giovedì 28 maggio 2015

Ghiaccioli di frutta, quelli furbissimi ;)


Niente, non so dove appoggiarli.
Fatemi trovare un bicchiere, un vaso, qualunque cosa.
La mia mano davanti all'obiettivo, non ci siamo.
Serve un modello.
Anzi, IL modello.
L'augusto consorte pare non aspetti altro da anni e si arma del sorriso migliore.
Ma non ti prendo anche la faccia, che credi.
Che sia un filo di delusione quella che mi sembra di scorgere?
Impossibile, troppo schivo.
Così schivo che comincia a fare smorfie tali che forse si, dovrei immortalarle per dispetto.
Le mani, ti prego.
Ferme, vicine, lontane, muovile, tienile.
Manco fossimo sul set di America's Next Top Model.
La fotografa sbuffa.
E il modello prova a metterci del suo.
Serve una lingua?
Strabuzzo gli occhi, santo cielo, no.
La lingua non serve.
No, per animare la foto.
Allora facciamo che mi piacciono le nature morte.
Il sole, l'ombra, la luce, il mobile.
E come spesso accade, è l'ultimo minuto quello decisivo.
Aspetta, li devo appoggiare.
Non se ne parla.
Se non faccio una foto che sia almeno a fuoco non sei libero.
Una crescente (detto tra noi: giustificata, ma negherò di averlo scritto io) insofferenza.
Mi prude il collo.
Tragedia.
Lui non ha mani.
Ed io le ho occupate.
L'ultimo scatto, prima di grattare.
E fu quello buono :D


Allora, mica sarà una ricetta questa, è un'idea che trovo perfetta per mangiare la frutta in modo diverso e soprattutto farla mangiare anche ai bambini, visto che diventa un ghiacciolo buonissimo.
E con il liquido giusto, anche molto goloso!
Sfizio perfetto per colazioni estive, se amate il genere, o pomeriggi al mare.
Li provate? ;)



FRUIT SALAD ICE POPS
da un vecchio numero di Living di Martha Stewart

frutta di stagione, quella che preferite
un liquido a scelta (acqua, succo di frutta a piacere, per me Sprite Zero)


Lavare la frutta (in questo caso fragole, mirtilli, mango, pesche, kiwi) sbucciare quella che necessita dell'operazione e tagliarla in pezzi NON piccoli. I mirtilli sono interi, i kiwi a fette come pesche e mango e le fragole a metà.
Riempire gli stampi per ghiaccioli MOLTO BENE, la frutta deve stare ben stretta.


Aggiungere pian piano il liquido scelto facendo attenzione che penetri per bene fino in fondo.
Meglio versarne un po', aspettare che scenda bene, e continuare finchè lo stampino sarà ben pieno.
Mettere in freezer una notte.


NOTE

- il liquido scelto è assolutamente libero. Nel caso usiate come me la Sprite Zero versatela molto piano vista l'effervescenza.

- per la frutta potete sbizzarrirvi, potete anche metterne un solo tipo.

- se non avete gli stampi per ghiaccioli no problem, usate un bicchiere di carta e uno stecco di legno. Non avete nemmeno gli stecchi di legno? Conservate e lavate quelli dai prossimi gelati acquistati che mangerete ;)




lunedì 25 maggio 2015

Spaghetti al pomodoro, laban e za'atar


Mai sfida fu più sfida.
Non per menzionare la difficoltà a reperire uno spaghetto di marca italiana e non araba o, il Signore ce ne scampi, americana.
Non per menzionare il prezzo della suddetta, assolutamente ascrivibile alla categoria ricatto.
Non per menzionare l'ardire di ordinare dei pomodorini ciliegia, fatti arrivare, pare, direttamente dall'Olanda.
E qui invece il prezzo è stato direttamente considerato pagamento di un riscatto.
Non per menzionare che si, ho trovato gli ingredienti.
Ma non ho avuto nemmeno lo straccio di un'idea.
Niente, nada, nulla.
Gli spaghetti al pomodoro, quanto di più difficile da rinnovare.
Ma che vuoi reinterpretare quando il piatto è già perfetto?
E poi improvviso, quel ricordo.
Un vezzo di mia mamma che questo piatto lo amava moltissimo.
Aggiungeva all'ultimo una noce di burro (e questa possibilità la menziona anche Paola nel suo splendido post)
Poco, eh.
Ma santo cielo se faceva la differenza.
E allora sostituiamo il burro con il laban, il buonissimo formaggio di yogurt che si fa in tutto il Medio Oriente e dello yogurt non conserva il gusto pungente ma solo la cremosa pastosità.
Ed invece dell'origano mettiamoci lo za'atar, nome locale della spezia che indica un misto di timo, maggiorana, origano, santoreggia e qualcos'altro che il signore che me lo vende non mi svelerà mai.
E quel ricordo si rinnova.
Si adegua.
Parla una lingua nuova.
Anche se dice ancora le stesse cose :)

Con questa ricetta partecipo all'MTChallenge di questo mese.





