giovedì 30 giugno 2011

Lasagna estiva con gamberi, zucchine, pesto e mozzarella di bufala


Che succeda a me, poco male.
Che succeda anche a tutti gli altri foodbloggers della blogosfera, può solo essermi di estremo conforto.
Ma quando i sintomi cominciano  manifestarsi anche in quei soggetti che con la cucina hanno poco a che fare, se non per la parte di puro consumo, allora si che c'è da preoccuparsi.
Quotidiano locale, in inglese.
Riporta notizie più o meno interessanti ed un gran numero di pubblicità.
Leggerlo è, diciamo, illuminante: posso infatti venire facilmente a conoscenza del nome e della giovanissima età del vincitore del concorso che prevedeva di imparare il Corano a memoria.
E simili amenità.
Mio marito ce l'ha in mano, ed improvviso un sussulto.
Ma dai!
Cosa mai avrà potuto fargli lanciare un'esclamazione, è tutto da vedere.
Dubito siano i numeri del Superenalotto, dato che qui il gioco per denaro è vietato per legge.
Nemmeno sia un risultato sportivo, dato che, ehm, il cricket non gode di particolare fama in casa nostra.
Guarda!
Il sussulto viene a me: nuovo super, anzi ipermercato aperto a soli 400 km da noi, l'ennesimo, nella città supermoderna dalla quale non siamo troppo distanti da non poter andarci mai, ma nemmeno tanto vicini da porterla raggiungere sempre.
E via in macchina al primo fine settimana disponibile.
Il nome è tutto un programma: Manuel.
Il marito maligna tutto il viaggio che non è un nome adatto, che chissà cosa ci troveremo davanti, prospettando scenari non esattamente degni di essere portati all'attenzione di un lettore.
Ma l'abito non fa il monaco come il nome non fa il supermarket, dovremmo dire.
E' immenso, infinito, strapieno.
Un mio attimo di troppo al primo stand pieno di dentifrici, e scappa via.
Lo vedo solo mentre lo raggiungo, che il nostro carrello è diventato uno stock di formaggi italiani di varia natura.
Effettivamente, per dove ci troviamo, non è cosa comune trovare un intero ripiano con mozzarelle di bufala pugliesi, scamorze affumicate, fiordilatte, ciliegine.
O meglio non è cosa comune trovarle che vengano davvero dalla madrepatria, e non da una qualche industria americana che ci abbia appioppato sopra un'etichetta tradotta male.
Ehm, un déjà vu ?
Più o meno.
Ma nell'attimo in cui lo blocco meditando che prima sarebbe meglio chiedere il prezzo di tutto quel ben di Dio, uno sguardo.
Troppo contento e soddisfatto.
E quella risposta.
Non me ne importa nulla.
Adesso provatemelo, che non sono contagiosa ;-)

Una piatto che è un sogno, credetemi. L'avevo in wish-list da tempo, ma sarebbe stato un vero peccato realizzarla con surrogati non all'altezza.
Veloce, senza scocciature, e di grande effetto anche visivo, sarà amore al primo morso: e fidatevi, che la mozzarella di bufala con i gamberi ci sta un incanto...



LASAGNA ESTIVA CON GAMBERI, ZUCCHINE, PESTO E MOZZARELLA DI BUFALA

da Brunch di Simone Rugiati e leggermente modificata da me
( per 4 persone circa )

pasta fresca all'uovo per lasagne, comprata o fatta da voi
6 zucchine belle grosse
400 g di gamberi sgusciati, anche surgelati
400g circa di mozzarella di bufala
100 g circa di pesto di basilico
sale, pepe

Lavare le zucchine, spuntarle e tagliarle a dadini piuttosto piccoli. Saltare i dadini in padella con poco olio, aggiungendo un po' d'acqua  per farli stufare meglio. Alla fine, quando saranno teneri ma non sfatti, salarli leggermente.


Pulire i gamberi, se freschi, o scongelarli se congelati.
Tagliare a pezzi con le mani la mozzarella di bufala facendola asciugare su carta da cucina.
Ora in una pirofila foderata con carta forno fare uno strato di pasta fresca per lasagne del tipo da infornare, in alternativa dare una sbollentata preventiva ( importante: va assolutamente usata la pasta fresca. Quella secca non avrebbe il tempo di cuocere data la breve permanenza nel forno ed i pochi liquidi usati. Se proprio non avete scelta e avete a disposizione quella secca questa va sbollentata prima di essere utilizzata ) coprirlo con le zucchine a dadini, la mozzarella a pezzi, i gamberi tagliuzzati e il pesto qua e la'.
Alternare quanti strati si vuole, io ne ho fatti tre, pressando ciascuno con le mani perche' si compatti.



Finire con uno strato di condimento, lasciando per decoro dei gamberi interi.
Cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per venti minuti, e servire tiepida.



NOTE:

- la lasagna puo' essere confezionata con largo anticipo, conservata in frigo coperta con pellicola trasparente e cotta al momento.

lunedì 27 giugno 2011

Pavlova Neozelandese


L'avesse saputo, Anna Pavlova.
Che per l'eternità avrebbe fatto litigare non per le sue capacità artistiche, interpretative o per la bellezza del suo collo del piede.
Peggio, o meglio, fate voi.
Ma che due stati sovrani litigassero per la paternità di un dolce a lei intitolato probabilmente non le deve essere mai passato nemmeno per l'anticamera del cervello.
E forse neanche che due colleghe di lavoro,una Australiana, l'altra Neozelandese, discutessero animosamente a riguardo nel bel mezzo di una sala professori nel deserto arabo.
Mannaggia a me e quando sono entrata trionfante con questo dolce in mano per una delle mattine in cui a turno ci portiamo la colazione.
We invented it.
L'abbiamo inventata noi.
Commento tronfio dell'australiana, con pezzetti di meringa sulle labbra soddisfatte.
You take everything from us!
Ci prendete tutto!
Lapidaria risposta della neozelandese, che mangia ostentatamente per primo il pezzetto di kiwi.
 In mezzo io, col dubbio se fare da arbitro, abbozzare cambiando discorso o fare finta di niente continuando a fare le porzioni.
E' finita con tutti un piatto in mano, e la sottoscritta insieme al professore di Storia Americana al computer, quest'ultimo con la serietà che gli è propria solo nei giorni in cui abbiamo in giro gli ispettori.
Responso incerto, ma la moviola non ce l'abbiamo, la prova tv nemmeno, e bisogna fare affidamento sulle fonti riconosciute.
Insomma, diciamolo: dolci con la meringa, panna montata e frutta esistono da prima  che la leggendaria ballerina Anna Pavlova facesse il suo tour tra Australia e Nuova Zelanda nel 1926. Infatti proprio all'inizio dello stesso anno la ricetta appare su un libro di cucina neozelandese, seppure con il semplice nome di Meringa ripiena alla frutta.
A sentire gli australiani invece la ricetta fu elaborata dallo chef dell'hotel Esplanade di Perth, che assaggiando una meringa con la panna esclamò è leggera come Anna Pavlova!
Seguono alterne vicende, attribuzioni, liti e discussioni. Fino al 2010.
Anno in cui nientemeno che l'Oxford British Dictionary dopo studi approfonditi che non oso immaginare decide che si, è neozelandese perchè è qui se ne trova la prima versione mai pubblicata in un libro di cucina.
Che poi, in piccolo piccolo, dopo tutta la tiritera, in quelle righe che vedono solo i lettori pazienti sia scritto che però l'idea non si saprà mai bene chi l'abbia avuta per primo, poco importa.
Il professore di Storia, sulla cui spalla veglio durante la ricerca, mi strizza l'occhio.
Lasciamo perdere, o non ce ne rimane nemmeno un pezzetto.
E stiamo tutti contenti: i neozelandesi l'hanno scritta per primi.
Forse gli australiani ne hanno avuto per primi l'idea.
Chi lo sa.
La prossima volta però porto latte e biscotti :-)

