lunedì 28 novembre 2011

Cupcakes all'arancia...bollita! ( senza farina )


Quanto va male, il mondo.
Catastrofi, tragedie, ingiustizie.
L'economia mondiale sull'orlo del baratro.
Guerre ovunque, e che sono sempre più di quelle due o tre che vanno di moda nel tg del momento.
Non menziono nemmeno rapine, furti, omicidi, truffe.
Potrei continuare, ma l'elenco non avrebbe fine.
Eppure, qualcosa per migliorare la situazione si può fare.
Con un po' di sforzo, e soprattutto un'invidiabile fantasia.
Pare che in Arabia Saudita avere occhi seducenti diventerà reato.
So che state tutti tirando un sospiro di sollievo: finalmente qualcuno ci ha pensato!
Basta con sguardi ammalianti, anche se il viso che li incornicia è coperto da un velo.
E basta anche per quegli sguardi che impudicamente vengono portati in giro senza velo attorno, e magari verrà considerata aggravante.
Non scherzo, assolutamente: la realtà supera sempre qualunque fantasia.
Pare che un esponente della polizia religiosa, camminando per strada, sia stato tentato da un bel paio d'occhi.
Ma lui no, è stato forte. Ha resistito, anche se non ho ben capito a cosa: dubito che la signora lanciasse lingue di fuoco dalle iridi...
Piuttosto, per non essere tentato ancora, vietiamo gli occhi. Copriamoli.
Ora, mi chiedo, quali saranno i requisiti per definire un paio di occhi seducenti?
Avremo un decalogo, o meglio ancora un catalogo?
Saranno inclusi solo gli occhi chiari come i miei, rari da queste parti? O quelli scuri e profondi, nerissimi come notti senza stelle delle donne locali?
Che sia piuttosto una questione di taglio? Quelli allungati, quelli tondi, chissà come andrà per quelli all'ingiù!
Immagino che sarà valutato caso per caso, piuttosto, e bisognerà sperare di non piacere a nessuno dei poliziotti in questione...
Che poverini, non fanno nulla di male.
Applicano le loro leggi, rigide e severe.
Salvo poi scordarsene, a tratti.
Come quello che mi avvicinò con fare imperioso, tempo fa.
Ma ci sono abituata, ai loro strilli, o meglio lo è mio marito, dato che è lui che di solito rimproverano per non sapermi ben consigliare: loro, al fatto che sia portatrice sana di colpi di sole su capigliatura libera al vento evidentemente ancora no.
Ma stavolta sono sola.
E mentre aspetto la solita ramanzina sul fatto che dovrei coprirmi la testa (cosa che alle donne non musulmane in Arabia non è richiesto, in realtà ) un colpo: mi chiede come mi chiamo. Con tanto di annesso complimento fuori luogo in un inglese piuttosto fluente.
Ora, voi mi capite: non volevo essere maleducata.
L'ho fatto per lui.
Perchè smettesse di essere tentato.
Ma la tua religione non ti impedisce di rivolgermi la parola?
Cambia faccia, espressione e strada.
Anche lingua, in realtà, perchè cosa borbottasse in arabo andando via non l'ho proprio capito, ma dubito fosse un ringraziamento.
Si vede che le mie intenzioni non sono state comprese, pazienza.
Ma per sicurezza corro ad inforcare gli occhiali da sole, anche di notte: potrò sempre dire che voglio assomigliare ad una rockstar.
Per bandire gli uomini imbecilli e le stupidità che partoriscono mi sa che devo inventarmi qualcos'altro ;-)

Prima che diventi reato, che so, anche infornare cupcakes provate questi: sono stati una sorpresa, e si che ero piuttosto scettica. Invece li ho già rifatti su richiesta un paio di volte! Non omettete la glassa, mi raccomando, che fa diventare i dolcetti assolutamente perfetti bilanciando il gusto dell'arancia.
Sono pure leggeri, se vogliamo, per compensare i quintali di burro usati in altre pagine di questo blog, e senza farina, quindi adatti anche ai celiaci.
Provate!




CUPCAKES ALL'ARANCIA E MANDORLE
( per circa 24 dolcetti in stampini da mini muffins )
da Cupcakes della Luxury Books

una arancia bio non troppo grande
75 grammi di farina di mandorle
140 g di zucchero semolato
un cucchiaino raso di lievito
poco estratto di vaniglia
un cucchiaino di liquore all'arancia ( facoltativo)
3 uova intere

per la glassa all'arancia

150 g di panna acida ( comprata o fatta da voi )
80 g di zucchero a velo
2 cucchiaini di buccia d'arancia grattugiata
scaglie di mandorle tostate, per la decorazione

Per prima cosa bollire l'arancia: metterla senza sbucciarla in una pentola piena di acqua fredda, porre il tutto sul fornello e far raggiungere l'ebollizione. Da questo momento calcolare 45 minuti, tenendo il fuoco non troppo alto.
Scolare l'arancia, tagliarla in quarti, sempre senza sbucciarla, ed eliminare evenutali semi.
Far raffreddare completamente quindi mettere nel mixer con le lame.


Frullarla finchè diventerà una purea, quindi unire zucchero, farina di mandorle, lievito, estratto e liquore, se si decide di usarlo.



Far girare finchè il tutto sarà omogeneo, quindi unire le tre uova, girando brevemente.
Versare il composto negli stampini per minimuffins foderati con i pirottini, quindi cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 15 - 18 minuti, finchè i dolcetti risulteranno sodi al tatto.
Far raffreddare ed intanto preparare la glassa, semplicemente mescolando zucchero e buccia con la panna acida. Tenere la glassa in frigo in modo che rassodi.
Glassare i dolcetti freddi con la glassa e cospargere con qualche scaglia di mandorla tostata.