SPAGHETTI AL POMODORO, LABAN E ZA'ATAR
per due porzioni

160 g di spaghetti
300 g di pomodorini ciliegia
un paio di cucchiai di olio extravergine
mezzo spicchio di aglio
sale
un paio di cucchiai di laban
un cucchiaino raso di za'atar

Scaldare l'olio in una padella con l'aglio e toglierlo appena colorisce.
Versare nella padella i pomodorini lavati e tagliati in due cuocendoli per qualche minuto a fiamma viva e coperti.
Quindi schiacciarli leggermente con una forchetta, aggiustare di sale a piacere ed abbassare la fiamma.
Coprire e continuare la cottura per circa una ventina di minuti.
Lessare la pasta al dente in abbondante acqua salata e scolarla versandola nella padella con il sugo.
Aggiungere un cucchiaio di laban e saltare il tutto per pochi secondi.
Servire subito con del laban extra ed una spruzzata di za'atar.

NOTE

- del laban trovate diverse ricette anche per farlo in casa, io qui da me lo trovo fresco in ogni supermarket.

- anche lo za'atar è reperibile negli ormai molti negozi di spezie presenti in Italia ed on line.


giovedì 21 maggio 2015

Torta al cioccolato con meringa alle nocciole (senza farina)


Magari siete insoddisfatti.
Mal pagati.
Il vostro lavoro è noioso.
Ripetitivo.
Non esalta nessuna delle vostre qualità.
Magari cercate qualcosa di nuovo.
Qualcosa di diverso.
Qualcosa di originale.
Qualcosa che vi faccia spiccare, tra i discorsi degli amici.
Qualcosa che vi impegni solo per poche ore, e pochi giorni al mese.
Bello stipendio, mi pare il minimo.
Ok, ho la soluzione.
Godete di sana e robusta costituzione.
Avete un minimo di pratica con spade e sciabole.
Dunque, vi aspetto dalle mie parti.
L'Arabia Saudita ha appena aperto le assunzioni.
Cerca otto nuovi boia.
Ahimè, è un lavoro da uomini.
Ma potete farci mille dollari a testa.
Nel senso a testa che fate saltare.
Un colpo secco, e via.
Credetemi, in zona sarà difficile rimanere disoccupati.
Ci sono una marea di reati puniti con la pena di morte.
A volerti chiamare tali.
Amanti di Pulp Fiction e similari, fatevi avanti.
Folle adoranti davanti a voi.
Unico dettaglio, farsi musulmani.
Che sarà mai, per mille dollari a colpo.
Il clima è buono.
Non manca niente.
Coraggio.
Boia de'! commenta il livornesissimo augusto consorte.
Nulla, nell'occasione, mi pare più azzeccato.


Amanti delle torte al cioccolato belle umide e delle nuvole di meringa morbida, è la torta per voi.
Una scemenza farla, tanto per cambiare.
Le nocciole ed i pezzetti di cioccolato nella meringa, una sorpresa irresistibile.
Non me la farei scappare, se fossi in voi ;)



CHOCOLATE AND HAZELNUT MERINGUE CAKE
da Cakes di Martha Stewart
per una teglia da 24cm

140 g di burro
155 g di brown sugar
6 uova grandi e 4 albumi
335 g di cioccolato fondente fuso e raffreddato
112 g di cioccolato fondente tagliato grossolanamente
un cucchiaio di estratto di vaniglia
un cucchiaio di rum scuro
un pizzico di sale
130 g di nocciole tostate e grossolanamente tritate
un cucchiaio di amido di mais o fecola di patate
un quarto di cucchiaino di cremortartaro
180 g di zucchero tipo Zefiro

