venerdì 14 giugno 2019

Gelato alla ricotta, timo e miele (senza gelatiera)


Mia madre aveva un modo sicuro per far divertire noi bambine, quando era tempo di gelati: ci chiedeva se quello che stavamo mangiando fosse un gelato caldo o uno freddo.
Giù risate tutte le volte, e dopo la risposta.
Si, perchè la distinzione tra gelati caldi e freddi esiste eccome, solo che i gourmet li chiamano in un altro modo :)
I primi erano quelli avvolgenti, cremosi, che rimanevano in bocca quasi come una mousse.
I secondi, ovvio, quelli a base di frutta ed acqua che davano sempre l'impressione di mettere in bocca del ghiaccio.
Avendo sempre prediletto i secondi e nella fattispecie quello al limone che per piacermi doveva essere così aspro da risultare immangiabile ai più e praticamente nella forma di blocco appena staccatosi da un iceberg a cui solo i miei denti resistevano, ho più o meno snobbato i caldi relegandoli a roba per signorine.
Con solo poche debite eccezioni.
Questo che vedete qui è stato realizzato perchè l'augusto consorte va matto per i dolci con la ricotta ma soprattutto perchè dopo mesi di latitanza l'ho ritrovata al supermercato e comprata d'impulso.
Ovvio che in un dolce che la preveda come ingrediente principale questa debba essere eccezionale: quindi non inorridite per la provenienza.
L'eccezionalità alle mie latitudini sta nel trovarle, certe cose.
Ed eccezionale la ricetta, ve lo anticipo.
Di un gelato che più caldo non si può :D



RICOTTA, HONEY AND THYME ICE CREAM
da Taverna di Georgina Hayden
per 8 persone

500 g di ricotta
100 g di zucchero semolato tipo Zefiro
3 rametti di timo
400 ml di doppia panna da montare
mezzo limone
100 ml di miele

Mettere nel robot da cucina la ricotta, lo zucchero e le foglie di timo e azionare a scatti fino a rendere il composto omogeneo.
Montare a parte la panna fino a che sarà gonfia ma non secca ed unirla al composto di ricotta.
Grattugiare finemente la buccia di limone ed incorporarla insieme al miele.
Versare in un contenitore con coperchio e mettere in freezer per almeno sei ore prima di servirlo.

NOTE 

- l'autrice mette subito le mani avanti presentandolo come un no-churn ice cream, ovvero uno di quelli per cui non serve la gelatiera per cui veramente semplicissimo. Eppure, raccomanda, non fatelo attratti perchè è facile: il risultato è un dessert non solo buonissimo ma veramente elegante.

- la ricotta lavorata con lo zucchero ed il miele non sarà una sorpresa per noi italiani che abbiamo dolci meravigliosi con la stessa base. Il timo è il mio nuovo amore nei dolci e dona una freschezza, se si possa donare freschezza ad un gelato, veramente unica: non fate senza pena un dessert buono ma banale.

- i dieci minuti di preparazione si intendono compreso il lavaggio delle poche stoviglie usate. Il brutto è dover aspettare le sei ore di freezer, cercate di non finirlo tutto come ho fatto io a forza di assaggi per vedere se fosse già abbastanza consistente...

