lunedì 31 dicembre 2012
Idee per Capodanno, e buon 2013!
Mi fa sempre un po' sorridere il count-down di questo periodo.
Come se il tempo lo sapesse, che cerchiamo di misurarlo, trattenerlo, rallentarlo, esorcizzarlo.
Preferisco vederlo come una lunga, lunghissima linea piuttosto che un ricircolo di fine ed inizio...ma è questione molto, molto personale.
Fatto sta che sta arrivando pure il 2013, pure qui che in realtà Capodanno non è, festeggiarlo è vietato e a dirla tutta siamo nel 1434.
Poco importa, come dicevo sopra è un numero e non cambia la sostanza.
Spero che quello che aspetta ciascuno di noi sia allegro, se non felice, e che ci siano risparmiate troppe tristezze.
E oltre a sperarlo cerchiamo di impegnarci un pochino perchè tutto ciò che desideriamo accada davvero, in qualunque campo.
Auguri a tutti, con un panorama delle mie parti scattato dalla sottoscritta :-)
Quello di Capodanno in casa arabafelice è sempre un buffet, tante idee da sboccocellare in libertà aspettando mezzanotte.
I lecca lecca al parmigiano non sembra festose girandole?
Immancabili e richiestissimi gli sfizi di gamberetti
Un paio di ciotoline di mousse al salmone, delicata e saporita.
Qualche falafel? Da leccarsi le dita!
E per continuare con sapori arabeggianti, perchè non servire un bel trio di hummus diversi ?
Qualche sfizio con la sfoglia non può mancare, tipo i pigs in blanket
Dolci? Ecco come presentare in modo diverso panettone e pandoro (o qualunque altro dolce vi sia avanzato ;-)
BUON ANNO!!!!
giovedì 27 dicembre 2012
Focaccine di patate al salmone, in dieci minuti!
Tutto quello che può andare male, lo farà.
La legge di Murphy andrebbe insegnata in prima elementare, insieme alla grammatica.
Almeno ci si prepara.
E sembrava essere andato tutto bene, invece.
I bagagli arrivati da Roma senza intoppi.
Il loro contenuto integro.
Anche quello che per problemi di peso mi sono dovuta mettere in tasca togliendolo da dentro una valigia che pare abbia battuto ogni record.
La dogana, ehm, non troppo severa :-)
I regali per l'augusto consorte sani e salvi.
Quindici persone da sfamare per la sera della Vigilia, e non potrei essere più contenta di farlo.
Menù organizzato, liste stilate.
Ingredienti tutti in dispensa.
Un programma di lavoro messo per iscritto.
Le portate pure, chè non succeda come altre volte in cui qualcosa mi dimentico pure di servirla.
La musica di Natale dalla tv.
L'albero con le sue lucine, ed è bello anche con 28 gradi.
Ed io vomito.
Cosa sia stato non lo so, ma sospetto che lo strano sapore della lasagna in aereo c'entri qualcosa.
O quei frutti di mare mangiati l'ultimo giorno a Roma?
Posso stare solo sdraiata.
Se mi alzo svengo.
Ah, no, devo alzarmi per forza, che vomitare non è cosa che di solito si faccia a letto.
Il pavimento del bagno non è tanto scomodo, almeno mi evito la strada.
Ho pensato per un attimo di dare forfait.
Ma a Natale non si può!
Quindici amici a cui avevo preannunciato il menù da un mese.
Dopo che anche l'anima mi ha abbandonata in realtà mi riprendo un po'.
Basterà non assaggiare nulla.
E portarsi una sedia davanti ai fornelli.
Il mio stomaco tollera solo banane e tè, pazienza.
Sarà Vigilia alternativa, per la sottoscritta.
Qualcuno ha detto che sono stata punita per tutto quello che mi sono strafogata a Roma (qui un dettaglio :-)
Sarà, ma se è così allora ne è valsa la pena.
La mia cena l'ho preparata, e solo guardata, ma ho guardato chi ne godeva con gioia.
Chè non va sempre appagata solo la pancia ;-)
Sono sopravvissuta :-) e ora mi rifarò a Capodanno!!!
Queste focaccine si fanno in un attimo e non sono mai abbastanza: provatele perchè sono davvero semplicissime e si prestano a mille accompagnamenti.
Faranno la loro furbissima figura sul buffet per aspettare l'anno nuovo ;-)
Capisco che ora siate tutti indaffarati, ma date un'occhiata a questo nuovo contest che ha come argomento la melagrana ( e come giudice dei piatti salati la sottoscritta) : magari la state anche usando, per le portate delle Feste...
POTATO CAKES WITH SMOKED SALMON
per 25-30 pezzi piccoli
da Nigella Express
3 uova intere
125 ml di latte intero
2 cipollotti, solo la parte bianca, tagliati finissimi
60 g di fiocchi di patate
sale
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
30 g di farina
mezzo cucchiaino di lievito per torte salate
mezzo cucchiaino di succo di limone
salmone affumicato e panna acida, per servirli
Mescolare l'uovo intero con il latte, l'olio, i cipollotti e un po' di sale.
Unire quindi i fiocchi di patate, la farina, il lievito e il succo di limone.
Scaldare subito una padella antiaderente, ungerla leggermente e cuocere cucchiaiate di composto, appiattendole con il dorso di un cucchiaio bagnato, per circa 30 secondi per parte: dovranno risultare ben dorate.
Guarnire quando si saranno raffreddate con panna acida, salmone e un po' di aneto o erba cipollina.
NOTE:
- il composto tende a diventare piuttosto denso se lo si lascia riposare dato che i fiocchi di patate assorbono il liquido. Se notate che lo diventa troppo aggiungete qualche cucchiaiata di latte via via.
- il sale è a piacere, anzi nella ricetta originale manca del tutto...fate voi.
- invece della panna acida ( comprata o fatta in casa ) provate anche con del formaggio tipo Philadelphia, della ricotta, o robiola.
- ovviamente invece del salmone potrà essere usata qualunque cosa: per esempio ho lavorato della ricotta con un po' di pesto e guarnito con un pomodorino. Non ne è rimasto uno ;-)
lunedì 24 dicembre 2012
Un menù da Vigilia, e mille auguri!
Natale quando arriva, arriva, diceva una pubblicità.
Arriva per chi lo festeggia, e per chi lo odia.
Non c'è scampo :-)
Credo che importi poco quale significato e motivazione ognuno di noi dia a questa festa, alla fin fine, e quali insegnamenti.
L'importante sarebbe ricordarseli per tutto il resto dell'anno...
A tutti voi che leggete e passate da queste pagine tutti i miei auguri per qualunque cosa bella desideriate.
Per me, ho imparato nel tempo a godere, e molto, di quello che ho: quindi, Babbo Natale, se passi di qui sono sincera se ti dico che non voglio nulla.
