giovedì 25 novembre 2021
Frutti di bosco con crumble di avena e pane raffermo
Quel sacchetto di frutti di bosco surgelati che langue nel freezer, o
quel pacco di fiocchi di avena in dispensa...così scrive Ottolenghi
introducendo la ricetta.
Ebbene, no.
Se c'è una cosa che mai avanza a casa arabafelice e della quale vengono acquistati almeno un paio di chili ogni settimana questa sono proprio i frutti di bosco e l'avena.
Quest'ultima per il mio amato oatmeal, i secondi per yogurt, frullati e chi più ne ha più ne metta.
Freschi
mi farebbero andare in bancarotta, surgelati un buon compromesso visto
che ne arrivano di ottima qualità, saporiti e tutti separati, non
orrende poltiglie come ahimè può capitare.
La ricetta però funziona sia che abbiate i frutti ben separati che l'orrida poltiglia: miracoli di Ottolenghi e il suo team :)
Come sia andata ve lo dico nelle note: intanto preparatevi a un profumo in casa che metterà a dura prova il vostro self control!
SKILLET BERRIES, BREAD AND BROWN BUTTER
da OTK Shelf Love di Y.Ottolenghi
per 6 porzioni
4 mele tipo Braeburn (650g) sbucciate, torsolo rimosso e tagliate ciascuna in 6 spicchi
un cucchiaino e mezzo di anice stellato in polvere (più poco altro per servire)
un cucchiaino e mezzo di pasta di vaniglia o estratto
130 g di burro
75g di zucchero semolato fine
120 g di pane tipo casereccio, leggermente raffermo e senza crosta, tagliato in cubetti da 1cm
100 g di fiocchi di avena
mezzo cucchiaino di sale
500 g di frutti di bosco misti surgelati
150ml di panna ad alto contenuto di grassi, molto fredda
Preriscaldare il forno a 180 gradi.
Mettere
le mele, mezzo cucchiaino di anice stellato, metà della vaniglia, 30g
di burro e 30 g di zucchero in una teglia da forno capiente. Cuocere in
forno per 20-25 minuti o comunque finchè le mele si saranno ammorbidite
senza però aver perso la forma.
Mentre le mele sono in forno mettere i restanti 100g di burro in una padella capiente su fuoco medio/alto.
Appena fuso continuare la cottura per circa 4 minuti, roteando spesso la padella, o comunque finchè il burro sarà scurito.
Versare il burro nocciola in un contenitore ampio resistente al calore e rimettere la padella sul fuoco.
Metterci
il pane e tostarlo per un paio di minuti mescolandolo spessissimo,
quindi metterlo nella ciotola insieme al burro nocciola.
Riportare nuovamente la padella sul fuoco e tostarvi per circa due minuti l'avena.
Unire
anch'essa al contenitore con burro e pane, quindi aggiungervi il sale,
il resto dell'anice stellato e i rimanenti 45 g di zucchero. Mescolare
bene.
Appena le mele sono pronte unirvi i frutti di bosco ancora
congelati e due cucchiai di acqua. Versare il composto di pane e avena
sulla superficie quindi abbassare il forno a 165 gradi e cuocere il
tutto per 30 minuti, o finchè il topping risulterà dorato e la frutta
sobollirà.
Far riposare fuori dal forno per 5-10 minuti quindi spolverizzare con altro anice stellato.
Unire la vaniglia rimasta alla panna ben fredda. Servire il dolce tiepido, con la panna fredda unita all'ultimo momento.
NOTE
- Sei porzioni? Allora, questa roba è talmente buona che la teglia ve la finite da soli, in piedi, piegati sul piano della cucina. Sa di pane, burro, zucchero ma senza essere banale. Sa anche un po' di Natale, visto l'anice stellato (che in video sostituisce anche con la cannella), e sa di estate visto il colore vibrante. Potete mangiarlo tiepido, come indicato, ma è buonissimo anche a temperatura ambiente.
- difficoltà non ce ne sono. L'unica potrebbe essere la realizzazione del burro nocciola ma i tempi di cottura e le indicazioni sono precise al nanosecondo per cui mi sento di affermare che sia assolutamente alla portata di tutti. Gli ingredienti sono veramente basici, tra avena e pane raffermo.
- Le mele Braeburn sono di tipo croccante e leggermente acidulo. Non trovandole da queste parti le ho sostitute con le uniche che mi piacciano: le Granny Smith.
- la panna ci sta
benissimo, ma se vivete in climi temperati anche del gelato alla
vaniglia ci sta altrettanto bene. Viene suggerito anche dello yogurt greco.
- quindi un crumble che non è proprio un crumble, con una lavorazione velocissima e che poi fa tutto da solo in forno. Il resto lo fate voi quando ne esce :D
lunedì 15 novembre 2021
(Non) insalata di patate!
Insalate di patate ne abbiamo mangiate tutti, a bizzeffe.
