lunedì 28 agosto 2017

Mousse allo yogurt, albicocche arrostite e mandorle (gluten free e senza uova)





Un esperimento al volo sapendo che avrebbe dato non buoni, ma ottimi risultati.
Bastava leggere gli ingredienti.
E il nome dell'autrice del libro da cui ho preso la ricetta.
Facilissima e velocissima se non fosse per il tempo di cottura delle albicocche ma non saltate il passaggio: quando sono arrostite prendono tutto un altro sapore, intensissimo.
Naturalmente gluten free, e nel caso servisse anche senza uova.
Chi prova? :)


ROAST APRICOT & ORANGE BLOSSOM FOOL
da Simple di Diana Henry
per 8 persone

800 g di albicocche, peso dopo averle private del nocciolo
75 ml di vino bianco oppure acqua
un cucchiaino di estratto di vaniglia
115 g di zucchero semolato
300 ml di doppia panna, o normale panna da montare
4 cucchiai di yogurt greco
5 cucchiai di miele di fiori d'arancio
3 cucchiaini di acqua di fiori d'arancio, o a piacere
mandorle affettate tostate, per servire
amaretti, facoltativi, per servire


Mettere le albicocche tagliate a metà in una teglia, col lato della polpa verso l'alto, in modo che possano starvi in un solo strato. Mescolare il vino (o l'acqua) con la vaniglia e versare il tutto sulle albicocche quindi spolverizzarle con lo zucchero semolato.
Cuocere in forno preriscaldato a 190 gradi per circa 30-45 minuti: molto dipende da quanto la frutta sia matura. Dovranno essere morbide.
Lasciare raffreddare nella teglia quindi togliere quelle che si presentano meglio per la decorazione delle ciotole (una metà albicocca per ciotola) e versare le altre insieme al (poco) liquido di cottura in un frullatore finchè saranno ridotte in crema.
Montare la panna ma non troppo soda quindi unirvi lo yogurt, il miele e l'acqua di fiori d'arancio.
Unire quindi la crema di albicocche arrostite senza amalgamare troppo ma lasciando un effetto marmorizzato.
Versare nelle ciotole (o in bicchierini) aggiungendo una mezza albicocca per ciascuna.
Al momento di servire aggiungere le mandorle e un poco di miele extra.
Offrire con degli amaretti.

NOTE

- buonissimo il giorno stesso, divino il giorno dopo. In caso conservatelo in frigo coperto con pellicola.

lunedì 21 agosto 2017

Cetrioli in agrodolce



Non so voi, ma tutta la vita mi ci è voluta.
Tutte le ho provate.
Crudi, cotti, affettati, mischiati ad altro.
Niente, a me i cetrioli non piacciono.
Giusto quelli sottaceto se camuffati in mezzo ad altro.
Bene, fino alla rivelazione.
Che poi mica viene da un libro sulle verdure come uno si immaginerebbe, bensì da uno che ha come argomento principale il pollo!
Sono il contorno ad una pietanza provata dallo stesso, appunto, e fatti solo perchè rapidi e senza cottura o sbattimento alcuni.
Ebbene, sono conquistata
Mi rimangio anni di insulti a tutti i cetrioli della Terra.
Non avete idea.
E per avercela, fate un'atto di fede e provate!
Per cortesia: non omettete l'aneto. Fa veramente la differenza.



QUICK-PICKLED CUCUMBER
da A Bird in the Hand di Diana Henry
per 4 persone

un grosso cetriolo
3/4 di cucchiaino di fiocchi di sale o sale normale
2 cucchiai di aceto di riso
3 cucchiai rasi di zucchero semolato tipo Zefiro
2 cucchiai di aneto tritato

Tagliare le due estremità del cetriolo e affettarlo finemente, ho usato una mandolina. Mettere le fette in un colino e salarle, quindi mettere sopra un piatto e lasciare scolare per due ore.
Risciacquare le fette ed asciugarle accuratamente, quindi metterle in un piatto.
Mescolare gli altri ingredienti per la marinata e versarla sopra le fette di cetriolo.
Tenere in frigo, coperto, fino al momento di servire.

