Due ospiti a cena.
Uno cordiale, allegro, gentile oltre ogni limite ed ormai un caro amico.
L'altro, un collega dell'augusto consorte venuto da lontano conosciuto finora solo di nome.
Ma che sarebbe andata male si è capito subito.
Il primo saluta sorridendo.
Il secondo chiede cosa ci sia per cena.
Esattamente come ho detto: ancora nell'ingresso, quasi preoccupato.
Il saluto non arriverà mai.
Annuncio pasta al pesto, che per quanto possa sembrare banale a voi fortunati, nel deserto è un piatto esotico e pressocchè introvabile.
Tralasciando che la pasta sia fatta in casa ed il pesto quello delle preziose scorte portate dall'Italia.
Non mangio il pesto. Preferisco la pasta in bianco.
Un sasso, al mio posto, sarebbe stato più espressivo.
E di secondo?
Non batto ciglio, e parlo del vassoio di costolette di agnello fritte e presentate con tre salse diverse.
Non mangio l'agnello. C'è del pollo?
Ma il mio consorte lo ha riconosciuto bene lo sguardo assassino, e non so se tema di più per la sua incolumità o quella dell'educatissimo, ehm, ospite.
Scongelo al volo, e lo preparo a tempo di record con una specie di crumble di formaggio ed erbe, che non si dica mai che gli ho fatto la fettina ai ferri
Viene servito il pesto agli altri, a lui la pasta in bianco come ordinato.
Che, per fugare ogni dubbio, non ha previsto aggiunta di olio, burro o chissà quale formaggio.
In purezza appena scolata.
L'agnello al resto dei commensali, ed il pollo a lui.
Ormai lo guardo con un'aria leggermente di sfida, mentre mi sforzo di rimanere educata.
Questo è, accidenti, il mio problema.
Un'educazione perfetta e l'idea inculcata che l'ospite sia sacro.
Ma nonostante tutto?
Non mi guarda nemmeno mentre accuratamente ripulisce il petto di pollo dalla graziosa panatura scartandola verso il lato del piatto.
Ma il bello doveva ancora venire.
Annuncio l'arrivo del dessert, e di nuovo la sua voce.
Sono diabetico.
Quanto mi sia venuto da ridere non riesco nemmeno a descriverlo, mentre gli dico serafica pazienza, dovrà fare a meno della panna cotta.
E di colpo ribatte, quasi spaventato.
No no, questa la mangio!
Come è andata a finire? Mio marito mi ha chiesto scusa in ginocchio per mesi, e con l'altro ospite che aveva riso sotto i baffi tutta la sera conoscendo il soggetto ne parliamo ancora dopo anni.
Il gentleman in questione? Mai più rivisto, ovviamente, e buon per lui più che per me.
Dato che nel frattempo le buone maniere le ho lasciate sotto le palme e dietro ai cammelli ;)
Passando al pollo, che è meglio, correte a farlo perchè veramente non solo è facilissimo, è tutto pronto in tavola in meno di mezz'ora, ma veramente viene fuori una roba incredibile.
Provate e poi venite a dirmi se non avevo ragione!
Mescolare in una ciotola la paprika, il pepe di Cayenna, il cumino e l'origano.
Unire l'olio, un solo cucchiaio di aceto, lo zucchero, sale e pepe a piacere e mescolare.
Togliere da questo mix due cucchiaiate che vanno messe da parte.
Aggiungere al resto della marinata gli spicchi d'aglio schiacciati e il pollo, girando perchè sia ben coperto.
Versare quindi il tutto su una teglia coperta con carta forno e cuocere in forno preriscaldato a 250 gradi per circa 15-18 minuti, o comunque finchè dorato e ben cotto.
Mentre il pollo cuoce mettere il pane a pezzi, l'acqua, il cucchiaio di aceto rimasto e i duc cucchiai di marinata lasciati da parte in un piccolo robot da cucina, facendo andare le lame finchè il tutto è amalgamato.
Servire il pollo con la salsa preparata e degli spicchi di limone.
