lunedì 27 aprile 2015

Torta con mousse al cocco e gelèe di lamponi


Chi nasce tondo non può morire quadrato.
E se nasci cialtrone, cialtrone muori.
Puoi giocare si, a fare la pasticciera.
Ma sarà più forte di te.
Altrimenti non si spiega.
Dopo aver avuto l'idea.
Provato la mousse.
Deciso lo stampo.
Tirato fuori l'anello da pasticceria dai meandri della mia cucina.
Aver messo una pietra sopra all'acetato, che nel deserto, voi capite, è un tantino prezioso.
E l'insegnante di Arte si sarebbe tagliata una mano piuttosto che darmene un pezzo.
Aver ripiegato sulla carta forno, pazienza se il dolce non sarà liscissimo.
Aver deciso di servire il dolce suddetto ad una cena a buffet in giardino piuttosto importante.
Aver comprato del gelato in caso il dolce suddetto non fosse possibile servirlo per calamità varie.
Calamità, dicevo.
Karma sometimes is not good, dice la mia amica scozzese.
E karma non era good quando mi sono dimenticata di foderare i lati dell'anello.
Me ne sono accorta a metà lavoro.
Volevo prendermi a martellate.
Azzardo.
Finisco il dolce, congelo e lo giro.
Non si stacca dopo 15 minuti.
Provo con il phon, se scaldo le pareti del cerchio?
Niente.
Ok, a mali estremi, estremi rimedi.
Acchiappo il cannello da pasticceria.
Brucio pure un canovaccio.
Si stacca, ma certo non sarà mai liscio come avrei voluto.
Inutile cercare di passare con una spatola modello cazzuola: sembro Mr. Bean in quel film in cui cerca di smacchiare il quadro.
Pazienza pure che lo rimetto in freezer e ci cade dal ripiano di sopra una fettina di petto di pollo a lasciare il marchio (si vede benissimo il punto)
Pazienza, il dolce è buono e lo offro, che in giardino siamo in penombra.
Per tutto il resto, vado dietro la lavagna, Caris :)

 Partecipo all'MTChallenge di questo mese, sperando che Caris tenga un occhio chiuso quando passerà di qua ( o magari due :)





TORTA CON MOUSSE AL COCCO E GELEE DI LAMPONI
per un dolce finito da 22 cm di diametro

per il pan di spagna tradizionale di Iginio Massari

300 g di uova intere (peso da sgusciate)
200 g di zucchero
1,5 g di sale
2 cucchiaini di buccia di limone grattugiata
150 g di farina 
50 g di fecola di patate

per la mousse al cocco

360 ml di latte di cocco
3 tuorli d'uovo
170 g di zucchero
18 g di gelatina in fogli
700 ml di panna liquida da montare


per la gelèe di lamponi

500 g di lamponi (freschi o surgelati)
100 g di zucchero
8 g di gelatina in fogli
50 ml di acqua

per la bagna

acqua di cocco (NON latte di cocco)
qualche lampone extra per decorare 


Cominciare preparando il pan di Spagna: mettere nella ciotola della planetaria le uova intere con zucchero, sale e buccia di limone per circa 15 minuti a velocità 3. Se invece si usano fruste tradizionali il tempo va necessariamente aumentato perchè la massa deve in pratica triplicare di volume.
Setacciare farina e fecola per due volte ed unirla alla massa di uova con delicatezza, in tre volte, cercando di non mescolare troppo e con movimenti dal basso verso l'alto.
Versare quindi in uno stampo da 25 cm di diametro e cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 20-22 minuti (qualcosa in più nel mio forno)
Il pan di Spagna è cotto quando imprimendo una leggera pressione con un dito sul dolce questa non lascia impronte.
Togliere dal forno aspettare qualche minuto e levarlo dallo stampo avendo cura di spolverizzarlo di zucchero semolato in modo che non si attacchi alla carta forno su cui va appoggiato.
Far raffreddare completamente prima di tagliare in tre dischi (ho utilizzato questo attrezzo ).


