Me l'aspettavo, da lei.
Un dolce la mia omonima doveva proporlo di sicuro, per l'MT Challenge di Ottobre.
E gongolavo, come gongolavo, sapendo di non stupire ormai nessuno con la ehm, malcelata predilezione per questo genere di pietanze.
Ma tutto quello che sembra troppo bello in effetti non lo è.
Ho avuto la mia punizione.
I profiteroles, vi prego, no!
Non so cosa di essi mi abbia sempre inquietato, e mi sembra fuori luogo scomodare uno psichiatra per indagare.
E senza seduta di ipnosi regressiva provo a visualizzare quelli del passato: montagne di bignè unti e mollicci, ripieni di creme insapori e dai colori inquietanti.
Ma peggio ancora coperti da una colata incomprensibile e dalla consistenza rivoltante, non si sa bene se per coprire le magagne sotto o provare ad confondere le idee annegando tutto con il cioccolato che piace sempre a tutti.
Anche a me, ma dev'essere buono.
Devo capire cosa ho nel piatto, a prima vista, senza effettuare imbarazzanti autopsie con la forchetta per individuare se ciò che sta per entrarmi in bocca sia commestibile.
E quindi mai, e poi mai, lo ordinerei al ristorante.
E mai e poi mai l'avrei preparato.
Ma se l'MT Challenge chiama, tocca rispondere.
E la sfida per me non sarà rivoltare tutto come un calzino e metterci i sapori di mio gradimento.
No, voglio provare a far pace con l'originale.
Con santa rassegnazione ho cotto i bignè, e devo dire che la ricetta di Montersino, seppur diversa da quella che uso di solito, non ha deluso.
Il ripieno...uhm, la crema proposta da Stefania la conosco bene, va per la maggiore anche in casa arabafelice.
Ma ci voglio un tocco di velluto sulla lingua, questa volta, sotto il croccantino del bignè: e via allora alla pasticcera con il burro, ricetta datami anni fa da una signora francese.
E sopra?
La colata lavica è esclusa a priori, ma la ganache di Stefania si presta benissimo anche al tocco appena percettibile che voglio io.
Ultima ma non meno importante, la dimensione: i bignè sono volutamente più piccoli, e stanno comodamente in una coppa monoporzione.
Asssaggio.
Uhm.
Lo ammetto, mi piace, e parecchio.
Al marito non ne parliamo, e si lamenta pure mentre cerca di rubare un bignè dalla mia porzione: è troppo piccolo!
Credetemi, meglio così, che se l'avessi fatto grande questa era la volta che perdevo la reputazione ;-)
Per i bignè: Mettere l'acqua, il latte, il sale ed il burro in pentolino su fuoco basso. Portare tutto a bollore molto lentamente, per evitare come dice Stefania che l'acqua, evaporando troppo in fretta alteri l'equilibrio della ricetta.
Appena il tutto bolle aggiungere la farina in un colpo solo e girare con un mestolo, sempre sul fuoco, finchè il composto risulterà asciugato e si staccherà facilmente dalle pareti e dalla base del pentolino.
Trasferire il composto in una ciotola ( io quella della planetaria) e girare per far raffreddare un po' ( ho usato il gancio a K ma puo' essere utilizzato un normale frullino ).
Aggiungere quindi l'uovo e girare finchè il tutto sarà ben amalgamato.
Formare quindi i bignè su una teglia ben imburrata usando la sac a poche oppure con due cucchiaini, badando a schiacciarne la punta con un dito bagnato d'acqua.
La cottura ho dovuto adattarla al mio forno che fa invidia ad una centrale termonucleare :-) quindi li ho infornati a 220 per i primi 5 minuti, dopodiche' ho abbassato a 200 per altri 20 minuti, e 5 a 190.
Mentre raffreddano preparare la crema: versare latte e panna in un pentolino con un pizzico di sale e portare a bollore. In un altro pentolino sbattere i tuorli con lo zucchero per qualche minuto, quindi aggiungere la maizena e girare con un mestolo.
Versare quindi il composto ancora caldo di latte e panna sui tuorli, a filo e con lentezza, mescolando vigorosamente.
