lunedì 30 settembre 2013

Conversioni cups/grammi


Lo so, lo so.
Avrei dovuto farlo prima in effetti.
Ma non mi ero resa conto di che problema complicato possa essere convertire le ricette americane tutte in cups, once, sticks ai nostri più familiari grammi ed affini per chi non abbia dimestichezza con le unità di misura di oltreoceano.
Esistono tante tabelle, su internet, e molte delle quali mi chiedo se vengano dalla fantasia malata di qualcuno che voglia divertirsi a farci buttare le torte nella spazzatura!
Le cups in realtà non sono uno strumento del demonio, giuro.
Basta imparare ad usarle correttamente, e soprattutto avere le cups giuste, quelle da misurazione...non propriamente quelle da colazione, che non assicurerebbero precisione.
Ecco quindi la tabella di conversione che, udite udite, proviene dalla Martha Stewart's Cooking School....chi meglio di lei poteva darci una mano? ;)
Elenco qui gli ingredienti più comuni, se ne mancasse qualcuno chiedetemelo, consulto i sacri testi e aggiorno.
Spero possa essere utile, è la tabella che uso da sempre con successo e quella da cui provengono tutte le conversioni dei dolci presenti su questo blog.


CONVERSIONI 

una cup di zucchero = 190 g

una cup di brown sugar: 210 g

one cup di farina=120 g

one cup di farina di mais fine : 120 g

one stick di burro = 113 g (2 sticks di burro fanno una cup)

8 cucchiai di burro = uno stick

una cup di acqua o latte o buttermilk o panna da montare= 250 ml

una cup di zucchero a velo=120g

una cup di cacao= 100g

una cup di amido di mais: 125 g

una cup di farina di cocco: 75 g

una cup di olio: 260g

una cup di yogurt: 245g

una cup di miele o sciroppo d'acero: 321 g

una cup di cocco a scaglie: 70g

una cup di riso, crudo: 150g

una cup di risom cotto: 185g

una cup di maionese: 230g

una cup di burro di arachidi:  250g

una cup di Nutella:  290 g

una cup di mandorle ( intere) : 143 g

una cup mandorle (macinate) 97 g

una cup mandorle(a lamelle): 107 g

una cup di nocciole (macinate): 96 g

una cup di mirtilli: 140 g

una oncia ( solida, non liquida)= 28 g

una ounce (liquida) = 28,4 cc

un quart = 4 cups

giovedì 26 settembre 2013

Sfogliata facilissima alla Nutella




Altro giro, altra corsa.
Nuovo anno scolastico.
Qualche nuovo guaio.
E qualche nuovo collega.
Con immutata curiosità e immensa gratitudine al mio lavoro aspetto trepidante di conoscerli.
Ho l'opportunità di incontrare gente da ogni angolo della Terra.
Inclusi quelli più sperduti.
Lui in effetti sembra subito simpatico.
E' americano da innumerevoli generazioni, ci dice subito.
Non sia mai pensassimo che il suo sangue sia contaminato da, che so, quello della vecchia, cara Europa.
Mormone, orgogliosamente.
Troppo presto per fargli tutte le domande che mi vengono in mente a riguardo.
Tutti a presentare tutti, compresa la sottoscritta.
Ah, quindi parli pure italiano?
La domanda un po' mi spiazza.
E' la mia lingua madre, certo che la parlo.
Ma parli inglese bene.
Mi sforzo di interpretare la sua, di lingua, e di farlo come se suonasse un complimento.
Sorrido.
Lo vedo, non si capacita.
Torna all'attacco.
Ho vissuto a Genova per un anno, mi informa.
Insegnavo inglese.
Buon per lui.
Certo i miei alunni avevano un...forte accento.
Tanto da farmi pensare che volessero prendermi in giro.
Mi diverto per un attimo a cancellare l'accento british dalle mie parole.
Basito mi chiede come abbia fatto a capire.
Si, parlavano così!
Gli spiego che non lo stavano prendendo in giro.
E' solo innocuo, inerme, musicalissimo accento italiano.
Non è pericoloso.
Ma non glielo dico, che migliorarglielo forse sarebbe stato parte del suo lavoro ;)


