giovedì 28 gennaio 2016

Pancakes integrali ai mirtilli e semi di chia




Che io sia fusa è dato di fatto.
Sarà per questo che da oggi faccio parte della Amiche di Fuso anche io?
Con una rubrica di ricette che vi farà compagnia di tanto in tanto.
Per cominciare, chi non vorrebbe dei pancakes buonissimi.
Sanissimi.
Leggerissimi.
Da farsi in un minuto.
E che magari fanno pure bene.
Esistono, esistono.
Se siete curiosi,  la ricetta è qui :)

mercoledì 27 gennaio 2016

CalendALE.....e auguri Alessandra!!!



No, non sono impazzita.
Non è Capodanno.
Nemmeno per me che vivo in un'altra era ;)
Ma per qualcuno l'anno inizia oggi.
Un tornado.
Un supereroe.
Un extraterrestre.
Alessandra.
La conosci e ti trovi a girare nel turbinio delle idee che partorisce a ritmo continuo.
E diciamolo: ci azzecca sempre.
Una cultura impressionante.
Un'umiltà rara a trovarsi.
Un sorriso aperto e bellissimo, lo stesso sulle labbra di sua figlia.
Una donna splendida.
Mi vanto di conoscerla e mi vanto di esserle amica.
Che tanto lo sai, Ale, che quando mia sorella vuol fare bella figura consulta il tuo, di blog.
Mica quello della cialtrona che scrive qui.
Ma anche la ciatrona fa lo stesso, quando non vuole sembrarlo troppo.
E per non far sembrare cialtrone proprio nessuno, ecco raccolte dodici delle ricette di Ale che sono ormai veri e propri miti culinari.
Scaricabili e stampabili ad imperitura memoria.
Fateci un giro ma soprattutto salvatevi tutto.
Altro che bella figura.
Porca figura, direbbe lei.
Buon compleanno, Alessandra.
Sei grande.
E non mi riferisco certo alla tua età ;)
 

lunedì 25 gennaio 2016

Saudi Shorba (zuppa di pollo, avena, lenticchie e menta)




Le mani nei capelli, per davvero.
Perchè appena letta la ricetta della sfida per l'MTChallenge di questo mese la mente è andata in tilt.
Non che di solito funzioni bene.
Ma un'idea qua e là la partorisce.
Stavolta, niente.
Zero.
E' che in casa arabafelice si mangiano zuppe, minestre ed affini che molti definiscono tristi.
Di mio preferisco apostrofarle come sane.
Verdure lessate, niente soffritti, al massimo frullate con l'acqua di cottura.
E ci piacciono pure.
Tiepide, chiaro, che il clima qui non invita a piatti troppo caldi nemmeno in pieno inverno dato che arrivare durante il giorno a trenta gradi è la norma.
Niente dalla tradizione familiare da cui poter attingere.
E poi la mente ha ripreso a funzionare.
Ma certo.
Se invece di cercar lontano, si fosse scavato vicino.
Ed ho scomodato pure Manzoni solo per dire che, certo.
Eureka.
La tipica zuppa che in Arabia Saudita si mangia durante il Ramadan, dopo la preghiera dell'Iftar.
Ogni famiglia, una ricetta ed il suo segreto.
Che può andare da qualche dattero da unirvi appena prima di servirla.
Un pizzico di cannella.
Menta, coriandolo, o ancora prezzemolo.
Limone si o no.
Le spezie, quelle le devo indovinare.
L'ho fatta a memoria, diciamo.
Ricordando quella che mangio ogni anno, anzi rigorosamente un mese l'anno.
E giuro, è pure venuta bene ;)


Questa zuppa è tipica, anzi tipicissima dell'Arabia Saudita. Ne esistono versioni simili in tutti i Paesi del Medio Oriente, ognuna con piccole variazioni su aromi, profumi ed erbe aromatiche usate.
Facilissima e leggera, indicata per rompere il lungo digiuno del Ramadan senza appesantire, è un ottimo inizio pasto o piatto unico anche alle nostre latitudini.
Il limone e la menta le danno un certo brio e quella freschezza...tipica di certe notti nel deserto :)

Con questa ricetta partecipo ad MTChallenge di Gennaio incentrato sulle Zuppe & Minestroni di Vittoria Traversa di La cucina piccolina



SAUDI SHORBA
per circa 4 porzioni

un grosso petto di pollo
mezzo cucchiaio di semi di nigella
un pizzico di cannella
5 grosse cucchiaiate di fiocchi d'avena
5 cucchiaiate di lenticchie rosse decorticate
700 ml di acqua
sale
una decina di foglie di menta
un paio di cucchiai di olio extravergine
poco succo di limone, a piacere


Versare l'olio in una casseruola ed appena scaldate versarvi i semi di nigella facendoli tostare brevemente. Unire il pollo tagliato a cubetti e farlo rosolare a fuoco vivo.
Salare ed unire la cannella.
Appena uniformemente colorito unire l'avena e le lenticchie rosse, dare una mescolata ed unire l'acqua. Portare a bollore quindi abbassare il fuoco, mettere il coperchio e lasciar cuocere una mezz'ora abbondante.
Le lenticchie si disferanno quasi completamente così come l'avena.
Spegnere il fuoco e gettarvi le foglie di menta intere. Rimettere il coperchio e lasciar riposare una decina di minuti.
Eliminare la menta e servire la zuppa ben calda che una spruzzata di succo di limone.

