giovedì 28 giugno 2018

Mini torte salate al formaggio e composta di fichi, in tre ingredienti!







Esiste niente di più versatile delle torte salate?
Diciamocelo che hanno una marea di virtù!
Non solo si possono realizzare in anticipo, ma sono così versatili che le possibili combinazioni tra guscio e ripieno risultano quasi infinite rendendole uno dei piatti in cui più di tutti è possibile scatenare fantasia e creatività.
Senza contare che la comodità di trovare ormai in ogni supermercato le basi di sfoglia o brisèe pronte le rende accessibili anche alla cuoca meno esperta.
Specie nella bella stagione poi le
tantissime varianti di torte salate risultano un piatto comodissimo anche da trasportare in spiaggia o per una scampagnata facendo spesso da piatto unico che piace a tutti.

Diffusissime nella cucina di tutto lo stivale, da Nord a Sud, possiamo definirle veramente una ricetta da...unità d'Italia :) e antichissima, se si pensa che le prime versioni fecero la loro apparizione addirittura nel tredicesimo secolo anche se in origine si trattava solo di pane farcito con svariati ingredienti.
Il grande cuoco del Rinascimento Bartolomeo Scappi ne ha lasciato nel suo ricettario un lungo elenco che divide tra quattro modelli: quello milanese, il genovese, il bolognese ed il napoletano.

Tutte simili come struttura ma ovviamente differenti per gli ingredienti e ripieni utilizzati.
Una curiosità: inizialmente la crosta, dura, non veniva mangiata e veniva consumato solo il ripieno! Solo col passare del tempo la si rese più appetibile, diciamo, e nacquero le varianti con frolla, sfoglia e brisèe.
E non solo la fanno da padrone nella cucina italiana: sono molto diffuse anche in quelle di altri Paesi, basti pensare alle tante varianti presenti nella cucina dell'est-europeo (mi viene in mente la Gibanitsa serba e la Spanakopita greca) ed a quelle che si trovano anche qui in Medio Oriente, dove la pasta phillo viene riempita di verdura, carne od entrambi gli ingredienti e poi arricchita con spezie, uvetta e frutta secca.

Così versatili, dicevo, che con pochissimo sforzo e tre ingredienti se ne può realizzare una versione monoporzione che non sfigurerà tra gli sfizi per l'aperitivo, come antipasto per una cena tra amici o quando ci si vuole regalare un sapore meno comune.
E fattore da non sottovalutare: il tutto arriva in tavola in mezz'ora scarsa!


MINI TORTE SALATE AL FORMAGGIO E COMPOSTA DI FICHI

pasta sfoglia
formaggio a scelta, io ho usato del Brie

composta di fichi

Preriscaldare il forno a 200 gradi

Foderare degli stampini da mini-muffin con della pasta sfoglia, avendo cura di ungerli leggermente, lasciandola debordare un pochino.

Adagiare in ogni guscio un pezzetto di formaggio delle dimensioni di un cubetto non troppo piccolo e mettere il tutto in forno fino a doratura, ci vorranno circa 20 minuti.

Tirare fuori dal forno, lasciar intiepidire qualche minuto e guarnirle con un cucchiaino di composta di fichi.

Servire tiepide o a temperatura ambiente.

NOTE
- se la pasta sfoglia non vi piace andranno benissimo anche una brisèe, una pasta phillo o una pasta matta fatta in casa.

- anche il formaggio è ampiamente adattabile ai propri gusti: provate anche con il camembert, o del pecorino stagionato leggermente piccante!

- se non avete la composta di fichi e non la trovate andrà benissimo anche del miele leggero o una composta di pere.

