Due dolci sono probabilmente i più tipici, ed i più amati, dalla
comunità Creola di New Orleans e da quella Cajuns: uno lo avete già
visto ed è il Bread Pudding, l'altro le praline.
Nel
periodo della schiavitù le persone di colore erano particolarmente
apprezzate come cuochi e soprattutto pasticcieri. Alcuni riuscirono
addirittura a riscattarne e crearsi una professione di successo.
Per
tutti gli altri invece fu espressione di inventiva e utilizzo delle
proprie radici e tradizioni allo stesso tempo, seppur spesso in ambienti
ostili.
E se il Bread Pudding fu il modo in cui gli chef creoli
mostrarono come utilizzare degli avanzi per creare un dolce ricco e
straordinario, le praline lo furono in ugual modo: inizialmente
realizzate con sola melassa(sottoprodotto del processo di raffinazione
dello zucchero) che veniva fatta bollire, erano chiamate "hard times
candies" ovvero le "caramelle dei tempi di magra".
Quando lo zucchero
smise di essere un prodotto di lusso le praline lo annoverarono
finalmente tra gli ingredienti insieme a frutta secca, sesamo, a volte
cornflakes.
Erano vendute per la strada e nelle aree pubbliche dalle schiave di colore.
Di chiara ispirazione francese oggi le praline sono forse il dolce simbolo di New Orleans.
Così
amate che sono diventate oggigiorno uno dei gusti di gelato più
diffusi: il famoso "pralines&cream", ovvero gelato alla vaniglia con
noci pecan caramellate e variegatura al caramello morbido.
E credetemi, vale tutta la pena provarlo ;)
PRALINES
da Jubilee di Toni Tipton-Martin
per circa due dozzine
300 g di brown sugar
300 g di zucchero semolato
3 cucchiai di melassa (o dark corn syrup)
250 ml di panna fresca da montare o latte intero
80 g di burro
250 g di noci pecan tostate e spezzettate grossolanamente
un cucchiaino di estratto di vaniglia
un pizzico di sale
Foderare una teglia con carta forno e lasciare da parte.
In
un pentolino a fondo spesso mettere i due tipi di zucchero, la melassa e
la panna e porre su fuoco medio/alto, mescolando finchè lo zucchero si
scioglie.
Portare a bollore e far cuocere per circa 5 minuti finchè
il composto addensa un po' ed una goccia fatta cadere da un cucchiaio in
una ciotola di acqua fredda si addensa subito in una pallina morbida
(in alternativa usare un termometro da zucchero, il composto deve
arrivare a 116 gradi Celsius).
Fare molta attenzione in questa fase perchè lo zucchero a queste temperature può provocare ustioni molto serie.
Togliere da fuoco e immediatamente unire le noci pecan, il burro, il sale e la vaniglia.
Mescolare vigorosamente con un cucchiaio di legno per almeno due o tre minuti, finchè il composto prende consistenza.
Lavorando
con una certa velocità versare cucchiaiate colme di composto sulla
teglia preparata. Far riposare finchè le praline saranno completamente
fredde.
Conservare in un contenitore ermetico.
NOTE
- le praline non sono difficili ma serve un minimo di esperienza nel lavorare lo zucchero. Per quel che mi riguarda ho usato il termometro ed in effetti ci sono voluti più di cinque minuti per raggiungere la temperatura richiesta. Farlo ad occhio se non si ha pratica non è consigliato, pena ottenere un composto che non si addensa.
- sono buonissime! Si sciolgono in bocca, non risultano assolutamente troppo dure, sono una vera delizia. Sono ovviamente molto dolci, e dire che il pizzico di sale ci sta bene anche un po' più abbondante.
- il brown sugar è zucchero semolato addizionato di melassa. La definizione ulteriore di "dark" e "light" indica il quantitativo di melassa aggiunta e quindi il colore più chiaro o scuro. Nella ricetta non è specificato quale usare ed ho scelto il light dato che comunque poi c'è un'aggiunta ulteriore di melassa.
- ho usato la panna, e l'autrice avvisa che se si usa il latte intero le praline verranno più piatte.
- a me ne sono venute di più, ho superato la trentina. Ma evidentemente le ho fatte più piccole degli originali.
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