NOTE:

- l'arancia può essere bollita con un giorno di anticipo e tenuta in frigo.

- se invece di stampi così piccini si decide di usare quelli per muffins adeguare leggermente i tempi di cottura, aumentandoli di qualche minuto.

- i dolcetti si mantengono benissimo anche per quattro, cinque giorni tenuti in una scatola di latta, purchè non glassati. Se glassati meglio tenerli in frigo.

- un'altra idea di dolce con frutta che non va nemmeno sbucciata? Date un'occhiata a questa torta di agrumi con le bucce :-)

giovedì 24 novembre 2011

Pizzette ( surgelabili ) da buffet

Un gran gourmet.
Un raffinato estimatore del buon cibo.
Un cuoco straordinario.
Un quasi-sommelier.
Un esperto di cucina italiana.
E' così che il mio collega americano Howard si è sempre presentato.
Per carità, nulla che potesse far pensare il contrario.
Commenti su vini rotondi, su piatti dai contrasti coinvolgenti e grandi agitate di calici devono aver impressionato parecchi, sebbene mio marito continui a sostenere che nonostante il grave ostacolo della lingua il tipo in questione debba essere piuttosto un fan sfegatato di Antonio Albanese.
Un pasto certo non ce l'ha mai preparato, finora, nonostante continue promesse.
Finora, ho detto.
Si è deciso, abbiamo la data.
Ha annunciato tronfio e con un sopracciglio alzato verso la sottoscritta un menu tutto italiano, e tanto di occhiolino.
Ma qui viene il bello.
Dall'annuncio, un continuo.
Di che?
Di telefonate disperate.
Stefania, cos'è quella crema bianca che metti nelle lasagne, forse panna?
Le mani nei capelli, mi vorrei mettere, mentre rispondo docile intendi la bechamelle?
Ci pensa un attimo su, prima di chiedermi come si prepari.
E nell'attimo in cui spiego che al burro fuso va aggiunta la farina, un sussulto d'orgoglio.
I know it! Lo so, lo chiamiamo roux!
Ah però, il gran gourmet che è in lui dev'essere tornato.
Ma siccome non ho ben capito se stia usando il plurale maiestatis o più probabilmente pensi che il nome roux gliel'abbiano dato gli americani mi precipito a rispondere che anche noi lo chiamiamo così.
Le dosi, queste sconosciute.
Le mie in grammi non vanno bene.
I'm American! 
Ogni commento sul fatto che la nazionalità non scusi l'ignoranza, ma nemmeno la pigrizia, è superfluo, e gli mando un link con le conversioni nelle odiose cups ed once.
Penso di mettere dodici uova nella torta, invece che le sei richieste, verrà più buona secondo te?
E come no.
Non so se scherzi, all'ultima chiamata.
Stefania, mi dai la ricetta della panna montata? Non l'ho mai fatta.
Resisto alla fortissima tentazione di suggerigli di andare in cerca di una mucca da mungere.
Un frullino, Howard, solo un frullino.
Pensatemi, va.
Che sono certa che il peggio ancora debba venire ;-)


Andiamo sul classico dei classici, le irresistibili pizzette da buffet, perfette per qualunque occasione.
Collaudatissima ricetta delle sorelle Simili, le famose panificatrici bolognesi, con la morbidezza unica data dalla presenza di un pochino di burro nell'impasto. Le mantiene sofficissime anche dopo scongelate: provare per credere ;-)




PIZZETTE
delle sorelle Simili
(per circa una quarantina)

500 g di farina
250 g di acqua
25 g di lievito di birra fresco, oppure 8 g di quello secco
40 g di burro
un cucchiaio di zucchero
un cucchiaio d'olio
un cucchiaino di sale
pomodori pelati
mozzarella
origano
olio extravergine

Mettere in una ciotola ( oppure nell'impastatrice ) la farina con lo zucchero, l'olio, il burro morbido ed il lievito.
Aggiungere l'acqua a poco a poco, impastando, ed a metà lavorazione aggiungere il sale.
Ottenuto un panetto morbido farlo lievitare, coperto, per una cinquantina di minuti.
A questo punto riprenderlo e, senza reimpastarlo, prelevare pezzetti di impasto da stendere con il mattarello a circa 3mm di spessore.
Tagliare le pizzette ( uso un tagliabiscotti ma va benisimo anche un bicchiere infarinato ) ed adagiarle in teglia, con carta forno sotto.
Intanto frullare i pelati con sale a piacere ed usare per condire le pizzette.
Infornarle a 200 gradi per circa 5 minuti, quindi tirarle fuori dal forno, condirle con la mozzarella tritata, l'origano e qualche goccia di olio.
Infornare nuovamente per altri 4-5 minuti.
Servire tiepide o a temperatura ambiente.

NOTE:

- queste pizzette, come consigliatomi dalla bravissima  Cindystar, possono essere surgelate da cotte. Basterà adagiarle su un vassoio e metterle in freezer. Una volta surgelate potranno essere passate nei sacchetti per alimenti.

- per scongelarle lasciarle a temperatura ambiente per circa un'oretta, dopodichè dare una breve scaldata in forno non troppo elevato. In alternativa possono essere scaldate per qualche secondo nel microonde.