Rimettere il tutto sul fuoco e portare a bollore su fuoco medio/basso, sempre mescolando.
Prolungare la cottura di un minuto al raggiungimento del bollore, quindi togliere dal fuoco ed aggiungere il burro.
Mescolare bene per incorporarlo e lasciare raffreddare la crema a temperatura ambiente senza toccarla, mettendo solo della pellicola sopra per evitare che si formi la pellicina.
Riempire i bignè usando l'apposito attrezzo, oppure tagliarli in due e farcirli con un cucchiaino.
Un dolce la mia omonima doveva proporlo di sicuro, per l'MT Challenge di Ottobre.
E gongolavo, come gongolavo, sapendo di non stupire ormai nessuno con la ehm, malcelata predilezione per questo genere di pietanze.
Ma tutto quello che sembra troppo bello in effetti non lo è.
Ho avuto la mia punizione.
I profiteroles, vi prego, no!
Non so cosa di essi mi abbia sempre inquietato, e mi sembra fuori luogo scomodare uno psichiatra per indagare.
E senza seduta di ipnosi regressiva provo a visualizzare quelli del passato: montagne di bignè unti e mollicci, ripieni di creme insapori e dai colori inquietanti.
Ma peggio ancora coperti da una colata incomprensibile e dalla consistenza rivoltante, non si sa bene se per coprire le magagne sotto o provare ad confondere le idee annegando tutto con il cioccolato che piace sempre a tutti.
Anche a me, ma dev'essere buono.
Devo capire cosa ho nel piatto, a prima vista, senza effettuare imbarazzanti autopsie con la forchetta per individuare se ciò che sta per entrarmi in bocca sia commestibile.
E quindi mai, e poi mai, lo ordinerei al ristorante.
E mai e poi mai l'avrei preparato.
Ma se l'MT Challenge chiama, tocca rispondere.
E la sfida per me non sarà rivoltare tutto come un calzino e metterci i sapori di mio gradimento.
No, voglio provare a far pace con l'originale.
Con santa rassegnazione ho cotto i bignè, e devo dire che la ricetta di Montersino, seppur diversa da quella che uso di solito, non ha deluso.
Il ripieno...uhm, la crema proposta da Stefania la conosco bene, va per la maggiore anche in casa arabafelice.
Ma ci voglio un tocco di velluto sulla lingua, questa volta, sotto il croccantino del bignè: e via allora alla pasticcera con il burro, ricetta datami anni fa da una signora francese.
E sopra?
La colata lavica è esclusa a priori, ma la ganache di Stefania si presta benissimo anche al tocco appena percettibile che voglio io.
Ultima ma non meno importante, la dimensione: i bignè sono volutamente più piccoli, e stanno comodamente in una coppa monoporzione.
Asssaggio.
Uhm.
Lo ammetto, mi piace, e parecchio.
Al marito non ne parliamo, e si lamenta pure mentre cerca di rubare un bignè dalla mia porzione: è troppo piccolo!
Credetemi, meglio così, che se l'avessi fatto grande questa era la volta che perdevo la reputazione ;-)
PROFITEROLES
( da Stefania, di Profumi & Sapori )
per i bignè
( 12 -15, a seconda della dimensione)
37 ml di acqua
5 ml di latte
33 g di burro
35 g di farina
un uovo intero
un pizzico di sale
per la crema pasticcera al burro ( gluten free )
250 ml di latte
250 ml di panna liquida fresca
un pizzico di sale
4 tuorli
90 g di zucchero
45 g di maizena
45 g di burro
estratto di vaniglia
per la copertura
80 g di cioccolato fondente
70 g di panna liquida fresca
Per i bignè: Mettere l'acqua, il latte, il sale ed il burro in pentolino su fuoco basso. Portare tutto a bollore molto lentamente, per evitare come dice Stefania che l'acqua, evaporando troppo in fretta alteri l'equilibrio della ricetta.
Appena il tutto bolle aggiungere la farina in un colpo solo e girare con un mestolo, sempre sul fuoco, finchè il composto risulterà asciugato e si staccherà facilmente dalle pareti e dalla base del pentolino.