Ma ti prego, lascia tutto come sta :-)
immagine presa da qui
Niente ricette nuove, oggi, ma un menù da Vigilia che non dia troppo lavoro, perchè insomma, è festa anche per la cuoca, no? ;-)
Come antipasto l'immancabile insalata russa
qualche tartina all'avocado
e magari un fritto che grazie alla farina di ceci risulta saporito e croccantissimo
Come primo piatto una lasagna con i gamberi, le zucchine, il pesto e la mozzarella di bufala...divina!
E per continuare con il pesce, ecco una spigola ( o il pesce che vi pare ;-) alla maniera di Gordon Ramsey
Insalatina rinfrescante, per contorno
Dolci? Beh, spero siate pieni di pandori e panettoni da aggredire!!! :-)
Ma per servire il pandoro in modo diverso, provate a tagliarlo e farcire gli strati con il ripieno di questa torta
per il panettone invece questa golosa salsa al cioccolato farà leccare anche i piatti!
Mille, mille auguri a tutti!
giovedì 20 dicembre 2012
Tartine velocissime di avocado e formaggio
Aerei, un discreto numero.
Amici, il giusto.
Tempo, mai abbastanza.
Provviste, niente male.
Immagini in testa, tante che non ci stanno.
Cibi a non finire, preparati da mani amiche e per questo buoni il doppio.
Sorrisi, battute, facce e profumi: gli uni sopra gli altri eppure li distinguo.
Le sensazioni si sentono, non si descrivono.
Non lo dice la parola stessa?
Perchè a descriverle se ne perde sempre almeno un pezzetto.
Quella sfumatura.
Quella espressione.
Un'occhiata.
Una stretta di mano.
Quell'abbraccio.
Libri, marmellate, bilance.
Pizze che parlano.
Pirottini, e una torta decorata con i miei fiori preferiti.
Pure un treno, in mezzo a tutto.
Una bilancia di precisione, e un piccolo, affettuoso rimprovero.
Un fritto ed un dolcetto mancati.
Formaggi sotto vuoto.
Un pacco inaspettato.
Quelle facce che non conoscevo e che eppure ho riconosciuto subito.
Quelle facce che già conoscevo e nella quale posso specchiarmi in complicità.
Libri da vendere, che mi hanno regalato un tè ed una chiacchierata.
Datteri come se piovesse.
Lo so, lo so.
E avete tutte le ragioni.
Le righe sopra sono il delirio di un pazzo ( ma ricordo che sono astemia :-)
Eppure lo so, che in ognuna si riconoscerà qualcuno.
Tante righe.
A fare un nuovo, bellissimo paragrafo nella mia vita.
Vacanze finite, per la sottoscritta, e poco tempo per organizzare una Vigilia con quindici bocche da sfamare per il solito Natale clandestino.
Queste ci saranno di sicuro, però, vista la facilità estrema e il gusto davvero sorprendente.
Nate da...un'avocado che sostava in frigo a fianco alla scatola del Philadelphia, sono state poi provate con il Mascarpone: piena soddisfazione con entrambi!
Quindi a voi la scelta, per un antipasto un po' diverso a prova, come sempre, anche della cuoca più inesperta o di quella con i secondi contati.
Nate da...un'avocado che sostava in frigo a fianco alla scatola del Philadelphia, sono state poi provate con il Mascarpone: piena soddisfazione con entrambi!
Quindi a voi la scelta, per un antipasto un po' diverso a prova, come sempre, anche della cuoca più inesperta o di quella con i secondi contati.
TARTINE DI AVOCADO E FORMAGGIO
per una quindicina di tartine molto piccole
un grosso avocado ben maturo
100 g di Philadelphia oppure Mascarpone
un cucchiaio di succo di lime
sale
pane, o crostini per servire
Sbucciare l'avocado e versare la polpa in una ciotola. Schiacciarla subito con un forchetta unendo il succo di lime, avendo pazienza di renderla il più possibile liscia ( ma non usare frullatori!)
Aggiungere quindi il formaggio scelto, amalgamare ed aggiustare di sale secondo il proprio gusto.
Spalmare sul pane o sui crostini e decorare a piacere : in foto c'è un quadretto di peperone e del prezzemolo.
NOTE
- la salsa può essere preparata con anche 8 ore di anticipo rispetto a quando si vuole servire, ma conservarla in frigo coperta con pellicola a contatto.
lunedì 17 dicembre 2012
Preparato per pancakes fatto in casa
Un lavoro senza fine.
Una ricerca continua.
Uno sforzo enorme.
Da diventare ammirevole.
Perchè riuscire a trovare nuovi divieti da imporre alle donne in Arabia mi è parso, per un po', quasi impossibile.
Che si fosse già coperto tutto il possibile.
L'automobile per carità, meglio prendere un taxi.
Ma sedendosi sempre sul sedile posteriore, e senza mai alzare lo sguardo allo specchietto.
Non vorrete mica tentare l'autista.
Parlare per la strada con un uomo che non sia marito, padre, fratello o figlio meglio di no.
Potrebbe risultare un pochino sconveniente, e si che non riesco proprio a ricordarmi che rischio la galera ogni volta che scambio un ciao! ed un sorriso con un amico.
La bicicletta, come da poco spiegato, evitiamo.
Andare in giro a piedi si può, eccome.
Basta coprirsi fino a sembrare un gigantesco sacchetto della spazzatura.
Nero, of course.
Ma dubito fosse quello che intendeva Coco Chanel quando diceva che ogni donna dovrebbe possedere un tubino di quel colore.
Che poi camminarci sotto il sole, quando all'ombra i gradi sono cinquanta, è sensazione che andrebbe provata: giuro, non si suda.
Si evapora.
La sauna gratis, mi dissero una volta.
Ed io a non capire le mie fortune!
Viaggiare all'estero, dipende.
Insomma, bisognerebbe portarsi appresso un foglio firmato dal proprio marito (o padre, fratello, o comunque il più prossimo parente maschio) in cui si attesti che si, si ha il permesso per farlo.
DIciamo che la cosa è un po' in disuso, con buona pace dei costumi locali.
Meno male però che c'è la tecnologia a dare una mano.
Ebbene si: da poco ogni volta che una donna sola si imbarca su di un volo internazionale un sms raggiunge il cellulare del consorte.
Avvisando, non sia mai che la poveretta abbia in mente di scappare?
Per pensare questa c'è voluta di certo grande concentrazione.
Applicazione.
Oso dire fantasia.
Il guinzaglio non so se sia venuto in mente.
Qualcuno propone, per scherzo, di inserire alle donne un microchip sottopelle che ne favorisca la localizzazione.
Uhm, mi si dirà che sembra un tatuaggio alla moda.
E vuoi vedere che FindMyWife diventerà l'applicazione più scaricata dall'AppleStore? ;-)
No comment :-) e mi tuffo nel barattolo del preparato per pancakes: se li amate dovete tenerne uno in dispensa.
Basterà unire pochi ingredienti ogni volta che si avrà voglia di mangiarne, e assicuro che in meno di 10 minuti cottura compresa sono in tavola.