Battere con le fruste elettriche il burro e il brown sugar finchè il composto sarà chiaro e liscio.
Unire i 6 tuorli, uno alla volta, non unendo il successivo se il precedente non è perfettamente incorporato.
Aggiungere il cioccolato fuso, la vaniglia ed il rum. Sbattere un minuto.
In una ciotola pulita sbattere 6 albumi per due minuti di orologio con il sale e versare il composto ottenuto in quello di cioccolato con molta delicatezza per non smontare il tutto.
Versare in una teglia a cerniera unta e coperta con carta forno, anch'essa unta e leggermente infarinata, e cuocere in forno preriscaldato  a 180 gradi per 25 minuti.
Intanto mescolare nocciole tritate, cioccolato tritato ed amido di mais.
Sbattere i rimanenti 4 albumi con il cremortartaro per un minuto, quindi unire lo zucchero tipo Zefiro poco alla volta, continuando a montare. Continuare a sbattere per 8 minuti, ed alla fine usando una spatola unire il composto di nocciole e cioccolato tritato alla meringa, con movimenti delicati.
Versare la meringa sulla torta cotta, livellandola.
Rimettere il dolce in forno a 180 gradi per 25-30 minuti, la meringa risulterà leggermente scurita.
Far raffreddare nella teglia prima di sformare, passando una lama tra i bordi del dolci e la teglia stessa.
Far riposare prima di tagliare a fette e servire.

NOTE

- da caldo il dolce è fragile, quindi fatelo raffreddare bene a temperatura ambiente. Non scordare di passare una lama tra i bordi e il dolce per farlo sformare bene.

- la meringa collassa un pochino e si rompe, è il fascino di questo dolce. Viene esattamente così anche nella foto del libro.

- il brown sugar è zucchero semolato addizionato di melassa, se non lo trovate e non volete farlo in casa usate zucchero di canna ( ma non è la stessa cosa)

- la base del dolce è una buonissima torta al cioccolato, se volete mangiarla senza copertura cuocetela da sola per circa 40-45 minuti.

lunedì 18 maggio 2015

Rotolo di meringa alla crema di mascarpone con lamponi e pistacchi


Avete presente uno di quei dolci bellissimi.
Quelli da incantarsi a guardarli che è quasi un peccato tagliare.
Quelli che fanno esclamare gli ospiti di sorpresa quando entrata in sala da pranzo con il vassoio.
Quelli che una fetta non basta, nonostante si cerchi di mostrarsi bene educati ed invece l'unico desiderio è finirselo tutto da soli.
Quelli che sono pronti in lampo, e non servono nemmeno ingredienti astrusi.
Vabbè, forse i petali, ma infatti qui non ci sono ;)
Insomma, se avete una cena importante.
Una suocera da impressionare.
Un fidanzato da far capitolare.
Il Papa in persona a cena.
Fate questo, vi scongiuro.
Capace che la ricetta poi la voglia anche il Santo Padre ;)

Di un buono esagerato, rispettate le proporzioni perchè il dolce non solo non risulta stucchevole ma è bilanciato alla perfezione. D'altronde Yotam Ottolenghi, il cui Plenty More era stato già esaminato dallo Starbooks, non sbaglia un colpo.
E con questa ricetta non lo sbagliate nemmeno voi !



MERINGUE ROULADE WITH ROSE PETALS AND FRESH RASPBERRIES
da Plenty More di Yotam Ottolenghi
per un rotolo da 8 porzioni

4 albumi (120 g)
250 g di zucchero semolato tipo Zefiro
un cucchiaino di estratto di vaniglia
un cucchiaino di aceto bianco
1 cucchiaino di amido di mais

per la crema

100g di mascarpone
un cucchiaio di zucchero a velo
un cucchiaino e mezzo di acqua di rose
400 ml di panna fresca da montare

per il ripieno e la decorazione

150g di lamponi freschi
2 cucchiai di petali di rosa commestibili essiccati (omessi)
un cucchiaio di pistacchi in lamelle o tritati


Preparare la meringa: Foderare uno stampo rettangolare 33cm per 24cm con carta forno lasciandola sporgere dai bordi di circa un centimetro. Imburrarla e spolverizzarla con poco amido.
In una ciotola capiente cominciare a montare gli albumi con uno sbattitore elettrico (ho usato la planetaria) e quando cominciano a prendere consistenza aggiungere lo zucchero un cucchiaio alla volta, sempre sbattendo.
Montare finchè la meringa sarà soda quindi unire aceto, amido e vaniglia girando velocemente con un cucchiaio (ho disubbidito e unito il tutto negli ultimi secondi di lavoro delle fruste)
Versare il composto nella teglia livellandolo bene con una spatola.
Cuocere in forno preriscaldato a 160 gradi per 30 minuti, finchè si forma una crosticina ma la meringa è ancora soffice al tatto (ma cotta, comunque)
Sfornare e lasciar raffreddare completamente nella teglia.
Ora coprire la meringa con un foglio di carta forno e rigirare la teglia. Staccare la meringa dalla carta usata per la cottura con delicatezza.
Intanto preparare il ripieno: versare il mascarpone in una ciotola con lo zucchero  e  l'acqua di rose. Montare leggermente finchè il tutto è liscio quindi unire la panna liquida.
Sbattere per pochi minuti (Ottolenghi suggerisce a mano, dato che è facile sbattere troppo la crema a questo punto) finchè la crema prende consistenza e diventa facilmente spalmabile senza colare.
Spalmare circa 3/4 della crema sulla meringa lasciando un piccolo spazio dai bordi.
Spargere i lamponi interi e alcuni petali di rosa se si usano (io non li ho trovati)


