Triangoli di pasta phillo al formaggio e pistacchi

venerdì 13 novembre 2020

 


 Della pasticceria mediorientale si dice di tutto ma soprattutto che sia troppo zuccherina e spesso stucchevole.
La tradizione di innaffiarla spesso con sciroppo di zucchero (che, ricordiamo, oltre a contribuire al sapore funge da conservante naturale nella tradizione di un luogo dal clima impietoso e dove i frigoriferi sono arrivati in epoca realtivamente recente) non incontra sempre il gusto occidentale.
Beh, ha sempre incontrato il mio, ma non faccio testo :)
Qui invece sfatiamo il mito: il dolce qui sopra....non lo è assolutamente!
O meglio la pasta phillo è neutra, il ripieno presenta pochissimo zucchero, di sciroppo c'è solo la giusta quantità e serve a dare quel tocco caratteristico che altrimenti mancherebbe.
Il ripieno è buonissimo, d'altronde non dobbiamo andare lontano in Italia per incontrare anche alle nostre latitudini dolci che prevedano il formaggio.
E se riuscite a trovare il mastice di Chio , beh, l'esperienza sarà assicurata su tutti i livelli.
Sono dolci che si mangiano soprattutto nel mese di Ramadan ma ormai si trovano ogni periodo dell'anno.
Le bancarelle che l'autore ricorda dalla sua infanzia ora sono state sostituite da bellissime pasticcerie quasi ovunque, e sostituita anche l'usanza di friggerli invece che cuocerli al forno.
Ma sono buonissimi lo stesso, fidatevi ;)

 

 

 FILO TRIANGLES WITH CREAM CHEESE, PISTACHIO AND ROSE
per 12 pezzi
da Falastin di Sami Tamimi

10 fogli di pasta phillo di ottima qualità (ognuno 31 x 38cm)
120 g di burro fuso

per lo sciroppo

100g di zucchero semolato
un cucchiaino e mezzo di succo di limone
tre quarti di cucchiaino di acqua di rose

per il ripieno

450g di formaggio cremoso
2 cucchiaini di amido di mais
55 g di zucchero semolato
mezzo cucchiaino di sale
un quarto di cucchiaino di mastice di Chio (o gomma Yemenita) oppure pasta di vaniglia

per la guarnizione

20g di pistacchi sgusciati, tritati quanto più finemente possibile
un cucchiaio e mezzo di petali di rosa essiccati (facoltativi)

 

Per prima cosa preparare lo sciroppo: mettere 55ml di acqua e i 100 g di zucchero in un pentolino su fuoco medio/alto. Portare a bollore girando con un cucchiaio di legno ed a questo punto unire il succo di limone. Far sobolllire piano per 2 minuti quindi unire l'acqua di rose e togliere subito dal fuoco.
Lasciare da parte.

Preriscaldare il forno a 180 gradi.

Preparare il ripieno semplicemente mescolando gli ingredienti molto bene, finchè il tutto sarà amalgamato. Lasciare da parte.

A questo punto stendere un foglio di pasta fillo sul piano di lavoro e spennellare con il burro fuso. Sovrapporre un altro foglio, imburrare e procedere in questo modo finchè si avranno 5 strati di fillo. Imburrare anche l'ultimo.
Meglio lavorare con una certa lena perchè la pasta fillo secca velocemente se lasciata all'aria.
Ora usando delle forbici affilate tagliare la pasta in 6 quadrati da 12cm di lato (bisognerà regolare i bordi per ottenere la dimensione desiderata).
Versare circa 35g di ripieno al centro del primo quadrato, lasciando un paio di centimetri sui bordi. Piegare a metà a formare un triangolo pressando bene i bordi senza schiacciare il ripieno, quindi imburrare anche all'esterno.
Appena i 6 triangoli sono nella teglia continuare ripetere il processo con il resto della pasta fillo e del ripieno.
Una volta che i 12 triangoli sono pronti ed imburrati cuocerli per circa 22 minuti o comunque finchè ben dorati e croccanti.
Togliere dal forno, far riposare 10 minuti quindi irrorarli con lo sciroppo, con i pistacchi tritati ed i petali di rosa, se si usano, e servirli.


NOTE

- il dolce non presenta alcuna difficoltà: la pasta phillo non va piegata in modi complicati, il ripieno si prepara semplicemente mescolando gli ingredienti e il forno lavora da solo. Unica attenzione va messa alla velocità di lavorazione della pasta phillo che come sapete secca alla velocità della luce se lasciata all'aria per troppo tempo.

- qui da me si trovano due tipo di pasta phillo, una sottilissima per i dolci, appunto, ed una leggermente più spessa per i piatti salati. Se da voi ci sono entrambe usate la prima, il guscio croccante sarà quasi impalpabile e i dolci ancora più buoni.

- il mastice di Chio (o gomma Yemenita) non è quello che si compra dal ferramenta :) ma una resina locale che ha un sapore molto pungente appena si mette in bocca ma pian piano rilascia aromi di agrumi via via che si scioglie. E' molto particolare e in caso non la troviate l'autore suggerisce la vaniglia al suo posto, non perchè assomigli ma perchè non c'è nulla che ci si possa avvicinare come sapore, nè come sensazione.

- l'acqua di rose è minima, si sente appena come è giusto che sia. La distanza tra un dolce ed una saponetta è sempre minima, quando si usa questo ingrediente: compratelo di ottima qualità.

- sono divini! Nemmeno complicati, saranno buonissimi con il tè del pomeriggio ma anche per accompagnare il caffè del dopopranzo. In questo caso forse li realizzerei ancora più piccoli.

2 commenti

  1. Ciao!
    voglio provare anche questi; guarda caso ho dell'ottima masticha di Chio, però non capisco tanto come amalgamarla con gli altri ingredienti, sono gocce piuttosto dure. L'acqua di rose che trovo non credo sia di ottima qualità, è roba chimica di sicuro, ne metterò poca

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    Risposte
    1. Quello usato in cucina è in polvere! Vedi se riesci a grattarne un po’...

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