Trasferire il composto in una ciotola ( io quella della planetaria) e girare per far raffreddare un po' ( ho usato il gancio a K ma puo' essere utilizzato un normale frullino ).
Aggiungere quindi l'uovo e girare finchè il tutto sarà ben amalgamato.
Formare quindi i bignè su una teglia ben imburrata usando la sac a poche oppure con due cucchiaini, badando a schiacciarne la punta con un dito bagnato d'acqua.
La cottura ho dovuto adattarla al mio forno che fa invidia ad una centrale termonucleare :-) quindi li ho infornati a 220 per i primi 5 minuti, dopodiche' ho abbassato a 200 per altri 20 minuti, e 5 a 190.
Mentre raffreddano preparare la crema: versare latte e panna in un pentolino con un pizzico di sale e portare a bollore. In un altro pentolino sbattere i tuorli con lo zucchero per qualche minuto, quindi aggiungere la maizena e girare con un mestolo.
Versare quindi il composto ancora caldo di latte e panna sui tuorli, a filo e con lentezza, mescolando vigorosamente.
Rimettere il tutto sul fuoco e portare a bollore su fuoco medio/basso, sempre mescolando.
Prolungare la cottura di un minuto al raggiungimento del bollore, quindi togliere dal fuoco ed aggiungere il burro.
Mescolare bene per incorporarlo e lasciare raffreddare la crema a temperatura ambiente senza toccarla, mettendo solo della pellicola sopra per evitare che si formi la pellicina.
Riempire i bignè usando l'apposito attrezzo, oppure tagliarli in due e farcirli con un cucchiaino.
Preparare la copertura facendo scaldare su fuoco basso la panna, portandola quasi a bollore. Spegnere il fuoco e unirvi il cioccolato a pezzi.
Girare per farlo sciogliere e far raffreddare la crema a temperatura ambiente.
A questo punto sbatterla per pochi secondi con una frusta a mano per farle prendere consistenza e usarla per glassare i bignè: io li ho presi in mano ed intinti uno ad uno.
Sistemarli nelle coppe scelte e mettere in frigo.
NOTE:
- la copertura avanzata può essere colata sulle coppe prima di servirle.
- la crema del ripieno ha una consistenza particolare, ed una texture che la fa sembrare velluto. Per questo ho evitato di unire dell'ulteriore panna montata, una volta fredda.
- a me piace freddo di frigo, con la copertura ben rassodata. Se vi piace più morbida tirate il tutto fuori dal frigo un quarto d'ora prima di servirli.
- i bignè cotti, perfettamente raffreddati e non farciti si possono surgelare dentro un sacchetto di plastica per alimenti.
- il tag gluten free si riferisce alla sola crema del ripieno.
Posso fare un appunto..."la copertura avanzata può essere colata sulle coppe prima di servirle"...io invece me la "sparerei" nel percorso tavolo-frigo prima che possa arrivarci che dici?! :P ahahahahahaha
RispondiEliminaPuntuale e brava come sempre...questo passaggio dell'MT mi dispiace davvero perderlo...
Anch eio quando penso ai profiteroles ho ricordi d'infanzia, in tristi pizzerie ... con queste "palle cioccolatose colanti" che regolarmente facevano venire il mal di pancia. Ma questi sono sicura mi farebbero ricredere !
RispondiEliminaBuona giornata
Fico l'inizio: mi sembrava di essere sul set di un film a metà tra E.R. e Gray's Anatomy ^_^ Anzi, già che ci siamo: vieni a prelevare il mio DNA dalla troppa bava che è colata sul pc guardando la tua foto????? beso
RispondiEliminabelli nel bicchiere un modo originale.
RispondiEliminami capita spesso di fare questo dolce ma non avrei mai pensato di presentarlo cosi,hai avuto un'ottima idea...complimenti!!!
RispondiEliminaPovero maritino... gli è rimasta la voglia del bignet ;)))) Come lo capisco... anch'io quando faccio il profiteroles non lo mollo finchè non finisce!!!
RispondiEliminache brava...io ho il terrore della cottura del bignè ma devo darmi una mossa e provare!
