Brutto, è brutto.
Fotogenico, manco per niente.
Serve la birra per farlo, e ce l'abbiamo solo analcolica.
Nemmeno c'è luce per metterlo in posa, tanto è nero il cielo.
Un po' di organizzazione per prepararlo, nulla che si possa proprio improvvisare.
Non si può che friggerlo di corsa.
Friggerlo prende tempo, e la finestra aperta.
Nell'unico giorno che Storia tramandi abbia grandinato nel deserto.
Giuro.
Trenta gradi, e un rumore come se stessero tirando pietre alle finestre.
Un vento inaudito porta una nuvola di sabbia in cucina.
Sabbia contro odore di fritto?
Vince il secondo dieci a zero.
Un buco sul soffitto del piano di sopra, mi avvisa l'augusto consorte scendendo le scale col solito aplomb.
Ci ho messo sotto un secchio.
Ma non posso fermarmi ora.
Entra acqua dalla porta delle cucina.
Corri, mettiamoci un paio di stracci.
Entra anche dalla portafinestra del soggiorno, e la tenda bianca cambia colore.
Già, piove e grandina sabbia.
Rossa, scurissima.
Pazienza.
Cade un pezzo di albero in piscina.
Mica posso tuffarmi a recuperarlo.
So che il gatto è al riparo, e questo basta.
L'Apocalisse intorno, ed io friggo.
Sbrigati, mi viene ricordato con una risata.
Che da queste parti se piove è matematico che manchi la corrente.
E con le piastre elettriche sarebbe difficile continuare a cucinare.
Ce la faccio per un pelo, anzi meno.
Fotografo ancora con il fornello acceso, all'ultimo secondo del neon.
Buio.
Silenzio.
Non vedo dove metto i piedi.
Bugia, ogni tanto si: mi aiutano i lampi.
Tuoni di sottofondo, e una lampada a led tirata fuori per l'occasione.
Non eravamo a lume di candela, che in casa di non fumatori si fa fatica a ritrovare quell'unico accendino al buio.
Ma solo il cielo, pur minaccioso, sa se ce lo siamo gustato, questo piatto.
Una pastella che dovete fare per forza, perchè è perfetta.
Le patatine fritte, che alzi la mano chi non le ama alla follia.
Con le mani, appoggiati al bancone di cucina.
Giuro, una cena da re.
E il resto?
Aspetterà :-)
Ecco le altre ricette testate oggi, ultimo appuntamento con American Food che devo dire ne esce promosso a pieni voti :
Menu Turistico con Sweet Potato Pie
La Apple Pie di Mary Pie con Zesty Crab Cakes
Andante con Gusto con Maple Bundt Cake
Ale only kitchen con Buffalo Chicken Wings
Arricciaspiccia con Skillet Cornbread
La Gaia Celiaca con Caramelized onion dip, onion dip e corn muffins
Piatto tipico della parte Nord-Ovest degli USA, specie la parte sulla costa dove la pescosità del mare fa che le friggitorie che lo offrano siano più numerose dei classici fast food che vendono hamburger.
Ovvio che la preparazione sia stata importata dalla Gran Bretagna, ma poco importa: questa in particolare prende il nome dal Pike Place, il famoso mercato di Seattle.
Da gustare caldo possibilmente con le mani ed una birra ghiacciata.
Anche analcolica ;-)
( per 4 porzioni)
2 uova grandi
250 ml di birra
180 g di farina 00
1 cucchiaio scarso di sale
8 pezzi di pesce tipo merluzzo, halibut...ognuno lungo circa 10 cm e largo poco meno
olio di semi, per friggere
per le chips
3 grosse patate
abbondante olio per friggere
sale
Sbattere leggermente le uova con una forchetta, quindi aggiungere la birra. Da parte mescolare farina e sale, e quindi unire i due composti mescolando velocemente con la forchetta: non girarlo troppo, deve rimanere qualche grumo qua e là.
Far riposare almeno 20 minuti in frigo, ma meglio una notte.
Mettere abbondante olio in una pentola a bordi alti, circa 7 cm e scaldarlo finchè un termometro da cucina segna 190 gradi (comunque molto caldo)
Asciugare bene il pesce con la carta da cucina ed immergerlo nella pastella.
