martedì 26 marzo 2024
Pollo alla soya e arachidi
Premessa: il cibo troppo piccante non riesco a mangiarlo. Il giusto, ok.
Ma
quando diventa una punizione, con la bocca in fiamme, la perdita del
gusto e talvolta dell'olfatto e l'impossibilità di capire cosa si stia
mangiando, anche no.
E mi stupisce sempre chi, invece, riesce a mangiare i peperoncini interi come io assaporo, che so, una fragola.
Ho un amico, a Roma, che è esattamente così.
Una specie di caso da Guinness World of Records, che mettiamo spesso alla prova e non ci ha mai deluso.
Qualunque ristorante, qualunque piatto, qualunque tipo di peperoncino.
Lui lo metterà in bocca, non farà una piega, e se possibile ne chiederà dell'altro.
Così per anni.
Ma come si dice tutto ha una fine.
La mia pizzeria preferita a Roma.
Un menù che prevede una pizza con un nome che è tutto un programma.
Datte foco.
Il mio amico sorride compiaciuto.
Anni di imbattibilità, cosa vuoi che sia.
Assaggia.
Strabuzza gli occhi.
Inghiottisce.
Respira ancora, per fortuna.
Un attimo di silenzio ed esclama al cameriere di passaggio: questa dovrebbe essere illegale!
Insomma, caduta l'imbattibilità.
Nella ricetta qui sotto vedrete che i peperoncini da usare sono a piacere, da uno a ...dodici.
Indovinate voi quanto ne ho usati io, e voi potete fare come meglio preferite.
Tanto, dice l'autrice, parte del piccante viene poi stemperato dal riso di accompagnamento ;)
KUNG PAO CHICKEN
da One Pot Feeds All di Darina Allen
per 4 porzioni
1 cucchiaio di amido di mais
4 cucchiai di salsa di soya light
450g di pollo, petto o cosce, tagliato in cubetti da 2.5 cm
3 cucchiai di vino di riso Shaoxing
2 cucchiai di zucchero semolato
3 cucchiai di brodo di pollo fatto in casa
4 cucchiai di aceto di riso
1 cucchiaio di olio di sesamo
2 cucchiai di salsa di soya dark
3 cucchiai di olio di semi di girasole
da 4 a 12 peperonicini rossi piccanti, tagliati a metà e privati dei semi
5 cipollotti ( sia la parte verde che la bianca) tagliati in diagonale
un grosso spicchio d'aglio affettato
un cm di zenzero fresco, grattugiato
75 g di arachidi
foglie di coriandolo
riso basmati, per accompagnare
Mescolare
l'amido di mais con un cucchiaio della salsa di soya light in una
ciotola media ed unirvi i cubetti di pollo, girandoli bene in modo che
ne vengano ricoperti. Lasciare marinare per circa 30 minuti.
Nel
frattempo mescolare in una ciotola la rimanente salsa di soya light, il
vino di riso, lo zucchero, il brodo di pollo, l'aceto, l'olio di sesamo e
la salsa di soya dark. Lasciare da parte.
Scaldare l'olio di
semi di girasole in una larga padella o un wok su fuoco alto. Aggiungere
il peperoncino, metà dei cipollotti, l'aglio, lo zenzero ed il pollo
marinato. Cuocere per 3-5 minuti o comunque finchè il pollo sarà ben
dorato. Aggiungere quindi il mix di liquidi e cuocere per altri 2-3
minuti, finchè la salsa sarà ispessita. Aggiungere quindi le arachidi.
Aggiungere i cipollotti rimasti, abbondate coriandolo e servire subito con del riso basmati, se lo si gradisce.
NOTE
- fatelo subito! E' buonissimo, gli ingredienti non sono strani e a parte la marinatura del pollo (che comunque potete fare anche più lunga, se dovesse servire, ma non più breve) avete la cena pronta in un quarto d'ora compreso il tempo di tagliare e grattugiare le verdure. Inutile dire che in casa mia il corialndolo non mette piede ed è stato sostituito dal prezzemolo.