RispondiEliminavedo che tutti siamo rimasti turbati da i profiteroles spessi, mollicci e troppo coperti della pasticceria scadente e non invitante, per i quali condivido la tua lucida analisi :-).... io infatti, da quando ho avuto la possibilità di arrangiarmi da me, ho imparato a prepararli e ho scoperto un mondo!!! Lieta di averti tra noi, come sempre. Un bacione e buona giornata
RispondiEliminaDani
presentati nella coppa sono parecchio chic!!! e, non essendo nemmeno io un'amante del classico profiterole, davanti a questa coppa mi lamenterei come tuo marito! ;D
RispondiEliminaSono ancora in alto mare ma la mia reazione è stata uguale alla tua "No" per gli stessi motivi; persino alla coppa avevo pensato ma... le analogie finiscono qui, i tuoi sono belli e ben presentati a me manca ancora il cosa metterci dentro :-(
RispondiEliminama che carini così piccini, e la penso come tuo marito troppo pochi :-))) io me ne sparerei in bocca una decina!!!! che bontà! baciii
RispondiEliminaAdorabile questa presentazione!
RispondiEliminaI profiteroles sono i dolci della festa di tutti... dal nord al sud, dall'est all'ovest... impossibile non amarli... E la tua impronta chiccosa è la ciliegina sulla torta...anzi sulla coppa!
RispondiEliminaBaci
non ne parliamo, io che quello dolce non l'ho mai voluto mangiare, ho provato con il salato è andata bene, ma sono caduta in tentazione anche per il dolce, che vuoi fare effetti MTC, baci.
RispondiEliminaSi vede che io da piccola ho avuto a che fare con una pasticceria perfetta....i profiterole erano qualcosa di sublime per me, nonchè il dolce preferito di mio fratello (che è uno che, almeno da piccolo, al dolce non tirava per nulla!). Ammetto che le palline da tennis delle pizzerie, e quelli surgelati lascino molto a desiderare...ma fatti in casa o comprati nella pasticceria giusta, io trovo che i profiterol siano magici!! :-))) Bellissimi dentro il bicchiere...ma mi pare di capire che la prossima volta, per tuo marito, li devi fare almeno dentro una ciotola!! :D
RispondiEliminaBuongiorno Stefania che bella sorpresa...i bignè in formato mignon.
RispondiEliminaPer la classica fortuna del principiante quando li feci tanti anni fa vennero una meraviglia ma poi sempre mollicci e crudi dentro, ancora,dopo anni,non capisco dove sbaglio.(dopo cotti,li ho sempre tenuti in forno con lo sportello semiaperto).
Mi piace particolarmente la crema pasticcera al burro e la proverò.
Buona giornata a te.
Ho scelto questo dolce perchè a tanti, come a te e come a me, il classico profiterole da pizzeria ha sempre fatto ribrezzo. E l'ho scelto perchè, invece, è buono, bisogna solo saperlo fare. spero di aver conrtibuito alla riappacificazione di un buon numero di persone con questo dolce, me e te in primis! e se i mariti apprezzano ... beh, è un inaspettato risvolto non da poco!
RispondiEliminaStefania P&S
non resisto ai profiteroles!! >__< me ne mangerei adesso un piatto... molto particolare la crema pasticcera, non la conoscevo proprio!
RispondiEliminasono meravigliosi una dolce visione di primo mattino...baci,Imma
RispondiEliminaChe dire, non solo ci hai fatto la pace, ci sei andata a nozze! Fantastici in questa versione più piccina ma non meno golosa.
RispondiEliminaChe buoni!!!! Anche io mi sono lanciata ieri sera nella preparazione dei bigne'.... e il primo passo e' fatto! Ora tocca farcirli.... e finalmente me li mangero' senza ritegnoooo!!!!!
RispondiEliminaCerto la crema pasticcera col burro e ' una vera libidine!!!!! Mi sa che..... mmmm!!!!
Un abbraccio!
Devo ammetterlo, appena li ho visti l'acquolina in bocca mi ha invasa, solo a vederli sono qualcosa di sensazionale!!!!
RispondiEliminaSei il mio guru culinario!