Ora aiutandosi con la carta arrotolare delicatamente la meringa dal lato lungo e sempre usando la carta far scivolare il rotolo sul piatto da portata.
Versare il resto della crema sul dolce e mettere in frigo per almeno 30 minuti.
Prima di servire spolverizzare con zucchero a velo, decorare con qualche lampone extra e spargere i pistacchi sulla superficie.



NOTE

- il dolce è di una semplicità disarmante, il tempo di cottura indicato assolutamente perfetto e non si hanno problemi ad arrotolare. Ho cotto la meringa verso le 16 e farcito il dolce verso le 19, messo in frigo e mangiato alle 22: era perfetto.

- la meringa risulta croccantina fuori ma morbida dentro.

- si riesce a tagliare in fette senza rompersi, contro ogni mia aspettativa.

- l'acqua di rose potete semplicemente ometterla se non la doveste trovare o non vi piacesse. Idem per i i petali.

giovedì 14 maggio 2015

Pane furbissimo e veloce, senza impasto


Ci hanno provato in tanti.
Per un sacco di tempo.
E giuro, per un po' ci sono pure riusciti.
A farmi sentire un po' in colpa.
Ma come, usi il lievito di birra e non quello naturale?
Sguardo di disapprovazione, ed un tentativo lo faccio.
Buonissimo, ma perdonatemi tutti voi che l'adorate.
E' una rottura.
Odio rinfrescarlo, tenerlo in vita, forzarmi ad utilizzare l'eccedenza.
Pratico una penosa eutanasia, ed amen.
Torno all'amato lievito di birra.
E ci risiamo.
Ne devi usare quantità rilevabili solo al microscopio elettronico. 
O il pane ti viene pesante e non digeribile.
O ti puzza di lievito.
Sarà.
Sarà che allora abbiamo stomaci che digeriscono pure le pietre, rodati da molti anni di vita in Paesi dove ci siamo fatti anticorpi con i cosiddetti.
Sarà che ho mangiato pane venduto in strada per terra, carne tenuta fuori dal frigo, uova di chissà cosa e dove.
What doesn't kill you, makes you stronger.
Quello che non ti uccide, ti fortifica.
Sarà che il pane non mi viene affatto pesante, in barba a tutti i gufi.
E sarà anche che l'odore di lievito mi piace da impazzire.
Sarà che mi ricordo di fare il pane solo quando mi finisce e, ahimè, vivo in un posto dove anche andarlo a comprarlo non è così semplice come da altre parti.
E non pianifico mai nottate di lievitazione.
Quindi questo è il pane che faccio più spesso.
Piace a tutti.
Soprattutto a me.
Orgogliosa detentrice di stomaco da competizione ;)


Questo pane nasce da un...imbastardimento di una ricetta vista da Cindystar e ricorda molto anche il famosissimo pane senza impasto di Jim Lahey (il cui libro è stato trattato dallo Starbooks con successo).
A prova di cuoca inesperta, di cuoca svogliata, di cuoca che non ha tempo.
Provate, e non crederete ai vostri occhi ;)



 PANE FURBISSIMO E VELOCE SENZA IMPASTO
per 16 pezzi piccoli, o 8 panini normali

500 g di farina
375 ml di acqua
2 cucchiaini rasi di lievito di birra disidratato oppure mezzo cubetto di quello fresco
un cucchiaino di miele (zucchero per i vegani)
2 cucchiaini di sale


Versare in una ciotola farina, lievito, miele, sale.
Aggiungere l'acqua mescolando con una forchetta finchè il tutto è amalgamato più o meno come in foto. Non impastare!

 Coprire la ciotola con pellicola trasparente e far lievitare fino al raddoppio, circa un'ora e mezzo/due a seconda della temperatura.