Per fare la colazione del weekend anche nei giorni feriali, o per un regalo utile all'amica che ha tutto, tranne il tempo ;-)
No comment :-) e mi tuffo nel barattolo del preparato per pancakes: se li amate dovete tenerne uno in dispensa.
Basterà unire pochi ingredienti ogni volta che si avrà voglia di mangiarne, e assicuro che in meno di 10 minuti cottura compresa sono in tavola.
Per fare la colazione del weekend anche nei giorni feriali, o per un regalo utile all'amica che ha tutto, tranne il tempo ;-)
HOMEMADE INSTANT PANCAKES MIX
da Nigella Express
600 g di farina
3 cucchiai scarsi e rasi di lievito per dolci
2 cucchiaini di bicarbonato
un cucchiaino scarsissimo di sale
2 cucchiai colmi di zucchero
per realizzare i pancakes
150 g del mix qui sopra
un uovo intero
250 ml di latte
10 g di burro fuso (oppure olio)
Mescolare farina, lievito, bicarbonato, sale e zucchero.
Conservare il composto in un barattolo chiuso, in dispensa.
Quando si vogliono realizzare i pancakes versare in una ciotola 150g del composto preparato.
Unire un uovo intero, il latte e il burro fuso (o l'olio).
Cuocere a cucchiaiate su una padella antiaderente o una griglia piatta per pancakes, che non andrebbero nemmeno unte se di buona qualità, girandoli per pochi secondi anche dall'altro lato.
Impilarli e servirli caldi, accompagnati da sciroppo d'acero, marmellate, Nutella, frutta fresca o magari questo sciroppo.
NOTE:
- il mix pronto in pratica non scade mai :-)
- confezionatelo in un bel barattolo ed aggiungete una etichetta con le istruzioni per l'uso, sarà un regalo graditissimo.
- usando 150g del preparato di polveri vengono una decina abbondante di pancakes, ma ovviamente dipende da quanto si fanno grandi.
giovedì 13 dicembre 2012
Happy AraBirthday: i vincitori!
E' finito, ed ho temuto.
Di non tenere il conto.
Perchè siete stati una marea.
Una marea di pensieri, commenti, parole.
Parole che sono persone, e se ormai mi conoscete dovreste saperlo che è la componente umana che sta dietro il monitor a rendere questo blog vivo.
Non parlo di me: parlo di voi che leggete.
Condividete, sperimentate, consigliate, provate, qualche volta criticate.
Ma siete magnanimi, e non lo fate tanto e spesso quanto potreste ;-)
E' finito, ed ho temuto ancora.
Di non essere mai chiara.
Istruzioni poche, procedimento semplice.
Insomma, per un regalo si potrà anche fare lo sforzo di leggere come averlo, no?
Peccato che in molti questo passaggio lo abbiano saltato.
Ora, sono paziente di natura.
Ma non aspiro alla santità.
Quindi dopo la prima decina di persone da me stanate come manco un cane da tartufo per avvisare che le modalità di partecipazione erano diverse da quelle presentate, ho cambiato strategia.
Non ho tempo, scusate, anche per questo.
Quindi chi non si trovasse inserito non ha seguito le regole, molto semplicemente.
E' finito e siete tanti.
Mamma quanti.
Non è retorica dire che avrei voluto un dono per tutti, giuro.
Tutti non posso, ma qualcuno in più si.
Per questo oltre ai tre premi che già conoscete ho deciso di aggiungerne altri tre, di consolazione, estratti tra tutti i partecipanti...spero vi facciano piacere comunque: pirottini colorati per muffins ed un set di decorazioni di zucchero, per ciascuno.
Quindi squilli di tromba e ...
VINCE IL SET FATINE:
25. Kitty's Kitchen
VINCE IL SET PIRATI
39. Valentina, partecipante via email
VINCE IL SET HAPPY BIRTHDAY
11. Claudia V, partecipante via facebook
VINCONO I TRE PREMI DI CONSOLAZIONE (pirottini + set di decorazioni colorate di zucchero)
8. Sara Rossi, partecipante via facebook
57. TataNora
2. Arianna, partecipante via email
Chiedo gentilmente ai vincitori di scrivermi alla mail presente sul blog l'indirizzo a cui spedire il premio nel più breve tempo possibile: la mia visita italiana ha le ore contate!!!
lunedì 10 dicembre 2012
Sciroppo di mirtilli, in due ingredienti e dieci minuti!
Quando si dice un controsenso.
Proprio vero.
Esce in questi giorni in Italia il nuovo film di una regista saudita.
Nel suo Paese non lo vedrà nessuno, i cinema sono vietati.
E se si prova a chiederne il perchè le risposte sempre vaghe.
Potrebbero indurre a comportamenti illeciti.
Dev'essere il buio della sala ad impensierire.
La bicicletta verde, il titolo.
Anche qui un problemino.
Alle donne in Arabia non è vietato solo guidare l'automobile.
Anche andare in bicicletta riserva i suoi problemi.
Semplice, non si può.
Non che ci sia una legge apposita, questa volta.
Ma è consuetudine, mi viene spiegato.
Pare che possa danneggiare la virtù delle ragazze.
Come, nessuno che lo sappia.
Ebbene, la protagonista del film, una ragazzina, una bici la desidera da morire.
Per correre con il vento sulla faccia, lei che dimentica spesso di mettere il velo, con tutti i rimproveri e le conseguenze che ne derivano.
Per battere in velocità un compagno un po' sbruffone.
Ma costa un mucchio di soldi, per lei che è solo una giovane studentessa.
Si iscrive allora ad un concorso di recitazione del Corano.
Lo vince, con conseguente premio in denaro.
Ma appena confessa come vorrà utilizzarlo, le viene tolto.
Vergogna, una bicicletta.
Nemmeno avesse chiesto di frequentare un corso di lap dance.
La giovane Wadjda verrà isolata e mal giudicata.
Punita e rimproverata.
Ma non abbandonerà il suo sogno.
E dimostrerà che quelle che si svolgono dentro una casa sono rivoluzioni tanto grandi ed importanti come quelle nelle piazze.
E' difficile, da queste parti, credetemi.
Una struttura totalizzante che non lascia spazio a nulla, nemmeno ai desideri.
Non voglio svelare ora se la bicicletta verde del titolo riuscirà ad avere la meglio.
Verde è il colore dell'Islam.
Ma anche quello della speranza.
E non solo quella di vincere un Oscar ;-)
Una delizia da farsi in pochi minuti e come di moda da un po' su queste pagine con soli due ingredienti :-) un risultato delizioso alla portata della cuoca più inesperta!
E conservata dentro una bottiglietta graziosa come la mia, regalo di cari amici, diventa anche un pensierino natalizio graditissimo.
Come si usa? Ma ovunque!
Dallo yogurt al gelato tutto prenderà un gusto delizioso ;-)
BLUEBERRY SYRUP
da Nigella Express
320 g di sciroppo d'acero
210 g di mirtilli (anche surgelati)
Versare i mirtilli e lo sciroppo d'acero in un pentolino a fondo spesso.
Calcolare dal bollore circa 10 minuti, tempo sufficiente per far disfare i mirtilli quasi completamente.