Stef
I bignè li ho fatti qualche volta (sia dolci che salati) e mi sono riusciti bene e quindi non capisco perchè non ho mai pensato di fare i profiteroles..considerando che il marito ci va pazzo...uhmmm in effetti anche io ho un ricordo non troppo felice di quelli mangiati in pizzeria e forse sarà per quello che sono stata piuttosto restia a cimentarmici..okkei mi devo decidere e provare a farli e poi la cremina al burro mi ispira troppo ^_^
RispondiEliminabaci ^_^
Questi si, sono dei profiteroles!!!!
RispondiEliminaIo aggiungo piu' burro (muoia Sansone con tutti i filistei...).
La presentazione e' elegantissima, complimenti!!
Io invece li adoro , bella presentazione sulla coppetta brava baci ^_^
RispondiEliminaio sto ancora litigando con i bignè! Devo guardare i video di Montersino perché qualcosa ho sbagliato ma non so cosa!! :(
RispondiEliminaLa tua preparazione è come al solito spaziale!!!
Non ci crederai, ma questo weekend volevo provare a fare i bigne alla crema... mi sa che userò la tua ricettina :) Grazie!
RispondiEliminasì, sì, versione minimal tutta la vita. Anche io se torno indietro con la memoria, ricordo magma mollicci di un indefinito colorino beige (troppo scuro per la pasticcera e troppo chiaro, slavato direi, per il cioccolato vero). E poi sotto magari si celavano solo due miseri fagotti mollicci. che delusione, sigh
RispondiEliminaSai che io non ho mai mangiato i profiteroles? Proprio perchè non si vede cosa c'è sotto la valanga di cioccolato, li ho sempre visti nei ristoranti e mi hanno sempre messo ansia anche da bambina. Questi però li assaggerei volentieri!!
RispondiEliminaTi devo chiedere una cortesia: domenica prossima ho a pranzo i miei parenti e per non sbagliare ho stampato la tua ricetta del pollo alla birra, è da un pò che aspettavo l'occasione per provarlo, volevo aggiungere anche qualche pezzetto di mela, secondo te ci sta bene? Poi se per te va bene pubblicherò la ricetta (ovviamente mettendo bene in chiaro che l'ho copiata da te!!). Grazie Stefania :-)
A me che, invece, non amo molto i dolci, i bignè sono sempre piaciuti.
RispondiEliminaCerto, devono essere fatti bene, presentati in un certo modo, con una farcia, ricca, ma equilibrata.
I tuoi profiteroles sono perfetti, appena ho visto la coppetta mi è venuta voglia di prenderne uno e poi un altro...
Brava davvero!
Bacioni
Ok, faccio outing...a me quella colata che nasconde quella cosa molliccia ripiena di quella crema insapore...mi piace da matti!! :))) Ancora meglio se è quello bianco ;)
RispondiEliminaAllora faccio outing anche io: la mia torta di nozze era un profiteroles!!!! Candidi bignè affogati nel cioccolato bianco, con una farcia delicatissima di chantilly... roselline qua e là e gli sposetti plasticati in cima. Ed è stata anche l'unica cosa che mi ricordo di aver mangiato quel giorno!!!!
RispondiEliminaAdoro questo dolce e la versione da te proposta mi piace molto Brava Stefy. Baci Francesco
RispondiEliminaStefania, sono bellissimi! :°)
RispondiEliminaNon posso credere al fatto che temevi ti venissero male! Io vado in estasi ogni volta che vedo i tuoi perfetti macarons al lemon curd! *-*
Ho deciso di prepararli, i profiteroles per l'MT, in occasione del mio onomastico, ma il timore di creare mostri è tanto! Le tue realizzazioni mi invitano sempre a prender coraggio. Speriamo bene!
Ah, dimenticavo: sul tuo forno che fa invidia a una centrale termonucleare c'è da morire! :D
Oddio, cosa vedono i miei occhi...Il profiterole è proprio il mio dolce preferito, sono sempre alla ricerca costante della perfezione....è davvero un dolce sublime, e i tuoi sono usciti benissimo, a scapito delle tue paure!!!Proverò anche questa ricettina, magari troverò qualche spunto per migliorare ancora questo dolce davvero paradisiaco!! ;)
RispondiEliminaVera
quanto piace anche a me il profiterol, ma quello buono! prevedo scorpacciate a breve! Deliziosa presentazione :D
RispondiEliminaUn bacione
Spero di partecipare anche io in questo challenge. Tra l'altro i profitterol ripieni di pasticcera sono i miei preferiti <3 buona giornata!