Allora, bando alle polemiche: la mia collega neozelandese è mille volte più simpatica dell'australiana.
Basta per farmi credere incondizionatamente nell'Oxford British Dictionary? Ebbene si.
Dolce divino, dritto dritto dalla voce della sua mamma, su Skype.
E non maleditemi troppo per l'uso del forno...


PAVLOVA
( per 6 piccole o una grande da circa 24 cm)

100 g di albumi
200 g di zucchero semolato
un pizzico di cremortartaro oppure 5 gocce di limone
un cucchiaino d'acqua
un cucchiaino d'aceto bianco
un cucchiaio colmo di amido di mais

per il ripieno

panna da montare
frutta a piacere, di solito fragole e kiwi


Mettere in una ciotola gli albumi, possibilmente a temperatura ambiente, con il cremortartaro oppure il succo di limone. Cominciare a montare con le fruste a forte velocita' e quando appariranno gonfie e spumose cominciare ad aggiungere a poco a poco lo zucchero semolato.
Aggiunto meta' dello zucchero, unire sempre montando l'acqua e l'aceto. Unire poi il resto dello zucchero e montare fino ad avere un composto sodo e lucido.
Ora solo con un cucchiaio e non piu' con le fruste amalgamare con delicatezza l'amido di mais, con movimenti dal basso verso l'alto.
Su una teglia coperta con carta forno procedere alla formatura usando una tasca da pasticceria: partendo dal centro creare una spirale che sara' la base della Pavlova.



Raggiunto il diametro desiderato aggiungere qualche strato di meringa sui bordi, a creare una specie di cestino.



In alternativa il bordo puo' essere creato con piccoli ciuffi di meringa :


  Se non avete la sac a poche, nessun problema : formare le basi a cucchiaiate, e scavare leggermente il centro con un cucchiaino.



Cuocere in forno preriscaldato a 90 gradi per circa 2 ore, 2 ore e mezzo. La Pavlova deve essere croccante fuori e morbida dentro, per questo la cottura e' piu' breve che per le classiche meringhe.
Appena cotta tirare fuori dal forno e far raffreddare a temperatura ambiente.
Montare quindi la panna senza zucchero, e mescolarvi un po' della frutta tagliata a pezzetti.
Disporla sul dolce guarnendo con ulteriore frutta e servire subito.

NOTE:

- la meringa puo' essere cotta anche il giorno prima ma l'assemblaggio del dolce va fatto pochi istanti prima di servirlo, altrimenti la panna lo ammorbidirebbe troppo.

giovedì 23 giugno 2011

Kaki age, con le dune



Leggere un post, e rimanere senza fiato.
C'è tutto. E per tutto intendo tutto.
C'è la Storia, con la S maiuscola.
C'è la spiegazione etimologica e non solo del nome, quello originario, quello successivo, e persino la pronuncia esatta in giapponese.
Tutto trasuda ordine e amore, amore e ordine.
E per quanto una fugace occhiata ai miei cassetti della biancheria possa far pensare tutt'altro, io da quest'ordine sono incantata ed attirata, e desiderosa di replicarlo nel modo più fedele possibile.
Desiderosa, appunto.
Ma le seppie del Mar Rosso sono tre, dicasi tre settimane che evitano accuratamente di farsi pescare, e si che ce ne sono in abbondanza da queste parti. Le domande al pescivendolo lasciano il tempo che trovano, e pure la solita occhiata che non capisco se di simpatia o commiserazione.
In compenso gamberi in quantità, e la prima eccezione alla ricetta è tratta. Mi consolo, acquaviva dice che sono ammessi.
Spariti anche i ravanelli, forse segretamente d'accordo con le seppie.
Ma non mi scoraggio.
Con piglio serio e computer acceso assemblo tutto, con amore, perchè ce n'è cosi' tanto da acquaviva  da quasi poterlo leggere tra gli ingredienti imprescindibili.
Piego i tovagliolini di carta in modo irregolare come da lei spiegato, e guardandoli la fantasia mi ricorda un po' quegli alberi di ciliegio per cui il Giappone è giustamente famoso.
Sistemo il sale aromatico a mo' di piccola collina, e si, lo faccio per ricordare il monte Fuji ma penso di piu' ad una piccola duna.
Tutto pronto, quindi, per l'happy hour organizzato per il benvenuto ad una signora italiana appena arrivata, con la minuscola comunità di connazionali del nostro compound in procinto di riversarsi in giardino.
La nuova arrivata è buongustaia e gentile, chiedendomi notizie su questi piccoli fritti che non ha mai visto prima.
Figuriamoci, non mi sembra vero di potermi lanciare nelle descrizioni e nozioni che ho imparato da acquaviva, soprattutto non mi sembra vero che qualcuno voglia ascoltarmi!
Qualcuno.
E qualcuna.
C'è pure lei, la mitica signora le cui gesta infestano questo blog.
I tentativi,fino a quel momento riusciti, di neutralizzarla si frantumano come un vaso di cristallo colpito da una pallonata.
Ma la colpa è mia, dice mio marito, me la sono cercata.
Quando mi sono voluta lanciare nel nome originale del piatto.
Mentre scandivo, scritto come si pronuncia, kaki aghe.
E la sento.
Non ci credo.
Ehhhh? CAGHI che??? E che è, cinese???
No, sono venti minuti che spiego che è giapponese, ma non è questo il punto.
Nemmeno sara'il caso di farle notare che ha appena fatto una crasi delle due parole.
Mio marito e' piegato in due dal ridere, io sto cercando tutti gli insegnamenti materni sulla regale indifferenza ma non li trovo, mentre lo fulmino con gli occhi che dal ridere mi lacrimano, gli venisse mai qualche battuta su, ehm, quel bene di prima necessità per cui la signora è tristemente famosa...
Ridono tutti,  la lezione di giapponese è meglio finirla lì'.
E la colpevole ancora a chiedere ma ridete perchè ho detto cinese?
Perdonaci, acquaviva.
Tutti  :-)

Se non si fosse capito la ricetta va all' MT Challenge di questo mese.
O meglio vorrebbe andarci sperando che dopo un simile preambolo le giudicesse in seduta plenaria non mi squalifichino per...empietà!