Usare immediatamente oppure versarlo ancora caldo in un barattolo o bottiglia sterilizzati.
Conservare eventuale rimanenza in frigo.
NOTE:
- in barattolo chiuso dura oltre due settimane! Ottimo per i pensierini natalizi.
- ancora più buono se prima di usarlo lo scaldate leggermente.
- usatelo per guarnire pancakes, anche in versione dietetica o furbissimi :-) oppure gelati, yogurt, sorbetti, accompagnare budini e torte. No limits!
giovedì 6 dicembre 2012
Biscotti furbissimi al burro di arachidi e cioccolato, senza farina
Tanto lo so che c'è da qualche parte.
L'augusto consorte che rientra dal lavoro ogni pomeriggio non è lo stesso uomo che saluto al mattino.
Si trasforma, e nemmeno che si abbia la scusa della luna piena.
Un lupo.
Mannaro non mi pare, ma mai mettere la mano dul fuoco.
O un cane da tartufo, volendo fare un paragone meno inquietante.
Entrando dalla porta sul retro, che immette direttamente in cucina, il copione è sempre quello.
Mi saluta, e comincia.
Annusando va in giro.
Cosa hai cucinato di buono?
Ma strano, non oggi.
Non è ancora il fine settimana, quello si in cui ci concediamo qualche stravizio.
Apre il forno.
C'è dentro il pesce a scongelare e chiude deluso.
Un paio di pentole, e carote lesse e cavolfiori al vapore gli sorridono non ricambiati.
Eppure lo sento.
Cosa, non si capisce.
Boh, una roba buona, tipo vaniglia.
Faccio gli occhi più sinceri che posso, e giuro che le bacche sono tutte nel loro vasetto, intonse.
I pensili, le ante, persino lo sgabuzzino
Dai che lo so che l'hai nascosto.
Comincio a preccuparmi: che il caldo di zuccheri sia talmente grave da fargli avere visioni...olfattive.
Vado a dar da mangiare al gatto in giardino, e lui dietro sospettoso.
Ma lo sento pure qui!
Sarà un vicino che cucina, e pace.
Al piano superiore, cinque minuti dopo.
Sto impazzendo, lo sento ancora.
Ed improvvisa, l'illuminazione.
Mi ci cade sopra lo sguardo.
Una nuova crema per il corpo.
Oddio, dovrebbe sapere di gelsomino in realtà.
Porgo un braccio alla prova del nove.
Annuisce: il dessert evidentemente sono io.
E se sia rimasto male o meno, ci sarà da chiederlo solo a lui ;-)
State biscottando per Natale? O anche non per Natale: ebbene, questi dovete provarli subito. Un contrasto dolce/salato che li rende irresistibili ed una facilità di esecuzione da non credere: si mischia tutto e via, niente riposo, niente attenzione all'impasto, niente di niente.
Adattissimi quindi ad essere fatti anche con i bambini!
Durano anche una settimana, se non li divorate prima: su, un tocco di USA nelle scatole natalizie starà benissimo.
Durano anche una settimana, se non li divorate prima: su, un tocco di USA nelle scatole natalizie starà benissimo.
FLOURLESS PEANUT BUTTER COOKIES
da Everyday Food di Martha Stewart
per una ventina abbondante di pezzi
per una ventina abbondante di pezzi
255 g di burro di arachidi
140 g di zucchero semolato
un uovo intero
mezzo cucchiaino di bicarbonato
100 g di gocce di cioccolato
70 g di arachidi tostate e salate
Aggiungere alla fine le gocce di cioccolato e le arachidi a metà.
Ora con le mani inumidite formare tante palline non troppo piccole, distanziandole bene su carta forno.
Cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 14-17 minuti ( 16 nel mio forno).
Attenzione: appena tirati fuori dal forno sono morbidissimi!!!
Non toccateli e prenderanno freddandosi la giusta consistenza.
NOTE:
- sono deliziosi, ma forse ancora meglio con il passare dei giorni.
-si conservano anche una settimana in una scatola di latta.
- l'augusto consorte ha definito l'impasto crudo di questi biscotti come una delle cose più buone del mondo: figuratevi da cotto...
lunedì 3 dicembre 2012
Pancakes furbissimi alla banana, in due ingredienti!
Le palestre sono luoghi pericolosi.
Si rischia di incontrarvi i personaggi più strani.
Tipo la sottoscritta :-)
O il ragazzo con la fascia in testa tipo Rambo, che di Rambo ha pure lo sguardo.
Bicipiti da Rambo.
Con sufficienza mi squadra, la prima volta, fino alle scarpe da ginnastica fucsia.
Venti minuti di una mia lezione e la fascia è in terra, in un lago di sudore.
Ed ho guadagnato un certo rispetto.
Energumeno gigantesco, praticamente un armadio.
Sul tapis roulant a fianco al mio.
Non so per quale motivo cerchi di correre sempre un pelo più veloce di me.
Tanto accellero di conseguenza :-)
L'aspetto fa seriamente paura.
Chissà se la canottiera volutamente strappata lo faccia allenare meglio, o sia indossata solo per impressionare.
O se il fatto di correre scalzo sia segno di quanto sia sprezzante del pericolo.
Che poi a parlarci è anche simpatico.
Persino a mio marito, che superato l'impatto del look ogni tanto ci corre insieme.
Poi, succede.
Un pomeriggio, e l'augusto consorte rientra dalla palestra.
Sudato come non mai, ed un interrogativo in faccia.
Ma lo conosci un tizio che si chiama The Cake Boss?
Certo che lo conosco, dato che i suoi show imperversano su ogni canale.
Ma tu, piuttosto, come lo conosci???
Da non crederci.
L'energumeno non solo ha rifiutato di sintonizzare la tv della sala pesi sul Gran Premio di Formula Uno.
Non solo ha snobbato il football americano.
Non solo ha evitato accuratemento le news.
Si è incaponito a guardare Buddy Valastro.
Facendolo guardare a tutti gli attoniti astanti.
Dissertando sull'uso delle creme al burro.
Sulla resa della ganache.
Nominando ingredienti, così riferisce l'augusto consorte tra un peso ed una serie di addominali, mai sentiti prima.
Benissimo, lascia che mi ricapiti a tiro.
Ed il fatto che si chiami Nigel sembra solo a me un segno? ;-)
E' un segno di sicuro, ed infatti la ricetta di oggi è sua.
L'energumeno ama cucinare, a quanto pare, in modo piuttosto sano e mi ha dato un paio di ricette furbissime che non vedo l'ora di condividere con voi.
Intanto provate questi: NON SANNO DI FRITTATA ma proprio di pancakes!
Le banane fanno il miracolo come in tante altre preparazioni: provare per credere a merenda o a colazione.
E ormai dovreste saperlo che non mento ;-)
PANCAKES ALLA BANANA
per circa 8 pancakes piccoli
2 uova intere
una grossa banana ben matura
2 generosi pizzichi di lievito per dolci, facoltativo
2 generosi pizzichi di lievito per dolci, facoltativo
Affettare finemente la banana, quindi aggiungere le due uova intere.