La sfogliata di oggi è una di quelle porcate, perchè le cose vanno chiamate con il loro nome, a cui non si resiste.
Il guscio sbricioloso, la crema morbida, le nocciole.
Se il gusto riuscite ad immaginarlo, allora la farete.
Se non riuscite, scopritelo ;)


SFOGLIATA ALLA NUTELLA
da Nutella, le trenta migliori ricette
per un dolce da circa 22cm di diametro

pasta sfoglia (comprata, fatta in casa o furba)
Nutella circa 180 g
un uovo intero
80 g di nocciole
un tuorlo oppure del latte per spennellare


Stendere la pasta sfoglia sottile (qui la trovo solo in quadrati, ecco perchè il mosaico qui sotto :) su della carta forno.
Amalgamare la Nutella con l'uovo intero e metà delle nocciole tritate grossolanamente e versare la crema ottenuta sulla sfoglia avendo cura di lasciare liberi i bordi.
Spolverizzare con le nocciole lasciate da parte.



Coprire con un altro strato di sfoglia dopo aver inumidito leggermente i bordi con pochissima acqua.
Premere quindi molto bene con una forchetta perchè sia ben chiusa e praticare delle incisioni sulla superficie senza bucare la pasta, con un coltello molto affilato.

 
Spennellare con il tuorlo o il latte e cuocere in forno preriscaldato a 210 gradi per circa 25 minuti.

lunedì 23 settembre 2013

Dhal (piatto indiano di lenticchie rosse)


Ne ho avuto prova.
E più di una volta.
Se i miracoli esistono, questi avvengono in cucina.
Non solo per una torta magicamente lievitata senza lievito, o un impasto appiccicoso che diventa una pane buonissimo.
Preparo il dhal, e con poche speranze.
Intendiamoci, l'ho scelto subito dal libro dello Starbooks di Settembre perchè lo adoro, e dalle mie parti molto conosciuto grazie alla folta presenza indiana sul territorio.
In mille versioni, ovvio.
Con tutte le spezie del mondo, con tutti i colori possibili.
Il nome indica, in hindi, la generica presenza delle lenticchie rosse.
Per il resto via libera a tradizioni, usanze e gusti.
Il mio augusto consorte non è famoso per amare sapori che lo allontanino molto da, si fa per dire, una bel piatto di tagliatelle al ragù di cinghiale o una bella chianina.
Quindi la porzione è minima, che sarà solo per la sottoscritta.
Il piatto è di una semplicità e velocità disarmante.
Pochi ingredienti e spezie non troppo strane.
In un quarto d'ora è tutto pronto.
Niente cumino in polvere, per una volta, ma quello nero in semi che ha un aroma diverso e meno pungente.
E anche un nome che mi è simpatico ;)
L'augusto guarda  il piatto.
Non è riluttante come al solito.
Nemmeno glielo offro.
Ma assaggia di suo.
Ci sono i semi di cumino nero.
Potrebbe suonare come un rimprovero.
Detti anche semi di nigella.
Ma è buono lo stesso.
E tu, di grazia, come lo sai come si chiamino questi semi???
Lo leggo anche io il tuo blog, cosa credi.
Mi fa pure l'occhiolino.
E il fatto che metà dhal sia già sparito passa quasi in secondo piano.

Come avrete capito il piatto è buonissimo e in questa versione assolutamente non troppo invadente come aromi. In India il dhal è spesso un contorno, ma noi l'abbiamo mangiato come piatto unico accompagnato dal pane magico
Favoloso per una cena etnica, per una dell'ultimo minuto visti i tempi di realizzazione o su un buffet, con il bonus di essere naturalmente gluten free e adatto anche ai vegani.
Con una sola raccomandazione: fatene tanto!