mercoledì 12 giugno 2019

Halloumi in padella con menta, mandorle e sesamo


Questo non è il piatto che potrete preparare comodamente in anticipo, per poi servirlo con la messa in piega impeccabile come la tovaglia.
Questo è un piatto che prima dovete aver voglia, molta voglia, di mangiare.
Per ricordarvelo mentre sarete in cucina e toccherà a voi stare davanti alla padella.
Non ci sarà tempo di tovaglie appena stirate perchè non ci arrivererebbe comunque, in sala da pranzo.
Serve che i vostri amici siano intorno.
Che abbiano tutti parecchia fame.
Che a nessuno, voi in primis, interessi di quello schizzo d'olio sui fornelli.
Che ci siano risate, ed un po' d'impazienza
Che ad ogni pezzo che scolate ricordiate che è non bollente, ma lavico, e che per pietà lo lascino un minuto far amicizia con tutto il resto prima di avventarcisi.
Che abbiate voglia di farvi prendere un po' in giro con la storia del tocco finale dello chef, quando completate col filo di miele che in ricetta è solo sussurrato, ma ad occhio è la morte sua.
E pazienza se vi diranno che fanno prima con le mani che con la forchetta.
Un meze, questo, nel vero senso della parola.
Quindi un assaggio pre-pasto che pasto lo diventa in un baleno dato che le dosi mostrate qui sotto probabilmente mi sono servite per ciascun commensale, e non l'intera brigata!
Meze più che una parola è un concetto, e lo trovate uguale nell'idea e poco dissimile nella sostanza in Grecia, a Cipro, in Turchia e bene o male tutti i Paesi appartenuti all'impero Ottomano.
Stesso concetto che appartiene ai Paesi arabi, indicato però con una parola diversa,  in cui gli assaggi che precedono i pasti mettono a dura prova anche gli appetiti più robusti!
Questo in foto non fate l'errore di sottovalutarlo per l'apparente semplicità: è il connubio di sapori e temperature che ne fa, ve lo anticipo, un vero capolavoro.



FRIED HALLOUMI, MINT AND ALMONDS
per 4 persone
da Taverna di Georgina Hayden
50g di mandorle
olio d'oliva
mezzo cucchiaio di semi di sesamo
sale e pepe macinato al momento
6 rametti di menta fresca
250 g di halloumi
mezzo limone
 
 Preriscaldare il forno a 200 gradi.
Spezzettare grossolanamente le mandorle, condirle con poco olio, i semi di sesamo ed un generoso pizzico di sale e pepe. Metterle in una teglia e cuocere in forno per circa 10 minuti, finchè dorate.
Far raffreddare.
Staccare le foglie dai rametti di menta e tritarle grossolanamente, quindi unirle al composto di mandorle quando sarà completamente freddo.
Tagliare l'halloumi a fette da circa un centimetro.
Mettere una larga padella antiaderente sul fuoco e versarsi poco olio, tanto quanto basta a coprirne appena la base.
Friggere quindi le fette di halloumi per circa 2 minuti per lato, finchè saranno ben colorite.
Servire immediatamente, cospargendo con il composto di mandorle e menta e con spicchi di limone ad accompagnare.
 
 NOTE 

- ricetta semplicissima e di una bontà a cui non si crede se non si assaggia. Come stia la menta con l'halloumi l'avevo già scoperto in una bakery locale che con i due ingredienti ha realizzato uno dei suoi sandwich di punta diventato forse il mio preferito: provate perchè è incredibile quanto l'una esalti l'altro.

- l'autrice quasi sottovoce dice che non ha messo il miele tra gli ingredienti per non risultare noiosa, visto che è presente spessissimo in tutto il libro: ma un filo, come si intravede in foto, ci sta d'incanto.

- in una ricetta in cui l'halloumi è ingrediente principale ovvio che questo debba essere di ottima qualità. A volte se ne trovano tipi che sembrano blocchi di sale! Cercatene uno buono.

- velocissimo a prepararsi, velocissimo a sparire, è uno di quei piatti dove tocca che uno si sacrifichi e frigga mentre gli altri mangiano (che poi tanto sacrificio non è, diciamolo, che ci si tiene per sè i pezzi migliori...) dato che è da caldo che dà il meglio di se.

- ne mangi un pezzo e ne vuoi un altro, ed un altro, ed un altro ancora. Mi raccomando di prendere tutto insieme, formaggio/menta/mandorle/sesamo/miele per sviluppare subito la dipendenza che ne deriva. Andateci piano col sale in aggiunta, specie se il vostro halloumi è del tipo molto saporito di suo.
 
 
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