- nulla vieta di diminuire la quantita' di lievito ed aumentare di conseguenza i tempi di lievitazione.

lunedì 21 novembre 2011

Lemon Meltaways


Una scusa.
Una stupidissima scusa.
Era tutto quello che mi serviva per derogare alla ferrea regola di casa arabafelice: niente dolci se non nei week-end.
Ma certo che tentazione l'amica gentile che mi regala un bel set di contenitori di vetro, di quelli che si vedono sui libri di biscotti, traboccanti di dolcezze.
Messi così vuoti sul frigo sono un po' tristi, a guardarli bene, ma ho deciso che sarò forte.
Incrollabile.
Di marmo.
E per qualche giorno ci sono anche riuscita.
Oggi pomeriggio vengo a trovarti, così mi fai vedere dove hai messo i barattoli!
E secondo voi, con tutta la buona volontà, potevo mai permettere che la mia cara amica Rose li vedesse vuoti e solitari, nel bel mezzo della cucina?
Non sia mai.
E mi metto al'opera, che di quei biscotti sono settimane che leggo e rileggo la ricetta, tanto da averla imparata a memoria.
Settimane che fantastico sul sapore di limone, e sulla consistenza.
Settimane che mi chiedo se mi verranno tutti belli dritti come quelli del libro.
Settimane che non aspetto altro che di vederli rotolare nello zucchero a velo.
Mi impongo il limite della mezza dose, sapendo che non potrò sgarrare o il barattolo non si riempirà a dovere.
Certo l'impasto crudo, di cui mi entra in bocca una mollica, è uno dei più buoni che abbia mai assaggiato.
Il profumo che viene dal forno metterebbe a dura prova un bonzo tibetano, e ne assaggio uno. Uno solo. E basta a portarmi in paradiso...
Riempio il barattolo, ci stanno proprio bene.
Solo ore dopo mi accorgo che ho fatto un errore.
Non ho detto a mio marito di non mangiarne!
Faccio le scale di corsa dal piano di sopra, ma so cosa mi aspetta:  baffi di zucchero sulla sua faccia.
Il barattolo non sembra più uscito da un patinato libro di cucina, e ce ne saranno rimasti massimo cinque a navigare in un mare di zucchero a velo.
Morale della favola: Rose ha visto il barattolo semivuoto, ed io ho mangiato molti meno biscotti di quanto avrei voluto.
Quindi ricordatevela, la lezione: mai cucinare solo per arredare la cucina ;-)


Cucinare mi diverte moltissimo, come potete immaginare. E' un po' il sogno segreto che mi sarebbe piaciuto realizzare, se la mia vita lavorativa non avesse preso tutt'altra strada.
Ma c'è chi il sogno lo aveva fatto diventare realtà: Chiara, di Tocco e Tacchi, con il suo locale Officina di Cucina a Genova.
In un attimo l'acqua le ha portato via tutto...
Ma un gruppo di foodblogger d'eccezione si è attivato per darle una mano per ricominciare, e potete leggerne tutti i dettagli da Babs.
A voi decidere se e come partecipare, anche solo diffondendo la notizia.
Forza, Chiara!





LEMON MELTAWAYS
da Cookies di Martha Stewart
per una ventina di pezzi

85 g di burro freddo
20 g di zucchero a velo
buccia grattugiata di un limone
2 cucchiai di succo di limone appena spremuto
120 g di farina
un cucchiaio di maizena
la punta di un cucchiaino di sale
poco estratto di vaniglia, facoltativo
altro zucchero a velo, per la copertura

Battere con le fruste elettriche, o con la planetaria, il burro a pezzetti con lo zucchero a velo finchè gonfio e chiaro, per non meno di cinque minuti.
Aggiungere la buccia di limone, il succo, la vaniglia ed il sale.
A parte mescolare la farina con la maizena ed unirla con le fruste a bassa velocità solo finchè il tutto sta insieme ( volendo usare la planetaria mescolare con il gancio a K in questa fase).
L'impasto sarà molto morbido, ma non aggiungete farina, è così che dev'essere.
Versarlo su carta forno e lavorarlo velocemente, aiutandosi con la carta stessa, fino a formare un rotolo del diametro di circa 4 cm.
Mettere in frigo per almeno due ore, ma secondo me meglio in freezer.




Appena ben duro procedere a tagliare i biscotti di circa un cm di spessore. Non lasciate i biscotti tagliati a temperatura ambiente, se non li cuocete subito: metteteli in frigo.


Cuocerli in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 13 minuti. Dovranno rimanere abbastanza chiari e diventare dorati sui bordi.
Sfornarli e tenerli per 10 minuti a temperatura ambiente, dopodichè rotolarli ancora tiepidi nello zucchero a velo in modo che siano uniformemente ricoperti: la super Martha suggerisce di mettere lo zucchero ed i biscotti in un sacchetto da freezer e devo dire che funziona!

NOTE:

- incredibile ma vero, i biscotti tenuti in una scatola di latta o un contenitore di vetro si conservano benissimo fino a due settimane! Perfetti quindi per i regali natalizi.

- si sciolgono in bocca, assolutamente irresistibili. Fatene tanti ;-)

- l'impasto crudo può essere surgelato. Il salsicciotto va poi tagliato a fette che vanno fatte scongelare in frigo e poi cotte come da ricetta, oppure cotte da surgelate allungando leggermente i tempi.

- l'agrume scelto per i biscotti può essere quello preferito, sul libro erano preparati con il lime, ma verranno benissimo anche con le arance. Il succo va nella stessa quantita' di quello di limone.