 Oar lavorando velocemente ed aiutandosi con una spatola staccare l'impasto dalla ciotola facendo attenzione a non sgonfiarlo troppo e rovesciarlo su un pezzo di carta forno ben spolverato con farina.
Dividere quindi l'impasto tagliandolo con un  coltello in 8 o 16 pezzi.


Prendere con delicatezza ogni pezzo tagliato ed adagiarlo su una teglia coperta con carta forno, senza impastarlo ma arrotolandolo leggermente su se stesso.
Cuocere subito in forno preriscaldato a 230 gradi per un tempo variabile dai 25 ai 35 minuti, a seconda dei forni.
I panini dovranno risultare ben coloriti.
Far raffreddare e servire.

NOTE

- l'impasto si presta anche all'aggiunta di semini vari all'interno o sulla superficie:sbizzarritevi.

- i panini cotti si possono congelare, farli poi scongelare a temperatura ambiente.

martedì 12 maggio 2015

Muffins integrali...quasi light!



E' malattia cominciare ogni libro di cucina rigorosamente dalla sezione dolci?
Probabilmente si.
A maggior ragione Fresh and Light, che volevo mettere alla prova nella sua promessa di leggerezza.
Sia chiaro, come Donna Hay sottolinea questo non è un libro di ricette dietetiche, lei che le diete dice di averle sempre odiate.
Piuttosto un mostrare come sia possibile alleggerire piatti di uso comune, da quella parte del mondo, senza per forza farne pietanze da ospedale.
Dolci ce ne sono diversi, e molti dalle foto più appetibili e sontuosi di questo.
Ma volevo vedere se un muffin tutto di farina integrale potesse essere buono.
Se un solo uovo avrebbe funzionato per ben dodici pezzi.
Se il risicatissimo olio li avrebbe resi morbidi.
Se avessero saputo di qualcosa, in effetti.
Chiamatemi San Tommaso.
E come san Tommaso mi sono dovuta ricredere ;)



BASIC MUFFINS
300 g di farina integrale
3 cucchiaini di lievito per dolci
110 g di zucchero grezzo
2 cucchiai di miele
1 uovo intero
310 ml di latticello (buttermilk)
80 ml di olio di semi
un cucchiaino di estratto di vaniglia

Preriscaldare il forno a 180 gradi.
Mescolare farina, lievito e zucchero in una ciotola. In un'altra mischiare l'uovo, il miele, il latticello, l'olio e la vaniglia.
Versare il composto liquido su quello di farina e mescolare velocemente solo finchè il tutto è amalgamato.
Versare il composto in una teglia da muffins con dodici cavità, precedentemente foderate con un pirottino di carta.
Cuocere per circa 25/30 minuti, facendo la prova stecchino.
Servire tiepidi o a temperatura ambiente.

NOTE

- la ricetta è davvero buona. Pensavo venissero tortine gnucche ed insapori invece lo zucchero grezzo ed il miele danno un aroma quasi caramellato ingentilendone l'aspetto rustico dato dall'uso della farina integrale. L'uso di zucchero raffinato non darebbe lo stesso risultato.

- i tempi di cottura sono perfetti (per la precisione nel mio forno ci sono voluti 24 minuti) così come le dosi di impasto per la teglia indicata. Amo quando non mi avanza impasto con cui non so mai cosa fare...se non mangiarmelo crudo :)

- data la natura fresh and light del libro non possono non osservare che in effetti vengono dei muffins piuttosto leggeri, dato che c'è un solo uovo e 80 ml di olio per ben 12 pezzi.

- l'autrice consiglia di surgelarli per la colazione, e così ho fatto. Si mantengono perfettamente come appena fatti.

- come tutti i muffins, la chiave è nella lavorazione: mescolarli troppo e si ottengono dolcetti bassi, gnucchi e duri. L'autrice non dimentica infatti di avvisare di mischiare gli impasti il meno possibile. Meno attenta sulla quantità di impasto da mettere in ogni pirottino, ma dato che comunque il totale va diviso per 12 nessuno dovrebbe riscontrare particolari problemi.