RispondiEliminaNon so cosa farei se non ci foste te e la colata lavica :) Un abbracio
RispondiEliminaNon rientrano neanche tra i miei dolci favoriti, lo ammetto. Però mai dire mai, e infatti ti è toccato prepararli, vedi?? ;)) E hanno pure un bell'aspetto, che vuoi di più??
RispondiEliminaMi piace molto la presentazione in coppa geniale :-)
RispondiEliminaECco, i bignè sono proprio una cosa che mi piace da matti.In versione così sfiziosa non potrei resistere!
RispondiEliminaBacioni
dovrò correre a scoprire il profiteroles di Stefania, se penso a quelli di quando ero piccola....no comment! buona giornata
RispondiEliminaA me i profiteroles (quelli fatti "bene") piacciono molto. Presentati in questo modo li trovo davvero chic e perfetti per qualsiasi occasione (cenetta, battesimo o brunch). E poi diciamolo: piacciono proprio a tutti, grandi e piccini. Adorabili!
RispondiEliminaBacio (e complimenti!)
simo
Anche io ho quel rapporto strano con i profiteroles, so che sono buoni ma non li ho mai trovati buoni....adesso provo questa versione stefanesca....anche mignon !
RispondiEliminaUn abbraccio
Simonetta
in effetti quelli del ristorante non mi soddisfano ma il profiteroles home made mi piace parecchio! che sogno la crema al burro setosa, la descrivi così bene ;-P
RispondiEliminaun bacione
Eccola, ti aspettavo al varco. Il tuo commento al lancio della sfida era stato eloquente, un po' come la mia minaccia di tagliarmi le vene, visto che io non li ho MAI fatti e ancora devo cimentarmi (ho gli incubi da giorni). Ma com'è che tutte le cose che escono dalle tue mani hanno quest'allure così unica ed affascinante? Se dovessi paragonare il tuo dolce ad un film che amo, sarebbe Colazione da Tiffany, anzi, sarebbe direttamente lei, la meravigliosa Ms Golightly. Sei troppo brava. Un bacio, Pat
RispondiEliminaPena che io da piccola mi rifiutavo di mangiare il profitteroles solo perchè era il dolce preferito di mia sorella, appena andata via di casa invece mi ci sono letteralmente trasformata....in un bignè!
RispondiEliminaTesoro ma è semplicemente una ricetta squisita e deliziosa! Complimenti, sei stata bravissima! Un bacione e buona giornata! ;-D
RispondiEliminaChe bello Stefania! Abbiamo postato i nostri profiteroles a sole 3 ore di distanza! :D
RispondiEliminaBacioni!
io non vado matta per i bignè in genere, ma Montersino è sempre una garanzia! complimenti, davvero un'ottima ricetta, di sicuro molto golosa! un bacione :)
RispondiElimina..piccoli danno anche di più l'idea di qualcosa di prezioso, come ricordo anche il tuo Danubio:-) Brava Stefania, il tuo stile è qui molto riconoscibile
RispondiEliminaConcordo con la tua osservazione sulla versione da ristorante: mai, e poi mai, l'ho preso, forse memore di esperienze di bambina, con creme improbabili e glasse da cicciaebrufoli, aahhah mi è rimasta l'idiosincrasia dell'adolescente!!
praticamente mi sono incollata allo schermo!
RispondiEliminaMolto eleganti serviti così, davvero tres chic oltre che golosissimi!
RispondiElimina...e questo mese la ricetta originale è stata davvero super, la crema vellutata mi tenta moltissimo...ti sei convertita anche tu al profiterol???
RispondiEliminaciao loredana
che carini in versione mignon da coppa!
RispondiEliminaSai che devo ancora iniziare a farli?? Ma ci riuscirò stavolta devo! :) bellissima e geniale la presentazione nel bicchiere! ;) e comunque non penso che avresti perso nessuna reputazione nemmeno nel modo originale... sei troppo brava!
