giovedì 24 novembre 2022

Dolce di semolino all'arancia, mandorle e cannella (vegan)

 

 

Cena della Vigilia e pranzo di Natale condividono a casa arabafelice lo stesso postulato: per nessuna ragione si serviranno dolci diversi dai classici Pandoro e Panettone.
Ci saranno per accompagnarli salse, creme, zabaioni, un anno anche un gelato al vinsanto che strappò un'ovazione.
Al naturale, scaldati, le fette una volta grigliate che per poco non mi costarono un'accusa di eresia.
Tutto il resto, torroncini, panforti, ricciarelli (ricordiamo sommessamente la, ehm, notevole ed immancabile toscanità acquisita della suddetta casa) pastiere, capresi, marron glacè, diavolerie varie viene portato in tavola rigorosamente al caffè, che nulla ci sia a distogliere dall'importanza dei dolci precedenti.
Ma nella vita expat Natale non è solo il 25 Dicembre, quello che si cerca ad ogni costo di festeggiare in terra natìa: in realtà comincia a fine Novembre, con il Ringraziamento americano, e continua man mano ogni fine settimana per salutare amici e conoscenti prima che tutti si viaggi o si rientri nei Paesi d'origine.
Quindi è un fiorire di cene e tè pomeridiani a tema, con decorazioni che stridono con i 30 gradi del clima, e ben poco dei cibi tipici che si trovano di qualità discutibile ed a prezzi folli.
Per l'ultimo a cui ho partecipato, pochi giorni fa, mi sono presentata con qualcosa che sapevo avrebbe fatto piacere alle mie nuove conoscenze (tipo la signora vegana ma solo cinque giorni a settimana, nel weekend poco ci manca che diventi direttamente cannibale, ma ve lo racconto un'altra volta) o meglio alle loro abitudini alimentari sempre tanto alla moda: un dolce che casualmente è vegano, senza uova nè latticini ovviamente, freddo come si addice al clima ma con un profumo di Natale da far esclamare che assomiglia ad un Christmas Pudding inglese.
Ora, con il Christmas Pudding non ha niente a che spartire ma tra chiodi di garofano, cannella ed arancia che sappia di festa è assicurato.
E nemmeno si usa il forno, che a queste latitudini e ahimè di questi tempi, è un bonus non da poco!
La ricetta viene da un libro recentemente recensito su queste pagine, Nistisima di Georgina Hayden, che ho amato alla follia e che vi consiglio vivamente per un regalo di Natale.
Piatti vegetariani e vegani della tradizione ortodossa greca e cipriota che hanno tutto fuorchè l'essere punitivi nè fanno rimpiangere piatti più ricchi o complessi.
Provatelo questo dolce, perchè è una vera sorpresa!

 

 

MAMA'S HALVA
da Nistisima di G. Hayden

per 16 porzioni

600 ml di latte di mandorla
360 g di zucchero semolato
2 cucchiai di acqua di fiori d'arancio
5 chiodi di garofano
2 bastoncini di cannella
un'arancia
200 ml di olio di semi di girasole (o altro olio neutro) più dell'altro per lo stampo
140 g di mandorle spellate
400 g di semolino (non il tipo finissimo)
cannella in polvere per la finitura


Versare il latte di mandorla in una pentola media insieme a 600 ml di acqua, lo zucchero, l'acqua di fiori di arancio, i chiodi di garofano ed i bastoncini di cannella. Grattugiare finemente la buccia dell'arancia ed aggiungere anch'essa.
Portare a bollore su fuoco medio quindi abbassare la fiamma e far sobollire piano per circa un quarto d'ora, finchè leggermente sciropposo. Rimuovere chiodi di garofano e cannella e lasciare da parte.

Spennellare uno stampo da bundt non troppo piccolo con poco olio. Tritare grossolanamente le mandorle. Scaldare tutto l'olio in una padella ben capiente su fuoco medio/basso. Scaldarlo per circa un minuto quindi aggiungere il semolino e tostarlo, mescolando sempre, per circa 5 minuti o finchè sarà dorato. Far attenzione perchè se scurisce troppo prenderà un gusto amaro.
Unire le mandorle tritate quindi poco alla volta aggiungere lo sciroppo preparato, mescolando sempre, finchè sarà tutto assorbito ed il composto prenderà consistenza di un purè denso.
Versare subito nello stampo preparato livellando bene.

Far raffreddare prima a temperatura ambiente poi in frigo per una notte. Al momento di servire invertire lo stampo su un piatto da portata e spolverizzare con cannella a piacere.

NOTE

- il nome non deve trarre in inganno: l'halva tipica dei dolci mediorientali qui non c'entra nulla! E' invece il nome di questa preparazione a base di semolino tipica di Grecia, dove viene preparato con la farina di semola, e Cipro, dove si preferisce il semolino non così fine. Negli ingredienti viene indicato che non vada usato, appunto quello finissimo che in pratica è la farina. Non vi stupirà sapere che dove vivo il semolino si trovi in ogni super in tre differenti misure: fine, medio, grosso.
Ho usato il medio ma in realtà qualunque andrà bene.

- la ricetta è semplice ma bisogna far attenzione alla tostatura del semolino perchè il passo da deliziosamente tostato a bruciato è molto, molto breve e parlo con cognizione di causa. Non lasciate il fornello incustodito.

- il composto viene pressato in uno stampo da bundt di cui poi prenderà la forma. Nessun problema a sformarlo ma ungetelo bene! Il mio misura 25 cm ed era pieno quasi fino all'orlo. Le 16 porzioni si riferiscono al fatto che essendo un dolce molto ricco non se ne servono fette giganti. Portato ad un consesso di dieci persone ce ne sarebbe stato anche per un eventuale bis di tutti i commensali.