- non ho usato il petto ma le cosce disossate ma sono certa che anche con il petto verrebbe benissimo e mi riservo di provare dato che è stato implorato, anche questo, di rifarlo :)
- un piatto comunissimo da take-away cinese, almeno all'estero,
la cui particolarità è appunto la piccantezza. Come spiegato
nell'introduzione ho usato un solo peperoncino anche se abbastanza
grande, poi ognuno faccia a piacere.
lunedì 18 marzo 2024
Créme brûlèe al caffè
Mille volte vi ho già tediato con la storia che no, il caffè
non lo bevo perchè non mi piace ma per assurdo vado pazza per i dolci
che lo contemplino tra gli ingredienti.
Quindi leggere questa ricetta
e sentire irresistibile l'impulso a realizzarla è stato un tutt'uno,
complice il fatto che la lista ingredienti è semplicissima e fatta di
roba che al novanta per cento abbiamo già in casa.
Che poi, se vogliamo, è una crème brulée al caffè...ma senza caffè appena fatto!
Utilizza
infatti per aromatizzare un prodotto inglese iconico, che avevo
comprato mesi fa avendolo visto in quella caverna di Ali Baba piena di
meraviglie che è il favoloso supermercato in cui mi rifornisco.
La
mitica Camp Essence, ovvero uno sciroppo concentrato al caffè nato alla
fine dell'ottocento e creato, così dicevano le pubblicità dell'epoca,
per permettere ai soldati di bere un caffè istantaneo anche al fronte
dato che basta diluirlo con acqua.
Oggigiorno l'ho visto usato soprattutto in ricette dolci e come aroma, mai come bevanda.
Come detto da me si trova facilmente, in Italia ho appena visto che è disponibile su Amazon.
Come è andato quindi alla prova assaggio?
COFFEE CRÈME BRÛLEE
da One Pot Feeds All di Darina Allen
per 4 porzioni
4 tuorli grandi o 5 piccoli bio
40 g di zucchero semolato
1 e 1/2 cucchiai di essenza concentrata al caffè Camp
200 ml di latte intero
200 ml di panna fresca
8 cucchiaini di zucchero demerara
Sbattere
i tuorli con lo zucchero semolato finchè ben amalgamati, quindi unire
l'essenza di caffè, il latte e la panna e mescolare ancora. Coprire e
far raffreddare in frigo.
Preriscaldare il forno a 150.
Versare il
composto passandolo attraverso un colino direttamente in una teglia
rotonda che possa essere portata in tavola da circa 19cm di diametro ed
almeno 4.5cm di altezza.
Mettere la teglia all'interno di una più
grande e versarvi tanta acqua bollente che arrivi circa a metà della
teglia con il composto.
Cuocere in forno per 45-50 minuti o comunque finchè si sarà rassodato ma sarà ancora morbido al centro.
Fuori
dal forno spolverizzare con lo zucchero demerara sparso in uno strato
sottile e caramellarlo con una torcia da pasticceria.
Servire freddo di frigo con biscotteria secca e savoiardi.
NOTE
-
preparazione semplicissima in cui in pratica si tratta solo di
mescolare tutti gli ingredienti insieme e cuocere il tutto! Anche il
tempo di cottura si è dimostrato corretto, anzi credo di aver tirato
fuori il dolce allo scadere di 40 minuti.
- mi ha incuriosito il
fatto che mentre di solito questo dolce viene caramellato in superficie
dopo il passaggio in frigo, poco prima di essere servito, qui invece
l'operazione viene fatta subito dopo la cottura ed il tutto viene poi
messo in frigo. L'operazione ha funzionato, in effetti semplificando il
tutto perchè ci si ritrova con il dolce bell'e pronto da servire.
-
pur non richiedendo chissà quali tecniche o attenzioni viene una crema
morbida, vellutata, dolce al punto giusto. Tenete presente che l'essenza
Camp è uno sciroppo zuccherato anche se non dolcissimo.
- di solito amo preparare questo tipo di dolce in coppette monoporzione, trovo che si serva e presenti meglio. Per amore di Starbooks ho ovviamente seguito l'indicazione di cuocerlo in uno stampo unico e devo dire che si è porzionato poi molto bene, senza diventare il pasticcio che paventavo.
martedì 12 marzo 2024
Stufato di peperoni e pomodori con merluzzo
Cosa consiglia lo chef?