Preparare la mousse al cocco: scaldare il latte di cocco senza farlo arrivare a bollore.
In un pentolino battere tuorli e zucchero con una frusta a mano fino ad avere una crema liscia e chiara.
Unire ai tuorli una piccola quantità del latte di cocco caldo e girare bene. Procedere finchè tutto il latte sarà stato unito quindi mettere su fuoco medio basso girando sempre con un cucchiaio di legno finchè la crema velerà il cucchiaio. Assolutamente non far bollire.
Intanto ammollare la gelatina in acqua fredda.
Togliere la crema dal fuoco, aspettare una decina di minuti quindi unire la gelatina girando bene.
Montare la panna e lasciare in frigo.
Quando la crema al cocco sarà quasi completamente fredda unire delicatamente la panna montata e lasciare in frigo qualche ora in modo che prenda consistenza.

Preparare la gelèe ai lamponi: frullare i lamponi (per me surgelati) con lo zucchero e l'acqua, quindi mettere il composto su fuoco bassissimo per qualche minuto in modo che lo zucchero si sciolga bene. Appena sarà scaldato unire la gelatina precedentemente ammollata in acqua fredda, mescolare e versare il composto in due teglie da 20 cm di diametro coperte con pellicola trasparente, quindi in freezer.

Assemblare il dolce: ritagliare i dischi di pan di Spagna in modo da ottenere 3 dischi da 20 cm di diametro e bagnarli leggermente con l'acqua di cocco.
Foderare la base di un cerchio da pasticceria del diametro di 22 cm ( e le pareti con una striscia di acetato o carta forno!!!) con carta forno e versarvi un primo strato di mousse al cocco ormai della giusta consistenza ed adagiarvi uno strato di pan di Spagna. Coprire con uno strato di gelèe direttamente dal freezer quindi con uno strato di crema, facendo attenzione a riempire anche il bordo vuoto tra il cerchio e il pan di Spagna.
Procedere così peraltri due strati e terminare con la mousse al cocco. Mettere in freezer qualche ora.
Prima di servire rovesciare l'anello sul piatto da portata aspettando qualche minuto che la mousse si ammorbidisca.
Decorare con i lamponi freschi e servire.




NOTE

- il pan di Spagna può essere preparato un giorno prima e conservato avvolto nella carta forno e poi nella pellicola, o in alternativa surgelato.

- anche la mousse al cocco può essere preparata un giorno prima. Stare attenti a non farla bollire o si "straccia".

- l'acqua di cocco si trova ormai in molti supermercati o negozi di prodotti naturali. NON  è latte di cocco.

Una fetta scampata alle cavallette: purtroppo la gelèe si è leggermente sciolta dato che il buffet era all'aperto e c'erano la bellezza di 35 gradi, ma al momento del taglio era perfettamente dritta.
Grazie Caris, rigiro a te i complimenti che ho ricevuto!




lunedì 20 aprile 2015

Torta al limone light e proteica (solo per fitness addicted!)