- dato che mi viene chiesto in continuazione, sottolineo che i venti grammi di zucchero nell'impasto non sono un errore, non sono troppo pochi. I biscotti vanno poi rotolati nello stesso dopo la cottura: fidatevi, sono dolci al punto giusto ;-)

- Chiara ha realizzato una versione gluten free di questi biscotti che potete trovare sul suo blog.


giovedì 17 novembre 2011

Insalata di rucola, parmigiano, Champignons e pinoli tostati all'aceto balsamico


Tutto.
Chiedetemi tutto.
Ravioli per venti persone?
Ma certo, e che problema c'è.
A parte il trascurabile dettaglio del piano da lavoro troppo basso per la mia altezza, ed il conseguente mal di schiena post raviolo durato un bel po'.
Un dolce per trenta?
Perfetto. L'unico a dover collaborare, volente o nolente, sarà il frigo.
Ma ormai ha imparato a soccombere a svuotamenti improvvisi e rimozione dei ripiani, a seconda che il dessert in questione si sviluppi in larghezza o in altezza.
Minipizzette da buffet per numero imprecisato di genitori, durante un evento scolastico?
Niente di più facile, la mia collaudata ricetta permette di congelarle da cotte, farle scongelare nel tragitto tra casa e scuola mettendo i vassoio davanti al finestrino aperto del bus che trasporta me e tutte le vivande, che mica staremo nel deserto per niente, e dare un ultimo tocco di microonde in sala professori appena arrivata.
Una festa di compleanno per un pargolo di cinque anni, dato che casa mia è abbastanza grande per contenere tutti?
Sicuro.
Resti dei palloncini scoppiati ancora escono, ogni tanto, quando svuoto il contenitore dell'aspirapolvere.
L'ultimo è spuntato da sopra la libreria, eppure questo scoppio in volo proprio non lo ricordo.
Ma non prendetemi per santa, che nulla mi è più lontano.
Chiedetemi tutto, purchè non sia quella cosa.
Pietà, non chiedetemi mai di fare un'insalata.
Tanto mi piace cucinare in generale, quanto odio assemblare vegetali di varia natura nel mosaico che la ciotola si aspetta.
E non è il lavarle, no.
E' tagliarle ed affettarle con grazia che mi uccide, tanto da queste parti manualità zero e mi sembrano sempre brutte.
Sicuro non giova che per la malagrazia con cui mi ci applico e l'ostinazione ad usare coltelli che evidentemente sono posseduti da un qualche demone mi tagli in almeno in cinquanta per cento delle volte.
Ora è chiaro perchè per la cena di Thanksgiving che stiamo organizzando con degli amici per  una cinquantina di commensali il mio contributo sarà una lasagna, ma pur di evitare altro sarei stata disposta pure ad andare, letteralmente, a caccia del tacchino? ;-)

Questa insalata invece fa eccezione. Mi è simpatica perchè non c'è da tagliare, la rucola rimane così com'è, i funghi li taglia la mandolina e il parmigiano l'attrezzo apposito.
Un connubio perfetto che fa la sua figura anche in una cena di un certo tono o, perchè no, sulla tavola di una delle prossime feste, ormai non così lontane.
E mi raccomando, non omettete di tostare i pinoli: il gusto ne risentirebbe parecchio.



INSALATA DI RUCOLA, PARMIGIANO, CHAMPIGNONS, E PINOLI

rucola
pinoli
parmigiano reggiano
funghi Champignon freschissimi
sale
olio extravergine d'oliva
aceto balsamico di ottima qualità


Tostare i pinoli in un padellino antiaderente su fuoco medio, girandoli in continuazione. Farli raffreddare.
Unire in una ciotola capiente la rucola, gli Champignons crudi tagliati sottili con la mandolina, il parmigiano a scaglie ed i pinoli.
Preparare un'emulsione di olio ed aceto balsamico ( in genere la mia proporzione è un cucchiaio scarso di balsamico ogni tre di olio ) e versarla sull'insalata, non prima di averla salata.
Servire subito.

NOTE:

- volendo preparare l'insalata con qualche ora di anticipo tenerla, scondita, nella ciotola di servizio coperta con una panno umido. Versare il condimento solo prima di portare in tavola.

- visto che mi e' stato chiesto anche via mail, sottolineo che quella della foto e' realmente rucola! Solo che quella che si trova qui ha foglie piu' grandi e carnose della qualita' che ho sempre visto in Italia.




lunedì 14 novembre 2011

MARTHellati: il nuovo giveaway di Arabafelice in cucina!

Due anni.
Succede da due anni.
Se provate ad inserirne il nome nella casella cerca nel blog il numero di pagine che esce è impressionante o imbarazzante, a seconda dei punti di vista.
Che poi a dirla tutta, a me Martha Stewart è pure un po' antipatica.
Ma, accidenti a lei, sforna bontà a ripetizione che riescono sempre al primo colpo.
Dalla prima ricetta che provai, appuntata al volo durante uno dei suoi show televisivi, alla sua rivista che letteralmente adoro fino ai libri.
Si è impossessata di me, non c'è dubbio, ed in gran parte di questo blog.
E' quindi a lei che dovete attribuire la colpa, non alla sottoscritta, quando dosi e proporzioni ridicole appaiono negli elenchi degli ingredienti: ma mi tocca fare la conversioni dal cups ed once, abbiate pietà...e la mia bilancia pesa al grammo!
 Si, a ragione si potrebbe dire dunque che vi ho martellati, in tutti i sensi.
O MARTHellati, volendo scherzarci su.
Quindi è per farmi perdonare, ed anche per festeggiare il secondo compleanno del blog, che lancio oggi il mio nuovo giveaway: MARTHellati!
In palio ci saranno tre libri favolosi della super Martha: Cupcakes, Cookies a Pies and Tarts.



Come posso partecipare?
Ogni concorrente partecipa per un solo libro, a scelta.
Se desidero Cookies dovrò pubblicare la ricetta di un biscotto, se desidero Pies and Tarts quella di una crostata, o una torta, e se invece preferisco Cupcakes quella di un cupcake.
Le ricette sono a vostra scelta, ma non valgono quelle già pubblicate, sia dolci che salate.
Qualunque ricetta va bene, non per forza di Martha!
Inoltre dovrete inserire il banner in una delle colonne del vostro blog, oltre che nella ricetta stessa, con il link a questa pagina, lasciandomi qui sotto un commento per avvisarmi.

Se non ho un blog?
Semplice, mi spedisci ricetta e procedimento via mail allegando una foto del piatto e specificando il libro scelto.