KAKI AGE

( ricetta originale da Acquaviva )
per una ventina di pezzi circa

350 g di gamberi
una piccola zucchina
un cipollotto
un cucchiaio di semi di sesamo bianchi

per la pastella

125 gr. di farina
circa 180 ml. di acqua ghiacciatissima
1 tuorlo d'uovo

per il sale aromatico al sumak

fior di sale, un cucchiaio
sumak, un cucchiaino

farina per infarinare i gamberi e le zucchine
olio di arachidi per la frittura


Pulire i gamberi, tagliuzzarli in pezzi grossolani e mescolarli in una ciotola con il cipollotto a pezzetti, la zucchina a cubetti ed i semi di sesamo. Versare un cucchiaio di farina e mescolare delicatamente.
Preparare la pastella : mettere in un bicchiere di plastica la farina dopo averla setacciata. In un altro bicchiere versare il tuorlo e tanta acqua fredda quanto servira' a raggiungere il livello della farina ( a me sono bastati 180 ml contro i 200 indicati ).
Mescolare velocemente la pastella ed unirla al mix di verdure e gamberi.
Friggere il composto a cucchiaiate in olio a temperatura non superiore a 170 gradi, in modo che risultino croccanti ma ancora chiare.
Scolarle su carta assorbente e servirle su piattini individuali, accompagnandole con piccole dune di sale aromatico fatto semplicemente mescolando sale e sumak.

NOTE:

- ho fritto una mezz'ora prima di servire, e tenuto in caldo in forno a 70 gradi con lo sportello aperto: perfetti.

lunedì 20 giugno 2011

Cobbler di ciliegie


Ma tu guarda che fortuna.
Si, la mia scuola sara' pure un covo di stralunati arrivati da poco sulla Terra da un qualche remoto pianeta al di fuori del Sistema Solare, compresa la sottoscritta che sono certa competa per i primi posti della classifica della locale follia.
Una specie di Babele in cui convivono un numero imprecisato di nazionalita', di lingue, di culture e religioni.
O un buon esempio di ONU casalingo, in cui come nel fratello maggiore si discute non poco, capendo che la pace nel mondo sara' impresa impossibile, se gia' averla tra una quarantina di aule e' affare tanto complicato.
Sara' pure che il vicepreside non sapeva cosa fosse il pi grecoche il preside ci faccia sempre lavorare in temperature a rischio assideramento, o che alla mia richiesta all'insegnante di Scienze di spiegare agli alunni che cominciavano un corso pomeridiano di nuoto il principio di Archimede siano seguiti meetings e riunioni sull'opportunita' della cosa che mi hanno fatto quasi desistere dall'insistere oltre.
Quasi, eh, non ho detto di aver desistito ;-)
Ma tutte le medaglie hanno almeno un lato buono.
E qui e' lei, la favolosa biblioteca.
Un mondo infinito di volumi, riviste, le piu' strane, quelle che mai mi sarei sognata.
E udite, udite: con una sezione Cucina davanti alla quale chiunque cadrebbe in estasi.
Persino Living, la rivista di Martha Stewart! Va bene che con la rapidita' delle poste saudite abbiamo da poco ricevuto il numero dello scorso Natale, che importa?
Ma c'e' lei, la nostra terribile bibliotecaria.
Meta' irachena e meta' americana, dimostra un DNA belligerante che non so bene a quale delle due nazionalita' attribuire di piu'.
Severa come un generale tedesco, ed inflessibile sulle regole di quello che considera il suo regno indiscusso.
Per cui se io mi intrufolo, sperando di non essere vista, con passo felpato e ci manca pure che mi butti in terra a fare quello del giaguaro, sappiate che lei mi vedra'.
Vede tutto, sa tutto.
La mia idea di sgraffignare la rivista per la pausa pranzo, leggermela in santa pace in classe e riportarla subito dopo e' appena finita nel cestino dei desideri irrealizzabili.
Devi leggerla qui in biblioteca, non deve oltrepassare la porta.
Uffa.
Pero' per me ha un quasi impercettibile debole, non so bene se perche' ogni tanto porto un vassoietto di realizzazioni dalle suddette riviste o perche' l'anno scorso ho promosso una delle sue figlie a pieni voti.
Sono in classe, e sento un fracasso.
E per fracasso intendo uno di quelli che fanno zittire anche gli alunni scalmanati.
Dubito che sia crollato il corridoio, e apro la porta: incredibile.
La bibliotecaria, insieme al nostro factotum filippino, spinge un rumorosissimo carrello per tv, strapieno di riviste che cadono da tutte le parti.
E vuole entrare da me!
Le dobbiamo buttare perche' non c'e' piu' posto. Ma queste non le hai mai viste, stavano in soffitta. Buttale tu, in caso.
Detto col solito piglio, e nemmeno l'ombra di un sorriso.
Oddio: un carrello con un centinaio di facce di Martha Stewart che mi guardano tutte con la stessa espressione.
Non mi bastera' una vita, e nemmeno le braccia, a portarmele tutte a casa.
Intanto ne ho prese un paio, ed ecco cosa ne e' uscito: un dolce delizioso.
Ne ho fatti due, ed uno e' arrivato anche in biblioteca.
Ma se lo sapessero all'ONU, che basta una torta... ;-)

Cos'e' un cobbler? Una cosa buonissima, mi viene da rispondere. Un incrocio tra un crumble e un pie, con meno burro del primo e meno pasta del secondo.
Facilissimo e velocissimo da realizzare, a parte la scocciatura di snocciolare le ciliegie. Ma credetemi, sarete ripagati nel momento in cui i frutti ammorbiditi ma ancora abbastanza sodi vi si scioglieranno in bocca con il loro sciroppo, affogati in una pasta buonissima.
E permettetemi una nota personale: oggi sarebbe stato il compleanno della mia mamma.
Sono certa che un dolce simile le sarebbe piaciuto moltissimo :-)

La ricetta va al consueto appuntamento con il calendario di Ammodomio.




