giovedì 18 febbraio 2021

Polenta al formaggio con uovo fritto e panna acida

 


Il piatto in questione, molto facile ed economico da preparare, rappresenta una tipica colazione romena.
Osserva l'autrice che in pratica è come avere il sole nel piatto, a prescindere dal tempo atmosferico!
Seppure in casa arabafelice non si abbia problema alcuno a mangiare i salati a colazione questa volta abbiamo deciso che forse, date le nostre abitudini, stava meglio sulla tavola della cena.
E non poteva andar meglio di così: si prepara in pochissimo tempo e veramente esce fuori un piatto unico delizioso.
Serve che vi dica quanto sia buono il tuorlo che si va ad unire alla polenta?
Il formaggio usato non è l'originale, dato che è introvabile al di fuori del Paese natale dell'autrice del libro: le sostituzioni da lei indicate sono quanto di più vicino per replicare il sapore originale.

 

MAMALIGA CU BRANZA SI SMANTANA
per 4 porzioni
da Carpathia di Irina Georgescu

300 ml di latte
150 ml di acqua
150 g di polenta
50 g di burro
175 g di formaggio tipo Gorgonzola sbriciolato o Cheddar grattugiato
4 cucchiai di panna acida
4 uova fritte
sale e pepe macinato al momento

Versare acqua e latte in un pentolino e portare a bollore a fuoco basso.
Aggiungere quindi la polenta ed alzare la fiamma. Cuocere mescolando sempre per circa 10 minuti, aggiungendo man mano dell'altra acqua bollente se dovesse servire, finchè la polentà avrà la consistenza di un porridge e cadrà lentamente dal mestolo.
Aggiungere quindi burro e formaggio mescolando bene, infine aggiustare di sale e pepe e dividere tra quattro ciotole.
Completare ogni piatto con un cucchiaio di panna acida ed un uovo fritto. Aggiungere dell'altro formaggio, a piacere, e servire subito.

 

NOTE

- come accennato il piatto è semplice e si prepara in pochissimo tempo. Ricco e saporito fa veramente da piatto unico. Le dosi indicate sono esatte al grammo per ricavare quattro porzioni non gigantesche ma d'altronde riempie parecchio sin dalle prime cucchiaiate.

 

venerdì 12 febbraio 2021

Pane fritto al formaggio

 


Dunque, il pane è buono.
Il formaggio pure.
Se li mettiamo insieme, il paradiso.
Se li mettiamo insieme in un impasto che non richiede chissà quali lavorazioni, meglio.
Ma il top assoluto lo raggiungiamo se nemmeno va accesso il forno: un pane in padella, fritto.
Insomma di fritti questo è il periodo, per la maggior parte dolci.
Buttiamoci per una volta anche su quelli salati: racconta l'autrice che questi scovergi erano lo snack preferito quando da piccola la famiglia si riuniva davanti alla televisione.
Pop corn non se ne trovavano ed invece erano gli scovergi ad essere condivisi, da qui il nome buffo di "Romanian pop corn"!
Ora non me ne vogliano gli amanti dei pop corn tra cui si annovera anche la sottoscritta ma qui siamo su un altro pianeta e il confronto non regge: troppo buoni questi pani!
Al solito, rischio ustione in agguato perchè il profumo appena cotti è irresistibile: ma credetemi, ne vale tutta la pena :)

 

 SCOVERGI
da Carpathia di Irina Georgescu
per 8 pezzi

500 g di farina
250 g di yogurt naturale
7 g di lievito di birra disidratato
1 uovo
un cucchiaino e 1/4 di sale
un cucchiaio di acqua
200 g di formaggio Cheddar, grattugiato
6-8 cucchiai di olio, per la cottura


Mischiare in una ciotola farina, yogurt, lievito, uovo, sale e acqua. Lavorare brevemente finchè il tutto sta insieme, coprire la ciotola e mettere in frigo due ore.
L'impasto risulterà un po' appiccicoso ma diventerà più gestibile con il riposo.
Spolverizzare di farina il piano di lavoro quindi riprendere l'impasto, lavorarlo bene con le mani quindi tirarlo fino ad ottenere un cerchio spesso 2 mm. Spolverizzarlo con farina se troppo appiccicoso quindi spargere il formaggio grattugiato sulla superficie.
Arrotolare quindi fino ad ottenere un cilindro lungo circa 40-45 cm.
Con un coltello ricavare 8 fette tutte uguali.
Prendere una fetta e posizionarla col lato tagliato verso l'alto (in modo che si vedano i diversi strati di impasto e formaggio) e stenderla fino ad ottenere un cerchio da circa 18 cm.
Scaldare un cucchiaio di olio in una padella quindi cuocervi il cerchio per circa 3 minuti per lato o comunque finchè ben dorato.
Continuare con le altre fette ed impilare i flatbread pronti su un piatto coprendoli con un panno in modo che si mantengano morbidi.