Con quante ricette posso partecipare?
Una sola, e uno solo il libro per cui ciascun partecipante concorre.

Quando scade il giveaway?
Parte oggi e avete tempo fino alla mezzanotte del 14 Dicembre.

Come si vince?
Facendo un appello alla dea bendata : sarà infatti la sorte a decretare il vincitore per ciascun libro, tramite random.org

I libri sono in inglese?
Si. Ma sono ricette, non un trattato di letteratura :-) E le dosi sono in cups ed once.
Ma dato che gli stessi libri li ho anche io mi offro volontaria a dare una mano ai vincitori, se l'inglese non fosse  il loro forte.

Tutto chiaro? Di corsa in cucina, allora, e magari uno di questi libri farà bella mostra di sè sotto il vostro albero di Natale ;-)




Partecipanti per Pies and Tarts

1. Crostata grano saraceno e nocciole con marmellata di arance amare, Emanuela P. ( via email )
2. Crostata senza burro con crema al limone, Dolci Armonie
3. Torta di mele di casa mia, Ammodomio
4. Flamiche aux endivies, PergliamiciNina
5. Ciambella rustica con frutta secca e disidratata, Simona G. ( via email )
6. Crostata di mele, Andante con gusto
7. Bergamotto cake, Rosa ed io
8. Chocolate swirl brioche, Greta's corner
9. Tartellette salate di zucca e caprino, melanzane e besciamella di scalogno, La cucina di Nonna Luisa
10. Torta salata porri e pancetta, Sonja ( via email )
11. Torta nocciole e zucca, Frutta&Zafferano
12. Tarte ai sapori d'autunno, Cucchiaio e Pentolone
13. Tarte cioccolato e frutti di bosco, La tana del coniglio
14. Ice cake, The pie hole
15. Crostata doppia di mele profumata alle spezie, Ricordi e Tradizioni
16. Crostata mele e Philadelphia, Sediamoci in cucina!
17. Quiche piccina piccina picciò, Cucina con Ciuba
18. Chiffon cake con il Bimby, Cuor di Cucchiaio
19. Hazelnut and choco cake, In cucina con zia Elle
20. Ciambella per le coccole, La banda dei broccoli
21. Crostata di mele, Stefania ( via email )
22. Tarte normande aux pomme, La maison brocante
23. Cestini di zucca e porcini, Cucinare Web
24. Mile High Lemon Meringue Pie, Venera ( via email )
25. Torta di mele, Le affinità elettive
26. Una crostata nata per caso, La scimmia cruda
27. Apple Pie, Cooking Movies
28. Crostata con fichi d'India, Creativa per gioco e per passione
29. Mini pies di tacchino e mirtilli, L'albero della carambola
30. Frolla di riso con crema di nocciole, La Cucina di Pippicalzina
31. Torta al caffè di zia Patty, Note di cioccolato
32. Torta a comando, Il laboratorio culinario di Jeggy
33. Torta della mamma con olio del babbo, Rossella ( via email )
34. Crostata di lamponi e crema cotta al Limoncello, BigShade
35. Delizia al cioccolato con cuore bianco, Dolci a go go !!!
36. Crostata con crema al limone, Pancakes a colazione
37. Piccole pies alla carne e funghi porcini, Pensieri e Pasticci
38. Crosdana di Natale, I Cuochi di Lucullo
39. Crostata al cacao con pere e creme brule profumata al Pampero, Nidi & Nodi
40. Torta con crema rocher, Giorgia ( via email )
41. Torta allo yogurt megamorbida, Maria Francesca ( via email )
42. Pastiera, Marco ( via email )
43. Mini mini pies di Martha Stewart, La riccia che pasticcia
44. Finta Sacher, Pizza, fichi e zighini
45. Mini tarte di pere volpine, castagne e frutta secca, Fashion Flavors
46. Mincepies, Fornelli profumati tra il dolce e il salato
47. Crostata con frolla al cioccolato fondente e nocciole, In vacanza da una vita
48. Rotolo al mandarino, Japan the Wonderland
49. La tentazione, Pane e pomodoro
50. Pumpkin pie, Le ricette del bosco fatato
51. Torta ricca al cacao con glassa al caramello, Oggi pane e salame domani...
52. Tarte di kamut al caramello salato e cioccolato fondente, Aria in Cucina
53. Crostata al cocco e semi di papavero, Bloggoloso
54. Torta ai frutti rossi, cucinaamoremio
55. Mini pies di ricotta, pere e cioccolato, CUCINOlogia
56. Plumcake papavero e panna, Alice nel Paese delle leccornie