CHERRY COBBLER
( per una teglia 25cm x 20cm )

per il ripieno

mezzo kg circa di ciliegie, peso con il nocciolo
100g  di zucchero semolato
2 cucchiaini colmi di amido di mais
poco estratto di vaniglia

per la crosta

260 g di farina
2 cucchiaini di lievito per dolci
30 g di zucchero
85 g di burro freddo
250 ml circa di panna liquida ( quella da montare!)
mezzo cucchiaino di sale

poca panna e poco zucchero, per spennellare

Snocciolare con santa pazienza le ciliegie e metterle nella teglia in cui il dolce verra' cotto e servito. Unire la vaniglia, lo zucchero e l'amido, quindi rimestare tutto con le mani e mettere da parte.
Preparare la crosta: mischiare in una ciotola farina, zucchero, sale e lievito. Ora sbriciolarci il burro freddissimo, magari grattugiandolo con una grattugia a fori grossi:


Ora, usando una forchetta e non le mani, aggiungere pian piano la panna liquida fermandosi quando il composto sta insieme. Alla fine, ma solo alla fine, sara' impossibile non metterci le mani, e compattare velocissimamente il tutto.


Aiutandosi con un po' di farina stendere subito la pasta su della carta forno in uno strato di circa un centimetro.
Adagiarla sulle ciliegie, piegando i bordi sulle stesse.


Spennellare con poca panna, spolverizzare con zucchero semolato e cuocere in forno preriscaldato a 190 gradi per circa 45 minuti.
Se si colorisce troppo abbassare la temperatura a 180.
Servire a temperatura ambiente.

NOTE:

- il cobbler si serve nella stessa teglia in cui si prepara, quindi sceglietene una che possa andare in tavola.

- puo' essere fatto con altra frutta, ma con quella acidula ha un tocco in piu'.
- non omettete l'amido nel ripieno: combinandosi con il succo della frutta e con lo zucchero contribuira' a creare uno sciroppo delizioso, quello che spuntera' da tutti i lati del vostro cobbler.

- data la natura del dolce, non escono fette perfette! E' un incrocio tra una crostata e un dolce al cucchiaio ;-)


giovedì 16 giugno 2011

Crêpes con caramello al limone

Sara' fissazione, sara' malattia.
Sia chiaro che non mi e' venuta con il blog, ha radici ben piu' lontane.
Devo esserci nata, tutto qui.
E' che i piatti che cucino mi piace che si presentino bene, oltre a essere buoni.
Ci sara' sempre un ciuffetto di menta sul sorbetto che ci serviamo stravaccati sul divano, o uno di basilico sul semplice piatto di spaghetti al pomodoro.
Il riso in bianco verra' sicuramente infilato nel coppapasta quadrato anche quelle sere in cui dopo una giornata estenuante al lavoro ed un'ora e mezzo di lezione di step l'unica cosa che vorrei fare e' un ultimo balzo verso il letto.
E' piu' forte di me, se si presenta bene lo mangio piu' volentieri, vale sicuramente anche per mio marito.
E molti altri.
Molti.
Non tutti.
In attesa dei miei ospiti per l'ennesima cena in giardino a festeggiamento dell'imminente fine della scuola, mi aggiro per la cucina a controllare che tutto sia a posto. Piatti tutti freddi, quindi preparati in anticipo, per cui gia' assaporo la gioia di avere anche il tempo di usare senza ritegno il mio amatissimo phon, nel frattempo.
Queste crepes, di cui, diciamolo, sono particolarmente soddisfatta, campeggiano sul piano tutte belle impilate in attesa che arrivi il momento di servirle.
Il caramello al limone in un pentolino, pronto ad essere scaldato ed artisticamente colato sulle stesse.
Le fette di limone caramellato asciugano sulla carta forno.
Piccole gioie da maniache della cucina, ma tant'e'.
Non si dice forse che la felicita' stia proprio in esse, nel saperle riconoscere? :-)
Ma dato che ciascuno di noi sconta la sua punizione nella vita, ecco che torna mio marito con l'infausta notizia.
Ho incontrato lui. Gli ho detto di passare che siamo in tanti...
Aspetta, mica lui ???
E invece eccome se e' lui, l'esemplare seppur simpatico di homo rozzissimus che scusate se proprio stasera avrei evitato di far sedere a fianco al mio preside, proprio la sera che voglio fare bella figura!
Ma figurati, nemmeno parla inglese bene, con il preside ( americano, ndr ) nemmeno scambiera' una parola.
Mio marito e' un'inguaribile ottimista. E devo dire che l'ottimismo paga.
Mischiato alla discreta folla di colleghi e amici in giardino anche lui si ammortizza. E poi stavolta non e' venuto in canottiera, per cui oso dire che e' piu' ridicolo il mio preside, dimensioni alla Babbo Natale, con quella strana camicia hawaiana.
Fino al momento delle crepes.
Le porto fuori nei piattini, con tutti quegli armoniosi ghirigori di caramello disegnati mentre mi sentivo la reincarnazione di Jackson Pollock.
Offro il bis, e si leva un coro di approvazione. L'ho detto, felicita' da foodblogger mentre mi alzo per rientrare a prendere le altre. Poi, quella voce fuori campo. Il mio ospite sa come farsi sentire.
Aspe'. Sulla mia la crema metticela sopra. Nun la vojo tutta sur piatto.
L'ho gia' scritto che la felicita' e' cosa effimera?
Si, ma mi e' tornata tutta pensando che il mio preside non capisce una parola d'italiano :-)

Questo caramello al limone e'...da leccare il piatto senza ritegno, una scoperta inaspettata e sorprendente. Fidatevi del mio ospite, usatelo in abbondanza. Ed anche le crepes diventano estive, con un gusto davvero particolare.