- l'autrice presenta delle possibili aggiunte per rendere più goduriosa la versione base, come ad esempio lamponi ed avena, mirtilli e mela, fichi e cannella...e così via. Ma sono già deliziosi così nella loro semplicità.

lunedì 11 maggio 2015

Crostatina di mais con more e panna acida



E quando pensi di aver visto, per carità, non proprio tutto.
Ma buona parte.
Quando pensi che per stupirti oltre dovresti vedere gli alieni atterrare in giardino.
Dato che con la saponetta per preservare l'innocenza delle parti intime hai già dato.
O gli alunni portare i compiti fatti tutti insieme, in una sola volta, e non a rate come sempre.
E' allora che succede.
Ora, il Paese che mi ospita ha indubbiamente ispirato tanti post su questo blog.
Qualcuno divertito, altri molto meno.
Qualcuno amaro, qualcuno opportunamente mai apparso.
Uno dei Paesi al mondo ad applicare con più rigore la Sharia, la legge islamica, e tutto ciò che ne deriva.
Unico Paese al mondo in cui le donne non possono guidare l'automobile.
In cui nelle scuole pubbliche è vietata l'ora di educazione fisica alle bambine perchè sconveniente.
In cui se incontri un amico di sesso opposto per la strada lo saluti a mezza bocca da lontano, non sia mai qualcuno ti vedesse troppo espansiva dato che puoi parlare liberamente solo a uomini che siano tuoi parenti prossimi.
In cui sventolare ciocche con colpi di sole troppo biondi può risultare un tantino doloroso.
In cui non c'è il problema di cosa indossare la mattina, dato che tanto sopra ci andrà l'abaya d'ordinanza.
Ebbene, sta per aprire un sexy-shop alla Mecca.
Non in una città qualunque, eh.
Ma nel luogo simbolo per ogni credente di fede islamica.
Quello in cui i non-musulmani nemmeno possono recarsi in gita turistica, perchè lo profanerebbero.
Ma l'amore coniugale è esaltato e celebrato, ed il piacere sessuale entro le sue mura assolutamente lecito.
Pare che i prodotti saranno halal, che vuol dire consentito, permesso.
Un giro sul sito non me lo leva nessuno.
Mi colpisce in homepage Sensual Silicone, nome inquietante, che se lo regalassi a mio marito lo userebbe sicuro per lucidare l'auto, certo non far brillare i muscoli.
Già meglio con Sensual Glamour Cream, e il riquadro recita un "caresse, kiss and soft words" sul quale non mi faccio domande.
Il tempo di abituarmi all'idea, ed ecco: troppe polemiche e forse non lo aprono più.
Ma come, ora che speravo di vedere minimo Rocco Siffredi all'inaugurazione.
Pazienza, mi rimane il sito.
 Virginity Soap e Sensual Silicone.
Taccio, appena in tempo :)

Allora, una merenda veloce, golosissima, nemmeno tanto pesante perchè essendo di dimensioni davvero minime le fette che se ne tirano fuori sono piccine: ma di un buono che non avete idea.
La pasta croccantina per la farina di mais, la dolcezza delle more e la panna acida.
Nigella dice che si può usare qualunque frutta, sbizzarritevi e fatemi sapere ;)




BLACKBERRY GALETTE
da How to be a Domestic Goddess di Nigella Lawson


60g di farina
30 g di farina di mais fine tipo fioretto
un cucchiaio raso di zucchero semolato fine tipo Zefiro
un pizzico di sale
65 g di burro
2 cucchiai circa di acqua ghiacciata (poco più, poco meno)

per il ripieno

150 g di more
circa 3 cucchiai rasi di zucchero
3 cucchiai colmi di panna acida (vedere la nota)


Mettere nel robot con le lame le due farine, lo zucchero ed il sale. Unire il burro a pezzetti e lavorare velocemente a scatti in modo da ottenere un composto di briciole. Unire quindi pochissima acqua alla volta, sempre dando qualche giro di lama, finchè il composto sta insieme.
Toglierlo dalla ciotola senza impastarlo ma compattandolo e basta. Avvolgere nella pellicola e far riposare 30 minuti in frigo.
Stendere quindi la pasta su carta forno appoggiata sulla teglia di cottura senza farla troppo sottile: la tortina è piccola, ricordate ;)
Spargere le more, spolverizzare con 2 cucchiai di zucchero e versare la panna acida sopra, ricordando di lasciare un piccolo bordo che andrà ripiegato su se stesso a formare un bordo.
Spolverizzare con l'ultimo cucchiaio di zucchero e cuocere in forno preriscaldato a 190 gradi per circa 20 minuti, o comunque finchè la pasta risulterà cotta.
Servire tiepida o fredda.


NOTE

- la tortina è proprio piccola, Nigella dice che ne vengono 6 porzioni ma è proprio un assaggio ;)

- al posto delle more può essere usata qualsiasi frutta.

