
Lei è stata molto carina nel venire incontro alle mie richieste.
Ed a rispondere a una marea di domande assurde.
Ora il blog ha un vestitino nuovo, e un cammello da lei disegnato a farmi compagnia dall'header.
Grazie di cuore, Sara! Che poi è pure una bravissima cuoca...
Anzi, se anche voi pensate ad un restyling e non sapete come fare ve la consiglio senza dubbio.
E prima che le malelingue facciano il loro lavoro no, non mi paga per farle pubblicità ;-)

Il nuovo look arriva a fagiolo con la torta del mio compleanno, qualche giorno fa, per il quale lo considero un bellissimo regalo.
Cioccolato, burro di arachidi e Philadelphia diventano una delle più buone cheesecakes mai assaggiate: non troppo dolce, con quel tocco di salatino che ci sta divinamente.
Le strisce dell'interno avrei volute farvele vedere meglio: ma lo squalo che ho sposato ha pensato bene di dare un morso all'ultima fetta rimasta prima ancora che potessi fotografarla.
Vale lo stesso, la fetta morsicata? :-)
E non scordate di andare a vedere come continua lo Starbooks con una nuova ricetta di Carlo Cracco!




CHOCOLATE-PEANUT BUTTER CHEESECAKE WITH CHOCOLATE GLAZE
da Living di Martha Stewart
per una teglia da 24cm

per la base

120 g di biscotti tipo Digestive
50 g di burro
un cucchiaio di cacao

per la torta

900g di formaggio tipo Philadelphia a temperatura ambiente
110 g di cioccolato fondente
200 g di zucchero
4 uova intere
130 g di burro d'arachidi
un pizzico di sale
un cucchiaino di estratto di vaniglia

per la copertura

110 g di cioccolato fondente
45 g di burro
un cucchiaio di latte
2 cucchiaini di glucosio (oppure miele)

Preparare la base frullando i biscotti finchè saranno ridotti in polvere. Mischiarli al cacao e al burro fuso quindi con le mani pressare il composto sul fondo di una teglia a cerniera imburrata.
Compattarlo bene e cuocerlo per 10 minuti a 165 gradi.
Far raffreddare e intanto preparare il ripieno: fondere il cioccolato a bagnomaria e lasciarlo da parte.
Battere il Philadelphia con le fruste elettriche per almeno 3 minuti, finchè sarà ben montato, quindi aggiungere lo zucchero, il sale e la vaniglia.
Unire un uovo alla volta frullando dopo ogni aggiunta.
Dividere il composto ottenuto a metà, ad una aggiungere il cioccolato fuso e raffreddato e all'altra il burro di arachidi.
Ora versare un mestolino del compost chiaro al centro della base cotta e freddata:



Versare un uteriore mestolino del composto scuro esattamente sopra.


E continuare così fino ad esaurire i due composti.
Battere leggermente la teglia sul piano per livellare il tutto.


Avvolgere la base della teglia in carta alluminio e metterla dentro un'altra più grande.
Mettere tutto in forno preriscaldato a 165 gradi e versare dell'acqua calda nella teglia grande, in modo da cuocere il dolce a bagnomaria.
La ricetta dice di cuocere per un'ora e venti minuti ma la mia torta era pronta in un'ora.
Togliere dal bagnomaria e far raffreddare a temperatura ambiente.
Far riposare una notte in frigo e procedere con la copertura: sciogliere su fuoco bassissimo burro e cioccolato. Spegnere il fuoco e aggiungere il resto degli ingredienti girando bene.
Aspettare una decina di minuti che prenda consistenza e versare sul dolce freddo.


























NOTE

- il dolce è buonissimo il giorno dopo ma ancora migliore dopo due.

- la glassatura sarebbe opportuno farla al momento di servirla, per godere del contrasto caldo/freddo. Non avendo modo ho glassato la torta alcune ore prima di servirla e tenuta in frigo.

- ricordate di tirare fuori il Philadelphia almeno un'ora prima dal frigo: vi stupirete della differenza che fa ai fini della cremosità del dolce.

- ricordate di avvolgere molto bene lo stampo con l'alluminio prima di metterlo a bagnomaria!

- fate molta attenzione a mettere un doppio foglio di alluminio intorno alla teglia prima di metterla a bagnomaria per evitare che l'acqua possa entrarvi.

venerdì 12 aprile 2013

Salmoni, chef, Starbooks e.....