Scolare l'eccesso ed immergerlo nell'olio caldo. Cuocere circa 7 minuti, girando di tanto in tanto, o comunque finchè il pesce sarà dorato e croccante.
Far attenzione che l'olio non diventi troppo caldo o troppo freddo, ma rimanga sempre tra 180 e 190 gradi.
Scolare il pesce su carta da cucina e tenerlo in caldo nel forno a 100 gradi prima si servirlo.
Per le chips cominciare il giorno prima: affettarle a circa mezzo cm massimo di spessore e porre le fette in una ciotola di acqua fredda. Mettere il tutto in frigo per almeno 8 ore.
Il giorno dopo sciacquare le patate sotto l'acqua corrente ed asciugarle molto bene.
Scaldare abbondante olio in una pentola a bordi alti, finchè il termometro segna 154 gradi.
Non sarà molto caldo.
Immergervi le fette di patata e cuocerle circa 4 minuti, scolandole poi su carta da cucina.
Saranno ancora pallide! Aumentare quindi il fuoco e far raggiungere all'olio la temperatura di 180 gradi, ricuocere le fette altri 4 minuti circa finchè saranno ben dorate.
Scolare su carta da cucina pulita e salare.
Mettere nel forno a 100 gradi per tenerle in caldo, ma meglio consumarle subito!
NOTE:
- la pastella dura perfettamente in frigo anche due giorni. Mescolarla bene prima di usarla e sarà perfetta.
- essendo buonissima e croccante può andar bene per friggere anche le verdure, volendo.
- le patate preparate in questo modo sono divine: si, ci vuole un po', ma credetemi che ne vale la pena. Croccanti come non mai!
- un controllo attento della temperatura dell'olio è fondamentale per la buona riuscita del piatto.
- non dimenticare di asciugare bene il pesce prima di immergerlo nella pastella, e di rimuovere ogni pezzetto di pastella che galleggi nell'olio per evitare che bruci.
- fatene tanti...;-)
- il libro è meraviglioso: pensateci per i regali di Natale ;)
Wowwww bellissima ricetta, metto da parte!
RispondiEliminaDifficile resistere quando ci si trova davanti un piatto così!! Sfizio irrinunciabile!!
RispondiEliminaChissà che spettacolo la tempesta nel deserto, meno male che eri a casa!!!
Un abbraccio!!!!
Bellissimo racconto, non oso immaginare che cosa possa essere una grandinata nel deserto. E molto invitante la ricetta.
RispondiEliminaEvidentemente il fish and chips è una di quelle preparazioni che scatena le ire divine!!! Però a me pace moltissimo, anche io uso rigorosamente la ricetta della Martha, risultato perfetto!
RispondiEliminalo adoro, mio nonno diceva che fritti sono buoni "anche gli zampi delle sedie", ma questo altroché. peccato che a casa mia l'odore di fritto resta su una settimana. e adoro anche il racconto. hai un dono, con le tue frasi corte e gli a capo continui, dai al testo un ritmo pazzesco. sembra di essere lì con te :-)
RispondiEliminaMolto scenografica la tempesta nel deserto;-) Ci voleva proprio un fritto per cena! peccato solo per le candele;-) Dessi P.S. Metto subito ill libro nel wish list di Natale
RispondiEliminaQuesta ricetta è l'ennesima prova di volontà cui mi sottoponi durante la dieta...sei un diavoletto tentatore....!!!!:-D
RispondiEliminaSicuramente ci penserò come regalo di Natale... per me stessa :o)
RispondiEliminaLa pastella la voglio proprio provare perchè, luce o non luce, a giudicare dalla foto sembra strabuona *_* Se poi si può preparare e conservare in frigo mi piace ancora di più.