NOTE

- lasciar riposare nella marinata qualche ora prima di servire. Addirittura più buono il giorno dopo.

venerdì 11 agosto 2017

Gelato furbissimo alla fragola, senza gelatiera


Niente gelatiera, solo un frullatore.
E tutti i miei vizi confessati nero su bianco.
Se siete curiosi, trovate tutto oggi dalle Amiche di Fuso! :)

giovedì 3 agosto 2017

Sorbetto cremosissimo alla pesca, in due ingredienti


Lo capisco che abbia fatto scalpore.
Non che io ci abbia fatto l'abitudine, sia chiaro.
Ma forse vivere a contatto con certe regole ogni singolo giorno della mia vita, e soprattutto sapere bene a cosa si vada incontro se vengono infrante mi ha fatto scuotere il capo e tirare su un respiro più lungo degli altri.
E si, perchè nel Paese che mi ospita non è che sia proprio una grande idea girare per un luogo pubblico in top sbracciato e minigonna.
O meglio puoi anche farlo.
Se non ti vede nessuno.
Quindi girare un video della peccaminosa passeggiata e postarlo sui social media non è una mossa che definirei astuta, audace e nemmeno tanto divertente.
Infatti come è finita: che la ragazza del video, della quale si vede benissimo il viso, è stata trovata ed arrestata.
Niente da fare, ha commesso un reato.
Per quanto possano non piacerci, ed ad i nostri occhi occidentali possano apparire retrograde e senza senso, qui ci sono delle regole.
E come noi richiediamo che le nostre vengano rispettate, anche qui si fa lo stesso.
Ora, l'arresto qui non ha molto a che fare con quello che vediamo nei film americani o, al limite, nella nostra madrepatria.
Qui non esistono scene madri del tipo "parlo solo in presenza del mio avvocato" o "voglio fare una telefonata".
Prima ti interrogo, mi spieghi, non puoi sentire nessuno, chissà magari ti do una sberla così magari ti ricordi meglio.
Ma qui siamo, e soprattutto è, stata fortunata: la notizia è venuta fuori ed è stata letta in tutti i telegiornali di ogni parte del mondo.
Non si fa bella figura, vero, specie se il Paese dove questo succede ha da poco avuto, udite udite, una rappresentanza in quell'organismo ONU che si occupa dei diritti delle donne.
La ragazza ha detto che il video è stato postato a sua insaputa, ottima mossa sia che sia vero, sia che non lo sia: e si è riguadagnata la libertà.
Come ho detto ha fatto enorme scalpore.
Ed è bello che ci si alzi in piedi per protestare davanti a quelle che sembrano ingiustizie senza motivo.
Eppure siamo il Paese in cui un uomo ha recentemente rifiutato di sottoporsi ad un intervento chirurgico perchè l'anestesista era una donna.
Quindi va benissimo guardare oltre il proprio orizzonte.
Ma prima, scandalizziamoci per il nostro ;)


La non-ricetta di oggi è sempre colpa sua, della mia amica Lu, che con fare suadente e criminale mi manda le favolose diavolerie che trova in rete, ben sapendo che non passerà molto prima che mi ci butti a pesce. Questa fa parte della collezione e appena l'ho vista è saltata in cima alla lista!
Ovviamente ho fatto bene, e lei sempre ragione :)
Viene fuori una roba incredibile, cremosa, assolutamente non troppo dolce.
Chi prova?


PEACH SHERBET
ispirato ad una ricetta di Martha Stewart

6 grosse pesche mature
una lattina di latte condensato da 397 g

Sbucciare ed affettare le pesche quindi metterle in freezer finchè sode. Versare le pesche nel frullatore insieme al latte condensato da aggiungere poco alla volta finchè il tutto sarà omogeneo e cremoso.
Servire dopo almeno un paio d'ore di freezer.


NOTE

-  la ricetta originale dice di frullare le pesche da congelate in modo da ottenere subito un sorbetto cremoso. Sarà il caldo ma da me è davvero troppo cremoso: preferisco la ricetta un po' più soda come in foto.

- se il vostro frullatore non è molto potente e non trita il ghiaccio saltate il passaggio delle pesche in freezer.


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