- volendo crearne una versione adatta ai bimbi che magari non amano i sapori robusti di alcuni formaggi basterà sostituirli con una ciliegina di mozzarella ed omettere la composta da sostituire con un pomodoro Pachino.





lunedì 18 giugno 2018

Mini creme fredde al cocco e latte condensato




Un paio di mesi fa cercavo un dolce per il mio compleanno.
Una gran golosa ha aspettative di un certo tipo, ovvio.
Una gran golosa che voglia entrare nella stessa taglia che porta attualmente, anche.
Quindi per farla breve il dolce non doveva essere al cioccolato, che mi perdonerete ma non ne vado matta.
Non doveva essere troppo grande, perchè di solito i dolci in parte li regalo ma questo vista la ricorrenza volevo mangiarmelo in santa pace.
Se avesse avuto il latte condensato dentro, meglio.
Se avesse preso poco sforzo per la preparazione, idem.
E non perchè i dolci non mi piaccia farli, o non mi ci voglia applicare, anzi il desiderio segreto era una torta di Ottolenghi che ad occhio e croce non basta un pomeriggio tra farla ed assemblarla.
Ma con gli orari che ho adesso spesso non ho due ore di fila da passare in cucina.
A meno che non si parli di mettersi a preparare dalle 23 in poi, che insomma chiedo pietà anche io.
Che incontrasse il mio gran gusto per la cialtroneria che mi fa passare tranquillamente da creazioni sublimi di pasticceri affermati a barrette di Bounty.
Fritte, intendo.
Insomma la tiritera è per dire che questo è stato il prescelto.
Il latte condensato c'è, dei biscotti parenti degli Oreo pure, il cocco che adoro.
E soprattutto, si sporca pochissimo, si assembla e si lascia in frigo.
Che volere di più?
Ah, che si possa realizzare in monoporzioni non deleterie per la linea di nessuno.
Esauditi tutti i desideri, come in ogni compleanno che si rispetti ;)


INGREDIENTI
da No Bake Treats di J. Bayer
per 4 porzioni (vedere la nota)
per il pudding
2 tuorli grandi leggermente battuti
31 g di farina
128 g di zucchero semolato
473 ml di latte
 una lattina di latte condensato da 397 g
un cucchiaino di estratto di cocco
per il topping
237 ml di doppia panna
65 g di zucchero a velo
per la base
90 g di biscotti alla vaniglia sbriciolati (tipo Nilla)
43 g di burro fuso
cocco in scaglie per guarnire

Preparare il pudding: mettere in un pentolino farina e zucchero e mescolarli. Aggiungere il latte, il latte condensato e l'estratto di cocco.
Scaldare il composto su fuoco medio/basso girando sempre. Una volta che sarà caldo ma non bollente prelevarne circa 60 ml  e versarli un altro pentolino dove si saranno messi i tuorli.
Girare molto bene e quindi versare immediatamente sul composto di latte sempre mescolando e tenendo il fuoco medio /basso
Cuocere finchè il pudding comincerà ad addensare, cosa che avverrà abbastanza in fretta, quindi togliere dal fuoco e passare il composto ad un setaccio, cosa che aiuterà ad ottenere una crema liscia e setosa. Coprire con pellicola a contatto nella quale si sarà praticato qualche foro con uno stuzzicadenti e lasciare il tutto a temperatura ambiente per circa un'ora prima di passare in frigo per 4/6 ore.

Preparare il topping: mettere in freezer gli utentili che verranno usati per montare la panna per 5-10 minuti, quindi montarla con le fruste elettriche ed appena fa le bolle unire lo zucchero a velo. Sbattere finchè risulterà ben soda.

Per la base: ridurre i biscotti in polvere usando un robot. Fondere il burro al microonde e mischiarlo alle briciole.

Assemblare il dolce: dividere equamente tutti gli ingredienti tra le 4 coppe. Fare una base di biscotti sbriciolati che andranno premuti con un cucchiaio, quindi mettere sopra qualche cucchiaiata di pudding  ed infine decorare con la panna. Utilizzare il cocco in scaglie per la decorazione e tenere in frigo fino al momento di servire.

NOTE

- anche questa ricetta è semplicissima, e l'unico lavoro lungo è cuocere il pudding sul fuoco. Cosa che comunque sia prende pochi minuti. Non omettete l'aroma cocco perchè altrimenti perde molto e diventa un normale pudding alla vaniglia.