Ora con una forchetta schiacciare i pezzi di banana (più è matura prima si fa ;-)
Se volete usare il lievito aggiungetelo ora.
Il composto deve risultare abbastanza omogeneo ma NON frullatelo: per qualche motivo poi non vengono!
Cuocere su una griglia per pancakes o in un padellino perfettamente antiaderente unto con pochissimo olio, bastano pochi secondi per lato.
Sono già buonissimi da soli, ma per veri golosi spolverizzare con poco zucchero a velo, o Nutella...
NOTE:
- come scritto sopra NON sanno di frittata.
- più le banane sono mature più sono buoni!
- sono già ottimi da soli, ma ovviamente diventano ancora più golosi con poco zucchero a velo, un velo di Nutella, uno di marmellata, o ancora un filo di miele...
mercoledì 28 novembre 2012
Starbooks di Novembre 2012: Torta speziata al miele con mousse all'arancia
Tutto finisce.
Film, canzoni, barattoli di Nutella.
Idem i libri.
Per cui l'ultimo testato dalla banda Starbooks, Scandinavian Christmas di Trine Hahnemann, giunge alla sua terza ed ultima prova.
Che guardacaso coincide con l'ultimo appuntamento con lo Starbooks per il 2012, ma non temete: la rubrica torna di sicuro con l'anno nuovo ;-)
Una tortona importante, che mi ha colpito dalla foto prima, e per gli ingredienti poi.
Un impasto soffice soffice fatto di miele, senza un goccio d'olio o un grammo di burro.
Le spezie giuste giuste per farlo profumare di Natale, senza che l'augusto consorte (l'uomo per cui la cannella è una pericolosissima spezia esotica, come già detto) abbia di che lamentarsi.
Perchè questa me la dovete spiegare.
Le odia, ma le mangia tutte insieme nel Panforte.
Dice che lì stanno bene.
Mah.
Comunque stanno molto bene anche qui, fidatevi.
La base è già buonissima di suo, ma è con la mousse all'arancia che diventa tutto un altro dolce!
Qui l'unico problemino, perchè la signora Hahnemann parla di vaghi fogli di gelatina senza specificarne il peso.
Un dramma, per la sottoscritta che taglia i biscotti usando il centimetro e ama precisioni da farmacista...
Diamo per buoni i fogli che ho, da due grammi l'uno.
Ci provo anche se so dove andrò a parare.
La soffice mousse diventa cemento armato, altrochè.
Riprovo con metà dose di gelatina, ed ecco che ci siamo.
Arancia, spezie, miele.
Non può esserci più Natale di così.
E se Natale vuol dire anche regali, questo libro può serenamente farne parte.
Con la consapevolezza però che dovete regalarlo a cuoche esperte che sapranno destreggiarsi tra indicazioni non dettagliatissime e ricette non sempre perfette.
Alcune funzionano, altre meno.
Sufficiente, diciamo.
Perchè a Natale sono tutti più buoni.
Tranne me :-)
Il dolce proposto qui viene indicato dall'autrice come il classico delle grandi occasioni. E' comunque molto semplice da realizzare, e buonissimo dopo aver aggiustato la dose di gelatina nella mousse.
E se non vi va di provare la farcitura, fate almeno la base al miele: questo non si sente per nulla dopo la cottura, lasciando una torta morbida e profumata ottima per le colazioni dei giorni di vacanza.
Ed ecco cosa ha testato oggi la banda Starbooks:
Menu Turistico con Ring Cake
Le Chat Egoiste con Dolcetti di Santa Lucia
La Apple Pie di Mary Pie con Danish Christmas Pastries
Ale only Kitchen con Pepper Nuts
Vissi d'arte e di cucina con Glogg
Andante con Gusto con Controfiletto di maiale con mele e topinambur
Arricciaspiccia con Rice pudding
HONEY LAYER CAKE WITH ORANGE MOUSSE
per uno stampo da 24 cm di diametro
4 uova
100 g di zucchero semolato
225 g di miele
250 g di farina
2 cucchiaini di lievito per dolci
mezzo cucchiaino di chiodi di garofano macinati
mezzo cucchiaino di zenzero in polvere
per la mousse all'arancia
6 fogli di gelatina da 2g l'uno (usate solo 3 fogli, viene meglio)
50 g di zucchero a velo
200 ml di succo d'arancia appena spremuto
un cucchiaio di buccia di limone grattugiata
3 cucchiai di buccia d'arancia grattugiata
500 ml di panna fresca da montare
succo d'arancia o Grand Marnier per bagnare la torta
spicchi d'arancia
Battere 3 tuorli, un uovo intero, lo zucchero ed il miele con le fruste elettriche a lungo, almeno 10 minuti: sollevando la frusta il composto deve ricadere a nastro.
In un'altra ciotola mescolare la farina, il lievito e le spezie, quindi unire tutto al composto di uova.
Montare i 3 albumi a neve ferma ed unirli delicatamente all'impasto.
Versare in una teglia imburrata o coperta con carta forno e cuocere a 150 gradi (non di più!) per circa 45 minuti ( nel mio forno 50), facendo la prova stecchino.
Farla quindi raffreddare completamente.
Preparare la mousse: ammollare la gelatina in acqua fredda. Nella ricetta si parla genericamente di 6 fogli, ma senza indicare il peso è un'indicazione troppo vaga...comunque, dando per buoni 2 g a foglio il totale è un po' troppo: invece che una mousse viene un budino!
Usare quindi 3 fogli da 2 g l'uno e verrà benissimo.
Sciogliere lo zucchero a velo nel succo d'arancia insieme alla buccia di limone, scaldare su fuoco bassissimo finchè tiepido e sciogliere nel composto la gelatina ammollata ( la ricetta originale prevede di sciogliere la gelatina da sola e di unirla successivamente al composto di succo d'arancia. Ma se la differenza di temperatura tra i due è troppo vi ritrovate con grumi di gelatina rappresa! Meglio fare come ho suggerito).
Farlo raffreddare e passarlo attraverso un colino.
Montare la panna ed unire il succo di arancia con zucchero e gelatina con delicatezza, quindi mettere la mousse in frigo una mezz'ora.
Tagliare quindi la torta in tre dischi, spruzzare la base e quello di mezzo con il succo di arancia o il Grand Marnier.
Mettere il disco della base sul piatto da portata e ricoprirlo con un terzo della mousse e degli spicchi di arancia.
Coprire con un secondo disco, sempre con mousse e spicchi, quindi coprire con il disco finale.
Coprirlo con l'ultima parte di mousse e decorarlo con poca buccia di arancia grattugiata e gli spicchi rimanente, facendola riposare una mezz'ora perchè i sapori si amalgamino.
Tenere in frigo ma tirare fuori una mezz'ora prima di servirla.
NOTE:
- se non vi va di realizzare una torta così importante provate almeno la base: è una torta al miele buonissima e profumata di spezie...tra l'altro senza latte, olio o burro!