NOTE
- la ricetta si fa letteralmente da sola, salsa a parte. L'ho servito anche senza salsa di accompagnamento e credetemi, ci siamo leccati le dita anche così.
- le spezie usate sono di uso comune, secondo me le avete tutte in casa.
- il brown sugar è uno zucchero bianco addizionato di melassa. Si trova ormai anche in Italia ma se proprio fosse irreperibile buttatevi sullo zucchero di canna, tenendo a mente che è un'altra cosa ;)
Uno cordiale, allegro, gentile oltre ogni limite ed ormai un caro amico.
L'altro, un collega dell'augusto consorte venuto da lontano conosciuto finora solo di nome.
Ma che sarebbe andata male si è capito subito.
Il primo saluta sorridendo.
Il secondo chiede cosa ci sia per cena.
Esattamente come ho detto: ancora nell'ingresso, quasi preoccupato.
Il saluto non arriverà mai.
Annuncio pasta al pesto, che per quanto possa sembrare banale a voi fortunati, nel deserto è un piatto esotico e pressocchè introvabile.
Tralasciando che la pasta sia fatta in casa ed il pesto quello delle preziose scorte portate dall'Italia.
Non mangio il pesto. Preferisco la pasta in bianco.
Un sasso, al mio posto, sarebbe stato più espressivo.
E di secondo?
Non batto ciglio, e parlo del vassoio di costolette di agnello fritte e presentate con tre salse diverse.
Non mangio l'agnello. C'è del pollo?
Ma il mio consorte lo ha riconosciuto bene lo sguardo assassino, e non so se tema di più per la sua incolumità o quella dell'educatissimo, ehm, ospite.
Scongelo al volo, e lo preparo a tempo di record con una specie di crumble di formaggio ed erbe, che non si dica mai che gli ho fatto la fettina ai ferri
Viene servito il pesto agli altri, a lui la pasta in bianco come ordinato.
Che, per fugare ogni dubbio, non ha previsto aggiunta di olio, burro o chissà quale formaggio.
In purezza appena scolata.
L'agnello al resto dei commensali, ed il pollo a lui.
Ormai lo guardo con un'aria leggermente di sfida, mentre mi sforzo di rimanere educata.
Questo è, accidenti, il mio problema.
Un'educazione perfetta e l'idea inculcata che l'ospite sia sacro.
Ma nonostante tutto?
Non mi guarda nemmeno mentre accuratamente ripulisce il petto di pollo dalla graziosa panatura scartandola verso il lato del piatto.
Ma il bello doveva ancora venire.
Annuncio l'arrivo del dessert, e di nuovo la sua voce.
Sono diabetico.
Quanto mi sia venuto da ridere non riesco nemmeno a descriverlo, mentre gli dico serafica pazienza, dovrà fare a meno della panna cotta.
E di colpo ribatte, quasi spaventato.
No no, questa la mangio!
Come è andata a finire? Mio marito mi ha chiesto scusa in ginocchio per mesi, e con l'altro ospite che aveva riso sotto i baffi tutta la sera conoscendo il soggetto ne parliamo ancora dopo anni.
Il gentleman in questione? Mai più rivisto, ovviamente, e buon per lui più che per me.
Dato che nel frattempo le buone maniere le ho lasciate sotto le palme e dietro ai cammelli ;)
Passando al pollo, che è meglio, correte a farlo perchè veramente non solo è facilissimo, è tutto pronto in tavola in meno di mezz'ora, ma veramente viene fuori una roba incredibile.
Provate e poi venite a dirmi se non avevo ragione!
PORTUGUESE STYLE CHICKEN
di Donna Hay
un cucchiaio di paprika affumicata
un cucchiaino d pepe di Cayenna
un cucchiaino di cumino macinato (l'ho omesso)
un cucchiaio e mezzo di origano secco
60 ml di olio extravergine d'oliva
2 cucchiai di aceto di vino rosso
un cucchiaio di brown sugar
sale e pepe
3 spicchi di aglio
12 fusi di pollo (vanno bene anche cosce o sovracosce)
2 fette di pane bianco (gluten free in caso di bisogno)
80 ml di acqua
spicchi di limone per servire
Mescolare in una ciotola la paprika, il pepe di Cayenna, il cumino e l'origano.