Cara Stefania,
RispondiEliminala vostra idea dello starbooks è a dir poco fantastica! Le librerie sono piene di libri di cucina, ma il dilemma è sempre lo stesso: ne vale la pena? Sai se il libro di Martha verrà tradotto? Cmq lo voglio! Complimenti anche per il blog..:)
Certo che la grandine nel deserto da proprio l'idea dell'apocalisse! Adoro il pesce fritto, come pure le patatine, ovviamente ^_^
RispondiElimina"L'apocalisse intorno- ed io friggo". Ti spiace se questa la incornicio? :-)
RispondiEliminaSei assolutamente grandiosa
ale
Ossignore che fantastica ricetta, alla mia portata! (patatine a parte, ma quelle le ho già pronte, di un'ottima marca). fantastica anche la descrizione della tempesta, che natura splendida, mi è venuta voglia per un attimo di essere lì.
RispondiEliminaQueste ricette americane sono gustosissime e anche abbastanza semplici, mentre la nostra cucina italiana, a parte qualche eccezione, è buona ma piuttosto arzigogolata (almeno mi sembra).
Pensi sia vero, e che ciò faccia parte del diverso modo di approciare la vita degli anglosassoni, più semplici, pragmatici e...realistici. O Ho detto una stupidaggine?
che racconto meraviglioso...ed il fatto che sia vero lo rende ancora più spettacolare....la prossima volta però vogliamo vedere le foto della grandine nel deserto.....altro che gli sfondi di windows ;)))))
RispondiEliminaLa ricetta?....peccato non averla qui...è giusto l'ora di un abbondante aperitivo ;)))))))
Mi comprerò il termometro da cucina.....devo assolutamente fare queste patate!!!!!!!!
a presto,
ciaooooooooooooooooooooooooooooo
Bellissimo il tuo racconto, mi sono divertita un po'...:)
RispondiEliminaQuesta ricetta è assolutamente fantastica, complimenti!
Ti auguro una bellissima giornata!
Ciao
Friggere (e alla svelta, prima che manchi la luce) nell'unico giorno in cui grandina nel deserto significa avere una mira perfetta! :-)
RispondiEliminaUn racconto tra l'esilarante e il poetico, l'odore di fritto che si mischia al rumore di tuoni e grandine e la tua simpatia nel mezzo...
Occorre pianificarlo questo piatto, è vero, ma mi hai fatto venire una voglia pazzesca. Tra l'altro questo modo di cuocere le patate con una doppia frittura è lo stesso consigliato da Gualtiero Marchesi... la Marthona mi convince ogni giorno di più! :-)
che forza i tuoi racconti:-) una faticaccia fare questo pesce che pero' Stefania e' una vera goduria!!!
RispondiEliminabaci
avevo letto su FB della grandinata e ovviamente è stata una impresa.
RispondiEliminaottima questa ricetta, davvero chi sa resisterci!
Tu lo sai che non mi tiro dietro ad una sessione di fritto vero? Non me ne importa nulla dell'odore, degli schizzi (un giorno ti racconterò lo tzunami di olio bollente che mi è arrivato in faccia mentre friggevo). Quando ce vo' ce vo', ed in questo caso tu hai sfidato l'Apocalisse e meriti tutta la mia ammirazione. E poi te l'ho detto, se fa venire l'acquolina. E' FOTOGENICO!
RispondiEliminaUn bacione grande, Pat
Ancora una volta sei stata stoica! Neanche l'unica tempesta di grandine e sabbia che storia ricordi ti ha fermato!!! Anch'io non mi tiro indietro davanti ad una sessione di fritto (come Patty qui sopra), anzi... Il tuo fritto è perfetto e si vede :-) Non mi rimane che provare questa pastella e la doppia frittura della patatine, che conoscevo, ma che per pigrizia non ho ancora provato...
RispondiEliminaQuando friggo, soprattutto se si tratta di pesce, e anche se siamo in pieno inverno, spalanco le finestre, e mi metto una cuffia da doccia sui capelli, che magari ho appena lavato... E c'è anche qualcuno in casa, che si diverte ad immortalarmi in queste situazioni...
Non so perché ma quando racconti le tue "tragedie" a me fai sempre ridere :)
RispondiEliminaCerto che le mie foto non vengono così belle neanche nelle condizioni perfette :P
Marco di Una cucina per Chiama
mi ricordo di quando hai detto che grandinava, pazzesco!!!!però son contenta che abbia vinto il fritto...stavo per dire, mentre leggevo...almeno avete cenato a lume di candela, ma alla fine anche il led va bene, l'importante è la pancia piena :))))
RispondiEliminaUna cena così con uno spettacolo unico, erano davvero da non perdere!
