lunedì 26 agosto 2013

Semifreddo al limone e lamponi, in dieci minuti


Una mattina come tante.
La mia abaya nera, il vestito regolamentare, sempre quella.
Ok, forse non totalmente regolamentare :)
Ma severa, lunga e coprente come si deve da queste parti.
Lo smalto oggi che è weekend una specie di arancione.
I colpi di sole, forse quelli un po' più chiari del solito.
Non lo vedo, all'inizio.
Lo sento.
Il suo sguardo da lontano.
Mi giro che siamo agli antipodi del corridoio dove sono appese le pentole in quel negozio che tanto mi piace.
Lui ha una padella in mano, e tre mogli a cui sbraita qualcosa.
Sei occhi che lo fissano, senza replicare nulla.
Beh, ora fissano tutti me.
Due occhi li indovino più giovani dietro tutta la bardatura nera, e mi scrutano le unghie.
Occhi curiosi.
Gli altri quattro sono solo terrorizzati.
Quelli di lui, invasati.
Mi hai guardato di soppiatto, ti ho visto.
Ma che figura se qualcuno se ne fosse accorto.
Dai, che lo so ormai.
Fai il tuo show.
Mi pare che prima di parlare prenda un bel respiro come se dovesse andare in apnea.
Cover your hair!
Copriti i capelli, mi dice.
No, lo urla.
Non è la prima volta che mi capita, e sto per dare la mia solita risposta.
This is the system in Saudi Arabia!
Mi informa che in Arabia funziona così.
E' lui che non sa, evidentemente, che le straniere non musulmane sono esentate.
Ma stavolta ho un pensiero nuovo per la testa, e mi viene da ridere.
Sto zitta, sorrido alle tre donne e vado via.
Quegli occhi giovani giurerei che al sorriso abbiano risposto,
Fatemi capire: un uomo che non si fa alcun problema a vivere con tre mogli tutte insieme, e fare figli con tutte contemporaneamente.
E viene a fare la predica a me per un ciuffo biondo.
Il bue che dice cornuto all'asino.
Questo detto mi martellerà il cervello per tutto il pomeriggio.
E spero che in quella casa imparino tuttE che le padelle non servono solo a cucinare, alla bisogna ;-)


Come preannunciato ieri sulla pagina Facebook del blog, ecco la ricetta da bella figura senza troppo sforzo: il risultato è fresco, piacevole ed anche bello da vedere.
Niente da cuocere, solo da assemblare!
Ottimo anche per le cuoche alle prime armi che debbano stupire un fidanzato, o una suocera...
Provate, e mi saprete dire :)




LEMON-RASPBERRY SEMIFREDDO
da Living di Martha Stewart
per uno stampo da plumcake circa 25cm x 10cm

500 ml di panna liquida fresca da montare
250 g di lemon curd (comprato o fatto in casa)
250 g di lamponi, o fragole (freschi o surgelati)
2 cucchiai di zucchero
8-10 savoiardi (a seconda della misura dei biscotti)


Frullare i lamponi (o le fragole) con lo zucchero e lasciare da parte.
Montare la panna ben ferma e amalgamarle il lemon curd con delicatezza.
Versare metà del composto di panna nello stampo foderato con pellicola trasparente, livellandolo.
Bagnare i savoiardi nel composto di lamponi ed adagiarli sullo strato già versato, in modo per quanto possibile uniforme.

Coprire i biscotti con qualche cucchiaiata del composto di lamponi e quindi versare la seconda metà del composto di panna.

Coprire con la pellicola premendo un po' perchè il tutto si compatti e mettere in freezer per una notte.
Quando dovete servirlo capovolgere lo stampo sul piatto da portata, staccando la pellicola, ed aspettare una decina di minuti al massimo.
Servire a fette, con la salsa di lamponi avanzata, decorando con fragole, lamponi o...quello che avete, come me in questo caso! :-)

NOTE

- meglio usare uno stampo da plumcake NON di silicone, il semifreddo manterrà una forma più regolare.

- usando biscotti senza glutine la preparazione diventa facilmente adatta anche ai celiaci.

- in caso abbiate qualche timore ad usare frutti di bosco surgelati  Noe P ci fa sapere che mettendoli per tre secondi nel microonde a massima potenza si uccide qualunque germe potenzialmente patogeno.



lunedì 19 agosto 2013

Sorbetto al kiwi, senza gelatiera (e tre ingredienti)