Carlo Cracco.
Lo Starbooks.
Un salmone da marinare.
La sottoscritta.
E che c'entra allora Joe Bastianich???
La risposta qui  ;-)

giovedì 11 aprile 2013

Muffins ciocco-banana (senza burro)



























Un altro.
Un altro miracolo.
Se andiamo avanti così ci faremo l'abitudine e ce ne aspetteremo minimo uno a settimana.
Sarà che se una donna può andare in bicicletta ormai è pronta per fare tutto...
Ebbene, poco tempo fa il re dell'Arabia Saudita ha finalmente deciso che nella Shoura, ovvero l'organo consultivo a cui il monarca si appella per governare questo Paese, siederanno delle donne.
Gioia e gaudio, ovviamente.
Ma, primo, queste donne bisogna trovarle.
Devono essere saudite.
Di età superiore a trenta anni.
Ed avere un elevato livello di istruzione.
Tutto sacrosanto.
Peccato che viviamo in un luogo dove spesso mandare a scuola le figlie femmine venga spesso considerato quasi superfluo, figuriamoci farle arrivare all'Università.
Poi per cosa, visto che ben pochi sono i lavori in cui potranno utilizzare le conoscenze acquisite.
Un ago in un  pagliaio.
Per questo a sedere nella commissione saranno solo mogli e figlie di membri della famiglia reale, almeno per ora.
Chiudiamo gli occhi, e prendiamo un bel respiro.
Volendo guardare al lato positivo della cosa è sempre un passo avanti.
Ma si sa che dici donna e dici guaio ;-)
Per cui ecco una serie di problemi quasi insormontabili.
Primo, l'abbigliamento delle signore in questione.
Coperte di nero da capo a piedi, viso compreso.
Davanti ai signori uomini si siederanno sacchi della spazzatura, per dirla in breve.
Tutto risolto?
Macchè.
La commissione è formata da uomini e donne, ora, ma siederanno in stanze diverse.
Per non indursi reciprocamente in tentazione?
Come faranno a discutere dei vari problemi non  è dato sapere.
Mail, biglietti, piccioni viaggiatori?
E l'ingresso?
Non vorrai che incontrandosi sull'uscio si sfiorino accidentalmente.
Ed infatti viene approntata un'entrata dedicata.
Ma una festa non è una festa senza qualcuno che provi a rovinarla.
Ed ecco il noto religioso di turno che proclama che le signore in questione sono prostitute, per il solo fatto di aver messo il naso fuori di casa.
Per carità, sarà pure questo uno dei Paesi più misogini del pianeta
Ma mai sono stata così contenta di sentire parole simili.
Perchè qualunque idiota sa che insultare pubblicamente parenti del re non è cosa buona e giusta, nemmeno da queste parti.
E non vedo l'ora di scoprire che fine farà quello in questione ;-)


Nigella Lawson scrive che i muffins in genere sono buoni ma hanno un grande difetto: perdere presto di freschezza. Ebbene, il genio culinario che alberga in lei ha trovato la soluzione, ovvero delle banane schiacciate nell'impasto che manteranno i dolcetti morbidi a lungo!
Provateli perchè a farli ci vogliono veramente pochi minuti, e cottura compresa avrete la merenda, o la colazione, pronta in meno di mezz'ora.
Buonissimi, neanche a dirlo, e ottimi per riciclare quella banana di troppo che so che anche voi vi ostinate a comprare...:-)
E non scordatevi di andare a scoprire quale ricetta di Carlo Cracco sia stata passata all'esame severo dello Starbooks oggi!





CHOCOLATE BANANA MUFFINS
per 12 muffins
da Kitchen di Nigella Lawson

3 banane estremamente mature
125 ml di olio di semi
2 uova intere
100 g di brown sugar, oppure zucchero muscovado
225 g di farina
3 cucchiai di cacao amaro
un cucchiaino di bicarbonato

Con una forchetta schiacciare molto bene le banane fino a ridurle a crema.
Unire quindi alla crema di banane le uova, l'olio e lo zucchero e sbattere con delle fruste elettriche.
A parte mescolare farina, cacao e bicarbonato e unire al composto precedente usando una spatola o un cucchiaio, non più le fruste.
Non girare troppo!
Versare il composto a cucchiaiate negli stampi da muffin coperti con pirottini di carta e cuocere in forno preriscaldato a 200 gradi per 15, massimo 20 minuti.
Servire tiepidi o a temperatura ambiente.

NOTE:

- i muffins cotti durano anche tre giorni purchè tenuti in una scatola di latta.