DHAL
per circa 4 persone
250g di lenticchie rosse
un cucchiaino di curcuma 
sale, circa mezzo cucchiaino abbondante
2 cucchiai di olio di semi di girasole
un cucchiaino di semi di cumino nero (semi di nigella)
una cipolla non troppo grossa
Mettere le lenticchie in una pentola capiente insieme a 800ml di acqua fredda.
Appena il tutto raggiunge il bollore abbassare il fuoco, eliminare eventuale schiuma dalla superficie e unire la curcuma e il sale.
Far cuocere scoperto per circa 15 minuti (ma a me dieci minuti sono stati più che sufficienti) girando vigorosamente di tanto in tanto.
Le lenticchie dovranno disfarsi fino a essere praticamente cremose.
Se il composto dovesse asciugarsi troppo aggiungere pochissima acqua bollente.
Mentre il dhal cuoce versare l'olio in una padella. Tostarvi i semi di cumino nero per al massimo un paio di minuti, quindi unire la cipolla affettata sottilmente.
Farla cuocere per 5/10 minuti, finchè brunita.
Versare il composto di semi di cumino e cipolla sulle lenticchie cotte, coprire con un coperchio e far riposare senza mescolare per 5 minuti.
Quindi assaggiare e regolare eventualmente di sale.
Volendo si può cospargere con prezzemolo, menta o coriandolo ma non è fondamentale.
Buonissimo tiepido o a temperatura ambiente.
NOTE

- il piatto può essere preparato un giorno in anticipo rispetto a quando si vuole servirlo, anzi con il riposo migliorerà.

giovedì 19 settembre 2013

Raviole del plin con laban e molokhia



Ok, ci ho provato.
E dire che visto come sono messa al momento nella scuola di pazzi dove lavoro ho pure pensato per un attimo di passarla, questa sfida.
Però troppa la voglia.
Troppa la curiosità.
Elisa ha messo pure un video, non potrà essere troppo difficile.
Difficile mi è sembrato trovare un ripieno adatto.
Volevo vedere le raviole tramutarsi in mediorentali, da piemontesi che sono nate.
Un po' come questo blog lo scrive e da romana si è ritrovata araba, felice e pure in cucina ;)
Carne?
Esclusa subito, che per farle a chilometro zero dovrei metterci il cammello e dall'MTChallenge mi squalificherebbero per overdose del suddetto.
Buttiamoci su una versione vegetariana.
Quella verdura con le foglie belle e larghe, e tanto buona quando è lessata si chiama Molokhia, e dubito che la troverete dal fruttivendolo di fiducia.
Ma qui è ovunque, perchè ci si fa una zuppa lunga lunga, nel lavoro che ci vuole e nella lista degli ingredienti.
Uhm, il parmigiano dal ripieno non mi pare tanto arabo, proviamo a metterci invece il laban, ovvero il formaggio di yogurt che qui va per la maggiore.
L'aroma dei semi di cumino pestati nel mortaio.
Lo zafferano per il condimento, e il ghee già nella mia testa.
Sarei quasi contenta.
Poi arrivo davanti a quella striscia di pasta.
Va bene che il mio ripieno è un po' morbido.
Va bene che la mia rotella è un po'...sdentata.
Niente, sono brutti.
Nemmeno si avvicinano a quelli di Elisa.
Sembrano ravioli marziani, altro che del plin.
E qui mi illumino.
Mi sembrano improvvisamente i più adatti a me, che vivo la vita su un altro pianeta :)


Allora, come detto mi appello a clemenza e ammetto la bruttezza inenarrabile delle mie raviole.
 Però erano tanto, tanto buone! Il ripieno ha retto perfettamente con il laban e la Molokhia che ha una dolcezza diversa rispetto agli spinaci si sposa perfettamente con i semi di cumino nero( semi di nigella)
Zafferano e ghee per condirli con semplicità, e qualche seme di nigella intero solo per decorare.
Ah, le foglie nella foto sono Molokhia cruda.
E come si sarà capito partecipo con questa ricetta all'MTC Challenge di questo mese.