Bikini, please.
A triangolo.
Con uno slip un po' ridotto, se possibile.
Laccetti sui fianchi di preferenza.
Mi piacciono anche a fascia, ogni tanto.
Per togliere i segni delle spalline sull'abbronzatura.
Colori, tutti.
Sgargianti per la maggior parte, e qualche nero che non guasta mai.
Interi solo in piscina, ovviamente.
Ed anche quelli sono oculatamente acquistati con almeno, che so, un tocco di rosa.
O un dettaglio vezzoso.
Elham Asghari.
Non è un'invocazione in arabo, ma il nome di una nuotatrice iraniana.
Brava, come poche.
Ha da poco stabilito il record per il suo Paese di nuoto in acque libere sulla distanza di venti chilometri.
Sei ore, e nulla rispetto alla fatica di vedersi riconosciuto il primato in questione.
Già, in Iran le donne non possono nuotare in mare aperto, ma solo in piscine a loro riservate.
Nessuno deve vederle in costume, e per questo non ci sono atlete iraniane nelle competizioni internazionali.
Ma Elham è molto osservante.
E per questa nuotata non usa un costume qualsiasi, ma uno che la copra dalla testa ai piedi.
Sei chili di roba nera.
Pesante.
Da essere pericolosa.
Ma a lei non interessa.
Nuota, e vince.
Squalifica, poco dopo.
E non per scorrettezze, imbrogli, o doping.
Ma perchè fuori dall'acqua quella specie di muta indossata fa indovinare le sue forme femminili.
Secondo le autorità iraniane.
Indovinare è la parola giusta, perchè ci vuole un certo sforzo di fantasia.
Farebbe ridere se non facesse piangere.
Fa piangere che nel suo Paese per l'adulterio, vero o presunto, ci sia la pena di morte.
Che l'età legale per i matrimoni sia di nove anni, per le donne.
Fanno piangere tante altre cose.
E non mi dite che i problemi sono altri.
I problemi sono tutti.
Per questo firmo la petizione alla Federazione Internazionale del nuoto perchè il record di Elham venga finalmente riconosciuto.
Perchè di acque libere si parli, e non solo riguardo al nuoto.


Questa foto l'ho scattata a mio rischio e pericolo :-D , e vi mostra un "burkini" alla moda in una vetrina dell'Arabia Saudita. Notare che la faccia della modella è oscurata...e per favore, non ditemi che è carino perchè almeno è colorato ;-)




Tre ingredienti per un sorbetto sorprendente: sarò io ma al kiwi mi mancava, e mi ha stupito quanto questo frutto stia bene in una preparazione simile!
Provate, ed in poco tempo e poco sforzo avrete un dessert, o una merenda, poco comune :-)



SORBETTO AL KIWI
da The Perfect Scoop di David Lebovitz

un kg di kiwi ben maturi
150 g di zucchero
330 ml di acqua

Sbucciare i kiwi ed eliminare la parte legnosa alle estremità.
Tagliarli a pezzi e frullarli nel robot da cucina fino a ridurli in crema.
Unire quindi lo zucchero e l'acqua e frullare ancora finchè il tutto sarà omogeneo.
Versare nella gelatiera, se si possiede, altrimenti far ghiacciare il composto in freezer dopodochè romperlo in pezzi e passarlo nuovamente al robot con le lame.

NOTE

- dato che mi viene chiesto da molti, questo della foto è fatto SENZA gelatiera (che non possiedo)

lunedì 12 agosto 2013

Smoothie di yogurt e frutti di bosco



Vacànza.
Dal latino vacàntia, a sua volta da vacans, participio presente di vacàre.
Esser vacuo, libero, sgombro, senza occupazioni.
Lo dice il dizionario etimologico.
Quindi le mie chiamatele in tutti i modi tranne che così.
Vacua?
Macchè.
Libera?
Purtroppo no.
Sgombra?
Men che meno.
Senza occupazioni?
Figuriamoci.
Un papà in clinica.
Un intervento chirurgico inatteso.
Una convalescenza non facile e non priva di rischi.
Turni da infermiera, assieme a mia sorella.
Ho pure imparato a fare le iniezioni, e chi mi conosce sa che è traguardo non da poco.
Meno male che il paziente non ha visto le unghie con lo smalto rosa che tremavano, o dubito si sarebbe sottoposto all'esperimento con tanto buon grado.
Gelati tanti, e molti Croccantini all'amarena di nota marca al bar della clinica suddetta.
Riposo, pochino.
Amici da vedere e sentire, ancora meno.
Mi rifarò al prossimo giro.
L'importante è solo che questo stia finendo bene ;-)

Questa non sarà mica una ricetta!
Giusto un'idea personalizzabile come vi pare, dalla frutta da usare al latte e yogurt che potete usare anche di soia, se avete qualche intolleranza o preferenza.
Colazione ricca, pranzo fresco e leggero o corroborante merenda: a voi il quando.
Che se lo assaggiate diventa sempre ;-)




SMOOTHIE DI YOGURT E FRUTTI DI BOSCO
( per due porzioni abbondanti)

125 ml di yogurt magro bianco
125 ml di latte scremato freddo di frigo
150 g circa di mirtilli, oppure lamponi, o fragole (anche surgelati)


Versare nel bicchiere del frullatore gli ingredienti con la frutta scelta ben lavata ed asciugata.
Frullare ad alta velocità fino ad ottenere un composto omogeneo e denso.
Servire subito.
Quelli della foto sono fatti rispettivamente con i lamponi e mirtilli.

NOTE

- lo zucchero non serve perchè la frutta è di solito già abbastanza dolce di suo. Se proprio lo volete più dolce aggiungete miele a piacere.



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