Unire l'olio, un solo cucchiaio di aceto, lo zucchero, sale e pepe a piacere e mescolare.
Togliere da questo mix due cucchiaiate che vanno messe da parte.
Aggiungere al resto della marinata gli spicchi d'aglio schiacciati e il pollo, girando perchè sia ben coperto.
Versare quindi il tutto su una teglia coperta con carta forno e cuocere in forno preriscaldato a 250 gradi per circa 15-18 minuti, o comunque finchè dorato e ben cotto.
Mentre il pollo cuoce mettere il pane a pezzi, l'acqua, il cucchiaio di aceto rimasto e i duc cucchiai di marinata lasciati da parte in un piccolo robot da cucina, facendo andare le lame finchè il tutto è amalgamato.
Servire il pollo con la salsa preparata e degli spicchi di limone.
NOTE
- la ricetta si fa letteralmente da sola, salsa a parte. L'ho servito anche senza salsa di accompagnamento e credetemi, ci siamo leccati le dita anche così.
- le spezie usate sono di uso comune, secondo me le avete tutte in casa.
- il brown sugar è uno zucchero bianco addizionato di melassa. Si trova ormai anche in Italia ma se proprio fosse irreperibile buttatevi sullo zucchero di canna, tenendo a mente che è un'altra cosa ;)
Il pollo è davvero incredibile :D L'ospite...sai cosa penso...per molto meno io l'avrei guardato male ;)
RispondiEliminaAhahahahah immagino ;)
Eliminafurbetto però eh...la panna cotta la mangio!!!??
RispondiEliminala pasta senza condimento?? oh mio dio sto male solo a pensarci !! che pazienza che ce vò, Stefy !!! <3
Veramente ahahahaha
EliminaIl pollo lo adoro questa ricetta è sfiziosa !!!
RispondiEliminaIl tuo ospite mamma mia che caprone
Un insulto ai caproni :)
EliminaMaleducato oltre modo!
RispondiEliminaSalvo problemi di allergie e/o intoleranze, in casa d'altri ci si adegua!!
Non voglio neppure parlare di pasta in bianco (i miei figli l'hanno mangiata solo quando stavano veramente male...fa molto ospedale) e non ammetto che la pelle croccante del pollo venga buttata, è la parte più buona!!
No comment sulla panna cotta ed il diabetico...peccato che la colla di pesce l'hai usata per la terrina, altrimenti potevi farne un pò alla faccia sua, anche se sono passati anni.
Solo per curiosità, di quale nazionalità era l'omino in questione, sicuramente non italiano!!!
Il pollo è da fare, le spezie sono tutte presenti in dispensa: si può fareee.
Baciotti
Ahimè, italianissimo :(
EliminaNon ci posso credere...che tristezza :(
EliminaWow...ma davvero esiste gente così?
RispondiEliminaLa tua ricetta come sempre da provare :)
Esistono. E si moltiplicano.
EliminaChe meraviglia queste cosciotte di pollo! Buonissime e profumatissime.... A presto LA
RispondiEliminaMamma mia certo incubo, io gli avrei schiaffato sul piatto una tristissima fettina di petto di pollo scondita :-) però poi il dolce se lo è mangiato anche se diabetico. Va tu a capire la gente!!!
RispondiEliminaIn effetti in casa mia ho già tutte le spezie a disposizione. Questo pollo è di un invitante che non ti dico. A parte che è pure bello visivamente deve avere un profumo pazzesco.
Una vera delizia,come tutte le tue ricette.
RispondiEliminaAdoro i tuoi racconti....
Semplice e sfizioso!!
RispondiEliminaQuando è arrivato mio marito a casa ha detto: cosa hai fatto....perchè io sento degli odori strani....sigh...Invece a pollo cotto ho fatto un figurone, e con il massimo dei suoi complimenti ha detto: non è per niente cattivo........Le tue ricette sono per me una garanzia.