RAVIOLE DEL PLIN CON LABAN E MOLOKHIA
ispirata alla ricetta di Elisa
per circa 4 porzioni


per la pasta

200g di farina 
2 uova intere

per il ripieno

circa un chilo di Molokhia
200g di laban, circa
un uovo intero
sale
semi di cumino nero (nigella) pestati in un mortaio

per il condimento

ghee (burro chiarificato)
zafferano in polvere
qualche seme di cumino nero intero

Il giorno prima lessare la Molokhia pulita in pochissima acqua salata, tenendo il coperchio sulla pentola.
Scolarla, farla raffreddare e strizzarla molto bene.
Unire quindi il laban e l'uovo intero, badando che il composto non risulti troppo molle. Aggiustare di sale e unire pochi semi di cumino nero pestati.
Far riposare in frigo una notte, in questo modo il ripieno acquisterà più consistenza.
Impastare a mano o in planetaria la farina con le uova fino ad ottenere un composto elastico, da avvolgere nella pellicola e far riposare una mezz'ora.
Stendere quindi la pasta a mano o con la macchinetta apposita, come ho fatto io, arrivando alla tacca 5 dell'Imperia.
Formare le raviole seguendo il video sul blog di Elisa.

Lessarle quindi in acqua salata, scolarle e condirle con il ghee fuso a cui sarà stato unito poco zafferano.
Decorare con qualche seme di nigella e servire.

lunedì 16 settembre 2013

Muesli croccante al forno al cocco e semi di zucca


E' sano
E' buono.
E' facile.
Si conserva a lungo.
Vi chiederanno tutti la ricetta.
E lo potete pure regalare!
Come si fa?
Trovate tutto qui!

venerdì 13 settembre 2013

Galette ai cipollotti e formaggio



Un guscio croccante.
Una verdura poco usata.
Un risultato strabiliante.
Poco sforzo, come sempre.
O non sarei più io ;)
La ricetta? Qui!

lunedì 9 settembre 2013

Vitello tonnato




Un primo, ok.
Un dolce, e non devo certo farmi pregare.
Ma mangiare un secondo leggermente più elaborato di un filetto di salmone al forno o un petto di pollo alla piastra in casa arabafelice è cosa che capita raramente.
Retaggi di bambina, mi sa.
E retaggi di bambina questo piatto.
Mamma si è disperata parecchio, ai tempi, nel vedermi mangiare proprio poco.
E proprio poche cose.
Tante ho rifiutato per anni persino di assaggiarle.
Per cui fuguratevi la sua sorpresa il giorno che tornò dal negozio del macellaio con una vaschetta presa in omaggio, e dentro una carne coperta di salsa che sapeva di tonno che mi sbafai senza ritegno.
Da quel giorno me lo comprò a ripetizione.
Ed ho sempre pensato che la fiammante auto sportiva parcheggiata fuori dalla macelleria, mesi dopo, fosse specchio di quanto vitello tonnato avessi ingurgitato.
Ancora oggi mi piace moltissimo, e mi ha salvato cene e buffet.
Chiedo scusa in anticipo a tutti i puristi, i piemontesi, e chi più ne ha più ne metta: questa non sarà di certo la ricetta originale.
E' solo la più simile a quella del macellaio che abbia potuto ricreare, e pace.
Quindi presa da diverse fonti ed aggiustata al mio gusto personale.
Comodissima perchè si può, anzi si deve, preparare in anticipo e ancor di più perchè non deve essere scaldata.
E lascia di stucco gli stranieri che di certo non ne hanno mai sentito parlare...come, non mangiate pizza e pasta in Italia?
Un classico non troppo complicato da consigliare anche alle cuoche alle prime armi ;)

E per i patiti dei libri di cucina, quale sarà lo Starbooks di Settembre? Scopritelo qui!