CREPES CON CARAMELLO AL LIMONE
da Living di Martha Stewart
( per circa 10 crepes da 16 cm di diametro)

40 g di burro
55 g di farina
25 g di zucchero
155 g di latte
un uovo intero e un tuorlo
poco estratto di vaniglia
un pizzico di sale

per il caramello al limone

200 g di zucchero
65 g di acqua
4 cucchiai di succo di limone
un cucchiaio di limoncello oppure un altro cucchiaio di succo
30 g di burro
3 ulteriori cucchiai di acqua

per le fette di limone candite (facoltative)

limoni bio
200 g di zucchero
250 ml di acqua

Cominciare con le crepes: mettere in un pentolino 2 cucchiai di acqua ed aggiungervi il burro. Mettere su fuoco basso e far sciogliere. Togliere dal fuoco.
In una ciotola mescolare farina, zucchero e sale. A parte mescolare l'uovo, il tuorlo, il latte e l'estratto di vaniglia. Unire i due composti e quando sara' ben amalgamato unire il burro fuso con l'acqua.
Girare bene e far riposare in frigo un paio d'ore.
Quindi cuocere usando un padellino imburrato, mettendo poco composto per volta e imburrando di nuovo leggermente la padella ad ogni crepe.
Impilarle una sull'altra e far raffreddare, dopodiche' coprire con pellicola trasparente a contatto.
Per una ricetta di crepes piu' semplice e leggera, anche se un po- meno saporita,  vedere la nota.
Preparare il caramello al limone: mettere sul fuoco 65 g di acqua con lo zucchero. Far fondere il tutto senza mai toccarlo fino ad avere uno sciroppo chiaro, quindi proseguire la cottura fino a quando il caramello sara' biondo chiaro, piu' o meno cosi':



Toglierlo immediatamente dal fuoco ed unire subito il burro, il limoncello, il succo e l'acqua, girando bene per far amalgamare.
Prestare la massima attenzione, il caramello puo' schizzare quando unite gli altri ingredienti!
Far intiepidire, e vedrete che diventera' piu' sciropposo e meno liquido.
Versare generosamente sulle crepes dopo averle piegate in tre, decorando eventualmente con le fette di limone candite.
Per i limoni caramellati (facoltativi, servono solo come decorazione) : tagliare due limoni a fette sottili, con tutta la buccia. Buttare le fette in acqua bollente, cuocere un minuto, e scolarle. Cambiare l'acqua e ripetere l'operazione altre due volte.
Versare quindi in una padella larga, in cui le fette possano stare senza sovrapporsi, lo zucchero e l'acqua. Appena il tutto e' sciolto e comincia a bollire versarvi le fette e farle cuocere su fuoco basso circa mezz'ora.
Scolarle su carta forno e farle asciugare.

NOTE:

- questa ricetta per crepes e' buonissima, ma se volete perderci meno tempo potete usare sempre questa versione piu' sprint .

- le crepes possono essere preparate il giorno prima e tenute in frigo impilate e coperte con pellicola a contatto. Tirarle fuori pero' qualche ora prima di servirle perche' dovranno essere a temperatura ambiente quando verserete il caramello.

- il caramello al limone puo' essere preparato alcune ore prima di essere servito. Indurira' un po', ma bastera' poi scaldarlo su fuoco dolcissimo per farlo tornare fluido e pronto per accompagnare le crepes.
Quando lo preparate e' importante mantenere la proporzione di liquidi, per cui se omettete il liquore mette acqua o succo in sua sostituzione.

- le fette di limone candito sono facolative, si fa ugualmente bella figura con fette di limone bio passate nello zucchero semolato;-)

lunedì 13 giugno 2011

Vellutata di mais e gamberi, senza cottura


Il mondo e' bello perche' e' vario.
E questa volta non mi riferisco a tutto cio' che vedo uscendo di casa ogni mattina, che va con nonchalanche dalla Lamborghini al cammello sulla stessa strada,  o alla moltitudine di nazionalita' e religioni che mi guardano dai banchi di scuola: solo nella mia classe ce ne saranno una decina, che convivono con allegria ed una certa curiosita' anche con la variegata insegnante ed i suoi lucidalabbra :-)
No, parlo d'altro.
Della montagna di email che ricevo ed in cui mi si chiede di scovare una ricetta.
Devo evidentemente essermi fatta la fama di  gran rompiscatole, più che di un segugio, ma tant'è.
Invariabilmente, è un dolce.
Richieste a volte semplici, a volte un po' meno.
Il muffin venduto in quella famosa catena di caffetterie americane si e' riusciti a replicarlo piuttosto fedelmente, grazie anche ad un commesso che nella filiale araba non e' cosi' sensibile al concetto di segreto industriale, mentre lo è stato parecchio alla cliente sorridente ma incrollabile che l'ha perseguitato per settimane.
Il dolce indiano del quale mai avevo sentito parlare mi e' valso un'occhiata stupita e piena di una certa considerazione dalla signora, indiana appunto, che lavora nella mia scuola e che con malcelato orgoglio me ne ha messo a parte.
Piu' problematica la specie di torta tedesca di cui mai sono venuta a capo, anche perche' chi la richiedeva ricordava solo che sapeva di una crema buonissima, troppo poco anche per il caro amico di Berlino a cui ho provato a far sciogliere l'enigma.
Insomma un  trionfo di zucchero che non mi fa stupire che nella lista delle dieci ricette piu' visitate di questo blog non ci sia nemmeno un piatto salato.
Poi arriva lei.
E mi spiazza.
Golosa, lo deve essere, e con gusti simili ai miei, visto che più di una volta tra le parole delle sue email sono apparse delle meringhe, come compagne d'avventura.
Eppure non cerca nulla di simile.
A lei piacciono...le mie vellutate???
Credetemi, dopo aver postato le prime con una certa titubanza, chiedendomi a chi mai potessero interessare a parte mia sorella e mio marito ( ed a quest'ultimo solo per scoprire la verità su ciò che e' stato veramente messo nel mixer, oltre a cio' che gli e' stato detto ), sarebbero poi sicuramente passate in secondo piano in favore di altri piatti.
Non perchè non ne prepari, anzi. Sono probabilmente ciò che mangio di più, sperimentando miscugli, sapori e consistenze che nemmeno una fattucchiera, ma probabilmente dotate di meno appeal di un dolce ricco e goloso.
Ma lei insiste, e mi stimola. Più sono strane, più le piacciono. Nulla la turba, o la spiazza, ma accoglie ogni  esperimento con entusiasmo e curiosità.
Quindi di questo genere di preparazione preparatevi a vederne ancora.
Se vi piacciono, sara' merito suo.
Se non, solo colpa mia ;-)

Avete presente un miracolo? Ecco, questa vellutata lo e'. Un piatto buonissimo, ricco ma leggero allo stesso tempo. Dal sapore estivo, fosse solo perche' si mangia freddo. Una frullata e via, niente da cuocere a parte i gamberi, e fate un figurone anche con gli ospiti, se vorrete servirlo come complemento ad una cena che preveda pesce.
Da preparare in anticipo, per trovare la cena pronta anche al rientro dal mare ;-)




VELLUTATA DI MAIS E GAMBERI SENZA COTTURA
( per 3 porzioni circa )

600 g di mais in scatola, peso scolato dal liquido
125 g di latte
125 g di yogurt bianco naturale
il succo di due grossi limoni
300 g circa di gamberi, anche surgelati
sale, pepe
prezzemolo tritato
pomodorini ciliegia

Lessare i gamberi per pochi minuti in acqua bollente, oppure saltarli in padella con poco olio e metterli da parte.
Mettere nel frullatore il mais scolato e sciacquato sotto l'acqua corrente, il latte, lo yogurt, un po' di sale ed il succo di limone.
Far andare fino ad ottenere un composto liscio e cremoso.