Partecipanti per Cookies

1. Biscotti orzo bimbo, Daisy B. ( via email )
2. Sablèe alle castagne con caramello al melograno, l'Angolo cottura di Babi
3. Turtle cookies, Gioella...in cucina per passione
4. Spicy chocolate cookies, In Gloria's Kitchen
5. Fossette golose, L'angolo delle dolcezze
6. Cookies Oreo, Dolci e pasticci di una zerofolle in cucina
7. Biscotti al miele e doppio mango, Banana Split
8. Choco-pistacchio biscotti, Simona ( via email )
9. Biscotti della nonna Boyd, Nella cucina di Ely
10. Chocolate chip cookies di Valeria, Lui e Lei in Cucina
11. Biscotti argentini con dulce de leche, Giusy ( via email )
12. Pastine all'arancia ripiene di mandorle, In cucina mi rilasso
13. Biscotti con marmellata velenosa, Profumo di mamma
14. Pastafrolle della nonna, Margherita
15. CheeseCookies, Roberta ( via email )
16. Biscotti di Natale buonissimi e non troppo cicciottosi, Pannifricius Delicius
17. Biscotti all'olio d'oliva, mele e mirtilli rossi, Nepitella
18. Marzipan Cookies, Robin ( via email )
19. Fiammiferi per accendere il Natale, Vissi d'arte...e di cucina
20. Cookies con cioccolato bianco e noci, Il ricettario di Cinzia
21. Triple chocolate chip cookies, Martina (via email)
22. Biscotti con Smarties, Un pizzico di cannella
23. Cookies ai fiocchi d'avena e uvetta, Zibaldone culinario
24. Biscotti doppi nocciole e cioccolato, Crumble di mele
25. Biscotti al cocco senza glutine, A Tavola con Mammazan
26. Biscotti rustici con farina di ceci, Pasticciando con Roby
27. My personal Chocolate Chip Cookies, Stelle filanti a merenda
28. Biscotti con la sparabiscotti, Pappa & Cicci
29. Biscotti di Natale al mostocotto, Pane, burro e alici
30. Biscotti al limone, Lamponi e tulipani
31. Biscotti sablè, Simona'sKitchen
32. Cuori di vaniglia, BaciDiBurro
33. Ciambellini al vino, Alterkitchen
34. Finti cookies al caffè, Sapori in valigia
35. Biscottini al burro, La mia cucina
36. Pandizenzero, Sotto la tavola
37. Omino di pandizenzero, Grembiule e presine
38. I miei canestrelli, Le mie nuvole di panna
39. Lemon Meltaways, Sulemaniche!
40. Pastine alla nocciole, A tutta cucina
41. Lingue di gatto al cacao, cucchiaio di stelle
42. Biscotti parmigiano e pecorino, Biscotto...volante
43. Christmas Cookies, Il sorriso vien mangiando
44. Chocolate Chili Cookies, Incapace ai fornelli
45. Cookies cioccolato bianco e..., In cucina con Gioia
46. Muesli cookies, Favoloso Pasticcio
47. Biscottoni di shortbread, Love at first bite
48. Casette biscotto al caffè, ladiesmarmelade


Partecipanti per Cupcakes

1. Cupcakes alla crema di yogurt, Daniela S. ( via email )
2. Cupcakes con buttercream frosting, Il piacere del palato
3. Chocolate cupcakes, Alessandra ( via email )
4. Chocolate Guinness cupcakes, Pasticci e Pastrocchi
5. Dolci a cocco e cioccolato, Maresa ( via email )
6. Strawberry cupcakes con buttercream frosting, Lucy71 ( via email )
7. Muffins al formaggio di capra con quenelle di ricotta, La cucina di mamma Loredana
8. Cupcakes alle carote con frosting al Philadelphia, Manuela ( via email )
9. Cupcakes all'italiana, Le chicche di Chicca
10. Cupcakes per un battesimo, Zucchero e Farina
11. Hit Hat Cupcakes, Adele ( via email )
12. Cupcakes cioccolato e fragole, RoOm 4 me
13. Brown sugar pound cakes, Cuocicucidici
14. Cupcakes al caffè con cuore fondente, mammasuperabile
15. Guinnes Cupcakes, Acquolina
16. Cupcakes ai cachi con topping ai frutti di bosco, Pasta e Pasticcino
17. Lemon cupcakes con frosting al cioccolato bianco, CoOk ZonE
18. Muffins al cacao e banane, La casa sull'albero
19. Cupcakes al cappuccino, l'angolo cottura di Roby
20. Cupcakes del buon mattino, Il ruoto al forno
21. Matcha Cupcakes con lamponi e glassa al mascarpone, CaramelliAMO!!!
22. Cupcakes all'arancia, Fashion, food and various thoughts
23. Cupcakes al caffè con frosting al mascarpone, Dilettante allo sbaraglio
24. Red Velvet cupcakes, Fragoliva
25. Cupcakes al cioccolato, Jessica ( via email )
26. Cupcakes tè alla menta, Le tortine
27. Muffins con crema di ricotta e miele, Chiara ( via email )
28. Cupcakes con cuore di cioccolato fondente, Claudia ( via email )
29. Cupcakes dei sette vasetti, Valentina ( via email )
30. Muffins ciocco menta, Vale's corner
31. Cupcakes ripieni di dulce de leche, Nadia ( via email )
32. Sacher cupcakes, Delizie da Mille Una Notte





giovedì 10 novembre 2011

Vellutata di zucca e spezie, con l'ingrediente segreto


Paese che vai, reati che trovi.
Dei più strani, dei più curiosi.
In Arabia ce ne sono parecchi che ad una donna occidentale suonano quantomeno incomprensibili.
Non si può, in teoria, parlare per la strada con un uomo che non sia proprio parente.
Chissà se vale anche quando parlo con i commessi dei supermarkets della zona, che rispondono volentieri alle mie ricerche mirabolanti sapendo che poi si divertiranno a farmele pagare prezzi che rasentano la richiesta di riscatto.
O se vale quando il solito, antipaticissimo cassiere lancia i cachi che ho appena preso al di là del lettore ottico facendone prematura marmellata: glieli rimetto davanti, cercando di spiegare che ridotti così non li voglio più.
E ci metto pure un sorrisone, che non ci hanno insegnato che con le maniere dolci si ottiene tutto?
A meno che il sorrisone non sia considerato aggravante del mio già gravissimo parlare, vuoi vedere che finiscono per considerarlo adescamento, invece che lamentela?
O se vale quando l'autista sbaglia strada e fa venti chilometri senza mai cambiare marcia, giuro, ed eravamo in prima: sarà giustificato il mio aprir bocca, visto che morire lì per lì perchè anche l'uso del  freno a mano gli era piuttosto oscuro mi sembrava proprio futile?
Poi certo ci sono tutte le restrizioni alimentari.
Per carità, non sono certo io che giudico, ed anzi sono la prima a sostenere che tutti vadano rispettati nei credi e nelle religioni.
Ma santo cielo, sarà stato Allah in persona a vietare in questo benedetto Paese la noce moscata???
Pare che in grandi quantità sia velenosa, e come tale è bandita: vero o no, non credo lo saprò mai, dato che le grattatine nella bechamelle e nelle creme sono un po' esigue per farmi passare da novella Lucrezia Borgia.
Quindi, c'è il reato.
Ma c'è sempre l'imbrogliona :-)
E la noce moscata è finita  nel mio beauty-case l'estate scorsa a Roma, pronta ad espatriare con me.
Con la sua grattugia dedicata, sia chiaro.
Che tanto sarebbe stata perfetta, da far passare come strumento da pedicure ;-)


