Crème brulée al caffè

lunedì 2 maggio 2016


Una di quelle foto che per qualche motivo fanno il giro del mondo.
Dei giornali.
E delle coscienze.
L'ho guardata senza stupore e senza sorpresa.
No, non sono assuefatta, credetemi.
Solo che questa foto è la realtà del luogo dove vivo.
E mi stupisco piuttosto del fatto che ancora ci siano tante persone che se ne dicano sconvolti.
Se vivete in Arabia e siete una donna, indossate l'abaya.
Se siete una donna e vivete in Arabia potrete entrare al ristorante solo dal lato per famiglie, la family section ben separata dalla single section, ovvero il lato riservato agli uomini non accompagnati dal gentil sesso.
Se siete una donna e vivete in Arabia al suddetto ristorante siederete si, ad un tavolo, ma il tavolo verrà vietato agli sguardi indiscreti tramite, all'occorrenza, una tenda, un paravento mobile o addirittura la sala sarà divisa in tante mini sale all'uopo.
Se siete una donna occidentale e vivete in Arabia, potrà capitare che al ristorante voi ed il vostro augusto consorte chiediate che no, per cortesia, la tenda non sia tirata ed il paravento non chiuso del tutto. Pietà.
Saranno gli altri a guardare noi, furtivi a volte.
Sorridenti, specie i bimbi.
Con disapprovazione, specie gli adulti di sesso maschile.
Il mio augusto consorte verrà di certo ogni volta compatito, per avere una moglie che si espone così tanto (e si noti che ovviamente ho l'abaya addosso).
Poi, ogni tanto, la rivolta.
No, non la loro.
La mia.
Il nostro paravento aperto, quello dei vicini di tavolo ovviamente chiuso.
Mormorano, ogni volta che escono per andare al buffet e ci guardano.
Pazienza, siamo abituati.
Improvvisamente dalla tenda che ci separa, qualcosa che vola e mi atterra su una spalla.
Un chewing-gum.
Masticato, sia chiaro.
Mi hanno tirato un chewing-gum.
Giuro, Hulk si sarebbe spaventato a vedermi trasformare.
Il consorte, che ancora non ha visto, pure.
Le Erinni in persona mi avrebbero arruolato.
Apro la tenda come un'ossessa, e come un'ossessa inondo con un fiume di parole.
E rendo gentilmente il chewing gum avvolto in un fazzolettino.
Lo shock nei loro occhi.
E chi se lo sarebbe immaginato che avrei avuto il coraggio.
Non si sono scusati, ovvio.
Ma sono certa che ci penseranno due volte, se verrà loro in mente di rifarlo :)

No comment, come sempre :) e mi consolo con una roba di un buono, ma di un buono....se vi piace la crème brulée classica, amerete questa versione al caffè.
Perfetta a fine pasto, come merenda.
O se vi dovessero tirare un chewing gum :)




COFFEE CREME BRULEE
da Just Dessert di Gordon Ramsay
per 6 stampini come in foto

350 ml di panna fresca da montare
125 ml di latte intero
50 ml di caffè espresso appena fatto ed intiepidito
un cucchiaio di Tia Maria (facoltativo)
6 tuorli d'uovo grandi
75 g di zucchero semolato

per la copertura
 2 cucchiai abbondanti di zucchero demerara


Versare latte e panna in un pentolino e scaldarli senza farli bollire. Unire quindi il caffè ed il liquore, se lo si usa, e lasciare da parte a fuoco spento.
Battere i tuorli finchè saranno ben montati e chiari, quindi unirvi lentamente il composto di latte e panna ancora caldo. Unire quindi lo zucchero girando bene ed infine passare il tutto ad un colino.
Versare il composto negli stampini (o, suggerisce Gordon Ramsay, in tazzine da caffè che possano andare in forno) e cuocere a bagnomaria in forno preriscaldato a 140 gradi (per me 150) per circa 40-45 minuti.
Far raffreddare a temperatura ambiente e poi in frigo per minimo 3 ore, ma meglio una notte.
Poco prima di servire spolverizzare con lo zucchero Demerara e farlo caramellare usando una torcia da pasticceria.
Servire subito e decorare volendo con chicchi di caffè ricoperti di cioccolato.

NOTE

- il dolce non caramellato può essere conservato in frigo anche 3 giorni, coperto con pellicola.

- se non si possiede una torcia da pasticceria passare il dolce in freezer per 15 minuti dopodichè metterlo sotto il grill del forno, controllandolo a vista.