- le coppette da pudding sono più grandi dei miei bicchierini, ragion per cui ho ottenuto 8 porzioni abbondanti.

- temevo che l'insieme fosse troppo dolce persino per il mio famigerato sweet tooth e mi sbagliavo. Mi hanno magnificato il dessert per giorni, consorte compreso.

- nella foto del libro oltre alla decorazione con chips di cocco si vedeva qualche briciola della base, e così ho fatto anche io.

- c'è, come già notato in altre preparazione dallo stesso libro, qualche imprecisione nella conversione cups/grammi. Niente comunque che pregiudichi il risultato finale.


- i "Nilla wafers" indicati nella ricetta sono dei deliziosi biscotti alla vaniglia, molto semplici...unico segno particolare è che a produrli è la Nabisco, la ditta che produce anche gli Oreo, cosa che me li ha fatti essere simpatici a prima vista, oltre al fatto di essere ingrediente insostituibile del mitico banana pudding della Magnolia Bakery a New York, tappa obbligata quando vado al pari di un pellegrinaggio. 
Ultima precisazione a riguardo, quando in una ricetta americana leggete vanilla oppure chocolate wafers, non ci si riferisce ai wafer come li intendiamo in Italia, ovvero le sfoglie con la crema in mezzo. Sono semplici biscotti secchi.

venerdì 15 giugno 2018

Gelato furbissimo variegato alla cannella e...cookie dough!(senza gelatiera)



Si, mi piacciono i crudi.
E prima che mi fraintendiate, non sto parlando di tartàre, sashimi, prosciutti o quanto altro di chic ed elegante la vostra mente stia immaginando nonostante, si, mangi molto volentieri anche questi.
Cruda la frolla.
Crudo l'impasto dei biscotti.
Quello delle torte, di cui leader imbattuto rimane quello della torta allo yogurt di mia mamma.
La pizza.
Le brioche.
Se vi dico tutto, intendo tutto.
Non provo vergogna, rimorsi o chissà che altro, e rido a chiunque tenti o abbia tentato di farmi la predica a riguardo.
In Italia, perchè,udite udite, all'estero o meglio negli USA sono molto, molto più indulgenti.
Così indulgenti che il cookie dough, impasto da biscotti crudo pronto da mangiare lo vendono confezionato nei supermercati. Di tutti i tipi, compreso il vegano ed il gluten free.
Con o senza gocce di cioccolato, cannella, burro di arachidi.
Così indulgenti che di ricette di cookie dough è piena la rete, i libri ed i programmi di cucina made in USA.
Cioè, non basta una qualunque frolla: esistono impasti già destinati ad essere mangiati crudi.
Che sollievo sapere che non avrò meno biscotti di quanto indicato, come succede sempre, perchè qui l'impasto DEVO mangiarlo.
Il cookie dough è anche un gusto, come un gusto sono diventati gli Oreo, e la fa da padrone di solito nei gelati e nelle creme.
Capirete, mi sono sentita tirata in causa.
Una ricetta che insieme al latte condensato avesse un impasto crudo da essere mangiato tale è mia per destino.
Astenersi puristi, muttawa, sedicenti difensori della salute pubblica, talebani dei gusti, custodi dei sacri testi, la ricetta è solo per intenditori del settore.
Ah, ed il nome non è uno scioglilingua: gli Snickerdoodles sono biscotti alla cannella, comunissimi oltreoceano.
Crudi o cotti, of course ;)




NO-CHURN SNICKERDOODLE COOKIE DOUGH ICE CREAM
per 8 porzioni
da No Bake Treats di J.Bayer
per il cookie dough, l'impasto da biscotto:
57 g di burro
96 g di zucchero semolato
94 g di farina
 8 g di cannella in polvere
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
per il gelato:
473 ml di doppia panna (panna ad alto contenuto di grassi)
130 g di zucchero a velo
un cucchiaino di estratto di vaniglia
una lattina di latte condensato da 397 g
5 g di cannella in polvere

Per il cookie dough: ammorbidire il burro nel microonde per 10/15 secondi, quindi unirlo allo zucchero e montare a velocità media finchè il tutto sarà amalgamato, avendo cura di raccogliere l'impasto che si attaccherà ai bordi. Aggiungere a questo punto la farina, la cannella e l'estratto di vaniglia, mescolando finchè il tutto starà insieme. Lasciare da parte.

