Golosa di dolci sono sempre stata, e golosa dei libri che me ne propongono di nuovi da provare.
Eppure non è uno sulla pasticceria quello che utilizzo di più.
Jurusalem di Yotam Ottolenghi, scritto in collaborazione con Sami Tamimi non è un normale testo di cucina, o una mera raccolta di ricette.
E' un viaggio in terre nuove e sapori sconosciuti in cui l'autore e le sua parole ti prendono e pian piano ti convincono leggendo, facendoti capire che il piatto funzionerà ancora prima di assaggiarlo.
Sapori nuovi, si, ma non più così tanto da quando vivo in giro per il mondo.
E quindi trovo i suoi piatti un po' una via di mezzo, un ponte, tra ciò che conosco da quando sono nata e ciò che mi ritrovo ad assaggiare da quando ho lasciato l'Italia per andare a vivere in Medio Oriente.
Sarà che ovviamente mi riesce anche facile trovare le spezie e gli ingredienti che l'autore utilizza ma credetemi, ormai si reperisce quasi tutto e quasi ovunque...
Grande varietà di ingredienti, dalla carne al pesce e qualche dolce, con un posto d'onore riservato alle verdure abbinate spesso a frutta secca e spezie, come nella ricetta che vi presento oggi.
E tutto riesce, tutto si combina, tutto si abbina : Ottolenghi ha sempre ragione.
Come ragione ha avuto il mio augusto consorte il giorno che viaggiammo qualcosa come venti ore per arrivare a Londra, tra un volo cancellato, uno in ritardo ed una prenotazione che non risultava.
Quella sera ci aspettava il ristorante di Ottolenghi.
Turno delle 23, ebbene si, che anche aver prenotato con mesi di anticipo non era bastato.
Ebbene stavo per cedere, distrutta da una giornata di viaggio allucinante.
Le 23 non mi avrebbero mai trovato sveglia, visto che per raggiungere il ristorante dall'hotel dovevamo attraversare Londra.
Lui ha insistito e quasi fisicamente infilato nel giubbotto prima, e nell'ascensore, poi.
Non lo ringrazierò mai abbastanza per la cena che annovero tra le migliori cinque della mia esistenza, dove ogni piatto era una gioia solo a vederlo e persino il mio compagno, di solito restìo alle novità, non faceva che strabuzzare gli occhi e lodare ogni portata.
Non aspettatevi piatti complicati o preparazioni particolarmente elaborate.
La sua forza è la semplicità.
Colori che diventano sapori.
Non vi pentirete mai dell'aver preso un libro di Ottolenghi, che sia questo o uno degli altri.
Perchè il viaggio è nella mente.
Ma qui passa prima dalla bocca.
Questo piatto è, come ho già ampiamente detto e mi ripeto, una gioia già solo nel prepararlo, una gioia nel guardarlo e figuratevi nell'assaggiarlo.
Di una semplicità disarmante eppure reso regale dai chicchi di melagrana e dalla frutta secca che elevano il più umile cavolfiore a tutto un altro livello.
Fatelo così com'è e non cambiate una virgola.
Che poi farebbe un figurone anche sulla tavola di Natale, a pensarci bene...
ROASTED CAULIFLOWER AND HAZELNUT SALAD
da Jerusalem di Yotam Ottolenghi
da Jerusalem di Yotam Ottolenghi
per 2-4 porzioni
un cavolfiore diviso in cimette, circa 660 g
5 cucchiai di olio d'oliva
un gambo di sedano tagliato di sbieco in pezzi da circa mezzo cm, 70 g totali
30 g di nocciole non spellate
10 g di prezzemolo italiano, ovvero quello a foglia piatta
50 g di chicchi di melagrana
1/3 di cucchiaino di cannella
1/3 di cucchiaino di pepe di Giamaica (all spice)
un cucchiaio di aceto di sherry
un cucchiaio e mezzo di sciroppo d'acero
sale e pepe
Preriscaldare il forno a 220 gradi, 200 se ventilato.
Mescolare le cimette di cavolfiore con 3 cucchiai di olio, mezzo cucchiaino di sale e un po' di pepe.
Metterlo in una teglia da forno cuocere nel ripiano superiore per circa 25-35 minuti o comunque finchè sarà diventato croccante e leggermente brunito.
Tirar fuori dal forno e far raffreddare.
Abbassare il forno a 170 gradi, 150 se ventilato, e tostarvi le nocciole dopo averle messe su una teglia coperta con carta forno per 17 minuti.
Far freddare le nocciole qualche minuto quindi tagliarle in modo grossolano quindi unire il cavolfiore, il resto dell'olio, delle spezie e dei condimenti.
Mescolare, regolare di sale e servire a temperatura ambiente.
Mescolare le cimette di cavolfiore con 3 cucchiai di olio, mezzo cucchiaino di sale e un po' di pepe.
Metterlo in una teglia da forno cuocere nel ripiano superiore per circa 25-35 minuti o comunque finchè sarà diventato croccante e leggermente brunito.
Tirar fuori dal forno e far raffreddare.
Abbassare il forno a 170 gradi, 150 se ventilato, e tostarvi le nocciole dopo averle messe su una teglia coperta con carta forno per 17 minuti.
Far freddare le nocciole qualche minuto quindi tagliarle in modo grossolano quindi unire il cavolfiore, il resto dell'olio, delle spezie e dei condimenti.
Mescolare, regolare di sale e servire a temperatura ambiente.
Il piatto è bellissimo da vedere e di sicuro lo proverò, con un post così poi .....come si può resistere ...è sempre un piacere leggere le tue avventure <3
RispondiEliminaLu <3
EliminaMi piacciono queste proposte semplici ma con quel qualcosa in più che le rende speciali!
RispondiEliminaVado a leggere ❤️ Ciao Stefy un bacio ❤️
RispondiEliminaL'ho provata tempo fa ed è stato amore al primo assaggio
RispondiEliminaUna ricetta davvero sfiziosa e originale. Complimenti!
RispondiEliminaChe ricetta originale tanti complimenti
RispondiEliminaOttima e originale! :)
RispondiEliminaCiao! Vorrei preparare questa ricetta per una cena, volevo chiederti con cosa posso sostituire l'aceto di sherry e se posso prepararla con qualche ora di anticipo. Grazie mille
RispondiEliminaPuoi usare dell'aceto di mele, anche se ti consiglio di provare a cercare quello di sherry che dà un aroma unico. E certo, puoi preparare tutto in anticipo anche perchè va comunque servito a temperatura ambiente. Ciao!
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