- meglio cuocere la torta il giorno prima rispetto a quella in cui va tagliata e farcita. Farla raffreddare e conservarla avvolta nella pellicola.
- come giustamente osservato, volendo si possono ridurre i 100g di zucchero semolato presenti nella base. Ho fatto una prova con soli 50g e una con ...zero, e la torta è venuta lo stesso benissimo.
Solo avere l'accortezza di montare molto bene uova e miele.
lunedì 26 novembre 2012
Arancini...cammellati!
Che mi squalifichino, a questo giro, ma non ce la faccio.
Gli arancini a casa mia sono sempre stati tali, e arancinE non riesco proprio a dirlo.
Legati al ricordo di tanti viaggi verso la Sicilia per le vacanze estive.
In macchina, con mamma, papà e sorella.
Non finivano mai, che l'Italia sarà un Paese piccolo ma è tanto lunga.
Attraversando lo stretto di Messina, un rito.
L'arancino sul traghetto.
Storcete pure il naso.
Alzate le sopracciglia.
Eppure erano di un buono senza pari.
Sarà che eravamo stanchi.
Sarà che eravamo affamati.
Sarà che per tutto l'inverno non ne vedevamo.
Sarà per questo che la ricetta dell'MT Challenge di questo mese mi ha folgorato.
Arabi e Siciliani, uniti dalla loro Storia.
Lo saranno anche in questo piatto.
L'ho pensato.
E l'ho fatto.
Il pezzo di carne comprato con un sospiro, ed il macellaio con un sorrisino.
Lo fotografo di nascosto, che anche fare le foto da queste parti non si può.
Ci prova da anni, a rifilarmelo.
Macinato due volte, non sia mai.
Stacco l'etichetta mentre torno a casa.
Cancello ogni prova evidente.
Da lì in poi, una passeggiata.
L'augusto consorte che esulta per il fritto non previsto.
Un paio di amici ad assaggiarli entusiasti.
Li rifai, vero?
Mea culpa, mea culpa.
Mea maxima culpa.
Amore, so che leggi, quindi scusa.
Ma non ho mentito sul ripieno.
Semplimente non me lo avete chiesto, cosa ci fosse dentro.
Non lo faccio più (forse :-)
Dunque, arancini con ragù, udite udite, di cammello!
Ma GIURO che non si è accorto nessuno della cosa, perchè a dire il vero il cammello somiglia un po' al vitello, come sapore, quindi fate voi...
Se il cammello non fa per voi basterà usare il maiale come indicato da Pupaccena nella sua ricetta perfetta (e che non ringrazierò mai abbastanza, mi sono venuti arancini spettacolari!) :-)
ARANCINI...CAMMELLATI!
per circa 13 arancini
metà dose della ricetta di Pupaccena
mezzo kg di riso originario
un litro e mezzo circa di brodo vegetale
una bustina di zafferano
25g di burro
25 g di parmigiano grattugiato
una cipollina
olio extravergine, sale
per il ripieno
50g di macinato di vitello
50 g di macinato di cammello
50 g di piselli
100 g di polpa di pomodoro
un cucchiaino di concentrato di pomodoro sciolto in poca acqua
poco vino bianco per sfumare
sedano, carota, cipolla
una foglia di alloro
olio extravergine
sale
per la lega
500 ml di acqua
250 g di farina
sale
pangrattato, per la copertura
Preparare il riso: In una pentola capiente dare un giro d'olio e far appassire piano piano la cipolla tritata. Versare quindi il riso, farlo tostare e versare parte del brodo vegetale in cui sarà stato scolto lo zafferano.. Continuare a cuocerlo regolandosi per l'aggiunta di liquido perchè risulti ben compatto.
Togliere immediatamente dal fuoco e mantecare con burro e parmigiano.
Versare il riso in una teglia, coprirlo e metterlo in frigo almeno per 4 ore.
Preparare il ripieno: versare i piselli in una pentola con un giro d'olio in cui sarà appassita un po' di cipolla. Versare poca acqua e far cuocere finchè saranno teneri.
In una pentola capiente rosolare in poco olio un trito fine di sedano, carota e cipolla insieme alla foglia di alloro.
Aggiungere le due carni e far rosolare, sfumare quindi con il vino.
Appena evapora versare la polpa di pomodoro e il concentrato sciolto nell'ascqua.
Salare e far cuocere a fuoco basso per circa mezz'ora, fino ad ottenere un ragù piuttosto asciutto.
Togliere dal fuoco, far intiepidire e aggiungere i piselli.
Far raffreddare del tutto.
Formare gli arancini: prelevare piccole porzioni di riso, modellarlo in una palla e formare un buco all'interno il pollice, cercando di allargarlo. Farcire con abbondante ragù e richiudere.
Mescolare acqua e farina per la pastella insieme a del sale, e passarvi gli arancini scolandoli bene prima di rotolarli nel pangrattato.
Friggerli quindi in abbondante olio di semi, finchè ben dorate.
Servire caldissime!
NOTE:
- se il cammello non, ehm, è nelle vostre corde seguite alla lettera la ricetta di Pupaccena che al suo posto prevede il maiale!
- la ricetta sembra indaginosa ma in realtà può essere comodamente "rateizzata": ho preparato il ragù un paio di giorni in anticipo, il riso un giorno prima. Quindi il giorno stesso mi è rimasto solo da formare e friggere!
- ho congelato alcuni arancini crudi, già passati nella pastella e pangrattato. Basta farli scongelare in frigo una notte e friggerli, sono come nuovi.
- la ricetta originale prevede che con queste dosi vengano circa 9 arancini, a me ne sono venuti di più quindi deduco di averli fatti più piccoli degli originali :-)
mercoledì 21 novembre 2012
Starbooks di Novembre 2012: Pane dolce all'uvetta, mandorle e cardamomo
Non vorrei annoiarvi più di quello che già faccio di solito.
Ma tocca che mi ripeta, ahivoi.
Natale porta diversi guai dalle mie parti, e questo l'avete capito.
Per mille motivi, dato che viviamo nel Paese dove è più facile commettere reato che farne una giusta.
Ma business is business, ed è una frase che certo non ho inventato io.
Dolci di Natale?
Vietatissimi, in teoria.
Quindi?
Niente di più facile: si aggira l'ostacolo.
Certi supermarkets li importano e li vendono al massimo fino ai primi di Novembre.
Ad un prezzo che farebbe strabuzzare gli occhi a chiunque.
Idem, ad esempio, per le decorazioni a tema.
L'Ikea vuole venderle?
Ok, purchè non lo faccia a Dicembre.
Non vorrei chiamarla ipocrisia...
Per cui i dolci in questione me li sono sempre messi in valigia, e pazienza se ogni tanto alla dogana qualche poliziotto goloso ed evidentemente poco preparato me ne chiede uno da assaggiare facendomi ridere sotto i baffi: se sapesse...
Più divertente portarsi nel bagaglio a mano lo stampo del pandoro.