- i muffins cotti si possono surgelare. Farli scongelare per un paio d'ore a temperatura ambiente quindi scaldarli per 5-8 minuti in forno tiepido, oppure nel microonde.

- altre banane in eccedenza? Ci si fanno pure pancakes e biscotti!


lunedì 8 aprile 2013

Biscotti al doppio cioccolato, senza farina, burro, latte, lievito nè tuorli!


L'avevo scritto tempo fa.
Ma onestamente non ci avevo tanto creduto.
E' che proprio il concetto di miracolo mi risulta un po' astruso.
Le cose capitano se le fai capitare.
Se lavori duro per ottenerle.
Poi c'è quel qualcosa che va storto comunque, ed alla fine tutto ha esattamente le stesse probabilità di succedere come di non farlo.
Semplicemente perchè la vita va un po' come vuole lei.
E' stato solo un film.
Non proteste di piazza, da queste parti vietate come tante altre cose.
Non scioperi ad oltranza, e poi da cosa se qui alle donne non è permesso far quasi nulla?
Non colpi di stato, o improvvise prese di potere.
Semplicemente, è successo.
L'ennesima mattina che ho acchiappato il giornale locale in sala professori.
Pronta a leggere dell'ennesima cerimonia che il re ha onorato della sua presenza.
Del caldo che aumenta.
E soprattutto la pagina di consigli dell'imam di turno a cui si può scrivere perchè ci illumini il cammino con le sue ponderatissime risposte.
Cosa?
Non è possibile.
Le donne in Arabia Saudita potranno andare in bicicletta.
E il sottotitolo dice anche in moto, ma non ci giurerei.
Da cosa venga cotanta concessione non è spiegato.
Che sia un primo passo nell'unico Paese al mondo in cui le donne ancora non possono guidare l'automobile?
Già mille scenari nella mia testa.
E tutti in frantumi come un vetro in meno di un minuto.
Si, possono andare in bici.
Coperte con l'abaya, mi raccomando, ovvero la tipica veste nera che copre il corpo da capo a piedi, in modo da non provocare i poveri uomini che ci circondano.
Che poi l'abaya sia lunga fino a terra ed ampia poco importa, che vuoi che sia un po' di scomodità.
Ah, e con un uomo fidato a controllare a vista, che possa intervenire in caso di cadute o incidenti.
E, dulcis in fundo, solo in aree ristrette tipo parchi pubblici e, forse, il lungomare dove presente.
Fatemi capire.
Posso andare in bici in un recinto.
E non raggiungere nessun luogo.
Va bene.
Ma spero chi ha elaborato questa contorta teoria sia disposto a giocare al pedone il giorno che sarò in giro in questo ridicolo autoscontro ;-)


Addolciamoci con un biscotto :-) ma mica normale!
Senza farina, tuorli, latte o lievito si fanno in cinque, dicasi cinque minuti di orologio.
L'impasto non deve riposare, non sono necessari particolari accorgimenti per farli venire bene a parte un minimo di attenzione alla cottura.
Ottimi per riciclare gli albumi, non avrete bisogno di pedalare molto per smaltirli visto che sono anche piuttosto leggeri.
Furbissimi, no?
Quanto siano buoni, indescrivibile.
L'augusto consorte li chiede a ripetizione da un paio di settimane, fate voi...li ha chiamati una pennellata di cioccolato.
Mi fate sapere se ha ragione? ;-)





FLOURLESS DOUBLE CHOCOLATE COOKIES
per una dozzina di pezzi piccoli
da Everyday Food di Martha Stewart

180 g di zucchero a velo
70 g di cioccolato fondente
45 g di cacao amaro
2 albumi
100 g di noci spezzettate (oppure mandorle, o nocciole, o arachidi...)
un generoso pizzico di sale


Mischiare in  una ciotola lo zucchero a velo con il cacao e il sale.
Spezzettare il cioccolato molto finemente (ho usato la  mezzaluna) e unirlo al resto insieme alle noci spezzettate.
Unire gli albumi NON montati e girare con un cucchiaio finchè il tutto sta insieme: non mescolare troppo.
Il composto sarà morbido, va benissimo così.
Versare il composto a cucchiaiate sulla teglia coperta con carta forno: distanziare i mucchietti molto bene perchè in cottura si allargheranno!
Non preoccupatevi se da crudi sono bruttissimi, migliorano da soli in cottura :-)



Cuocere in forno preriscaldato a 160 gradi per circa 25 minuti.
Si creperanno un pochino, e si allargheranno parecchio.
Non toccare da caldi, saranno ancora morbidi.
Prendono la giusta consistenza raffreddandosi: croccantini fuori e morbidi all'interno, da morirci :-)

NOTE:

- i biscotti non vanno stracotti, o il morbido interno andrà a farsi benedire.