NOTE

- l'avena è naturalmente gluten free, ma purtroppo spesso contaminata nella lavorazione: se il piatto è destinato ad un celiaco assicurarsi di acquistare quella certificata.

- la zuppa può essere preparata con diverse ore di anticipo e scaldata al momento. Il limone va però aggiunto solo quando la si serve.


lunedì 18 gennaio 2016

Salame di cioccolato


Più peccato di gola di così non si poteva, da bambina.
Quello a cui mia sorella ed io non abbiamo mai resistito.
Nemmeno mamma, che infatti non lo preparava spesso.
Nemmeno papà che lo chiedeva espressamente per ogni ricorrenza, e non c'era verso di convincerlo che per un compleanno era meglio una torta, forse.
Quindi abbiamo avuto salami di cioccolato con le candeline sopra.
Per gli anniversari.
Le promozioni.
I giorni speciali.
Sapere che era in frigo, una tortura.
Ed infatti come per magia diventava sempre più corto, e nessuno che confessasse di averlo mangiato.
Finiva che il coltello rimaneva in frigo anche lui, per il passaggio del prossimo avvoltoio.
La ricetta storica veniva dall'agenda gialla e marrone di mamma già presentata su queste pagine, ma la svolta l'avemmo quando volli provare quella trovata su un numero di Topolino, ed accuratamente ritagliata ed appiccicata su un quaderno.
Che è diventato quel quaderno.
Ebbene, questa era meglio e rimpiazzò l'altra senza troppe storie.
Non lo faccio mai nemmeno io, in realtà.
Che c'è sempre la smania di provare il dolce nuovo, l'esperimento, la ricetta del momento.
O una da tutti quei libri che prendo e nemmeno se vivessi mille anni riuscire a completare.
O quelle che mi manda una terribile amica tentatrice.
E poi finalmente con la scusa che si sono trovati i biscotti giusti.
Che non c'è tempo per altro.
Perchè volete mettere una roba dove non si deve cuocere nulla e avendo fretta basta un quarto d'ora di freezer.
Una roba da fare senza sporcare troppo, e senza attrezzi di sorta.
Furbissimo, direi oggi.
Quando viene quel raptus.
Che non si sa se sia più voglia di cioccolato.
O speranza che riporti indietro quello che non c'è più :)


Allora, questo a casa mia è IL salame di cioccolato. Ci sono le uova crude, lo so: accertatevi quindi che siano freschissime. E c'è anche il whiskey: non sostituitelo con il rum, fidatevi!
So che va anche ai bambini, e magari preferite ometterlo, ma perde moltissimo: io e mia sorella non ne abbiamo riportato alcun danno, a dire il vero.
Parola di un'astemia ;)


SALAME DI CIOCCOLATO

3 tuorli d'uovo freschissimi
200 g di zucchero
130 g di burro
4 cucchiai di cacao amaro
150 g di biscotti tipo Oro Saiwa (o senza glutine)
2 cucchiai di whiskey
poco zucchero a velo per la finitura

Sbattere i tuorli con una frusta a mano con 2 cucchiai di zucchero finchè appariranno spumosi. Aggiungere il burro fuso (o molto morbido, se non avete un fornello a disposizione), quindi il resto dello zucchero, il cacao ed il whiskey.
Mettere in biscotti in una bustina di plastica per alimenti, chiuderla e passarci sopra con il mattarello oppure una bottiglia per spezzettarli bene.
Unirli al composto di uova, mescolare bene e mettere dieci minuti in frigo se fosse ancora troppo morbido per essere lavorato. Appena malleabile dargli la forma di un salame
Avvolgere nella pellicola e mettere in frigo finchè sarà rassodato.
Oppure se avete fretta, va bene il freezer.
"Sporcarlo" con poco zucchero a velo prima di portarlo in tavola.


NOTE

- si conserva benissimo per qualche giorno in freezer, ma la presenza delle uova crude ovviamente spinge a consumarlo in fretta (non che sia un sacrificio)

- non omettete il liquore e non sostituitelo.

lunedì 11 gennaio 2016

Japanese Cotton Cheesecake, ovvero il cheesecake che è una nuvola!