RispondiEliminaMe ne hai fatto venire una voglia!!! Presto lo farò! Assolutamente! Da te imparo sempre così tanto Stefy! Sei una grande!!!
RispondiEliminaE che cosa folle la storis del deserto!!! Una cosa è certa, questo piatto te lo ricorderai a vita! Tu e Martha avete un legame indissolubile adesso :)! Ti abbraccio forte!
Ema
...a me il pesce fritto non fa impazzire, ma questo mi ha fatto venir voglia... sarà l'ora che ben si sposa al pasto...
RispondiEliminaDirei proprio che è un piatto da re altro che 4 stelle io adoro queste cene e poi tutto il contorno di sabbia tuoni e grandine mica e roba da tutti i giorni nel deserto!!bacioni,Imma
RispondiEliminaUn bel racconto abbinato ad u piatto superlativo. Buon pomeriggio Daniela.
RispondiEliminaMamma mia non piove spesso ma quando arriva fa disastri!!!! Questo libro spero esca presto in italiano e sarà mio!!!!
RispondiEliminaUn bacione Ely
...sono stata in bahrain in marzo a trovar mio cognato che vive lì...mi ci sono ritrovata in mezzo alla tempesta! e poi chiusi in casa con le bimbe per 3 giorni :((
RispondiEliminaspettacolo questa nuova ricetta, non vedo l'ora di "agguantare" martha!!! ;P
certo che la grandine nel deserto sembra un ossimoro! Che avventura questo fritto :-) Ma ne è valsa la pena!!! Buonissima :-) Bacioni
RispondiEliminaLa doppia cottura delle patate mi incuriosisce e la pastella me la sono già segnata, voglio provarla con le foglie di salvia.
RispondiEliminaGrazie dei consigli!
anche la grandine! un evento vero e proprio, e tu imperterrita a friggere :-D
RispondiEliminasei un mito!!!
la doppia cottura delle chips l'avevo letta in un libro di cucina francese, e in un libro di cucina molecolare, anzi, IL libro (hervè this), spiegavano pure perché vengono così buone.
RispondiEliminail fish dev'essere delizioso.
tutto il resto è come al solito assai divertente da leggere.
passare di qua è sempre un piacere, stefania.
e questa martha una grande...
ma tu ne avevi mai sentito parlare prima? ;-)
...
...
....
terrò molto da conto i tuoi suggerimenti di libri di cucina, d'ora in poi :-)
WOW fish & chips!!!
RispondiEliminaSlurp :-))
Le patatine fatte così non le avevo mai viste, ma dato che hai provato con mano, mi fido.
Per il resto....grandina nel deserto?? anche questa mai sentita, in fondo è come essere a Roma o giù di lì...
Qui in Inghilterra lo mangiamo con salsa tartara e mushy peas, che sembrano facili da fare ma a me buoni come al ristorante non sono mai venuti. Però il fish&chips ha grossi effetti collaterali su di me: poi dopo non riesco più a camminare, se riesco ad alzarmi dal tavolo è già tanto. Elena
RispondiEliminaDunque una tempesta nel deserto non può mica essere una tempesta qualunque. Bellissima! Magari per chi deve ripulire le finestre e il prato, un po' meno :-(
RispondiEliminaL'augusto consorte avrà ormai una esatta di misurazione del tempo di raffreddamento dell'olio nella friggitrice fin sotto la temperatura acconcia alla cottura, immagino... e tu una prova in più della tua felice impassibilità davanti alle avversità.
E scommetto che un po' di pescetto se lo sarà gustato anche il nuovo gattino :-)
@ Mariangela Circosta: grazie
RispondiElimina@ Lory B: meno male si!
@ mari lasagna pazza : :-)
@ Greta: evidentemente!
@ MarinaM (RicetteReali) : persiste un pochino, ma la grandinata se l'è portato via...
@ (m)-Efood: credimi, sarà un regalo bellissimo.
@ Mariint : eheheheheh
@ Ritroviamoci in cucina: infatti oltre che buona è comodissima.