Ad un poliziotto che parlava solo arabo ho spiegato che era un vaso.
In italiano.
Mi ha guardato come si farebbe con un pazzo, e probabilmente implorando tra sè e sè che la smettessi con quel fiume di parole incomprensibili.
Per poi finire a farlo per davvero, il vaso, dato che il pandoro si, viene buono, ma quello acquistato ci piace di più.
Il panettone?
Tre giorni da incubo a sbirciare che lievitasse, e rilievitasse.
Per finire spatasciato sul pavimento un momento prima di essere infornato.
Pazienza.
Si prende allora un libro come quello che stiamo testando per lo Starbooks di Novembre, ovvero Scandinavian Christmas di Trine Hahnemann.
Si sceglie un pane dolce che non sembra troppo complicato.
Con il sapore un po' orientale del cardamomo, e la più familiare uvetta.
Si intreccia e si cuoce, sapendo già che ci piacerà moltissimo.
Che profumo.
L'augusto consorte, giudice severo, assaggia.
Sa di...
Di che???
Sa un po' di panettone. Alla lontana.
Eureka.
Natale sembra subito più vicino.
Capodanno no, quello è passato.
Infatti dal quindici Novembre siamo entrati nel nuovo anno islamico : il 1434 :-)
Un pane buonissimo, soffice, morbido e profumato.
Sa davvero lontanamente di panettone, infatti medito di rifarlo e di metterlo negli stampi da minipanettone per farne segnaposto o regalini per il nostro Natale clandestino.
Solo la quantità di lievito usata dall'autrice del libro è a dir poco esagerata: ma chissà, per lievitare a quei climi...;-)
Provatelo per una colazione deliziosa: tanto più che si congela benissimo da cotto!
Sciogliere il lievito nel latte appena tiepido (non troppo caldo!) quindi unire l'uovo e il burro morbido. A parte mescolare farina, zucchero, sale e cardamomo. Unire il tutto al mix di lievito e lavorare bene il composto.
Aggiungere verso la fine le mandorle grossolanamente tritate e l'uvetta ( l'ho ammorbidita in acqua calda, ma dalla ricetta non è richiesto).
Impastare per altri 5 minuti, a mano o nell'impastatrice, quindi mettere in una ciotola e coprire con un panno.
Lasciar lievitare per un'ora o comunque fino al raddoppio.
Riprendere l'impasto, sgonfiarlo e rilavorarlo brevemente, quindi farlo lievitare ancora una mezz'ora sempre coperto.
Dividerlo quindi in tre pezzi uguali che andranno lavorati in tre salsicciotti che andranno intrecciati.
Mettere la treccia sulla teglia in cui andrà cotta coperta con carta forno.
Coprirla con il panno e farla lievitare ancora mezz'ora.
Spennellarla quindi delicatamente con uovo battuto e spolverizzarla con qualche pezzetto di mandorla.
Cuocerla quindi in forno preriscaldato a 200 gradi per circa 25-30 minuti ( 25 sono stati più che sufficienti nel mio forno)
Farla raffreddare almeno 10 minuti, quindi servirla così com'è o accompagnarla con burro e marmellata ( o Nutella, ma questo nel libro non c'è ;-)
NOTE:
- il lievito usato è a mio parere esagerato. Meglio diminuirlo aumentando di conseguenza i tempi di lievitazione.
- si conserva bene per diversi giorni, avvolta nella pellicola. Le fette vecchie di una paio di giorni possono essere tostate...e sono buonissime!
- la treccia cotta si può surgelare! Fatela scongelare avvolta nella pellicola a temperatura ambiente, quindi dare una scaldatina a bassa temperatura in forno.
- se non avete il burro salato potete sostituirlo con del burro tradizionale e mezzo cucchiaino di sale.
Ma tocca che mi ripeta, ahivoi.
Natale porta diversi guai dalle mie parti, e questo l'avete capito.
Per mille motivi, dato che viviamo nel Paese dove è più facile commettere reato che farne una giusta.
Ma business is business, ed è una frase che certo non ho inventato io.
Dolci di Natale?
Vietatissimi, in teoria.
Quindi?
Niente di più facile: si aggira l'ostacolo.
Certi supermarkets li importano e li vendono al massimo fino ai primi di Novembre.
Ad un prezzo che farebbe strabuzzare gli occhi a chiunque.
Idem, ad esempio, per le decorazioni a tema.
L'Ikea vuole venderle?
Ok, purchè non lo faccia a Dicembre.
Non vorrei chiamarla ipocrisia...
Per cui i dolci in questione me li sono sempre messi in valigia, e pazienza se ogni tanto alla dogana qualche poliziotto goloso ed evidentemente poco preparato me ne chiede uno da assaggiare facendomi ridere sotto i baffi: se sapesse...
Più divertente portarsi nel bagaglio a mano lo stampo del pandoro.
Ad un poliziotto che parlava solo arabo ho spiegato che era un vaso.
In italiano.
Mi ha guardato come si farebbe con un pazzo, e probabilmente implorando tra sè e sè che la smettessi con quel fiume di parole incomprensibili.
Per poi finire a farlo per davvero, il vaso, dato che il pandoro si, viene buono, ma quello acquistato ci piace di più.
Il panettone?
Tre giorni da incubo a sbirciare che lievitasse, e rilievitasse.
Per finire spatasciato sul pavimento un momento prima di essere infornato.
Pazienza.
Si prende allora un libro come quello che stiamo testando per lo Starbooks di Novembre, ovvero Scandinavian Christmas di Trine Hahnemann.
Si sceglie un pane dolce che non sembra troppo complicato.
Con il sapore un po' orientale del cardamomo, e la più familiare uvetta.
Si intreccia e si cuoce, sapendo già che ci piacerà moltissimo.
Che profumo.
L'augusto consorte, giudice severo, assaggia.
Sa di...
Di che???
Sa un po' di panettone. Alla lontana.
Eureka.
Natale sembra subito più vicino.
Capodanno no, quello è passato.
Infatti dal quindici Novembre siamo entrati nel nuovo anno islamico : il 1434 :-)
Un pane buonissimo, soffice, morbido e profumato.
Sa davvero lontanamente di panettone, infatti medito di rifarlo e di metterlo negli stampi da minipanettone per farne segnaposto o regalini per il nostro Natale clandestino.
Solo la quantità di lievito usata dall'autrice del libro è a dir poco esagerata: ma chissà, per lievitare a quei climi...;-)
Provatelo per una colazione deliziosa: tanto più che si congela benissimo da cotto!