VITELLO TONNATO

un girello o magatello di vitello
sedano, carota, cipolla
limone
un uovo intero
260 ml di olio di semi
un'acciuga
un cucchiaio di capperi
2 scatole di tonno da 160g ciascuna
sale

Far bollire abbondante acqua con sedano, carota e cipolla.
Dopo 5 minuti di bollitura immergere il vitello e lo portiamo a cottura.
La regola generale è che debba bollire 50 minuti per ogni kg di peso.
Scolare il vitello e strofinarlo con mezzo limone. Quest'operazione fa si che non annerisca raffreddandosi.
Facciamo raffreddare completamente.
Ora preparare la salsa tonnata:mettiamo un uovo intero nel robot da cucina,facciamolo girare 30 secondi e cominciamo a unire l'olio a filo,sempre con le lame in movimento fino ad avere una maionese molto soda.
Si va un po' ad occhio,a me sono serviti 260 ml di olio.
Ora uniamo l'acciuga,il tonno scolato dal suo olio ed i capperi a facciamo girare ancora un pochino
 regoliamo eventualmente di sale. Uniamo a piacere un po' di succo di limone
Appena la carne è' ben fredda la affettiamo sottile (sarebbe meglio con l'affettatrice)  
La adagiamo sul piatto da portata e la ricopriamo con la salsa.
Servire dopo un paio d'ore di frigo.

NOTE:

-la carne può essere cotta il giorno prima e coperta con la salsa, conservare poi il tutto coperto con pellicola per alimenti a contatto.



giovedì 5 settembre 2013

Dolcetti di riso soffiato, marshmallows e cioccolato


L'ho già detto tante volte, e non ne potrete più.
Ma in effetti questo blog è pieno di ricette "senza".
Senza uova.
Senza burro.
A volte senza lattosio.
Spesso senza glutine.
Una pure senza teglia!
E chi più ne ha, più ne metta.
Anzi, ne tolga :)
Colpa della inguaribile curiosità di chi questo blog lo scrive.
Lo cucina.
E se lo mangia.
A volte anche delle circostanze: se vivete nel deserto è più facile che abbiate gli ingredienti per un piatto "senza" che per uno con tante cose dentro.
Pazienza poi a passare da cialtrona, che a casa mia ormai è un complimento :)
Poi c'è lei, Valentina.
Un'amica virtuale che mi fa molto rimpiangere che il mio cammino reale si incontri sempre con persone che prenderei a calci, mentre quello virtuale trova tutte quelle con cui avrebbe avuto qualcosa a che spartire..
Si è trasferita in un Paese straniero, per realizzare quello che le auguro vada in porto, qualunque cosa sia.
Si è portata dietro i pensieri.
I sogni.
Qualche incertezza.
Un coraggio da leoni.
Una forza che impressiona.
E nessun attrezzo per cucinare.
Da lei, ieri, l'idea di una nuova etichetta per questo sconclusionato blog: senzaforno, senza attrezzi, senza mezzi.
Tutti piatti che si possano realizzare con coltelli, forchette, cucchiai, pentole e padelle.
Niente impastatrici, planetarie, mixer.
Solo la voglia.
E scometto che in fondo, da qualche parte, ce n'è tanta ;)

Inauguro quindi l'etichetta nuova , battezzata da Valentina, con una ricetta che risponde a tutti i requisiti qui sopra.
Non ci vuole nulla di particolare, forse solo...l'occasione adatta per mangiarseli?
Portati al mare, a scuola per la pausa caffè, a feste di classe: non c'è stata una volta che me ne sia rimasto uno.
Provate, e scoprirete perchè.
Anche perchè ci vorranno dieci minuti in tutto ;)


CRISPY CHOCOLATE MARSHMALLOW TREATS
da Everyday Food di Martha Stewart
per una teglia quadrata da 20 cm


80g di burro
300g di marshmallows (comprati o fatti in casa)
20 g di cacao amaro
150 g di riso soffiato oppure di cereali tipo Rice Krispies
50 gi di cioccolato fondente, circa, per la copertura


Mettere burro, marshmallows e cacao in una pentola larga e capiente su fuoco medio.
Girare con un mestolo in modo che tutto si sciolga in maniera omogenea senza attaccarsi.
Appena il tutto è fuso, giusto pochi minuti, togliere dal fuoco e versare il riso soffiato in una volta. Girare bene e con pazienza per amalgamare, quindi versare nella teglia foderata con carta forno.
Pressare benissimo con le mani per compattare e far raffreddare a temperatura ambiente.
Fondere quindi il cioccolato e versarlo a fili sul dolce.
Far raffreddare a temperatura ambiente e servire tagliato a quadrotti.