- se non trovate la panna acida, potete farla da voi unendo un vasetto di yogurt bianco a mezzo litro di panna fresca liquida più il succo di mezzo limone. Lasciare qualche ora a temperatura ambiente e poi una notte in frigo, quindi potrete utilizzarla.

- ah, nota personale: oltre alla pagina facebook trovate qualche anticipazione e curiosità extra anche sul neonato account Instagram di questo blog.

giovedì 7 maggio 2015

Shortbread furbissimi al parmigiano


La caverna di Ali Babà.
La miniera del tesoro.
Il forziere dei pirati.
No.
E' solo una farmacia.
Una farmacia saudita, però.
Il che vuol dire un'estensione in metri cubi da far impallidire una nostrana Rinascente.
Ed un assortimento prodotti che qualunque canale di televendite al confronto è una roba antica e poco fornita.
Le stampelle sono tutte impilate, anzi impalate giuro, su una parete.
Modello, colore, dimensione, foggia, fantasia.
Credetemi che viene voglia di rompersi una gamba solo per poterne comprare una.
Le sedie a rotelle ancora meglio.
Ora gambe voglio rompermene due, che quella piena di bottoni e una specie di leva del cambio non so che darei per provarla.
Olii di ogni tipo, dal castoro al sesamo, che assicurano capelli lucenti e probabilmente parquet levigatissimi a fianco a montagne di Aspirina C che sembrano alberi di Natale.
Spruzzo un profumo dall'angolo bellezza, guardo il consorte con aria civettuola.
Sa di Vicks, il responso.
E visto dove siamo mi viene il dubbio di aver agguantato la boccetta sbagliata.
Un settore più appartato.
Ed io troppo curiosa.
Una sfilata di prodotti, tutto in arabo e non capisco granchè.
Sono saponette, perchè le nascondono.
Eccone una in inglese.
Ok, non ci credo.
Devo fare una foto.
L'augusto consorte trema.
No, dai, che ci arrestano.
LO arrestano, che in Arabia se la moglie fa qualcosa di male è il marito a pagarne le conseguenze.
Lo scatto prende meno di un secondo.
O non mi avrebbe creduto nessuno.
La saponetta in questione pare sia per delicate parti intime.
Assicura di, diciamo così, non rovinare niente.
Anzi, preserva mentre profuma.
Alla lavanda, che bellezza, e sembrerà di aprire le ante dell'armadio.
Preserva dal peccato.
Chissà se funziona pure per riparare i danni.
Certi danni da usura.
Da uso intenso e sconsiderato.
Ho voglia di farne regali di Natale.
Taccio, va' :)




Dunque, questa è la droga. Il male. L'irresistibile. Mi hanno chiesto nell'ordine dove li avessi comprati, se li avessi portati dall'Italia, se me li avessero spediti dal Paradiso.
Niente, escono dal vostro robot da cucina per saltare in forno. E sciogliersi in bocca.
Fanno tutto da soli.
Fatevi del male, e fatevelo bene , che da questi sarà difficile staccarsi: con l'aperitivo, le gelatine di vino, i fomaggi, da soli.
E non dite che non vi avevo avvisati ;)


PARMESAN SHORTBREADS
da Nigellissima di Nigella Lawson
per circa 16-18 pezzi

150 g di farina
75 g di parmigiano grattugiato
100 g di burro ammorbidito
un tuorlo d'uovo


Nel robot con le lame mettere farina, burro a pezzi e parmigiano. Dare una breve frullata ed unire il tuorlo. Far andare le lame finchè il composto si raccoglie in grosse briciole.
Tirare fuori l'impasto e rotolarlo sul piano di lavoro senza impastarlo ma solo compattandolo con le mani.
Dividerlo in due e formare due cilindri del diametro di 3 cm circa che andranno avvolti nella pellicola trasparente e messi in frigo per 45 minuti, 10 in freezer.
Tagliare quindi dal cilindro ormai ben freddo delle fette di circa un centimentro.
Adagiare le fette su una teglia coperta con carta forno e mettere la teglia 3 minuti in freezer.
Trasferire quindi in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 15-20 minuti.
Dovranno risultare coloriti alla base e sui bordi ma ancora pallidi.
Lasciar raffreddare completamente prima di servire.

NOTE

- se non si possiede un robot da cucina basta lavorare il composto con le fruste elettriche o anche solo un cucchiaio di legno, stando attenti a non impastare troppo.

- appena usciti dal forno sono morbidi, non toccateli assolutamente! Fateli raffreddare un paio d'ore prima di gustarli, solo così avranno la consistenza che li rende irresistibili.