18 commenti

  1. A volte la pazienza scappa....e ci sta ;) il dolce...dev'esser sublime <3 grazie Stefania

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  2. sei stata fin troppo buona, ok tutto, ma questo è troppo.
    Ottimo il dolce..bella idea usare il caffè

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  3. Ho letto l'articolo.
    La signora era pure lusingata di cotanta gelosia, garanzia di un uomo molto innamorato.
    NON HO PAROLE!
    La tua reazione al chewing-gum? Faccio la "ola" da sola in ufficio per te!!!

    Il dolce di Gordon Ramsey è fantastico, neppure tanto complicato "conoscendo" il creatore.
    ...e quella crosticina di zucchero caramellato...uhmmmmmm

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  4. Non riesco ad immaginare quanto possa essere difficile per le donne vivere in una società così.Solo le donne ci riescono. Solo alcune riescono, poi, a trasformare tutto in qualcosa di più leggero, sdrammatizzando. Sei stata grande. Credo sempre più che realizzare piccoli capolavori gastronomici sia sempre di grande aiuto per prendere la vita con filosofia.:-)))

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  5. Noi da qui non possiamo immaginare come sia difficile per una donna vivere in quei luoghi! il tuo racconto mi fa rimanere pietrificata ...ci vuole tanto coraggio a sciegliere di viverci e anche tanto amore :-))
    Ci vuole proprio un dolce così goloso per tirarsi sù :-P
    un abbraccio ^__^

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  6. Complimenti per il tuo coraggio nell' affrontare queste situazioni con fermezza e convinzione.
    La ricetta comunque è davvero golosa.

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  7. Appena letto il titolo mi sono detta "ma perchè non ci ho mai pensato?" sono qui con l'acquolina in bocca ad immaginarmi il delizioso sapore di questa cosa.

    PS: hai fatto benissimo. L'educazione non segue religioni.

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  8. Lo dico sempre che essere nata in Italia è una fortuna! Certo che ne hai di coraggio, complimenti.
    Ecco ora dovrò andare al supermercato a far la spesa!!!

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  9. come sempre penso quanto sia difficile vivere e quanto tu sia forte

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  10. Non posso che ammirare il tuo coraggio.....e il tuo meraviglioso dolce!!

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  11. Ma quanto coraggio hai??? Io non riuscirei a vivere in certi luoghi... complimenti cara! Deliziosa questa brulèe al caffè, una vera chicca!

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  12. Leggo i tuoi racconti di vita quotidiana ed una parte di me si chiede come riesci, come fai a sopportare e nel trasformarti in un Avanger non cenerizzi i vicini di tavolo (in questo caso), mentre un'altra parte di me si perde nelle meraviglie di quei posti (ne ho visti alcuni non da turista, ma per lavoro e sono tutta un'altra storia...soprattutto l'Algeria!!!)....
    Ma sei bravissima e ti "consoli" con cotanta delizia.

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  13. Quando leggo queste cose, che tu raccontandocele sai stemperare con ironia, mi si contorce lo stomaco e divento "verde" per la rabbia. Mi chiedo come si possa resistere, come si puó... ma sono per la tolleranza e la libertá di espressione quindi capisco e quindi mi piacerebbe che tollleranza e libertá fossero ad appannaggio di tutti. Ecco direi che ognuno dovrebbe poter scegliere... come si fa con un bel dolce come questo con cui almeno saremo liberi di consolarci facendo pure il bis!!!

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  14. Quando leggo queste cose, che tu raccontandocele sai stemperare con ironia, mi si contorce lo stomaco e divento "verde" per la rabbia. Mi chiedo come si possa resistere, come si puó... ma sono per la tolleranza e la libertá di espressione quindi capisco e quindi mi piacerebbe che tollleranza e libertá fossero ad appannaggio di tutti. Ecco direi che ognuno dovrebbe poter scegliere... come si fa con un bel dolce come questo con cui almeno saremo liberi di consolarci facendo pure il bis!!!

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  15. Hai un coraggio da vendere...complimenti Araba, e non solo per la ricetta.-)
    Cinzia

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  16. semplicemente favolosa e non mi riferisco alla ricetta :-))) ci vogliono più persone cosi...

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  17. Se non ricordo male tu ami il limone e quindi tutti i dolci al limone; io amo il caffè e quindi tutti i dolci al caffè.
    Ti rubo la ricetta.....

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