NOTE

- il dolce si conserva anche una settimana, coperto con l'alluminio.

- da questa teglia mi vengono 32 pezzi, ovvero quelli della foto ma tagliati a metà ;)

lunedì 2 settembre 2013

Pancakes velocissimi al cocco



Non arriva, niente da fare.
Poco, anzi nulla, hanno potuto email e suppliche alla casa produttrice.
Hanno pure risposto, con tanto di scuse.
Ma pare che abbiano problemi di consegne proprio in Arabia Saudita.
Pazienza, ho detto.
Peccato che Macchia, il gatto di casa arabafelice, ne abbia meno della sua padrona.
Eh si, perchè di cibo per gatti stiamo parlando.
Si è parata con aria schifata davanti alla carne cruda.
A quella cotta.
A quella macinata.
Al pesce bollito.
Grigliato.
Scondito.
Condito.
 Si è solo da poco rassegnata al tonno in scatola.
Abbiamo integrato con  fegatini di pollo, e ci abbiamo messo una pietra sopra.
Problemi di consegne.
E' la stessa scusa datami dal preside di scuola stamattina.
Solo che non ci mancano le scatolette.
Ci mancano i nuovi libri.
Tutti.
Quelli vecchi ogni anno vengono rispediti alla sede centrale, quindi niente ancora di salvezza.
Pare che siano, improvvisamente, indecenti.
Ogni tanto, qua e là, c'è una donna.
Mica nuda, eh.
Solo che la si vede in faccia.
Monna Lisa che ammicca.
Amelia Earhart che pilota un aeroplano, laddove le donne nemmeno la bici possono portare senza incorrere in qualche problema.
Che so, mi pare pure una Nike di Samotracia, quella si mezza nuda, e pure senza testa.
Emily Dickinson non può aver causato guai, tutta coperta fino al collo.
Forse Cleopatra in topless.
Ed io come me la sbrigo, in classe.
Ce la farai, ha risposto il preside in preda al panico.
Vuol dire che dovrò andare a ruota libera, ho risposto.
Quella ruota dell'automobile che non posso guidare.
Chissà perchè l'ho visto sbiancare :-)


In attesa delle prime rimostranze di genitori indignati :) vi mostro la colazione dell'ultimo fine settimana: se vi piace il cocco non potete perderveli, non ci vuole davvero nulla a farli.
E per un topping delizioso provate lo yogurt con la farina di cocco, è stato una vera sorpresa.
Se usate yogurt di soia sono assolutamente perfetti anche per gli intolleranti al lattosio.
E già che ci siete date un'occhiata alla nuova sezione pancakes: dolci, salati, cioccolatosi, superlight...davvero per tutti i gusti :)






PANCAKES AL COCCO
tratta dalla fusione di due ricette di Jamie Oliver
per circa 6-8 pancakes, a seconda della dimensione

un uovo intero
180 ml di latte di cocco
un cucchiaio di miele
un pizzico di sale
mezzo cucchiaino di lievito per dolci
mezzo cucchiaino di bicarbonato
40 g di farina di cocco
65 g di farina

per lo yogurt al cocco

yogurt bianco naturale
farina di cocco


Mescolare in una ciotola l'uovo, il latte di cocco, il miele, il sale.
Unire quindi farina, farina di cocco e i lieviti.
Non mescolare troppo!
Cuocere cucchiaiate di composto in una padella su calore medio.
Servirli tiepidi o a temperatura ambiente, se si vuole con dello yogurt bianco aromatizzato con poca farina di cocco a piacere, come da foto ;)
Far riposare questo compost cosicchè la farina di cocco si ammorbidisca.





NOTE:

- il composto può essere preparato la sera prima e tenuto in frigo coperto con la pellicola, così a colazione sarà questione di un attimo!



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