L'ingrediente segreto del titolo non è la noce moscata, che pure è presente: è  invece il cacao!
Non si sente come gusto, ma si amalgama al resto in un'alchimia perfetta.
La ricetta è della mia amica polacca Basia, che l'ha imparata a sua volta da sua nonna, e non ci sono dosi perchè si fa molto secondo i propri gusti.
Secondo lei questa zuppa profuma di Natale: e credetemi, se riesce a farlo venire in mente anche tra le dune, la sabbia e le palme, allora funziona.
Buonissima come primo piatto, o anche come antipasto servita nei bicchierini, magari sulla tavola della Vigilia.
A lunedì, con una sorpresa che spero vi farà piacere ;-)



VELLUTATA DI ZUCCA, SPEZIE E CACAO

polpa di zucca già pulita
cipolla bianca
zucchero di canna
sale
pepe
noce moscata
chiodi di garofano pestati
cacao amaro in polvere
panna fresca liquida (vegetale per i vegani)
olio extravergine d'oliva
brodo vegetale

Preparare il brodo vegetale mettendo del sedano, carota, cipolla e un mazzetto di prezzemolo in acqua fredda. Portare lentamente ad ebollizione e lasciar cuocere una mezz'ora.
Far raffreddare le verdure nell'acqua, quindi filtrare il brodo.
Affettare della cipolla bianca sottilmente e farla stufare in pochissimo olio e qualche cucchiaio d'acqua.
Appena morbida unire un cucchiaino scarso di zucchero di canna e unire la polpa di zucca a pezzi grossolani, girare sul fuoco un paio di minuti ed aggiungere un po' di brodo vegetale con un po' di sale in modo che la verdura sia coperta a filo.
Far bollire finchè la zucca sarà molto tenera, dopodichè scolarla dal liquido di cottura ( che va conservato ) insieme agli eventuali pezzi di cipolla.
Passarla al frullatore, versarla in un pentolino e aggiungere tutte le spezie, regolandosi a proprio gusto per le dosi. Diluirla con il liquido di cottura e un po' di panna liquida fresca, fino a raggiungere la densità desiderata.
Unire infine il cucchiaino di cacao, aggiustare di sale e servire calda.

NOTE:

- è molto più buona se preparata con un giorno di anticipo e fatta riposare: gli aromi saranno tutti più intensi.

lunedì 7 novembre 2011

Banana pops al cioccolato e arachidi salate


Piove sempre sul bagnato.
Un luogo comune come un altro, da citare senza farci troppo caso insieme alla lamentela che le mezze stagioni non ci sono più.
Poi si accende la tv, e si rimane di sasso davanti a ciò che è accaduto in Liguria.
Davvero piove sul bagnato, e non è uno stupido modo di dire.
Non oso pensare, perchè non sono coraggiosa abbastanza, alle  singole storie che tutte insieme compongono questa enorme tragedia.
Chi ha perso la vita.
Chi la vita ce l'ha ancora, ma ha perso una persona cara.
Chi, risparmiato nella vita e negli affetti, ha perso tutto ciò intorno a cui questa benedetta vita gira.
Poi casualmente leggo ciò che Patrizia scrive sul suo blog e di luoghi comuni me ne viene in mente un altro: che al peggio non ci sia fine.
Già l'idea di una casa famiglia, per quando confortevole, è difficile da immaginare, da me che ho avuto una bella casa accogliente con dentro un papà, una mamma, una sorella e pure un certo numero di cani e gatti.
Ma se la casa famiglia è l'unica che hai, perchè solo il cielo sa la tua famiglia vera che fine abbia fatto, allora perderla è la tragedia nella tragedia.
Ai bambini della Cooperativa Gulliver di Borghetto Vara , a cui il fango e l'acqua hanno portato via il luogo dove con amore erano accuditi, le nostre ricette, dolci o salate non importa,  non cambieranno la vita ma forse in certa misura potranno alleviarla nelle necessità più immediate, dato che Patrizia le raccoglierà in un opuscolo che verrà venduto per raccogliere fondi a loro destinati.
Avete tempo fino al 30 Novembre, se si va, ma non è un contest e di certo non si vince nulla, in senso stretto.
O si vince un premio bellissimo e di valore inestimabile: si rende un pezzetto di futuro a chi per ora l'ha perso.
Tutti i dettagli, se vi va di partecipare, sono sul blog di Patrizia.
E se potete, sotto trovate i dati per un aiuto più immediato.
Non dico che sia facile.
E' che magari, tutti insieme, riusciamo a renderlo un po' meno difficile :-)



Ricetta facile facile, pensata per i bambini ma vi assicuro non disdegnata dagli adulti.
Un modo rapidissimo per trasformare le banane che tanto lo so, languono tristemente anche nelle vostre case, in una merenda golosa, irresistibile e volendo anche abbastanza sana ;-)



BANANA POPS AL CIOCCOLATO E ARACHIDI
( idea da Living di Martha Stewart )

banane mature
cioccolato fondente o al latte
arachidi salate

Far fondere il cioccolato in un pentolino a fuoco basso.
Nel frattempo sbucciare le banane e tagliarle a tocchetti della dimensione preferita, infilzando ciascuno su un bastoncino di legno per ghiaccioli ( o in mancanza un grosso spiedino!) .