Per il gelato: prima di montare la panna mettere la ciotola e le fruste in freezer per 5/10 minuti. Versare quindi la panna nella ciotola freddissima e montare a velocità medio/alta finchè farà le prime bolle, quindi aggiungere lentamente lo zucchero a velo e la vaniglia montando a montare finchè sarà ben soda. Lasciare da parte.
Prendere 45 ml di latte condensato e metterli in ciotolina e aggiungere la cannella. Mescolare finchè il tutto risulterà amalgamato e lasciare da parte.
Ora unire il latte condensato rimasto nella panna montata usando una spatola per amalgamare con delicatezza.
Verasre un terzo di questo composto latte condensato/panna in un contenutore adatto ad andare in freezer. Versarvi sopra una cucchiaiata di latte condensato alla cannella facendo dei ghirigori ed usando la lama di un coltello o uno stuzzicadenti dare un effetto variegato.
Rompere il cookie dough in piccoli pezzi e versarli sul gelato: non siate timidi, chi non lo ama?
Ripetere altre due volte fino ad esaurimento degli ingredienti.
Potrebbe avanzare un po' do cookie dough...conservatelo per un giorno grigio e piovoso.
Scherzo! Mangiatevelo!
Coprire la superfice con un foglio di alluminio e mettere in freezer per 4/5 ore finchè sodo.


NOTE

- al solito come con certe ricette americane l'immane porcata funziona, eccome. Non è stucchevole e qui la variegatura alla cannella fa sicuramente la sua parte nel bilanciare il latte condensato. Certo, io me lo mangio direttamente dal barattolo a cucchiaiate: se l'idea vi fa orrore cambiate dessert ;)

- la ricetta è molto semplice, banale lavoro di assemblaggio. Unico sforzo realizzare il cookie dough, che poi fa tutto il mixer o le fruste. Sforzo più grande non finirlo prima che riesca ad arrivare nel dolce.

- le otto porzioni previste non sono generosissime, ma meglio così. I jeans ringrazieranno.

- viene benissimo anche con panna normale, se non trovate la doppia.

- dato l'altissimo contenuto di grassi non indurisce troppo in fretta ma soprattutto scioglie velocemente: la foto è fatta al gelato dopo 5 minuti fuori dal freezer.

mercoledì 13 giugno 2018

Tortine gelato al caffè ed Oreo




Ci hanno creato fior fiore di pubblicità, sul voler vincere facile.
Ma mi risulta che ancora non sia reato voler fare bella figura sapendo di incontrare i gusti dei propri ospiti.
E soprattutto che non sia reato volerlo fare col minimo sforzo possibile.
Perchè diciamolo: il lavoro duro lo fa il robot.
Anche se ammetto che provo sempre un minimo di dolore a vedere dei meravigliosi Oreo che potevo mangiare così com'erano trasformati in qualcos'altro, che mi piace comunque ma mi priva della gioia perversa di leccare via la crema....
Quello manuale, le fruste.
Aprire la lattina del latte condensato tocca a me, ma mi concederete di imbrodarmi dicendo che è attività che mi vede maestra ;)
Un ghirigoro di panna al cacao e sembra che ci abbia lavorato una vita.
Quindi in ordine sparso abbiamo avuto il solito copione che prevede richieste di dove sia stato acquistato il dolce.
Esclamazioni di commiserazione su quanto disturbo mi sia presa (ehm, glielo lasciamo credere)
Esclamazioni di giubilo su quanto sia buono.
Esclamazioni di terrore al pensiero di quante calorie possa avere.
Ma questa volta è stato il consorte a vincere.
Boccone bello carico, attento a prendere ogni strato come ho raccomandato.
Spalanca gli occhi, mi guarda ed esclama tutto contento: Oreo!
O tempora, o mores. 
Lo stesso uomo in altri tempi avrebbe detto, che so, eureka.
Come siamo caduti in basso :D



