Mi ha fatto sorridere l'introduzione a questa ricetta.
Guisell
Harith Osorio, l'autrice arrivata negli USA dal Cile facendo mille
lavori, arrabattandosi e riuscendo a coronare il sogno di aprirvi un
ristorante, ne spiega meticolosamente i passaggi imparati dalla nonna.
E
quando volle, per la prima volta, cucinare qualcosa per i neo-suoceri
californiani rimase spiazzata perchè i loro piatti preferiti erano tutti
pronti, in barattolo o da scaldare al microonde!
Orgogliosamente
rivela che al suo ristorante questo elettrodomestico nemmeno viene
utilizzato, e che tutto ciò che voleva era far conoscere le autentiche
empanadas agli americani.
Ora, di gente che con un certo compiacimento mi ha detto "noi in casa non cuciniamo" ne ho conosciuta anche io.
Ma
per fortuna ne ho incontrata molta di più che, specie nelle comunità di
expat che si formano all'estero, non vedeva l'ora di farti conoscere la
cucina tradizionale, le sue specialità.
E non solo: non vedeva l'ora
di conoscere le nostre, con un certo sbigottimento quando ciò che
credeva tanto italiano di italiano non aveva nemmeno il nome esatto.
Empanadas
preparate da sudamericani DOC ne ho mangiate tante, e vi confermo che
non una volta la ricetta non mi è stata presentata come la più
autentica, l'unica, l'originale.
L'ultimissima versione, durante una
cena surreale che mi riservo di raccontare prima o poi non sapendo se
partire dall'assenza totale di posate in tavola o dai fazzoletti da naso
offerti come tovaglioli, ha previsto la presenza della zuccheriera in
tavola.
Pare che nella cittadina di cui la nostra ospite è originaria
le empanadas di pollo vadano aperte a metà e spolverizzate di zucchero.
Ho provato per cortesia, e che dire: passo volentieri :)
Invece
la ricetta qui sotto è tradizionale nel senso più estremo della parola,
con tanto di numero esatto di acini di uvetta da usare in ciascuna!
EMPANADAS DE POLLO
da "We Are La Cocina" AA.VV.
per 12 pezzi
per la pasta
420 g di farina comune
mezzo cucchiaino di sale
110 g di burro tagliato a pezzetti e congelato
110 g di strutto, tagliato a pezzetti e congelato
acqua fredda a seconda della necessità (tra 180 e 240ml)
per il ripieno
un pollo cotto da circa 1.6-1.8 kg (cotto in casa, lesso oppure di rosticceria)
2 cucchiai di olio di semi
70 g di cipolla tritata
60 g di peperone rosso tagliato finemente
1 peperoncino giallo peruviano a pezzetti (semi inclusi)
3 spicchi di aglio tritati
un cucchiaio di origano secco
un cucchiaio di concentrato di pomodoro
240 ml di brodo di pollo
sale
3 uova sode, tagliate in quarti
circa 70 g di uvetta
12 olive nere, denocciolate
per spennellare
un uovo intero
2 cucchiai di acqua
Preparare la pasta: mescolare la farina con il sale.
Mettere
nel robot da cucina il burro, il lardo e la farina azionando le lame a
scatti. Il composto dovrà apparire grumoso e con il grasso a pezzi ben
distribuito. Aggiungere quindi l'acqua, pochissima alla volta e con le
lame sempre azionate a scatti, finchè il tutto sta insieme.
Non dovrà risultare troppo appiccicose quindi regolarsi bene con l'acqua.
Avvolgere l'impasto in pellicola da cucina e metterlo in frigo per almeno un'ora.
Per il ripieno: separare la carne di pollo dalle ossa, quindi tagliarla finemente e lasciare da parte.
Scaldare
l'olio in una padella capiente quindi aggiungere la cipolla, i peperoni
e l'aglio facendo cuocere per qualche minuto finchè le verdure
risulteranno ammorbidite.
Aggiungere quindi l'origano ed il concentrato di pomodoro, mescolare bene ed aggiungere il pollo.
Abbassare la fiamma ed aggiungere il brodo, grattando bene con il mestolo il fondo della padella per staccare eventuali residui.
Far
cuocere, mescolando spesso, per 3 o 4 minuti o finchè il liquido sarà
evaporato quasi del tutto. Aggiungere del sale e spegnere il fuoco,
quindi assaggiare e regolare il condimento.
Far raffreddare completamente (l'operazione può essere velocizzata versando il tutto su un vassoio e mettendolo in frigo)
Confezionare le empanadas:
preriscaldare il forno a 190 gradi. Dividere l'impasto a metà e
stenderlo col mattarello su una superficie infarinata allo spessore di
circa 3mm. Tagliare con un coppapasta 6 cerchi da 15cm di diametro e
versare 2 cucchiai di ripieno su ciascuno. Completare ogni empanadas con
un quarto di uovo sodo, 4 acini di uvetta e un'oliva.
Inumidire i
bordi e piegare la pasta sul ripieno a formare una mezzaluna. Pressare
bene i bordi e completare arrotolandoli su se stessi.
Ripetere con la
seconda metà dell'impasto fino ad esaurimento degli ingredienti,
sistemare le empanadas su una teglia e spennellarle con il mix di uovo e
acqua.
Cuocere per circa 25-30 minuti o comunque finchè ben dorate.
Servire tiepide.
NOTE
- la ricetta non è particolarmente complicata, solo avendo diversi passaggi è ovviamente un po' lunga. Rido perchè l'autrice dopo averci detto che meglio cucinare tutto "from scratch" ovvero da zero offre l'opzione del pollo di rosticceria per il ripieno. L'alternativa sarebbe stata un pollo lesso usato per realizzare del brodo, di cui comunque riporta la ricetta...beh, da me ha vinto la rosticceria!
- non so se per il clima, ovvero il caldo, l'impasto è risultato piuttosto morbido anche con l'aggiunta di meno acqua di quanto indicato. Viene comunque ricordato di andarci piano e di aggiungerne poca alla volta.
- il ripieno, complice il pollo arrosto, è molto buono e saporito e sta benissimo con l'involucro che invece risulta abbastanza neutro. Anche la dimensione indicata è perfetta per una empanada che non risulti troppo grande.
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