RispondiEliminaAnche il mio a volte si preoccupa degli odori ahahahaha!! Comunque sono contenta, grazie!!! E grazie anche a lui 😁
EliminaFatto ieri a cena questo pollo strabiliante:entrera'a pieno titolo nella mia lista dei tuoi" Classici Araba felice style".... come il pollo marinato al limone nel sacchetto, e il pollo che sembra -e non è- fritto, pollo con panatura di noci, pollo alla birra( tanto per citare alcune delle tue ricette che faccio piu' spesso,e di cui io&coniuge siamo ghiotti... non che gli altri piatti con il pollo protagonista proposti siano da meno, sia chiaro! Sul tuo post irresistibilmente ironico mi ripeto ,felice come sempre di ripetermi: sei una vera LADY, nel miglior senso di questa parola, oltre che una gran cuoca!Io non credo sarei riuscita a resistere dal distruggere verbalmente questo IDIOTA ANALFABETA ALIMENTARE , di una maleducazione da parodia ... ma confesso che gli avrei fatto anch'io per cena le" porcherie tristanzuole "che chiedeva(per la prima e ultima volta, è sottinteso)perchè quello si meritava di mangiare! Anch'io sono stata educata diciamo, come si dice dalle mie parti "all''asburgica" : educazione perfetta SEMPRE e l'ospite è sacro... ma penso che neanche un ettolitro di camomilla mi avrebbe fatto passare i nervi a fine serata!vedi che nonostante io nata e viva dell'estremo nord-est italiano .... (ancora mi chiedono talvolta,quando vado in giro per l'Italia visto come mi comporto se sono "Italiana"perchè sembro: tedesca , o austriaca , o slava,o ungherese o polacca o russa, o ucraina o moldava etc. etc .in pratica tutto l'Est Europa in toto) azzardo a dire che è una conferma del ritrovare in te dei punti fondamentali in comune,oltre la passione x il cibo fatto bene e gustoso , ne sono molto contenta!... Scusami sono stata prolissa, ma veramente sto' tizio mi ha fatto ribollire! Grazie grazie di questa ennesima squisitezza: me ne torno silenziosa ad attendere le tue novità !
RispondiEliminaSono contenta per il pollo e anche per il fatto che capisci la "galera", dico io, di una certa educazione che non permette di essere scortesi nonostante tutto. Anche se ormai qualche volta un po' di soddisfazione me la prendo pure io....ciao e grazie!
EliminaUn ottimo modo per gustare la carne del pollo
RispondiEliminaL ho preparato per cena venerdì scorso figlio e marito hanno apprezzato mooolto !
RispondiEliminaGrazie per la ricetta ....la prossima volta vorrei provare con lo stesso condimento le risticciane
Grazie, grazie, grazie.. mi hai salvata anche questa volta! Una ricetta favolosa e che ha avuto uno straordinario successo. L'ho accompagnata al volo con travisano tardivo saltato in padella e ci stava davvero bene. Ero cosí in ritardo per preparare la cena! Stavo cercando un po'in anticipo ricette di Pasqua... complimenti per il sangue freddo che hai avuto in quel contesto. Hai avuto un maleducato per ospite purtroppo. Chissà se si è sposato..?
RispondiEliminaCiao,vorrei provare questa ricetta, ma mio marito non ama l'aceto. Sì sente molto? Grazie
RispondiEliminaCiao, sono solo 2 cucchiai in tutta la ricetta, non si sente ma contribuisce all’aroma complessivo :)
EliminaCiao, Stefania, fatto ieri sera esattamente come da ricetta, a parte bocconcini di petto al posto dei fusi (che sono assai più buoni, lo so, ma erano finiti...} Che dire, buonissimo, anche senza salsa, che però dà un twist appetitoso al tutto. Mentre lo gustavo, pensavo al tuo ospite, il classico "joy killer", proprio...mi ha ricordato un vecchio fumetto, Asterix e la zizzania...un grande abbraccio, e buon anno! ��
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