Assaggiare a questo punto e regolare di sale e limone: a me piace parecchio, quindi spesso il succo aumenta ;-)
Volendo il composto puo' essere filtrato per diventare perfettamente liscio, di solito non lo faccio perche' non mi da' fastidio la buccia del mais.
Aggiungere ora i gamberi tagliati a pezzetti ed il prezzemolo. Girare bene e mettere in frigo per un paio d'ore.


Servire ben freddo, decorando ogni piatto con qualche gambero e un paio di pomodorini ciliegia tagliati a meta'.

NOTE:

- il piatto puo' benissimo essere preparato con un giorno di anticipo rispetto a quello in cui si vuole servirlo.

- i gamberi freschi sono imbattibili, ma se volete usare quelli surgelati viene altrettanto buono.

- lasciate qualche gambero intero per decorare, fa tutto un altro effetto ;-)

giovedì 9 giugno 2011

Creamy lemon squares




L'avevo promesso, di raccontarla.
D'altronde la storia merita un post in questo blog che ormai non e' piu' solo un diario di cio' che si mangia in casa arabafelice....
Vi avevo accennato nella ricetta del cake salato che tanto era piaciuto a mio marito.
E' lui, di nuovo, il protagonista.
A dimostrazione che si, crollera' davanti al wasabi, e non reggera' l'odore di cannella dell'apple pie quando me ne cade dentro troppa per i suoi gusti. Indietreggera' dietro la porta della casa dove eravamo invitati a cena sentendo sin da fuori un odore d'aglio da spaventare e mettere in fuga tutti i vampiri della zona, oltre a lui
Ma poi al bisogno si trasforma.
E quale marito non vuole impressionare la propria moglie in viaggio di nozze?
Come dicevo , isola di Bora Bora.
Laguna spettacolare, a dimostrazione del fatto che ogni tanto i depliants delle agenzie turistiche non mentono.
Un'acqua cristallina, mai vista prima. Una natura rigogliosa e lussureggiante, da far pensare di essere finiti in Paradiso.
Una pace infinita. Ancora per poco.
Con piglio atletico, il neomarito punta la tipica canoa polinesiana sulla spiaggia come primo mezzo per darmi prova che a sposarlo, si, avevo fatto proprio un buon affare.
Non e' una canoa classica, ma e' dotata di un bilanciere laterale. E che sara' mai per un provetto uomo di mare come lui.
Amore sei sicuro?
Certo che lo e'. Almeno per i primi cinque minuti.
La canoa con il bilanciere va controllata in modo un po' diverso da quella tradizionale, come ci siamo resi conto visto che giravamo su noi stessi e basta. Cocciuto, il neomarito invocava tutto il suo DNA livornese, che evidentemente al momento era sordo.
Poi, dal Paradiso all'Inferno in un secondo.
Una folata di vento, cattiva. E una nuvola nera, enorme. La laguna non e' piu' tanto azzurra, ora.
Un fortunale si scatena sulle nostre teste, la corrente diventa fortissima e la canoa-che-girava-su-se-stessa comincia ad essere trascinata verso la barriera corallina. Una trottola.
 Dietro la suddetta barriera, le onde piu' alte che avessi mai visto. La pioggia mi inzuppa i capelli, e mi cade un chicco di riso sulle gambe: d'altronde me lo avevano tirato solo trentasei ore prima...
Io, zitta. E chi mi conosce sa che e' una tragedia, dato che di solito parlo in continuazione.
Lui, pure.
Alcune braccia dalla spiaggia, lontane come puntini, ci fanno segni di tornare, almeno credo. Magari!
E quando l'onda dietro il reef era ormai vicinissima, il colpo di scena. Sento uno splash: non e' che mi ha abbandonato al mio destino???
No, niente paura: il marito si e' tuffato ed a nuoto sta tirando la canoa controcorrente con  me sopra.
E' pieno di squali il Pacifico? Meglio non pensarci. C'è una corrente da far paura? Si. Piove a catinelle con fulmini da far paura? Certo.
Con uno sforzo immane, indescrivibile, raggiungiamo la punta di uno scoglio: salvi.
Lui stremato, io ancora incredula.
D'altronde lo dice sempre, che lo ha tenuto a galla solo il pensiero di come eventualmente dirlo a mio padre, che mi aveva perso tra i flutti in viaggio di nozze...:-)

I dolci al limone vanno tanto, in casa arabafelice. Questo, per poter essere (indegnamente) fotografato, e' stato fatto due volte in tre giorni, dato che la prima si e' stati presi da un raptus di voracita' insieme a qualche amico.
Limonosissimo, fresco, con una base croccantina a far da contrasto alla crema vellutata del ripieno, in una parola irresistibile.
E da non sottovalutare: facilissimo. Lo consiglio anche a chi, alle prime armi, voglia cimentarsi con un dolcetto che non sia la solita torta. Garantisco ;-)



CREAMY LEMON SQUARES
da Living  di Martha Stewart
( per una teglia quadrata 20cm x 20cm)

110 g di burro
60 g di zucchero a velo
mezzo cucchiaino di sale
125-135 g di farina

per il ripieno

4 tuorli
un barattolo di latte condensato da 397g
80 ml di succo di limone appena spremuto
poco zucchero a velo, per spolverizzare

Imburrare una teglia quadrata e coprirla con carta forno. Imburrare leggermente anche questa ( e' importante, non saltate il passaggio!).
Preparare la base: con le fruste elettriche battere a forte velocita' il burro con lo zucchero ed il sale finche' il composto sara' chiaro e spumoso. Ora usando solo un cucchiaio e non piu' le fruste unire la farina a poco a poco, lavorando sempre con il cucchiaio il minimo indispensabile perche' il tutto stia insieme.
Si otterra' un composto piuttosto morbido, se proprio troppo morbido aggiungere pochissima farina. Mi raccomando, non impastarlo a mano!
Subito mettere l'impasto nella teglia.



Ora senza tanti complimenti :-) pressarlo usando le mani fino a ricoprire tutta la base, cercando di dare uno spessore uniforme.
Bucherellare con una forchetta, metterlo in frigo 15 minuti e poi cuocere in forno preriscaldato a 170 gradi per circa 15-20 minuti.
Dovra' risultare sodo.