Quell'atavica difficoltà a dire di no.
Un gruppo di signore un po' in età nel compound in cui vivo, non esattamente tipe da palestra.
Vorrebbero qualche lezione di acquagym.
Le piscine le abbiamo.
L'insegnante pure, sarei io.
Non posso certo trascinarle a saltare durante le mie lezioni regolari.
Ok, chiedo solo che sappiano nuotare.
Che si portino un cappello, che qui fa già caldissimo e il sole non scherza.
Che indossino un costume adeguato per muoversi liberamente.
Facile, no?
Arrivano, dai che mi è andata bene.
Il mio karma è positivo oggi,  mica accade così spesso
E mentre fiduciosa attacco la musica a palla.
Mentre fiduciosa comincio i primi saltelli di riscaldamento dal bordo mentre loro mi seguono in acqua.
Mentre blatero istruzioni in due lingue diverse.
Mentre comincio a ritenere l'esperimento riuscito e quindi ripetibile.
Arriva lei.
In ritardo, come solo le dive maleducate (perchè le regine arrivano puntuali, che si sappia).
Il cappello a tesa così larga prende lo stesso spazio di tre esseri umani, e lei così minuta.
In pigiama.
Del marito.
Giuro.
Coreana e come tale orgogliosissima della sua pelle diafana non ne lascerà scoperto un millimetro quadrato.
Peccato che le stia grande, si inzuppi e le impedisca i movimenti.
Si irrita quando gentilmente le suggerisco di optare per qualcosa di diverso, la prossima volta.
Non sono fatti miei.
Anche si, se dovesse annegare.
Non ci voglio pensare e conto i passi della coreografia a voce alta.
Tutte affannate a starmi dietro.
La diva no.
Dice che ha un segreto.
Quello di muoversi meno delle altre, penso per fortuna non a voce alta.
Toglie il cappello.
Uno sguardo di sfida mentre si indica la testa.
Ora, lo so che non ci crederete.
Ve lo giuro su ciò che ho di più caro.
Una foglia di cavolo verza le ricopre il fazzoletto con cui ha stretto i capelli.
Ipnosi, si chiama, quando non si riesce a staccare lo sguardo?
Dice che le tiene la testa fresca.
Si sente rigenerata ed il sole del nostro deserto non lo sente nemmeno.
Un antico trucco orientale, sostiene.
My head is a jungle.
La mia testa è una giungla.
Lo urla l'Ipod.
Non pensavo che qualcuno prendesse mai prendere questa canzone alla lettera :D


Allora, il dolce di oggi è per sportivi un po' fissati tipo la sottoscritta, o chi faccia comunque uso di proteine in polvere. Se non le usate no problem, ma questa torta nasce proprio per utilizzarle quindi difficilmente adattabile con altri ingredienti.
Rubata, con minimi cambiamenti,  ad uno dei miei siti preferiti per alimentazione sana, LeFitChef : grazie Noemi!
Perfetta per una merendina pre-workout o snack senza troppi sensi di colpa.
Con o senza cavolo verza sulla testa :)



TORTA PROTEICA AL LIMONE E VANIGLIA
per uno stampo da 20 cm di diametro

60 g di whey (proteine del siero del latte) alla vaniglia o neutre
140 g di farina di avena
4 albumi
un cucchiaino raso di bicarbonato
succo e scorza grattugiata di due limoni non trattati
170 g di yogurt greco allo 0% di grassi
60 ml di acqua
dolcificante resistente alla cottura a scelta
estratto di vaniglia, un cucchiaino


Mescolare in una ciotola farina di avena, proteine in polvere e bicarbonato.
Aggiungere gli albumi non montati, lo yogurt, la vaniglia, il dolcificante e l'acqua. Girare bene con una spatola, quindi unire la scorza grattugiata ed il succo dei limoni. Il tutto produrrà una certa effervescenza, tutto ok, è la reazione con il bicarbonato!
Versare nello stampo foderato con carta forno e cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 20-22 minuti.
Far raffreddare e servire, concedendosi lo strappo di una spolverata di zucchero a velo.


NOTE

- le proteine in polvere in questa ricetta non sono sostituibili, pena l'ottenimento di un qualcosa di completamente diverso. Nel caso non le usiate abitualmente vi consiglio di spulciare la sezione torte per una che non le preveda tra gli ingredienti ;)

- è molto buona e sazia parecchio. Dura tranquillamente tre o quattro giorni coperta con la pellicola.

- è importante non stracuocerla o si otterrà un dolce secco.

- se non trovate la farina di avena, polverizzate i fiocchi d'avena nel mixer.

- molto buona anche con l'aggiunta di una mela a pezzetti, delle fragole o con il succo e buccia di arancia al posto di quelli di limone.

martedì 14 aprile 2015

Crostata con crema di mele





Una dolce con le mele.
Esiste nulla di più confortante?
E soprattutto, quante ricette ne esisteranno?
Infinite, senza dubbio.
Per cui a colpo sicuro, appena avuto tra le mani il libro del mese, sfogliando tra i tantissimi dolci e qualche salato proposti, mi sono buttata sulla French Apple Tart.
Una specie di crostata con le mele, un tantino laboriosa forse, ma di gran soddisfazione.
E si, anche molto bella da vedere.
Ed il fatto che sia stata il primo dolce a finire su un buffet in compagnia di molti altri, la dice lunga.