Ecco le altre ricette testate oggi dalla banda Starbooks:
Menu Turistico con Oat Cookies
Vissi di Cucina con Popcorn salato al cioccolato
Le chat egoiste con Rape con panna e pancetta
La Apple Pie di Mary Pie con Crisp Cinnamon Cookies
Arricciaspiccia con Gingerbread Town
Andante con Gusto con Vanilla Cookies
Ale only kitchen con Petti d'anatra al forno con chips di topinambur
PULLA BREAD
per una treccia come in foto
25g di lievito di birra fresco, o 8g di quello disidratato
125 ml di latte intero appena tiepido
50g di burro salato ammorbidito
un uovo intero
350 g di farina
50g di zucchero di canna
un pizzico di sale
2 cucchiaini di semi di cardamomo pestati
50g di uvetta
25g di mandorle grossolanamente tritate
per la copertura
un uovo intero
qualche mandorla extra
Sciogliere il lievito nel latte appena tiepido (non troppo caldo!) quindi unire l'uovo e il burro morbido. A parte mescolare farina, zucchero, sale e cardamomo. Unire il tutto al mix di lievito e lavorare bene il composto.
Aggiungere verso la fine le mandorle grossolanamente tritate e l'uvetta ( l'ho ammorbidita in acqua calda, ma dalla ricetta non è richiesto).
Impastare per altri 5 minuti, a mano o nell'impastatrice, quindi mettere in una ciotola e coprire con un panno.
Lasciar lievitare per un'ora o comunque fino al raddoppio.
Riprendere l'impasto, sgonfiarlo e rilavorarlo brevemente, quindi farlo lievitare ancora una mezz'ora sempre coperto.
Dividerlo quindi in tre pezzi uguali che andranno lavorati in tre salsicciotti che andranno intrecciati.
Mettere la treccia sulla teglia in cui andrà cotta coperta con carta forno.
Coprirla con il panno e farla lievitare ancora mezz'ora.
Spennellarla quindi delicatamente con uovo battuto e spolverizzarla con qualche pezzetto di mandorla.
Cuocerla quindi in forno preriscaldato a 200 gradi per circa 25-30 minuti ( 25 sono stati più che sufficienti nel mio forno)
Farla raffreddare almeno 10 minuti, quindi servirla così com'è o accompagnarla con burro e marmellata ( o Nutella, ma questo nel libro non c'è ;-)
NOTE:
- il lievito usato è a mio parere esagerato. Meglio diminuirlo aumentando di conseguenza i tempi di lievitazione.
- si conserva bene per diversi giorni, avvolta nella pellicola. Le fette vecchie di una paio di giorni possono essere tostate...e sono buonissime!
- la treccia cotta si può surgelare! Fatela scongelare avvolta nella pellicola a temperatura ambiente, quindi dare una scaldatina a bassa temperatura in forno.
- se non avete il burro salato potete sostituirlo con del burro tradizionale e mezzo cucchiaino di sale.
lunedì 19 novembre 2012
Zuppa di ceci, pane e pesto (in quindici minuti)
Che a nessuno venga più in mente di dire che risiedo in un Paese dove si pensa solo a vivere secondo i precetti più severi dell'Islam.
Il Paese dove Barbie è considerata immorale, e come tale venduta sottobanco.
Il Paese dove la suddetta Barbie è soppiantata sugli scaffali da Fulla, la versione con tanto di velo in testa e tappetino da preghiera, giuro, incluso nella confezione.
Di un Ken appropriato neanche a parlarne, in caso ve lo stiate chiedendo: la povera Fulla passa il suo tempo a pregare, altro che pensare a fidanzarsi...
Il Paese dove certi occhi chiari sono considerati tentatori, e quindi peccatori.
Il Paese dove le donne non possono guidare l'automobile.
Il Paese dove solo da pochi anni le donne hanno diritto ad un documento di identità personale: prima si era accessorio su quello del padre, marito o fratello.
Il Paese dove passeggiare tenendo tuo marito per mano non è sempre visto di buon occhio.
Il Paese dove se non ti copri fino ai piedi vai in galera.
Il Paese dove ogni tanto qualcuno mi sgrida perchè porto liberi e sciolti i miei colpi di sole.
Il Paese dove da poco i capelli me li hanno pure tirati a tradimento, solo per farmi male (ma ve lo racconto un'altra volta).
No no, basta.
La corruzione dei costumi è arrivata anche qui.
Altro che rispetto per le donne ed integrità.
Abbiamo, udite udite, un concorso di bellezza.
Sgrano gli occhi, a leggere la notizia.
E quanta enfasi.
Il concorso si chiama Miss Arabia Saudita?
Assolutamente no.
Miss Beautiful Morals.
Ah, ecco.
E' un concorso di bellezza, si.
Ma interiore.
Qui vince la miss più bella...dentro.
Ragazze e ragazzine velate dalla testa ai piedi, e non si vede loro nemmeno il viso.
Vengono interrogate sulla conoscenza del Corano.
Sui princìpi che le animano.
La vincitrice viene anche intervistata.
Chissà che faccia abbia sotto quel coso nero, mi chiedo.
Se abbia occhi tristi o allegri, mentre dice che ciò che più importa nella vita è l'obbedienza ai propri genitori.
Se i capelli siano ricci o lisci, e di che colore siano i suoi sogni.
Chissà che futuro l'aspetta, ma dubito che farà la valletta in tv e sposerà un calciatore.
Mi fa una tristezza infinita.
Basta, torno a godermi il concorso di bellezza per cammelli.
Almeno loro posso guardarli negli occhi :-)
Fa finalmente freddo, in Italia?
Qui da me no, ovviamente, anche se i "soli" 20 gradi notturni per gli standard locali sono paragonabili all'Era Glaciale...
Per scaldare animi e cuori niente di meglio di una zuppa ricca e saporita, ma da farsi in un quarto d'ora e pure vegana, oggi!
ZUPPA DI CECI, PANE E PESTO
da Everyday Food di Martha Stewart
per due porzioni
un cucchiaio di olio
una cipolla non troppo grande
2 gambi di sedano
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
origano, un cucchiaio
750 ml di brodo vegetale (oppure acqua)
un barattolo di ceci oppure 240 g di ceci lessati da voi (peso da sgocciolati)
2 fette di pane casareccio, meglio se un po' raffermo, senza la crosta
sale
poco pesto per servire (senza formaggio per i vegani)
Tritare finemente la cipolla ed affettare il sedano.
Metterli entrambi in una casseruola insieme all'olio ed un cucchiaio di acqua su fuoco medio, finchè saranno ammorbiditi, circa cinque minuti.
Aggiungere quindi il concentrato di pomodoro e l'origano e far scaldare tutto per un minuto.
Versare quindi il brodo vegetale, oppure l'acqua, un pochino di sale e calcolare 5 minuti dal momento in cui prende il bollore.
Unire quindi i ceci scolati dal liquido di conservazione e il pane privato della crosta tagliato a dadi grossolani.
Lasciare cuocere su fuoco medio per circa 7-8 minuti.
Far riposare qualche minuto quindi aggiustare di sale e servire con una cucchiaiata di pesto per porzione.
NOTE:
- come quasi tutte le zuppe è ancora più buona il giorno seguente.
- va bene qualunque tipo di pane, ma meglio evitare il pancarrè che con il suo gusto leggermente dolciastro rivinerebbe il piatto.
- non rinunciate al pesto per servirla: diventa tutta un'altra zuppa!
Iscriviti a:
Post (Atom)
Social Icons