Ora, lo so che questo è un post antipatico da leggere.
Ma antipatica è la cialtronissima proprietaria di questo blog, d'altronde.
E quindi deve sorprendere relativamente.
Però ecco, non ce la faccio.
Strabuzzo gli occhi.
E mi domando quale sia il motivo recondito.
Japanese Cotton Cheesecake, ok, traduciamolo.
E' che "cheesecake giapponese di cotone" onestamente mi fa saltare sulla sedia.
Ho guardato la pagina per quindici secondi buoni, avessi i primi segni di allucinazioni.
Dunque, non è obbligatorio tradurre i post dei blog italiani in inglese.
Non è obbligatorio tradurne i titoli.
Ma se lo si fa, abbiate pietà.
Non so se veramente si possa pensare al cotone come un qualcosa di commestibile.
Si mangiano gli insetti, arriveremo anche a quello.
Ma da qui a farci un cheesecake la strada è lunga.
Basta poco.
E se quel poco vi sembra già troppo, meglio lasciar perdere che scrivere castronerie degne di finire in un libro di errori ridicoli.
Pochissime ricerche, ad esempio,  farebbero improvvisamente scoprire che Dubai non è la stessa cosa dell'Arabia Saudita ed eviterebbero di far pensare che non si è mai guardata una cartina geografica in tutta la vita.
Che l'Arabia Saudita non è in Africa.
Che il Medio Oriente non fa stato a sè.
Che Singapore e Cina sono due cose differenti.
Che cream non vuol dire crema ma panna.
Che una cup è una unità di misura ben precisa, e non qualunque tazza faccia bella mostra di sè dagli scaffali della cucina.
Potrei andare avanti all'infinito, ma lascio perdere che so di essere noiosa.
Tanto il periodo in cui si doveva essere tutti più buoni è finito da un pezzo, no? ;)

Immaginatevi una nuvola.
Un dolce morbidissimo, che si taglia in fette perfette, dal sapore delizioso e che si sposa bene con qualunque accompagnamento vi venga in mente. Una specie di cheesecake ma senza la base di biscotti con la consistenza quasi di un soufflè.
Divino. E non dico altro.
Ma seguite bene i passaggi e magari guardate il video originale linkato sotto: sono le ricette che sembrano semplici quelle che a volte hanno bisogno di più accortezze.
Colazione, merenda, festa...va bene per ogni occasione.
E per quel che riguarda il nome, Cotton Candy è il nome inglese dello zucchero filato. Una Cotton Cheesecake è un dolce con una consistenza tale da ricordare un batuffolo.
Chi prova? :D




JAPANESE COTTON CHEESECAKE
per una teglia da 22/23 cm

250 g di formaggio cremoso tipo Philadelphia
50 g di burro
60 g di farina
20 g di amido di mais (maizena)
la punta di un cucchiaino di cremortartaro
la punta di un cucchiaino di sale
140 g di zucchero
6 uova
100 ml di latte
un cucchiaio di succo di limone


Mettere in una ciotola il burro a temperatura ambiente, il Philadelphia a temperatura ambiente ed il latte. Porre la ciotola su un'altra con dell'acqua in ebollizione (fare attenzione che l'acqua non tocchi la base della ciotola con gli ingredienti) e mescolare il tutto con una frusta finchè sarà perfettamente liscio.
Togliere la ciotola dal calore ed unire a farina, il sale e l'amido dopo averli setacciati, amalgamando con una frusta a mano. Unire quindi i tuorli e girare bene.
Montare gli albumi con il cremortartaro e sempre montando unire a poco a poco lo zucchero.
Quando saranno montati a neve ben ferma unirne un terzo al composto di uova e formaggio girando bene. Unire quindi il resto della meringa e amalgamare con delicatezza per non smontare il tutto.
Foderare lo stampo preparato con carta forno e versarvi l'impasto.
Accendere il forno a 160 gradi e mettervi una teglia che possa contenere quella della torta.
Mettervi il dolce quando il forno sarà arrivato a temperatura, ed unire tanta acqua bollente nella teglia grande in modo che quella del dolce sia immersa per circa due dita.


Il tempo di cottura indicato è di un'ora e dieci, ma nel mio forno c'è voluto meno, valutate con il vostro.
Farla raffreddare prima a temperatura ambiente e poi passare una notte in frigo ma tirarla fuori una ventina di minuti prima di servirla perchè non sia proprio gelata.
Servire con accompagnamento di una salsa di frutta...o tutto quello che vi viene in mente :)



NOTE

- il dolce non è difficile ma può richiedere un paio di volte prima che venga una nuvola delicata invece che un mattone. Rispettare i passaggi alla lettera è essenziale.