Spero
le vostre esperienze siano state migliori delle mie: per molti anni un
vicinato americano DOC me ne ha propinato di ogni tipo e fattezza.
Con
le patate troppo molli, o troppo dure. Annegate nella maionese, o in
condimenti alternativi spacciati per il segreto di Fatima che
irrimediabilmente trasformavano il tutto in una specie di zuppa.
Con o senza le uova, con o senza i sottaceti.
Con o senza piselli e carote.
Il piatto da saltare a piè pari appena avvistato ad ogni buffet o cena tra amici.
Così
come la nostrana insalata russa che dell'americanissima insalata di
patate è cugina di primo grado: mangiarle buone è un miraggio, e
sembrano spesso più la scusa per far finire in una ciotola quello che
altrimenti sarebbe volato nella spazzatura.
Accozzaglie di ingredienti e condimenti per arrivare, nella migliore delle ipotesi, ad un pastone senza sapore.
Poi arriva Big Y e il suo team.
Mette
subito le mani avanti e dice che questa ricetta è la versione
rimaneggiata di un grande classico un po' in disuso e sicuramente un po'
old-fashion come l'insalata Olivieh (che è come si chiamerebbe
realmente l'insalata russa).
Le patate si schiacciano, le uova si grattugiano, i sottaceto sono sopra e non dentro.
Sorpresa.
Qui veramente siamo oltre, come dice il titolo.
Non dico altro tranne che dovete, dovete provarla.
E mi sento abbastanza sicura nel dire che molti di voi, come me, la porteranno sulla tavola delle prossime feste ;)
BEYOND POTATO SALAD
da OTK Shlef Love, di Y.Ottolenghi
per 6 porzioni, servite come contorno
650 g di patate King Edward o comunque un tipo farinoso
5 uova grandi
80 g di maionese
220 g di yogurt greco
3 cucchiai e mezzo di succo di limone
105 ml di olio di oliva
30 g di cetriolini sott'aceto, affettati finemente
10 g di foglie di dragoncello spezzettate
10 g di erba cipollina tagliata a pezzi da un cm
1 cucchiaino e mezzo di semi di coriandolo leggermente pestati
3 quarti di cucchiaino di semi di nigella tostati
3 quarti di cucchiaino di semi di sesamo tostati
mezzo cucchiaino di peperoncino di Aleppo, o altro tipo
sale e pepe nero
Mettere
le patate in una pentola coprendole con acqua in modo che siano
sommerse di circa 4 cm. Aggiungere 2 cucchiaini di sale quindi portare a
bollore su fuoco medio/alto.
Abbassare la fiamma, coprire con un
coperchio e continuare a cuocere per circa 25 minuti, o comunque finchè
la patate potranno essere facilmente infilzate con una forchetta.
Scolarle e appena saranno maneggiabili sbucciarle e schiacciarle in modo grossolano in una ciotola.
Intanto cuocere le uova in acqua bollente per 8 minuti o comunque finchè sode.
Scolarle, pelarle e grattugiarle con una grattugia direttamente nella ciotola con le patate.
In una ciotola mescolare la maionese, lo yogurt, 2 cucchiai e mezzo di succo di limone, 2 cucchiai di olio, un cucchiaino di sale e una generosa macinata di pepe. Unire al composto di patate e uova e mescolare bene per amalgamare. Trasferire il tutto su un grande piatto da portata, allargandolo e creando un lieve avvallamento al centro.
Mescolare i cetriolini, le erbe, il restante succo di limone, 5 cucchiai di olio, mezzo cucchiaino di sale e una macinata di pepe. Versare a cucchiaiate sulle patate.
Mischiare i semi ed il peperoncino e spargere sulla superficie.
Servire a temperatura ambiente o freddo.
NOTE
- allora, questa ricetta non è buona. E' buonissima. Da mangiarsela a cucchiaiate tanto per provare se i condimenti sono giusti, nonostante già sappiate che lo sono. Finalmente faccio pace con insalate russe, di patate e company. Non avrò mai altra ricetta all'infuori di questa.
- le patate schiacciate e mescolate con le uova sono un connubio buonissimo che conosciamo tutti. Il condimento di maionese ma alleggerito con lo yogurt non la rende quel mattone indigeribile a cui siamo abituati. Il succo di limone in abbondanza rinfresca e sgrassa il tutto.
- erbe, spezie e sottaceti rimangono sulla superficie, evitando quindi di sparire ed essere fagocitati dal resto. Gli elementi rimangono perfettamente distinguibili, cosa che ho apprezzato moltissimo rispetto ai mix visti e rivisti che spesso fanno un effetto altalenante tra la pappa del cane e il blocco di cemento.