@ Anonimo: non so proprio se verrà tradotto, ma alla fine si tratta di cucina...non è così complicato.
@ Emanuela: questo è uno di quei piatti che piace a tutti.
@ Alessandra Gennaro: :-))))
@ Graziella Carnevali: dipende dai piatti, come sempre...ma sono contenta che questa ti ispiri.
@ Sgt.Pepper: il termometro in effetti aiuta..
@ Ribana Hategan: grazie!
@ Mapi: la Martha studia, almeno...;-)
@ Dolcemeringa Ombretta: siamo stati ripagati.
@ lucy: :-)
@ Patty: ho sfidato l'ira divina :-)))
@ Ale only kitchen: una volta usai una busta di plastica...
@ Chiara e Marco: ;-)
@ Aria: alla fine quello era l'importante
@ Dany Melly: una combinazione perfetta!
@ ema.arricciaspiccia: puoi scommetterci!
Non ho mai pensato di controllare la temperatura dell'olio per la frittura, ma visto i risultati penso che inizierò ad usare il termometro anche per quello.
RispondiEliminaottima cena a lume di candela anzi di led!
ciao loredana
a casa mia non amano il pesce, ma ci scommetto che questo lo mangerebbero eccome, anzi, che dico, lo sbranerebbero!!
RispondiEliminaMariiiia! Un delirio... cucinare nel delirio non è il massimo ma gustare il tutto al ''riparo'' mentre fuori si scatena ''l'apocalisse'' lo trovo di maggior godimento.
RispondiEliminaUna mia amica dice...<< il fritto! anche se friggi una scarpa vecchia piacerà!>>.
La ricetta mi sembra godibilissima.
Stefy sei incredibile! per come ci racconti le cose , come ci fai vivere i momenti e riesci a rendere tutto così.. semplicemente unico! posso mai astenermi dal provare questo pesce con birra? assolutamente no! dovrei avere del merluzzo in freezer! un abbraccio carissima e tanti complimenti:**
RispondiEliminaAl di la' della ricetta carina, la tua descrizione del temporale nel deserto e' fantastica, viivace, con un gran ritmo :)) grazie :)) Nikita
RispondiEliminaMi piacerebbe tantissimo questo libro...magari me lo faccio regalare per Natale!!!
RispondiEliminaE questa pastella con la birra me la segno!!! Grandissima Stefania ;)
Un bacione!
Ma davvero, la grandine nel deserto? Oh mamma!!!
RispondiEliminaIl pesce fritto, nonostante le avversità è una vera bontà, brava Stefania!!! :-)
Un bacio
mi piace sempre tantissimo leggere i tuoi post... però sta ricetta sà da fare..copio/incollo!!
RispondiEliminaChe perseveranza a friggere nonostante l'Apocalisse imminente! Ma se uno dovesse scegliere come morire, non sarebbe assurdo scegliere di farlo dopo avere mangiato questo fish and chips! :)
RispondiEliminache bello Stefy...voi dello Starbooks mi state traducendo quel libro che desideravo tanto ma che non capivo....grazieeeeeee
RispondiEliminaUna ricetta da mission impossible !!! Tom cruise non è niente ai tuoi confronti !!!! Invitante piatto very american ' food baci
RispondiEliminaCioè tu, con la GRANDINE, avevi il pensiero di fare la foto per noi?? Questo è amore!! E per giunta è venuta su una buona luce! Mah, dove ti metti fai bene, io non lo so come fai! Questa pastella la farò SICURO, per non parlare delle patate!! =)
RispondiEliminaCIAO, MI VIENE DA DIRE : "CHE PERIPAZIE!".
RispondiEliminaDevo dire però che l'aspetto è invitante perciò ci proverò! Mi farebbe immenso piacere se mi venissi a trovare sul mio "giovane" blog! Buona serata Angela!
Santo Cielo! Un fritto eroico!
RispondiEliminaStefania contro calamità atmosferiche 1 a 0
(capisco che non è carino ridere delle avversità altrui...ma non posso farne a meno :DDDDD sei fantastica!!)
:D l'importante è la prova assaggio abbia dato i risultati sperati: questo ripaga da ogni ehm piccolo imprevisto! Ma con Martha non ci sono dubbi, e chi meglio di te lo sa? :)
RispondiEliminaMi piace proprio questo piatto, questo libro sarà mio!!