- lo spessore delle fette è fondamentale per la buona riuscita. Se troppo sottili non vengono bene, quindi rimanete sul centimetro indicato.

- il passaggio in freezer prima del forno non è indicato nella ricetta originale, ma nel deserto la precauzione non è mai troppa viste le temperature. Consiglio comunque di farlo perchè gli shortbread mantegano meglio la forma.

- volendo potete spennellare gli shortbread crudi con pochissima acqua e spolverizzarli con le spezie preferite: sono stati sperimentati con sumak, semi di nigella (tanto per rimanere in tema :D pepe, sale nero, sale rosa....

- il cilindro di impasto crudo può essere conservato in freezer anche un mese.

- gli shortbread cotti durano anche tre giorni ma temono l'umidità, quindi chiudeteli in una scatola di latta ermetica se doveste conservarli.


lunedì 4 maggio 2015

Torta glassata al cioccolato e noci pecan


Avete presente quei barbecue e quei picnic in cui ciascuno deve portare qualcosa?
O quelle feste piene di gente dove c'è da sfamare un esercito.
E far contenti tutti.
Cuoca compresa.
Ebbene, la prossima volta armatevi di questa.
Giuro, dovrete staccare la teglia dalle mani.
Perchè se la staranno leccando.
Non fatevi spaventare dagli ingredienti: è una torta bella grande che basta per 12/15 persone!
Morbida morbida, e con una glassa zuccherosa e cioccolatosa da staccare a pezzi...fatela asciugare, però!
E se le noci pecan non le trovate, metteteci le nocciole come ho fatto io ;)



TEXAS SHEET CAKE
da American Food di Martha Stewart
per una teglia rettangolare circa 23 cm per 33 cm

226 g di burro
240 g di farina
380 g di zucchero
un cucchiaino di bicarbonato
un generoso pizzico di sale
mezzo cucchiaino di cannella
25 g di cacao amaro
250 ml di acqua
2 uova grandi
125 ml di latticello ( vedere la nota)
un cucchiano di estratto di vaniglia
170 g circa di noci pecan tostate, o altra frutta secca, per la copertura

per la glassa al cioccolato

113 g di burro
25 g di cacao amaro
125 ml di panna liquida fresca da montare
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
300 g di zucchero a velo


Preparare la torta: in una ciotola mischiare farina, zucchero, bicarbonato, sale e cannella.
Sciogliere il burro in un pentolino su fuoco basso, quindi mescolarvi il cacao e l'acqua.
Alzare il fuoco e portare a bollore mescolando di tanto in tanto.
Togliere dal fuoco e versare subito sul composto di farina, girando finchè il tutto sarà ben amalgamato.
Unire quindi le uova leggermente battute con una forchetta, il latticello e la vaniglia.
Versare nella teglia imburrata ed infarinata che andrà leggermente battuta sul piano da lavoro per eliminare eventuali bolle d'aria.
Cuocere in forno preriscaldato a 190 gradi per circa 12/14 minuti (qualcosa in più nel mio forno) finchè il dolce si staccherà dalle pareti e dopo aver fatto la prova stecchino.
Mentre il dolce cuoce preparare la glassa: mettere in un pentolino burro, cacao e panna. Portare a bollore su fuoco medio mescolando ogni tanto. Togliere dal fuoco, unire la vaniglia e lo zucchero a velo.  Far intiepidire un pochino e versare sulla torta ancora calda.
Spolverizzare con le noci pecan grossolanamente tritate e far raffreddare completamente prima di servire tagliata a quadrotti.


NOTE

- il dolce ha bisogno di qualche ora di riposo perchè la glassa solidifichi, quindi fatelo la mattina per la sera o il giorno prima.
 

- meglio glassarlo nella stessa teglia in cui viene servito, è più pratico. Se voleste sformarlo dalla teglia di cottura fatelo PRIMA di glassarlo.

- se non trovate il latticello (buttermilk) fatelo da voi unendo metà latte e metà yogurt naturale non zuccherato insieme a qualche goccia di succo di limone. Fate riposare mezz'ora a temperatura ambiente ed utilizzare.

- con le noci pecan è divino, ma ottimo anche con le nocciole tostate.

- la glassa va versata sulla torta mentre quest'ultima è ancora calda, e la glassa stessa non deve essere ancora fredda quando la usate.

- prima di spaventarvi per le dosi di zucchero ricordate che è una torta enorme ;) e no, per motivi che hanno a che fare con la natura sovrumana di Martha Stewart, non è assolutamente troppo dolce.


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