MOCHA MUD PIE ICECREAM CUPCAKES
per 12 pezzi (ma vedere la nota)

per la base
112 g di biscotti tipo Oreo tritati
57 g di burro non salato

per il ripieno 
118 ml di acqua
4 g di polvere di caffè espresso solubile
237 ml di doppia panna da montare
65 g di zucchero a velo
118 ml di latte condensato zuccherato

per il topping
296 ml di doppia panna da montare
65 g di zucchero a velo
14 g di cacao amaro 
59 ml di salsa calda al cioccolato, da acquistare pronta


Preparare la base: tritare i biscotti in polvere fine usando un robot da cucina. A parte fondere il burro in una ciotola adatta al microonde per 45-60 secondi, quindi versarlo sui biscotti polverizzati in modo che ne siano completamente impregnati.
Foderare le cavità di uno stampo da cupcake con gli stampini di carta appositi e suddividere il composto equalmente (circa 5 g per tortina) pressando bene con un cucchiaio.

Preparare il ripieno: scaldare l'acqua nel microonde fino a bollore quindi unire il caffè solubile e mescolare finchè si scioglie. Farlo raffreddare intanto che si prepara il resto.
Cominciare a montare la panna avendo cura di mettere prima ciotola e fruste in freezer per 5-10 minuti in modo che siano ben fredde. Montare quindi finchè sulla superficie appariranno delle bolle quindi unire poco a poco lo zucchero a velo e continuare a sbattere fino a che sarà ben soda.
Versare il latte condensato sulla panna ed amalgamare con le fruste a velocità minima. Misurare quindi 59 ml del caffè preparato ed unirli al composto, girando brevemente.
Versare quindi il composto in un sacchetto di plastica per alimenti, tagliare via un angolo ed usare questa tasca da pasticceria improvvisata per riempire le cavità dello stampo con la crema preparata.
Usarla evita di sporcare troppo!
Con la lama di un coltello livellare la crema quindi mettere il tutto in freezer per 30-60 minuti, o finchè abbastanza soda.

Preparare il topping: cominciare la panna usando lo stesso procedimento visto per il ripieno, quindi quando comincia a fare le bolle unire a poco a poco lo zucchero a velo ed il cacao montando a velocità elevata finchè il tutto sarà ben sodo.
Con una tasca da pasticceria dividere il topping sulle tortine.
Rimettere tutto in freezer per almeno tre ore o finchè completamente sode.
Per servirle, togliere lo stampino da muffin ed adagiare le tortine sui piatti.
Scaldare la salsa al cioccolato seguendo le indicazioni sulla confezione ed usarla per decorare i dolci.
Servire immediatamente: si sciolgono molto in fretta, quindi non farle aspettare ;)

NOTE 

- dolce semplicissimo in cui in pratica si tratta di montare della panna, unire poco altro, e aspettare che tutto rassodi. La parte più complicata, si fa per dire, è tritare i biscotti. Se non si ha un robot da cucina basta metterli in un sacchetto per surgelati e ...martellarli con un mattarello.


- mi ha fatto un po' sorridere l'estrema cura con cui viene indicato di montare la panna mettendo in frigo tutti gli utensili prima di farlo in modo che siano ben freddi. In effetti è però una raccomandazione da tenere presente specie se fa caldo.

- piccola nota: le dosi della base bastano per 12 tortine, quelle del ripieno invece no. Diciamo che anche al netto di, ehm, un paio di assaggi ne verranno circa 6 in stampini da muffin normali...ovviamente dipende anche da quanto si riempiono e le mie forse erano un tanto cariche. Ehm :)

- la hot fudge sauce, o salsa calda al cioccolato, è venduta comunemente nei supermercati negli Stati Uniti ed all'estero in generale. Non avrei avuto alcuna remora a comprarla, anzi, senonchè mi trovavo in frigo la mia solita salsa al cioccolato preparata per un altro dolce ed ho usato quella.


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