- se usate una teglia a cerniera foderatela molto bene esternamente con della carta alluminio per evitare che l'acqua del bagnomaria penetri rovinando irrimediabilmente tutto!

- si conserva benissimo diversi giorni in frigo.


giovedì 7 gennaio 2016

Biscotti al burro di arachidi....con la sorpresa dentro!



Avete presente cosa voglia dire vedere una ricetta.
Pensarci.
Ehm, altro che pensarci: non riuscire a levarsela dalla mente.
Tutto rema a favore.
Nel supermaket nel deserto appaiono i cioccolatini che servono qui.
Le mini peanut butter cups.
Un guscio di cioccolato con un cuore di burro di arachidi.
Mini, sia chiaro.
Che i peccati a farne tanti e piccoli c'è più gusto che uno solo grande.
Soprattutto è a farli da soli che non si gode.
Quindi si coinvolge una amica carissima e paziente.
E golosa.
Una a cui piace il burro di arachidi tanto quanto me.
Ovvio, solo per la scienza, sia chiaro.
Due prove sono meglio che una.
Si scambiano messaggi.
Foto.
E confessioni di quanti cioccolatini finiscano in pancia prima di vedere un biscotto.
Pochi, diciamo la verità, che tanto siamo entrambe fitness addicted ;)
La paura che diventi un blob di cioccolato sciolto.
Niente, va tutto liscio.
Come sospettavamo, vista la provenienza della ricetta.
Sono buoni?
Sono favolosi.
La droga.
Attenti voi che li doveste preparare.
Che i propositi di dieta possono finire ancora prima di iniziare :D


Se vi piace il burro di arachidi fateli di corsa, ma a vostro rischio e pericolo: non rispondo di visite compulsive al vassoio mentre si raffreddano....e se non trovate le miniature che ho usato io sbizzarritevi con altri cioccolatini, facendoli sempre congelare prima dell'uso.
Saranno graditissimi alle feste dei bimbi (e degli adulti, credetemi).
Croccantini fuori, morbidi dentro e con questo cuore scioglievolissimo.
D'altronde non siamo al count-down per le feste di Carnevale? ;)




PEANUT BUTTER SURPRISE COOKIES
per una trentina di pezzi circa
da un vecchio numero di Everyday Food di Martha Stewart


125 g di burro di arachidi (quello cremoso)
56 g di burro a temperatura ambiente
200 g di light brown sugar (leggere la nota)
2 uova grandi
un cucchiaino di estratto di vaniglia
un pizzico di sale
170 g di farina
un cucchiaino di lievito per dolci
mini peanut butter cups ghiacciate come quelle della foto oppure un cioccolatino a vostra scelta, purchè SURGELATO 
zucchero semolato per rotolare i biscotti crudi


Usando un mixer con le fruste oppure le fruste elettriche battere il burro a temperatura ambiente con il burro di arachidi per qualche minuto, finchè il tutto sarà amalgamato e cremoso.
Unire il brown sugar e sbattere ancora. Unire quindi le uova e la vaniglia, sempre girando con le fruste.
In una ciotola a parte setacciare insieme farina, lievito e sale.
Unire questo mix al composto di burro con le fruste a bassa velocità, in due volte.
Il composto è morbidissimo, non spaventatevi, è così che dev'essere.
Mettere in una ciotola, coprirla con la pellicola e mettere un'ora in frigo.
Dopo un'ora il composto sarà più lavorabile: staccandone delle cucchiaiate lavorarle tra le mani per dare una forma rotonda e passare ogni pallina nello zucchero semolato:




 Rimettere la teglia con i biscotti crudi in frigo per circa 20 minuti mentre il forno si scalda a 177 gradi.
Cuocere i biscotti per 7 minuti, quindi estrarre la teglia ed inserire un cioccolatino surgelato in ognuno, premendo bene.
Cuocere altri 7-8 minuti e tirare fuori dal forno.


I biscotti saranno ancora morbidi, non toccateli assolutamente ma fateli raffreddare del tutto prima di spostarli: prenderanno la giusta consistenza, tranquilli ;)



NOTE

- i cioccolatini usati qui sono le mitiche Miniatures della Reese's, ovvero un guscio di cioccolato con un cuore di burro di arachidi: la droga :) In Italia potete prenderle online , oppure fare delle prove con dei cioccolatini diversi, ricordando sempre di surgelarli prima: scatenatevi :)

- il brown sugar non è zucchero di canna ma zucchero semolato addizionato di melassa. Se non lo trovate ecco come farlo in casa .

- i biscotti sono morbidissimi appena tolti dal forno. Resistete alla tentazione di stracuocerli e fateli semplicemente raffreddare. Saranno croccanti fuori, morbidi dentro!

- si conservano anche 5 giorni, purchè tenuti al riparo dall'umidità.


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