- si presenta benissimo, e va via in un attimo. Non ammazza il resto delle portate ma rimane un contorno con una sua propria personalità. L'augusto consorte, grande amande dell'insalata russa classica purchè sia fatta con la sola e unica ricetta tramandata da generazioni nella sua famiglia, ne ha assaggiato un cucchiaio piuttosto scettico. Dal cucchiaio a fare il bis il passo è stato molto breve.Ve lo dico in tutte le lingue: provatela quanto prima, che ha anche il pregio di essere molto semplice.
martedì 9 novembre 2021
Salmone con za'atar e salsa tahine
Quanto avete cucinato durante il lockdown imposto dalla diffusione del COVID-19 nel 2020?
Io, confesso, non tantissimo: ho si, avuto più tempo ma ho comunque lavorato da casa.
Per
non parlare dell'ansia che allora mi attanagliava non sapendo bene come
sarebbe andata, quando sarei potuta rientrare in Italia e così via.
Anche
i membri dell'Ottolenghi team, che con Big Y ha lavorato a distanza a
questo libro, si sono trovati spaesati e rinchiusi, non solo in case
diverse ma addirittura in continenti diversi: ma a differenza della
sottoscritta hanno usato il tempo extra a disposizione per spremersi le
meningi su come usare gli ingredienti che avevano in casa, o come
abbinarli in modo nuovo così da non lasciarli scadere in dispensa.
La
salsa tahini che ormai quasi tutti conoscono non solo più come
indispensabile, irrinunciabile ingrediente di un hummus che si rispetti
ma anche come aggiunta interessante e sorprendente ad una serie di dolci
( l'avete provata con il cioccolato? In caso non l'abbiate fatto,
evitate se tenete alla linea) qui viene abbinata al pesce.
Funziona?
Per
quanto fossi curiosa, e per quanto ogni ingrediente preso singolarmente
in questa ricetta mi piaccia moltissimo, non sapevo che aspettarmi.
Ebbene, ha ragione Big Y, again ;)
ZA'ATAR SALMON AND TAHINI
da OTK Shelf Kitchen di Y. Ottolenghi
per 4 porzioni
4 filetti di salmone con la pelle (circa 600g totali)
2 cucchiai di za'atar
2 cucchiaini di sumac (e mezzo cucchiaino extra per spolverizzare)
60 ml di olio di oliva
250g di spinaci baby
90g di tahini
3 spicchi di aglio, schiacciati
3 cucchiai e mezzo di succo di limone
1 cucchiaio e mezzo foglie di coriandolo grossolanamente tritate
sale e pepe nero
Preriscaldare il forno a 220 gradi.
Asciugare
il salmone con della carta da cucina e condirlo con sale e pepe. In una
ciotola mescolare za'atar e sumac e usare il composto per creare una
crosta sul salmone.
Mettere una padella che possa andare anche in
forno su fuoco medio/alto e aggiungere un cucchiaio di olio. Appena
caldo aggiungere gli spinaci, un pizzico di sale e pepe e cuocere per 2 o
3 minuti, giusto per farli appassire.
Mettere i filetti di salmone sugli spinaci e cospargerli con 2 cucchiai di olio. Infornare per 5 minuti.
Nel frattempo in una ciotolina mescolare tahini, aglio, 2 cucchiai e mezzo di succo di limone, un generoso pizzico di sale e 100 ml di acqua finchè il tutto risulterò liscio e piuttosto fluido.
Passati i 5 minuti
di cottura versare la salsa tahini preparata attorno al pesce (ma
assolutamente non sopra) e infornare nuovamente per 5 ulteriori minuti, o
comunque finchè la salsa tahini sobolle e il pesce risulterà cotto.
Completare con il succo di limone restante e l'olio quindi spolverizzare con il coriandolo e il sumac.
Servire subito.
NOTE
- ricetta
di facilità e rapidità evidenti, non presenta particolari insidie.
L'unica, ben specificata dall'autore nell'introduzione, è che la salsa
tahini debba essere di ottima qualità. Meglio controllare, quando la si
compra, che provenga da un Paese mediorientale e , aggiungo io, che il
colore non sia troppo scuro.
Ha un gusto molto particolare, ma se troppo amara potrebbe essere vecchia, non compratela se troppo vicina alla scadenza.
- la salsa tahini cotta non dura molto: buonissima appena fatta, si rapprende velocemente raffreddandosi e non è più così gradevole se riscaldata nuovamente. Il piatto va fatto e servito subito come indicato.
- cosa viene fuori? Il salmone, che con i tempi indicati risulta cotto al punto giusto (nè crudo, nè stracotto) si abbina a questa salsa che oltre che di tahini sa di limone in maniera sorprendente. Il resto delle spezie dà un tocco e retrogusto mediterraneo che non risulta invasivo. Persino quell'iper-conservatore del mio augusto consorte ha approvato e continuato a raccogliere la salsa ad ogni forchettata del pesce!Finalmente un modo nuovo di cucinare il salmone, e un sapore diverso. Semplice nell'esecuzione ma tutt'altro che banale nel risultato.
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