FRENCH APPLE TART

per il guscio
175 g di farina
75 g di burro a cubetti
1 tuorlo d'uovo grande
poca acqua, se necessario
per il ripieno
900 g di mele adatte alla cottura
50 g di burro
2 cucchiai d'acqua
4 cucchiai di marmellata d'albicocche
50 g di zucchero
la buccia grattugiata di mezzo limone
per la copertura
225 g di mele
un paio di cucchiai di succo di limone
un cucchiaino di zucchero tipo Zefiro
4 cucchiai di marmellata di albicocche

Versare la farina in una ciotola e unire il burro a pezzetti. Lavorare con la punta delle dita in modo da intridere bene il burro con la farina ed ottenere un composto sbricioloso. Unire il tuorlo lavorando con una spatola o la lama di un coltello, senza impastare, aggiungendo pochissima acqua solo se necessaria (a me un paio di cucchiai).
Rotolare la pasta sul piano di lavoro ed avvolgerla nella pellicola, quindi farla riposare in frigo per circa 30 minuti.

Intanto che la pasta riposa preparare il ripieno: tagliare le mele a cubetti senza sbucciarle (ma eliminando il torsolo) e versarle in un pentolino dove sarà stato fatto fondere il burro. Aggiungere l'acqua e mettere il coperchio. Cuocere a fuoco molto basso per circa 10/15 minuti, finchè le mele saranno molto morbide.
Ora togliere dal fuoco e passare le mele da un setaccio fine schiacciando bene con un cucchiaio contro le pareti dello stesso in modo da recuperare più polpa possibile (le bucce rimarranno nel setaccio).
Aggiugere al passato di mele la marmellata, lo zucchero e la buccia di limone. Far cuocere a fuoco alto, mescolando sempre, per circa 10-15 min finchè il composto risulterà denso e il liquido in eccesso sarà evaporato.

Stendere la pasta sottile e foderare uno stampo da crostata da 20 cm. Coprire la pasta con carta forno e dei fagioli secchi e cuocere in bianco in forno preriscaldato a 200 gradi per circa 10-15 minuti.
Rimuovere carta e fagioli e cuocere altri 5 minuti circa, finchè la base del guscio risulterà asciugato.
Togliere dal forno e versare il purè di mela ormai raffreddato livellando bene, quindi sbucciare le mele per la copertura e affettarle finemente.
Adagiare le fettine sovrapponendole leggermente quindi spennellarle con succo di limone e spolverizzare con lo zucchero.
Rimettere il dolce in forno per circa 25 minuti, finchè la pasta sarà dorata sui bordi e le mele leggermente scurite.

Intanto scaldare la marmellata di albicocche su fuoco molto basso e spennellare sul dolce appena esce dal forno.
Servire tiepido o freddo.

NOTE

- la ricetta è un tantino laboriosa ma non particolarmente complicata. Si può facilmente organizzarsi nel preparare la pasta ed il ripieno il giorno precedente ed assemblare e cuocere il tutto quello successivo.

- ho trovato la scelta di una brisèe neutra perfetta per il contrasto con il ripieno piuttosto dolce. Viene spiegato perfettamente come realizzarla, e per quel che mi riguarda ho avuto bisogno di aggiungere poca acqua, come del resto indicato.

- il ripieno è molto semplice da realizzare, dato che in pratica sono delle mele cotte con burro, zucchero e marmellata. La parte più antipatica è stata passare tutto al setaccio, ma devo dire che il risultato che se ne ottiene, liscio e vellutato, ripaga della fatica e del tempo impiegato.
E' morbido, ovviamente, avendo la consistenza di una crema. Nonostante questo  il dolce si taglia in fette regolari senza particolari problemi ma meglio aspettare che sia completamente freddo.