NOTE

- procedimento di una facilità disarmante, specie nella preparazione dell'impasto che non richiede alcun accorgimento o lavorazione particolare. Scordatevi giri, pieghe e quant'altro: qui si mescola tutto e si mette in frigo! Il riposo farà la magia di far stare tutto insieme.

- l'impasto è si, un po' appiccicoso, ma non l'ho trovato difficile da gestire con un poco di farina extra sul piano di lavoro come suggerito. Le fette si tagliano poi perfettamente e l'effetto anche visivo è molto gradevole.

- solito annoso problema delle quantità di lievito: ricordiamoci che questa ricette viene dalla tradizione casalinga rumena e risale a tempi in cui il riscaldamento era certamente un lusso. Comunque sia l'impasto non cresce quasi per nulla durante il riposo in frigo, ma allungate i tempi se mai ne usaste meno.

- cottura rapidissima, direi che è un fritto per cui non c'è poi molto da sacrificarsi: l'olio da usare è poco, non si schizza e non si sporca :)

- sono irresistibili. Volevo inizialmente dimezzare le dosi ma ho desistito quando ho letto della presenza di un solo uovo e non mi andava di fare alchimie per dividerlo perfettamente. Mannaggia a me, piuttosto avrei dovuto raddoppiarle tanto sono buoni!

martedì 9 febbraio 2021

Palline di polenta al formaggio con pomodorini e yogurt

 


Dice l'autrice che la polenta non potrebbe assumere forma di presentazione più originale, ed in effetti è vero: quasi un finger food da mangiare con le mani.
Eppure l'origine di questo piatto non va ricercata nei buffet di aperitivi raffinati, tutt'altro: nasce come cibo che i pastori usavano portarsi appresso nei campi.
Le palline venivano quindi scaldate ed arrostite sulla fiamma del fuoco acceso.
Difficile ahimè replicare la fiamma viva di un falò in casa ma si ottiene un ottimo risultato anche nel forno.
Anzi, volendo proprio avvicinarsi al risultato originale ancora meglio sarebbe cuocerle su un barbecue avvolgendole prima in dell'alluminio da cucina.
In attesa che i tempi siano clementi, in tutti i sensi, per eventuali prove, godiamocele così.
Piccola curiosità: il Bulz più grande del mondo appare nel Guinnes dei Primati, ed era lungo ben 50 metri!


 

 BULZ
per 6 persone

500ml di acqua
250 g di farina di mais
25 g di burro
un cucchiaino di sale
100 g di formaggio tipo Cheddar grattugiato
250 g di yogurt bianco naturale
150 g di formaggio stagionato di pecora o di capra grattugiato
250 g di pomodorini ciliegia
olio di oliva, per la cottura dei pomodorini
100 g di altro yogurt bianco naturale per servire

 

Portare l'acqua a bollore su fuoco alto quindi aggiungere la farina di mais, il burro ed il sale girando vigorosamente in modo che non si formano grumi.
Abbassare il fuoco fino ad una fiamma media e continuare a cuocere, sempre mescolando, per circa 5 minuti in modo che la polenta risulti ben soda.
Spegnere il fuoco ed aggiungere immediatamente lo yogurt ed il Cheddar, mescolando bene, quindi versare la polenta su un vassoio coperto con carta forno livellandola con il mestolo.
Farla raffreddare per 20 minuti.
Intanto foderare una teglia con carta forno ed accendere il forno a 200 gradi.
Con le mani inumidite prelevare piccole porzioni di polenta da 50 g, appiattirle tra i palmi ed aggiungere un po'di formaggio grattugiato al centro. Arrotolare quindi il tutto in una pallina.
Continuare fino ad esaurimento degli ingredienti e posizionare tutte le palline sulla teglia preparata.
Infornare per 25-30 minuti o finchè colorite, croccanti e dorate.
Nel frattempo arrostire i pomodorini dopo averli conditi con sale e olio, usando una teglia separata, per 15-20 minuti.
Servire i bulz ben caldi, appena usciti dal forno, accompagnandoli con i pomodorini ed una cucchiaiata di yogurt.

 

NOTE

- la ricetta è precisa al grammo e non presenta difficoltà alcuna. Anche i tempi di cottura della polenta sono stati perfetti.

- mi chiedevo come ci sarebbe stato lo yogurt, ma ovviamente mi sbagliavo: quello nell'impasto si sente appena, e quello che accompagna sta benissimo sia con l'involucro che comunque sia è piuttosto neutro che con il ripieno.

- ho ahimè fatto un errore rendendomene conto troppo tardi: i pomodorini andavano lasciati interi prima di arrostirli, non tagliati a metà come ho fatto io quasi senza pensarci. Poco male comunque.

- ricapitolando, ricetta tutto sommato semplice, molto buona e saporita e con il grande vantaggio di poterla preparare in anticipo e cuocerla sul momento. Si fa mangiare, come ha decretato l'augusto consorte, e pure con una certa facilità. Le palline da ricetta sono abbastanza grandi, diventa un piatto unico, per renderlo un antipasto magari farle leggermente più piccole. Anche gluten free di natura, se mai dovesse servire.
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