Immergere i tocchetti di banana nel cioccolato fuso e subito farvi cadere un po' di arachidi salate tritate in maniera grossolana.

Appoggiare su carta forno e far rapprendere il cioccolato in frigo prima di servirli.

NOTE:

- far attenzione a coprire bene le banane con il cioccolato, in modo da evitare che le parti rimaste scoperte anneriscano.

- se il cioccolato non si attacca forse le banane sono troppo umide: provate a tamponarle leggermente con carta da cucina. Nelle banane delle foto non e' servito.

- datemi retta, e usate le arachidi salate: non avete idea di come quel salatino stia con il cioccolato e la banana....;-)

giovedì 3 novembre 2011

Plumcake fondente al limone

Non serve che sia il 31 Ottobre.
E nemmeno Halloween.
Per prendersi un colpo è sempre il momento adatto, mettendosi nei panni di chi vuole farvelo prendere.
Volontariamente o involontariamente, sia chiaro.
Un nutrito gruppo di amici a cena: un branco di temprati lupi di mare.
Magari anche no, ma dato che l'augusto consorte li coinvolge in interminabili sessioni di pesca in apnea glielo concediamo.
Sfidano mare, onde, i pesci stessi.
Ogni tanto si porta qualcosa a casa, talvolta solo una rinfrescata all'abbronzatura.
Ma potete immaginare l'orgoglio con cui mio marito si è presentato alla porta, portando con sè una bestia che dalle dimensioni mi ha fatto temere di dover traslocare?
Una ricciola che a malapena entrava sul piano della cucina, e non esagero.
Tutti intorno i lupi di mare ad aiutarlo a pulirlo, che se c'è una cosa che non faccio è autopsie a cadaveri altrui.
Un occhio al pavimento della cucina mi strappa un sospiro, mentre mi chiedo se l'aspirapolvere sia stato creato anche per aspirare squame.
Il sangue no, lo tolgo subito: non vorrei che domani il ragazzo delle pulizie mi mettesse tutto a soqquadro pensando, che so, che abbiamo murato un cadavere nello sgabuzzino.
E scampo pure quello che mi tocca di solito: la cottura.
Tanto è troppo grosso per entrare in forno, meglio buttarlo sul mega barbecue gentilmente fornito dal vicino.
Ed una volta a tavola, i lupi di mare si trasformano in gran gourmet.
E' più buona e delicata la tale parte.
No, quest'altra.
Aspetta, ma la guancia dove la lasci?
E via di questo tono, manco debbano scriverci domani la recensione su qualche stellatissima guida.
Meno male che arriva lui.
Agguanta la testa del pesce, che come avrete capito fa concorrenza come dimensioni a quella dell'imperatore Adriano.
Secondo me l'occhio è buono.
Non l'ho sentito, vero?
E non da mio marito, colui che da bambino mangiava le banane con coltello e forchetta, tanto per farvi capire il tipo.
Sguardi orripilati.
Ma lui è troppo veloce.
L'occhio è stato messo in bocca.
Peccato che una parte di...boh, un qualcosa di molliccio e gelatinoso gli penda da un lato del labbro.
I lupi di mare diventano agnelli, e due scappano a gambe levate in cucina per non doverne sostenere la vista.
Io li seguo, perchè mio marito è decisamente posseduto da un demonio e sarà bene che mi metta in salvo.
C'è di meglio, ci fa sapere tornando in sè con tutto il suo aplomb, mentre tiriamo tutti un sospiro di sollievo.
Però ora ho un'idea fenomenale per il prossimo Halloween  ;-)


Niente occhi di pesce, per carità. Meglio un plumcake superclassico, con una consistenza spettacolare da cui gli deriva l'appellativo di fondente. Perchè è morbidissimo, si scioglie quasi in bocca, grazie alla cottura a bassa temperatura.
Provatelo per la colazione o la merenda, si fa in un attimo ;-)




PLUMCAKE FONDENTE AL LIMONE
da Living di Martha Stewart
( stampo 12 cm x 25 cm )

165 g di burro
230 g di farina
mezzo cucchiaino raso di sale
230 g di zucchero ( io ridotti a 170 g )
4 uova intere
125 ml di latte
2 cucchiaini di lievito per dolci
5 cucchiai di succo di limone
2 cucchiai di buccia di limone grattugiata

per la glassa

circa 150 g di zucchero a velo
succo di limone, quanto basta

Battere a forte velocità con le fruste o con il gancio a K dell'impastatrice il burro freddo a pezzetti con il sale e lo zucchero finchè il tutto risulterà una massa gonfia, bianca e cremosa.
Ridurre la velocità ed unire un uovo alla volta.
Sempre a bassissima velocità unire la farina setacciata con il lievito, alternandola con il latte.
Da ultimo unire il succo e la buccia di limone, girando con una spatola.
Versare nello stampo imburrato e cuocere a 165 gradi per circa 45 minuti, un'ora ( dipende dai forni) facendo la prova stecchino.
Per la glassa: mischiare lo zucchero a velo con qualche cucchiaio di succo di limone fino ad avere un composto sciropposo. Versarlo sul dolce tiepido e farla rapprendere prima di servire.

NOTE:

- il succo di limone nella ricetta originale era solo due cucchiai.

- non saltate la glassa, che oltre ad essere buonissima "impermeabilizza" il dolce e ne assicura una più lunga durata.

- si conserva perfettamente tre o quattro giorni avvolto nell'alluminio.

- non stracuocetelo, o perderà la caratteristica morbidezza dell'interno, e non alzate la temperatura del forno ;-)



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