- il latte di mandorla usato è quello non zuccherato. Non è specificato ma direi ovvio. Può essere in realtà sostituito da tutta acqua ma dà un bellissimo aroma quindi non omettetelo.

- la consistenza è quella di una torta morbida o un budino. Buonissimo a dir poco, sembra quasi marzapane ma molto meno carico

martedì 15 novembre 2022

Tartellette di sfoglia con cipolle caramellate e caprino

 

 

 La regola è quella e non si cambia: le ricette in casa arabafelice non si ripetono.
Se ne provano tante, sempre nuove, con quell'ansia che viene dal  possedere un numero di libri inversamente proporzionale al tempo a disposizione, sapendo che la maggior parte non prenderà mai vita.
Rarissime le eccezioni alla suddetta regola, che contemplano che la ricetta in questione sia come minimo un capolavoro assoluto di cui non sia stato trovato emulo minimamente accostabile.
Fanno parte del gruppo un paio di ricette di Yotam Ottolenghi, due di Martha Stewart, una di Nigella Lawson. Alla santissima trinità in questione si aggiunge, ebbene si, questa degli Hairy Bikers dal loro The HB Perfect Pies.
Per quanto semplice possa sembrare il risultato è, credetemi, al di sopra di qualsiasi aspettativa ed immaginazione.
Inutile che vi elenchi i complimenti, le richieste di condividere la ricetta, la preghiera di portare "quegli affari con le cipolle" a qualunque cena o buffet in cui fosse presente qualcuno che già li aveva assaggiati.
Più emblematico che sia l'unica, dicasi l'unica ricetta al mondo che preveda le cipolle come elemento principale che il mio augusto consorte mangi, e di gran gusto.
E se gli chiedete il perchè, ricordandogli che i bulbi in questione vanno annoverati tra quelli che considera la sua personale kryptonite, la risposta è "ma qui ci stanno benissimo".
Quindi anche in considerazione delle feste che arriveranno presto e delle idee a riguardo che non bastano mai, ho deciso di inaugurare il cesto di Natale con queste tartellette divine.
Non storcete il naso alla sfoglia pronta: ne esistono di qualità eccellente! E nemmeno al procedimento piuttosto semplice: non è una benedizione ogni tanto potersi semplificare la vita? ;)



CARAMELISED RED ONION & GOAT'S CHEESE TARTS
da HB Perfect Pies degli Hairy Bikers
per 6 pezzi

50g di burro
4 cipolle rosse medie, tagliate a metà e poi affettate sottilmente
50 g di brown sugar
3 cucchiai di aceto di vino rosso
3 cilindri di caprino
2-3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
pepe macinato al momento
origano fresco o prezzemolo per guarnire
un rotolo di pasta sfoglia da 375g
farina per spolverare
latte per spennellare


Fondere il burro in una pentola antiaderente quindi aggiungere le cipolle. Cuocere su fuoco molto dolce per circa 30 minuti, finchè saranno ben ammorbidite, mescolando ogni tanto.
Aumentare il fuoco e cuocere altri 3-4 minuti mescolando sempre, finchè cominceranno a colorire.
Aggiungere quindi lo zucchero e l'aceto e cuocere per 5 minuti, mescolando, finchè la maggior parte del liquido sarà evaporato.
Togliere dal fuoco e lasciare da parte.

Srotolare la pasta sfoglia e stenderla su una superficie infarinata finchè sarà circa 4cm più lunga. Tagliarla in 6 rettangoli uguali, metterli in una teglia, bucherellarli con una forchetta e spennellarli leggermente con del latte. Cuocere in forno preriscaldato a 200 gradi per 10 minuti, quindi toglierli dal forno ed abbassarli delicatamente con una spatola.

Dividere le cipolle tra i rettangoli di pasta. Tagliare il formaggio a fette, ed ogni fetta a metà, quindi mettere 2 pezzi su ogni rettangolo. Condire con del pepe nero.

Cuocere immediatamente oppure mettere da parte fino a 10 minuti prima di servirli (ma se manca più di un'ora alla cottura tenerli in frigo.)
Infornarli per 6-8 minuti finchè la pasta sarà ben colorita ed il formaggio comincerà a fondere leggermente.
Trasferire i rettangoli sul piatto da portata e condirli con un filo d'olio. Guarnire con origano o prezzemolo e servire tiepidi.

NOTE

- più semplice di così si muore. Unica attenzione va posta alla cottura delle cipolle, che deve essere molto dolce e prolungata. Ho le piastra ad induzione per cui riesco a regolare il calore perfettamente in modo che rimanga costante senza rischio che bruci nulla. Con la fiamma me la cavo meno bene, ma suggerirei l'uso di uno spargifiamma per massima sicurezza. 

- le cipolle con il burro, poi caramellate con zucchero e aceto: fatene tante perchè non solo si riducono in modo impressionante dopo la cottura, ma parte del calo, ehm, fisiologico, potrebbe essere causato da frequenti, necessari, assaggi.

- le indicazioni sulla sfoglia vengono date su un rotolo già steso di determinato peso che mi pare di aver visto anche in Italia. Io qui la trovo solo in panetto e quello è stato usato, dopo averlo opportunamente steso.

- oltre ad essere buonissime hanno il pregio di possono essere preparate in anticipo e, a scelta, cotte all'ultimo momento. In alternativa negli anni sono state anche cotte e leggermente scaldate al momento non perdendo nulla dello charme di cui vi ho già abbondantemente parlato :)

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