Pasta fresca e salsa alla marinara

lunedì 19 gennaio 2015


Di Martha Stewart ho comprato moltissimi libri, oso dire quasi tutti.
Tranne questo, ovvio.
Una Scuola di Cucina? Non che non ne avessi bisogno, ma non mi attirava come gli altri.
Sbagliavo, ovvio, che poi succede come a scuola quando ti viene detto che ti mancano le basi...
La ricetta l'ho scelta quasi a sfida: potrà un'americana insegnare agli italiani a far la pasta?
Beh, la risposta è si.
E pure benissimo.

IMPASTO PER PASTA FRESCA
per circa 340g di prodotto finito
230 g di farina
3 uova grandi
un pizzico di sale grosso (vedere la nota)
semolino (vedere la nota)

Versare la farina a fontana sul piano di lavoro o una terrina. Sbattere le uova con il sale (che non è il NOSTRO sale grosso, ma quello americano che è leggermente meno fine del sale fino) e versarle al centro della fontata, aiutandosi con una forchetta per incorporare la farina a poco a poco.
Usare quindi le mani per incorporare tutta la farina, potrebbe non servire tutta.
Lavorare per circa dieci minuti finchè si otterrà un panetto liscio ed elastico.
Avvolgerlo nella pellicola e farlo riposare circa un'ora e mezzo a temperatura ambiente.
Stenderlo quindi con la macchina per la pasta, tagliando l'impasto in otto pezzi e passandoli ciascuno tra gli spessori un paio di volte per ciascuno fino al raggiungimento di quello desiderato.
Le lasagne di solito si lasciano più spesse, le paste ripiene più sottili.
Se l'impasto si rompe o fa le bolle passarlo nuovamente tra i rulli della macchinetta.
La pasta pronta va fatta asciugare a temperatura ambiente dopo averla tagliata, in caso di pasta lunga andrebbe stesa sul graticcio ad asciugare e poi su una teglia coperta con semolino (che in realtà è farina di semola) e mettere in frigo se non si cuoce subito.


SALSA ALLA MARINARA 
1,5 kg di pomodori o due scatole di pelati da 800g
2 cucchiai d'olio extravergine
1-2 spicchi d'aglio
un pizzico di peperoncino, facoltativo
sale grosso (vale la considerazione precedente) e pepe macinato al momento

Sbollentare e pelare i pomodori, incidendo una X in ogni pomodoro ed immergendoli in una pentola di acqua bollente per 10 secondi. Scolarli ed immergerli in un bagno di acqua ghiacciata per circa 30 secondi, quindi pelateli partendo dalla X.
Scaldare olio e aglio e peperoncino finchè profuma e sfrigola, quindi unire i pomodori, un cucchiaino e mezzo di sale e un quarto di cucchiaino di pepe nero.
Portare ad ebollizione su fuoco alto quindi abbassare la fiamma e lasciar sobbollire per circa 15 minuti.
Passate il sugo al passaverdura con il disco fine o nel robot.
Si può usare subito o congelare per 3 mesi.

NOTE
- ho eseguito la ricetta della pasta seguendola pedissequamente per verificare se non ci fosse eventuale necessita di aggiunta di liquidi o farina. E' assolutamente perfetta, a prova della più inesperta delle cuoche. La consistenza del panetto è ideale.

- stessa considerazione per il sugo che viene cremoso, saporito il giusto ed allo stesso tempo delicato.

- oltre alle mere dosi e procedimento vengono elencati una miriade di consigli ed accorgimenti per non avere problemi durante alcuna fase: in effetti la Martha ha pensato davvero a tutto!

- confrontando il testo in lingua originale con quello in italiano mi è balzato subito all'occhio come ovunque coarse salt venga tradotto con un generico "sale grosso", sia che si parli di sughi, pasta fresca o dolci. Pur non essendo in sè errato va però sottolineato come il coarse salt che si usa in cucina in USA sia all'incirca una via di mezzo tra il nostro fine e quello grosso con cui saliamo l'acqua della pasta. Andrebbe precisato per evitare danni, ce ne vuole altrimenti a sciogliersi nell'impasto della pasta fresca...

- il "semolino" di cui si fa menzione è in realtà farina di semola rimacinata. Di nuovo, solo un traduttore esperto di cucina ed ingredienti made in USA avrebbe potuto notare e conoscere questi dettagli.

- nonostante le precisazioni le ricette vengono molto bene.
E' vero quindi che un'americana possa insegnarci a fare la pasta,  e che l'italianissima sottoscritta possa insegnare lingua inglese in una American School ;)

16 commenti

  1. Puo insegnare e anche riuscire meglio di chef italiani. L'unica cosa, marinara a Trieste città di mare deve essere presente il pesce altrimenti non è marinara. L'ho letta e la provo anche come pasta fresca molto ok. Buona giornata.

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  2. Tu puoi insegnare qualunque cosa perchè sei bravissima!!!!!

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  3. Ma non mi dire che "la Martha" fa scuola anche qui???
    Ormai non mi stupisco più di niente...
    Corro di là cara Ste ^_^

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  4. rircordo, ricordo...ma ora vado a sbirciare!

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  5. Io nel sugo alla marinara ci metto anche un bel ciuffo di prezemolo!
    Ma Martha é sempre Martha!

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  6. Oh si che si può, mia figlia 3enne dice che sono 'booonissimi'!!!!
    Ho una domandina: mi hanno regalato chili e chili di mele. Che ci faccio a arte l'apple piè?

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    1. Qualche barattolo di applesauce? http://www.arabafeliceincucina.com/2013/01/torta-di-mele-mandorle-e-limoncello.html e magari una torta furbissima con quelle che avanzano http://www.arabafeliceincucina.com/2014/02/torta-furbissima-di-mandorle-e-mele.html.
      Ciao :)

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    2. Grazie mille!!!!
      Domani provo entrambe e ti faccio sapere!

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  7. certo che può, non facciamo le solite polemiche su "le italiane la fanno meglio"!!! Certo spesso è così....ma in questo caso.....bada che roba!

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  8. Certo che se la metti così… mi tocca andare a leggere!
    baci

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  9. Beh..non è che la Martha Stewart possa insegnare a noi italiani a fare la pasta, semplicemente è lei che ha imparato da noi e poi ha riproposto la ricetta nel suo libro. La Stewart non ha inventato proprio niente...il procedimento da lei descritto è molto simile a quello delle sorelle Simili.
    Saluti, Anna.

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    1. Il mio post è ovviamente una provocazione, molte delle ricette della Stewart vengono dalla sua esperienza in Italia come tante volte da lei stessa ricordato. Ma fa piacere che nel suo libro riporti la
      Ricetta corretta
      E non certo mix strampalati che vedo all'estero. :)

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