Praline alle noci pecan

lunedì 29 marzo 2021

 

Due dolci sono probabilmente i più tipici, ed i più amati, dalla comunità Creola di New Orleans e da quella Cajuns: uno lo avete già visto ed è il Bread Pudding, l'altro le praline.
Nel periodo della schiavitù le persone di colore erano particolarmente apprezzate come cuochi e soprattutto pasticcieri. Alcuni riuscirono addirittura a riscattarne e crearsi una professione di successo.
Per tutti gli altri invece fu espressione di inventiva e utilizzo delle proprie radici e tradizioni allo stesso tempo, seppur spesso in ambienti ostili.
E se il Bread Pudding fu il modo in cui gli chef creoli mostrarono come utilizzare degli avanzi per creare un dolce ricco e straordinario, le praline lo furono in ugual modo: inizialmente realizzate con sola melassa(sottoprodotto del processo di raffinazione dello zucchero) che veniva fatta bollire, erano chiamate "hard times candies" ovvero le "caramelle dei tempi di magra".
Quando lo zucchero smise di essere un prodotto di lusso le praline lo annoverarono finalmente tra gli ingredienti insieme a frutta secca, sesamo, a volte cornflakes.
Erano vendute per la strada e nelle aree pubbliche dalle schiave di colore.
Di chiara ispirazione francese oggi le praline sono forse il dolce simbolo di New Orleans.
Così amate che sono diventate oggigiorno uno dei gusti di gelato più diffusi: il famoso "pralines&cream", ovvero gelato alla vaniglia con noci pecan caramellate e variegatura al caramello morbido.
E credetemi, vale tutta la pena provarlo ;)


 PRALINES
da Jubilee di Toni Tipton-Martin
per circa due dozzine

300 g di brown sugar
300 g di zucchero semolato
3 cucchiai di melassa (o dark corn syrup)
250 ml di panna fresca da montare o latte intero
80 g di burro
250 g di noci pecan tostate e spezzettate grossolanamente
un cucchiaino di estratto di vaniglia
un pizzico di sale

 

 Foderare una teglia con carta forno e lasciare da parte.
In un pentolino a fondo spesso mettere i due tipi di zucchero, la melassa e la panna e porre su fuoco medio/alto, mescolando finchè lo zucchero si scioglie.
Portare a bollore e far cuocere per circa 5 minuti finchè il composto addensa un po' ed una goccia fatta cadere da un cucchiaio in una ciotola di acqua fredda si addensa subito in una pallina morbida (in alternativa usare un termometro da zucchero, il composto deve arrivare a 116 gradi Celsius).
Fare molta attenzione in questa fase perchè lo zucchero a queste temperature può provocare ustioni molto serie.
Togliere da fuoco e immediatamente unire le noci pecan, il burro, il sale e la vaniglia.
Mescolare vigorosamente con un cucchiaio di legno per almeno due o tre minuti, finchè il composto prende consistenza.
Lavorando con una certa velocità versare cucchiaiate colme di composto sulla teglia preparata. Far riposare finchè le praline saranno completamente fredde.
Conservare in un contenitore ermetico.

 

NOTE

- le praline non sono difficili ma serve un minimo di esperienza nel lavorare lo zucchero. Per quel che mi riguarda ho usato il termometro ed in effetti ci sono voluti più di cinque minuti per raggiungere la temperatura richiesta. Farlo ad occhio se non si ha pratica non è consigliato, pena ottenere un composto che non si addensa.

- sono buonissime! Si sciolgono in bocca, non risultano assolutamente troppo dure, sono una vera delizia. Sono ovviamente molto dolci, e dire che il pizzico di sale ci sta bene anche un po' più abbondante.

- il brown sugar è zucchero semolato addizionato di melassa. La definizione ulteriore di "dark" e "light" indica il quantitativo di melassa aggiunta e quindi il colore più chiaro o scuro. Nella ricetta non è specificato quale usare ed ho scelto il light dato che comunque poi c'è un'aggiunta ulteriore di melassa.

- ho usato la panna, e l'autrice avvisa che se si usa il latte intero le praline verranno più piatte. 

- a me ne sono venute di più, ho superato la trentina. Ma evidentemente le ho fatte più piccole degli originali.

- pericolosissime se lasciate in vista, fatele solo se potete regalarle perchè a forza di "solo un'altra" qui si è rischiato che non ne rimanessero per la foto. Si conservano molto bene e sono una bella aggiunta, per quando sarà il tempo, nelle scatole di dolci natalizi e non. Pure senza glutine, a volerne cercare tutti i pregi!

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