- nella ricetta si fa distinzione tra le mele usate per il ripieno e quelle per la copertura: le prima andrebbero scelte di una varietà adatta alla cottura, tipo la Bramley che è coltivata solo nel Regno Unito e non può essere consumata cruda. Di difficile reperibilità al di fuori di UK ho quindi usato delle Granny Smith per tutto, scelta azzeccata perchè mi piace molto il contrasto della mela un po' acidula con il resto.

- le dosi date per il dolce si sono rivelate perfette per lo stampo indicato. Mi piace quando non mi avanzano pentolini di ripieno, come spesso ahimè accade...

lunedì 13 aprile 2015

Angel Food Cake, ovvero la torta di soli albumi senza grassi e senza lattosio!


Post veloce, si fa per dire, perchè la spiegazione è parecchio lunga e non vorrei superare i miei già notevoli record di parole.
Per espressa richiesta di una gentile lettrice, ecco la famosa Angel Food Cake americana.
Se ne vedono parecchie in giro, non tutte ben riuscite, consentitemelo: la torta ha la consistenza di ...una torta, non una specie di blob appiccicoso.
Ho messo per questo la foto della fetta.
Mi raccomando la lavorazione seguendo i passaggi e soprattutto una certa velocità nell'inserire la farina.
E per cortesia, fatelo lo sforzo di setacciarla due volte: fa un'enorme differenza per la riuscita finale :)
Il risultato?
Una cosa buonissima, dolce ma non troppo, ottima con frutta fresca, panna montata e tutto quello che volete!



ANGEL FOOD CAKE
per uno stampo classico da 25 cm come questo


360 g di albumi a temperatura ambiente (sono 10/12 circa ma dovete pesarli ;)
un cucchiaino di cremortartaro
mezzo cucchiaino di sale
2 cucchiai di succo di limone
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
300 g zucchero semolato
125 g di  farina
poco zucchero a velo, panna montata e frutta per decorare


Mettere gli albumi in una ciotola e sbatterli per un minuto a velocità media (uso il kenwood). Aggiungere sale, cremortartaro, succo di limone e montare finché è come nella foto, non ancora troppo solido.


Ora aggiungere con la frusta in funzione 150 g di zucchero pian piano, un cucchiaio alla volta. Unire ️intanto anche la vaniglia.
Sbattere finché è ben montato e lo zucchero sciolto (si prende un pochino di meringa tra le dita, se si sente lo zucchero battere ancora)
A parte setacciare la farina.
Ora togliere la frusta e risettacciare la farina unendola al composto, unendo anche il resto dello zucchero a poco a poco.Tutto questo va fatto velocemente con una frusta a mano, senza sbattere ulteriormente con quella elettrica.
Finire il tutto con qualche colpo di spatola.


Appena tutto è unito versare nello stampo (assolutamente non imburrato) e passare un coltello tutto per il lungo in modo da rompere bolle d'aria eventuali.
Livellare con un cucchiaio ed infornare a 175 gradi per circa 45 min, quindi immediatamente invertire lo stampo e non toccare finché il dolce è freddo.


 Quando il dolce è completamente freddo rivoltare lo stampo e passare una lama tra i bordi e la torta in modo da farla ben staccare, quindi rimuovere il fondo e fare lo stesso con la base.


Spolverizzare con zucchero a velo dal lato più liscio e servire con della frutta fresca ed un po' di panna montata.

NOTE

- gli albumi montano meglio a temperatura ambiente.

- è essenziale che gli albumi vengano pesati per ottenere il peso desiderato. A seconda della grandezza delle uova ne ho usati 10, a volte 12.

- il cremortartaro si trova nelle drogherie e, sfuso, nelle farmacie.

- il dolce si conserva bene un paio di giorni avvolto nella pellicola.

- può essere accompagnato a ciò che desiderate, dalle salse di frutta, al gelato , alla panna...sky is the limit!

- la torta NON sa di uovo e non è appiccicosa. Se viene così è stata lavorata male o cotta poco :)

- a me piace così com'è, ma potete aggiungere all'impasto qualche aroma a vostro piacimento.
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