Nel frattempo preparare il ripieno : versare in una ciotola i tuorli con il latte condensato e battere con le fruste elettriche. Appena il tutto sara' omogeneo versare il succo di limone e girare finche' risultera' perfettamente incorporato.
Non spaventavi se quando unite il succo il composto sembra "slegarsi": continuate a girare e tornerà omogeneo.
Versare la crema con delicatezza sulla base preparata e rimettere in forno abbassandolo a 160 gradi per circa 20 minuti piu' o meno, finche' la crema sara' rassodata ma non colorita.
Far raffreddare a temperatura ambiente e poi mettere in frigo una notte, senza sformarlo.
Il giorno dopo aiutandosi con la carta forno sformare il dolce e tagliarlo in quadratini usando un coltello affilato.
Servirli freddi di frigo, spolverizzandoli eventualmente con poco zucchero a velo.

NOTE:

-Per qualche altra idea limonosa ed adatta alla stagione, date un'occhiata anche a questa mousse divina ed a queste coppette irresistibili.
Ma se avete voglia di una torta, questa piena di lemon curd e frutta fa probabilmente al caso vostro :-)

lunedì 6 giugno 2011

Arabafelice...nelle vostre cucine: il primo giveaway!

Quanto vi ho rotto le scatole, in questo anno e mezzo di blog.
Come qualcuno mi fa notare, se mai da sola non me ne fossi resa conto, per avere le ricette bisogna sorbirsi una specie di papiro spesso delirante.
Non del tutto vero, ribatto, visto che tranquillamente si puo' saltare.
E no, mi rispondono, non sia mai ci avessi inserito qualche trucco o presunto tale, qualche dritta o consiglio che poi sotto non hai ripetuto.
Non ci avevo pensato.
Ma purtroppo una certa logorrea fa parte del mio essere, e opporsi ad essa piuttosto arduo, da parte mia.
Poi c'e' la storia delle dosi: ma e' proprio necessario pesare 217 grammi di uova , o esattamente 25 di glucosio???
Per me, si.
Che poi a metterne 218 non succeda nulla, o succeda qualcosa di rilevabile solo da sofisticati macchinari in uso alla NASA, e' un'altra storia.
Uffa, e poi il termometro. Lo so, lo so, ma non sono cosi' brava da fare tutto ad occhio e sensazioni.
Esiste la tecnologia, usiamola.
Piuttosto, come la mettiamo con quell'accidenti di cannello da pasticceria?
Che infilare tutto sotto un grill non e' lo stesso?
No, che non lo e'.
E fidatevi, non solo perche' oggettivamente il lavoro verra' meglio e non rischiate, come successo alla sottoscritta, che quelle che erano bellissime tartellette carbonizzino miseramente.
Ma e' proprio un gran divertimento usarlo! Soprattutto come arma impropria ;-)
Insomma, quindi anche per farmi un po' perdonare e ringraziare tutti coloro che mi seguono con tanto affetto che ho deciso in indire un giveaway, regalando proprio gli attrezzi di tortura di cui sopra: termometri e cannelli !


Come posso partecipare?
Il titolo del giveaway credo dica tutto: bastera' cucinare una ricetta proveniente dal mio blog, una qualunque, e pubblicarla in un post dedicato. Valgono anche ricette gia' postate, PURCHE' vengano ripubblicate in un post apposito in cui sia presente questo banner ed il link a questa pagina, oltre quello alla ricetta prescelta.
Vi chiedo inoltre di esporre il banner in una delle colonne laterali del vostro blog.
Necessario in ogni post specificare per quale dei premi si vuole concorrere, se il termometro o il cannello da pasticceria.

E se non ho un blog?
Nessun problema, bastera' mandarmi una mail con allegata la foto del piatto preparato, e ovviamente l'indicazione del premio desiderato in caso di vittoria.

Con quante ricette posso partecipare?
Una per ciascuno dei due premi, quindi due in totale.

Quando scade il giveaway?
Parte oggi 6 Giugno e terminera' alla mezzanotte del 6 Luglio. Per quella data staro' per arrivare in Italia  e potro' spedire i premi.

Come si vince?
Per pura fortuna: estrarro' tre nomi per il termometro, e altri tre per il cannello.
Ci saranno quindi sei vincitori in totale.

Tutto chiaro? Spero di si. Le ricette verranno tutte elencate qui, divise in due sezioni a seconda del premio desiderato.
E buoni cucinamenti :-)


Partecipanti per il cannello da pasticceria

1. Valentina, Frittelle di zabaione ( via email )
2. Lucia, New York Cheesecake ( via email)
3. Cristina b, Zucchini Bites
4. Cinzia, Brazos de Mercedes
5. Lucy 71, Budino di cioccolato e amaretti o Bonet ( via email )
6. Emanuela, Napoleone ( via email )
7. Venera, Napoleone ( via email )
8. LaFataGolosa, Biscotti di maionese
9. Glo83, Zucchini Bites
10. Jelena PasticciOVA, Ciliegie in crema di riso
11. Elisa 69, La torta al cioccolato piu' buona...
12. Franci e Vale, Torta allo yogurt di mamma
13. Stefania, Brazo de Mercedes ( via email )
14. Sonja, Bottoncini di semifreddo al caffe' ( via email )
15. Luciana, Cake di feta e spinaci ( via email )
16. Marina@Q.C.ne, Pan di Spagna anarchico di zia Angela
17. Memmea, Pollo (che sembra ) fritto
18. Mili, Macarons
19. Artu', Biscotti di maionese
20. I dolci di Laura, Zucchini bites
21. Paola, Sorbetto magico
22. Alessia, Gazpacho di pomodori e fragole con aceto balsamico ( via email )
23. Alessia, Mini-Oreo Cheesecakes
24. Sarachan, Torta al limone (non) caramellata
25 Simo, Treccine di ricotta
26. Natalia, Torta al limone caramellata
27. Giorgia, Torta di mandorle senza farina ( via email )
28. Ricciriccia, Polpettine svedesi in crosta con pomodorini confit
29, Profumo di cose buone, Panini al basilico
30. m(E) Food, Creamy lemon squares
31. deliziosericette, New York Cheesecake
32. Katia, Chocolate Biscuit Cake
33. Antonella, Gazpacho
34. Sara, Creamy lemon squares ( via email )
35. Ines, Biscotti di maionese
36. Rita, Brazo de Mercedes ( via email )
37. Francesca, Torta di mandorle senza farina
38. Rossella, Biscotti farciti al limone
39. Arianna, Cake di feta e spinaci
40. Vicky, Sorbetto magico
41. Luisa, Zucchini bites
42. Alessandra, Basbousa
43. Mila, Perle di pera al formaggio e miele
44. Roberta, Sorbetto magico (via email)
45. Mariabianca, Biscotti di maionese
46. Chez Denci, Bottoncini di semifreddo al caffè
47. Elena, Biscotti di maionese
48. Cristina, Basbousa ( via email )
49. Linda, Kofta ( via email )
50. Dede, Caramello che resta morbido (via email )
51. Stefania, Cheesecake al limone e latte condensato
52. Marianna, Pollo che sembra fritto ( via email )
53. Giulia, Lilliput Danubio
54. Glu.fri, Pan di Spagna anarchico di zia Angela
55. sonia, Creme caramel
56. Mary.N, Salsa al cioccolato milleusi
57. Gianni, Vellutata di mais e gamberi senza cottura
58. Alessandra, Pollo che sembra fritto ( via email )
59. Chiara, Paratha
60. Acquaviva, Blinis
61. Ginevra 91, New York Cheesecake ( via email )
62. Fabiola, Sfogliatine alle olive
63. Viola, Gazpacho
64. Vevi, Polpettone di tonno
65. le Frufrù, Biscotti di maionese
66. Molly, Pizzette tricolore
67. Ilariainterplanetaria, Snack sfizioso di ceci alla paprika
68. Barbara, Snack sfizioso di ceci alla paprika
69. Livia, Vellututata di mais e gamberi, senza cottura ( via email )
70. Giovanna, Biscotti farciti al limone ( via email )
71. Kucciola, Pavlova
72. Camy, Treccine di ricotta
73. annaelle, Chocolate Biscuit Cake di Ale
74. Marina, Mini Oreo Cheesecakes
76. Ylenia, Sfizi di gamberetti
77. sulemaniche, Mousse delicata al limone
78. Sississima, Biscotti farciti al limone
79. Sarah, Salatini di Philadelphia
80. Serena, Perle di pera al formaggio e miele
81. Michela, Zucchini bites ( via email )
82. Martina, Cheesecake al limone e latte condensato senza cottura ( via email )
83. Cucina Amore Mio, Perle di pere al formaggio e miele
84. Simona, Cajeta tarte ( via email )