La scena descritta da te,avviene più o meno alla stessa maniera anche qui che, ufficialmente, non siamo nel deserto... solo che la frequenza è un po' maggiore... due o tre volte l'anno e di solito in estate!
RispondiEliminanon sono mai capitato in un temporale del deserto ma con le fish e chips diventa tutto più facile:-)
RispondiEliminaAhahah immagino te con la macchina fotografica fino al'ultimo scatto possibile :D Io non ho mai comprato un libro della Stewart, ma tutte le sue ricette che ho provato le ho prese dal tuo blog... quindi mi sa che prima o poi dovrò acquistare il libro :D
RispondiEliminaMI hai convinto...ci penserò per Natale, e proverò questo piatto di fish and chips (senza fish;-)
RispondiEliminaCiao
Cinzia
Ti leggo e mi sembra di essere nel deserto con voi....come sei brava a raccontare,per non parlare poi della tua cucina!!!!Ti copio la pastella.
RispondiEliminache sensazione deve essere la grandine nel deserto!Mi immagino la tua casa nella sabbia, o forse no, ma comunque al caldo, con gente un po' bizzarra intorno...insomma spesso fantastico sulla tua vita! Pubblica qualche foto ogni tanto così possiamo conoscere un po' il tuo mondo così lontano! Comunque, ricettina squisita come sempre!
RispondiEliminaRicetta assolutamente imbattibile!!!!e mentre guardavo il post il marito inglese mi fa notare ke se vuoi veramente il gusto anglosassone devi accompagnare al pesce e alle chips pure minty mushy peas and curry sauce(e se lo dice lui ke e'inglese)....Stefania kui a Dubai neanke su ordinazione la grandine,al massimo si va a sciare al mall of the Emirates:)..Eid Mubarak!e un abbraccio a te, genio del deserto.Daniela
RispondiEliminaun tornado sabbioso via!! mamma mia e te li tranquilla a friggere ... sei una grande. Come la tua ricetta ottima veramente
RispondiEliminaScommetto che neanche Noé in persona sarebbe capace di farti allontanare dai fornelli! :D :D :D
RispondiEliminaFinalmente qualcuno che fa la doppia frittura alle patate! ;)
Piuttosto, il pesce con quella pastella non ti sa troppo di uova????
Baci :))
Caspita, davvero un evento...!!! Ma hai avuto un tempismo perfetto, brava!! E il risultato è gustosissimo!!
RispondiEliminaFranci
Già mi ti vedo che continui beata a friggere con il disastro attorno hahahahah
RispondiEliminaSe fossi stata in un film, il finale oltre al mangiare il pesce avrebbe previsto una scena con bacio e.... ;-D hahahahahaha
questo metodo delle patate infatti dà i risultati migliori. pensa che noi le abbiamo sempre messe in acqua fredda e lasciate li per almeno un'ora ma ho perso quest'abitudine qui in italia; l'ho ritrovata da pochi anni e veramente fa differenza. proverò invece la doppia frittura che non ho mai provato.
RispondiEliminaun applauso per non esserti spostata dall'obiettivo nonostante le condizioni intorno!!!
brava
irene
mi hai fatto deprimere! io non riesco a fare mai le patatine fritte croccanti! mi vergogno come una ladra ma è così! le ho provate tutte: friggitrice (un vero sfacelo!), lasciate ammollo in acqua, ammolo con acqua salata, fritte poche per volta, con temperatura più bassa etc..i miei gongolano perchè loro adorano le patatine fritte mosce ma a me fanno orrore...invece le tue, in piena tempesta del deserto sono perfette! e pure il pesce croccante...sono depressa... ma tu sei molto brava ;-)
RispondiEliminaAraba, sai che pensavo proprio a te mentre cercavo il padiglione di Bonci? Mi ricordavo del tuo post, in cui ne parlavi e dicevi che èuna pizza al taglio etc etc e dicevo...chissà se l'Araba fosse qui!.-)
RispondiEliminaCHissà, magari un giorno ci capiti veramente, a Torino!:-)
Non sarà fotogenico né avrà un gran profilo ma... me lo faccio con una birra al primo giro di frittura, e me lo mangio pure al buio senza grande sofferenza!