Questa la frase che immancabilmente l'augusto consorte pronuncia prima di cena, ogni santo giorno.
Chissà
se sia combattuto ancora tra curiosità e timore, anche se dopo ormai
quelli che che sono un discreto numero di anni di vita con la
sottoscritta avrà fatto il callo a sorprese e qualche (solo qualche)
stranezza.
La risposta "uno stufato" non deve essere suonata
particolarmente accattivante, dato che non sono seguite richieste
ulteriori di chiarimenti: eh si, perchè in effetti è proprio la parola
"stufato" ad avere una connotazione non proprio esaltante!
Suona meglio sicuramente in inglese.
Ma in effetti qui di strano non c'è nulla.
A
meno che non si voglia considerare sorprendente il fatto che il
risultato finale sia molto, molto più buono di quello che ci si aspetta.
Peperoni, pomodori e cipolle si addolciscono, le spezie profumano, le erbe colorano e condiscono.
In più si fa in fretta, e si sporca poco e niente.
Comodissimo da preparare in anticipo, ma ovviamente in caso lasciando il pesce da parte per aggiungerlo e cuocerlo all'ultimo.
Provate, perchè anche vostro marito probabilmente dirà, come il mio...ma non è che ora non lo rifai più? :)
SPANISH RED PEPPER STEW WITH HADDOCK
da One Pot Feeds All di Darina Allen
per 4 porzioni
2 cucchiai di olio extravergine più dell'altro per servire
1 spicchio di aglio schiacciato
225g di cipolla affettata
40 ml di sherry dry
4 peperoni rossi
un peperoncino rosso o verde, affettato
6 pomodori grandi, ben maturi
un pizzico di stimmi di zafferano
qualche foglia di basilico
4 filetti di eglefino o merluzzo
1 o 2 cucchiani di paprika affumicata
sale, pepe, zucchero
prezzemolo per servire
Aggiungere lo sherry, portare a bollore e cuocere per altri 5/6 minuti.
Tagliare i peperoni a metà, quindi in quarti. Eliminare i semi e tagliarli a pezzetti da circa 2.5cm. Aggiungerli agli ingredienti nella casseruola insieme al peperoncino, mescolare e coprire con un coperchio.
Far cuocere per 5/6 minuti mentre si preparano i pomodori.
Immergere i pomodori per circa 10 secondi in una pentola di acqua bollente, quindi eliminare l'acqua e spellarli. Affettarli ed aggiungerli alla casseruola insieme allo zafferano. Condire con sale, pepe e zucchero quindi unire anche il basilico. Cuocere, coperto, per 20 minuti o finchè le verdure saranno morbide.
Condire i filetti di pesce con sale, pepe e un po' di paprika. Adagiarli sulle verdure che cuociono, coprire con un coperchio e far cuocere 4/5 minuti, finchè cambieranno colore. Aggiungere un altro po' di paprika a fine cottura.
Servire subito, spolverando con prezzemolo e finendo con un giro d'olio, accompagnando con pane da lievito madre.
NOTE
- allora, poco da dire perchè il piatto è semplicissimo nella realizzazione. Unica discrepanza i tempi di cottura: dopo 20 minuti i miei peperoni erano duri come le pietre e ho dovuto cuocerli per quasi il doppio del tempo indicato. Ma succede sempre con quelli che compro qui da me, che sono particolarmente coriacei.
- il "one pot" qui in realtà è "two pots" visto che comunque c'è il passaggio della spellatura dei pomodori che viene fatto fare a parte. Probabilmente si sarebbe potuto usare dei pomodori pelati ma quelli freschi sono certamente più buoni!
- il piatto è molto, molto buono. Saporitissimo, non banale, un pasto completo se apppunto accompagnato poi ad un carboidrato come il pane suggerito oppure, suggerisce l'autrice, possono essere uniti 225g di patate cotte tagliate a cubetti.
- qualunque filetto di pesce in realtà funziona. Il mio era merluzzo ma appunto andrà benissimo l'eglefino o la rana pescatrice.
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