Partecipanti per il termometro

1. Paola, Chocolate Biscuit Cake di Ale ( via email)
2. Alessandra, Bomboloni alla crema ( via email )
3. Mile, Ri-Gnocchi di semolino
4. Lucy 71, New York Cheesecake ( via email )
5. Stefania, Biscotti di maionese ( via email )
6. Le ricette dell'Amore Vero, Salatini di Philadelphia
7. Artu', Zucchini bites
8. Emanuela, Budino di cioccolato e amaretti o Bonet (via email )
9. Mili, Pollo ( che sembra) fritto
10. Sonja, Tarte al lemon curd e lamponi ( via email )
11. Maria61m, Hummus e Baba Ghanouj
12. Sara Favilla, Basbousa
13. Glo83, Mousse delicata al limone
14. Mary, Treccine di ricotta
15. Alem, Creamy lemon squares
16. Nel cuore dei sapori, Salatini di Philadelphia
17. Vicky, Zucchini bites
18. Tamtam, Basbousa
19. Stella, Panini profumati al basilico
20. Giorgia, Sorbetto magico ( via email )
21. Venera, Zucchini bites ( via email )
22. Mamma Nuvola, Torta allo yogurt di mamma
23. Iulia Lampone, New York Cheesecake
24. Cucina Amore Mio, Snack speziato di ceci
25. Laura, Follia al cioccolato con nuvola allo zafferano ( via email )
26. Antonella, Torta allo yogurt di mamma
27. Luna, Pollo ( che sembra ) fritto
28. Manu, Salatini di Philadelphia
29. MaryN, Biscotti di maionese
30. Aria, Biscotti di maionese
31. La sua Fra, Treccine di ricotta
32. simo, Kofta
33. Dada, Crepes con caramello al limone
34. sotto mentite sfoglie, Zucchini bites
35. annaelle, Zucchini bites
36. Monica, Torta golosa al cioccolato
37. Cristina, Torta allo yogurt di mamma ( via email )
38. Cinzia, Tarte al lemon curd e lamponi
39. Sgt.Pepper, Biscotti di maionese
40. Rita, Sfizi di gamberetti ( via email )
41. Sara, Sfizi di gamberetti ( via email )
42. Loredana, Tutù
43. Cranberry, Macarons
44. Valentina, Vellutata di mais e gamberi, senza cottura
45. Valeria, Torta allo yogurt di mamma
46. Alessandra, Snack di ceci alla paprika
47. Ines, Mini Oreo cheesecakes
48. Roberta, Caramello che resta morbido ( via email )
49. Caia, Cheesecake al limone e latte condensato
50. Patty, Cobbler di ciliegie
51. fragoliva, Zucchini bites
52. Linda, Cous cous zafferano e limone ( via email)
53. Dede, Snack sfizioso di ceci ( via email )
54. Francesca, Treccine di sfoglia al formaggio e alle olive ( via email )
55. Emanuela, Pavlova Neozelandese
56. Jeggy, Vellutata di mais e gamberi senza cottura
57. Camy, Sfizi di gamberetti
58. Marianna, New York Cheesecake ( via email )
59. Selina, Zucchini bites
60. Mariabianca, Sfizi di ceci alla paprika
61. Stefania, Brazo de Mercedes
62. Elena, Sorbetto Magico
63. Ginevra 91, Biscotti di maionese ( via email )
64. le Frufrù, Zucchini bites
65. Sognando Dolcezze, Sorbetto magico
66. Maria, Cheesecake al limone e latte condensato senza cottura
67. Gloria, Sorbetto magico
68. Alessandra, Biscotti di maionese
69. Luciana, Bottoncini di semifreddo al caffè ( via email )
70. Gambetto, Gelato al basilico
71. Yaya, Creamy lemon squares
72. Ge, Paratha
73. LAURA, Salatini di Philadelphia
74. Minicuoca91, Panini al basilico
75. Mai, Torta allo yogurt di mamma
76. Sonia, Rolls di prosciutto e formaggio allo zenzero
77. Rosalba, Pollo alla birra
78. Vickyart, Snack sfizioso di ceci
79. Cinzia, Cobbler di ciliegie
80. Marica, Gazpacho di fragole e pomodori all'aceto balsamico
81. Cristina b, Tè freddo bollito in frigo
82. Serena, Crema avventurosa di pomodori e cetrioli
83. Michela, Super coppa allo yogurt greco e latte condensato ( via email )
84. Molly, Blinis
85. Barbara, Involtini di carote e sesamo alla soya
86. Simona, Torta golosa al cioccolato ( via email )
87. Fabiola, Pollo che sembra fritto






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