- si conservano un paio di giorni ma teneteli in una scatola, all'aria tendono a seccare.

- non fateli con il cioccolato al latte, verrebbero stucchevoli e d'altronde non si può diminuire lo zucchero che dà corpo alla ricetta.

giovedì 4 aprile 2013

Crostata salata...furbissima (e pure vegan)





Tempi duri.
Tempi di magra.
Lavoro ce n'è poco.
Quel poco bisogna pure inventarselo.
E tenerselo stretto.
Opportunità?
Non al momento.
Bisogna lavorare di fantasia.
Essere aperti ad ogni possibilità.
Riciclarsi, come viene spesso detto dal mio preside.
In cosa potrebbe farlo lui non saprei, visto che la vocazione da cowboy lascia un po' il tempo che trova.
Avere la mente pronta per quel fuggevole, brevissimo attimo in cui l'occasione della vita farà il suo repentino, improvviso passaggio.
Cosa ho in mente?
No, non lo sviluppo dell'ennesima applicazione per Iphone.
Niente che preveda titoli di studio da conquistare ammazzandosi di fatica davanti a testi e libri che sembrano non finire mai.
Niente che preveda un punteggio per il quale parlare una seconda o terza lingua faccia comodo.
Niente che preveda un'uniforme o severe regole d'abbigliamento.
Niente che preveda, udite udite, un impegno giornaliero, bensì il gran lusso di un solo giorno di lavoro in tutto il mese.
Il primo venerdì, sulla pubblica piazza.
Un'occupazione democratica.
Possono farlo tutti.
Beh, quasi tutti: alle donne finora è precluso ma vista la penuria non escludo un'apertura in merito.
Diciamo che serve solo un po' di manualità.
E che sarà mai.
Infatti ultimamente in Arabia scarseggiano i boia che sappiano usare la spada, motivo per il quale il governo ha addirittura istituito una commissione che sta valutando se ricorrere al plotone di esecuzione sia ammissibile per la legge islamica.
Quindi se sapete maneggiarla con destrezza il lavoro è vostro.
Dove comprarne una non saprei, ma sicuramente da queste parti saranno felici di indirizzarvi a dovere.
So che ci sono anche scuole e corsi, magari per specializzarvi.
E non voglio sapere su cosa si faccia pratica :-)


Sempre e per sempre no comment :-) e passo alla ricetta di oggi, che è una di quelle più replicate in assoluto in casa arabafelice. Semplice, o furba :-) come piace da queste parti, protagonista di ricchi buffet o cene davanti a un bel film.
Ve ne innamorete, fosse solo per il fatto che il tempo di preparazione, compresa la preparazione della base, non supera i dieci minuti.
Scarsi ;-
E sempre grazie a Luxus che anni fa me l'ha fatta conoscere!




CROSTATA SALATA FURBISSIMA
per una crostata da 26/28 cm di diametro

250g di farina
100 ml di acqua bollente
100 ml di olio di semi
un cucchiaino di sale
un cucchiaino di lievito per torte salate

zucchine, sale, origano ed olio d'oliva per la copertura, oppure pomodorini, melanzane, patate...quello che preferite


Mettere la farina, il sale ed  il lievito in una ciotola, mescolandoli.
Unire tutto insieme l'olio e l'acqua ben calda, quindi girare tutto con una forchetta finchè i liquidi saranno assorbiti, quindi compattando con le mani l'impasto.
E' questione di trenta secondi al massimo!
Non serve impastare, basta che il panetto sia omogeneo ed è fatta.
Stendere con le mani la pasta in una teglia coperta da carta forno dando forma circolare fino a raggiungere il diametro indicato.
Con una mandolina affettare molto sottilmente le zucchine e disporle in cerchi concentrici, leggermente sovrpposte.
Condire con sale, origano (pepe a piacere) ed olio d'oliva ed infornare subito in forno preriscaldato a 200 gradi.
Cuocere per circa 45 minuti.
Servire tiepida o a temperatura ambiente.

NOTE:

- la crostata si mantiene benissimo anche il giorno dopo, ottima da portare in ufficio, a scuola o da preparare in anticipo per un buffet.

- la pasta è deliziosa e friabile. Va assolutamente impastata con acqua molto calda perchè venga bene.

- le verdure per la copertura possono ovviamente variare a seconda dei gusti, e delle stagioni.


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