RispondiElimina@ Patalice: qui è andato alla grande, gli darei una chance ;-)
RispondiElimina@ Dolci a gogo: di sicuro ce lo ricorderemo!
@ Daniela: grazie
@ ELy Valsecchi: non ho idea se lo tradurranno, ma vale la pena anche in inglese!
@ Clara: nel Bahrein! ci vado spesso, magari conosco tuo cognato???
@ ZOnzo Lando: :-)))
@ Natalia: vedrai ti piacerà.
@ Acquolina: anche perchè non avevo altro pesce per poter replicare il piatto!
@ La Gaia Celiaca: ahahahahah per sentito dire!!!
@ ste.lele: mi toccherà dire che non ci sono più le mezze stagioni :-)))
@ Elena: in effetti è un piatto di cui servirsi con moderazione.
@ Pellegrina: per essere precisi, il consorte ha ora visione di un termometro da cucina FUSO sulla pentola per distrazione, nella concitazione degli eventi. Il micio ha avuto la sua razione, certo :-)
@ Loredana: nemmeno io, ma ho notato che avrei sbagliato di parecchio, senza.
@ Valeria: fritto secondo me lo mangiano ;-)
@ Laura: vero, lo diceva anche mia mamma!
@ simona: ma grazie :-)
@ Nikita: vivace? avresti dovuto esserci, giuro che non rende!
@ Simona: si si, un regalo bellissimo ;-)
@ Giovanna: davvvero si!
@ Federica Simoni: grazie :-)
@ Giulitta alterkitchen: parole sante!
@ Simo: :-)
@ laroby: ahahahahaah
@ Gio: ero disperata anche perchè non avevo altro pesce per replicare il piatto entro breve...
@ Angela: ma certo!
@ eli: tanto ci ridiamo pure noi, per fortuna...
@ Valentina: infatti non avevo dubbi...
@ fantasie: ah però...
@ Gunther: quantomeno più piacevole!
@ Ines: allora sarà ora di prendere il libro!
@ Cinzia: mi fai morire!
@ Mariabianca: fammi sapere se ti piace.
@ Strwberryblonde: ci penserò ;-)
@ Daniela: si, le conosco...la Martha ha americanizzato il piatto ;-) E fatti una sciata anche per me ;-)
@ ELENA: :-)))
@ Ziopiero: sinceramente no, era buonissima. Chiedi a Noè per la conferma :-))))
@ Francesca Poggiali: grazie
@ pannifricius delicius: :-)))
@ grEat: infatti, viene tutta un'altra cosa.
@ Sonia: non sono io, ma le indicazioni della Martha: provaci!
@ CInzia: e chi lo sa, magari!
@ Alessandra: ;-)
Ciao Stefania, grazie di essermi venuta a trovare, ti aggiungo subito ai blog che seguo.
RispondiEliminacerto la grandine nel deserto non è cosa da tutti i giorni! come il fritto anche se buono!! :D certo le patatine non si possono non amare! anche il presce fritto io l'adoro!!
RispondiEliminap.s. nel sacchetto ancora calde restaranno più morbide grazie alla condensa..ma se piacciono sgranocchiosi come a me .. tenere al di fuori :D
Riesci sempre a farmi scompisciare dalle risate! E stavolta non ti chiedo neanche scusa per il francesismo, cara Araba! :D
RispondiEliminaIn bocca al lupo per il "restauro"... eheheh!
fish 'n' chips vince su tutto, anche sull'apocalisse!! post grandioso per una ricetta (apparentemente) semplice: sei un mito!
RispondiEliminaAllora a breve gita di 400 km per sostituirlo (magari anche per provare se quel certo trucchetto funziona pure da Cartier :-) )
RispondiEliminaCiao, anche noi adoriamo il pesce fritto con le patatine :) Ottima la tua versione ...
RispondiEliminaCi uniamo con piacere ai tuoi lettori e se ti va puoi passare a trovarci e fare altrettanto ! Bacioni !
http://duecuorieunapadella.blogspot.it/