RispondiEliminaBaci Vevi :)
Grande Stefania
RispondiEliminaSe tu eri preoccupata figurati io che ancora non solo non li ho mai fatti e non solo non ho ancora deciso come farli: non ci ho neanche pensato. E il tempo stringe.
Meraviglia!!! allora posso fare outing anche io!!!
RispondiEliminaI profiteroles NON MI PIACCIONO!!! l'unico dolce che proprio evito come la peste. Primo perche' anche a me non piace mettere in bocca cose senza sapere cosa sono e secondo perche' il ripieno classico di panna montata proprio mi fa ribrezzo.
Visto che faccio outing lo faccio per bene....ODIO mangiare la panna montata "nature". Ma questa farcitura e' diversa, questa si che vorrei proprio provarla ^___^
Una coppa per me....!!sono golosissimi..ed eleganti.
RispondiEliminaciao
Mt è meglio dello psicologo, ammettiamolo!
RispondiEliminaCome sempre superba!
P.s. Ma è il nome che da una "leggera" predilizione per i dolci? ;)
Baci
Che indiscussa bontà! Complimenti a voi 2 StefaniE ^.-
RispondiEliminamai avrei pensato che dei profiteroles (che ODIO) potessero essere così chic... bravissima!
RispondiEliminaStefy ci avrei scommesso! Non aspettavo altro che vedere la tua creazione...me lo sentivo che sarebbe stata super chic! Le coppe di porfiteroles sono un idea davvero originale ed elegantissima...tutta quella bontà concentrata in un bicchiere...roba da capogiro!!!
RispondiEliminaMomento di estasi.
RispondiEliminaCapita spesso, a me, dalle tue parti ;)
Ora ho una voglia pazzesca di bignè.
Buona serata, un bacione.
Quanti ne ho mangiati, il classico dolce di fine pranzo o cena, ora sono un po scomparsi dai ristoranti, almeno qui in Romagna. Se provo a farmeli da solo potrei ricordare quei bei momenti di circa 15-20 anni fa dove ho conosciuto e mangiato per tanto tempo il mitico Profiteroles. Ricordo anche i vari commenti quando li vedevi arrivare su tavolo..... Ciao a presto.
RispondiEliminaPiccoli e deliziosi... da fare sparire in un solo boccone!
RispondiEliminamolto eleganti, essenziali, splendidi!
RispondiEliminacomplimenti (e grazie per la crema gluten-free)
gran bella ricetta sopratutto la crema gluten free mi paice molto ma di più quella bella porzione nel bicchiere, avere una porzione pronta è meglio perchè poi delle palline di bignè cois potrei perdere il conto :-)
RispondiEliminad'accordissimo con l'appunto di Gambetto..posso metterla in una flebo da portarmi al parco mentre corro?? sai per evitare abbassamenti di pressione!!
RispondiEliminamolto elegante Stefania! bravissima! a fine pasto sono entusiasmanti per gli ospiti!
RispondiElimina@ Gambetto: dispiace a me non vedere cosa ti saresti inventato ora che con questo genere di dolce sto facendo pace :-)
RispondiElimina@ Mascia: il mal di pancia non ci è venuto...;-)
@ Francesca: arrivo con tutti gli strumenti!
@ MAry: :-)
@ Marco e Barbara: è un modo diverso, e se ne mangia magari un pochino meno...
@ giulia pignatelli: infatti ho dovuto promettere di rifarli...
@ Valentina: ma no, a patto di seguire bene il procedimento non c'è nulla di cui aver paura.
@ Daniela: grazie a voi, come sempre.
@ Glo 83: vedi. less is more in questo caso...;-)
@ Chez Denci: sono certa che sfornerai un capolavoro!
@ Fujiko: sono contenta che ti piacciano, grazie.
@ Fabiola: potere dell'MT!
@ Silvia: beata te!!! ma hai ragione, mio marito li vuole nell'insalatiera...
@ Mariabianca: ma che strano, magari prova a cambiare ricetta...
@ Stefania: ed infatti ti sono grata, sono riuscita a tornare sui miei passi :-)
@ Sayuri: provala perchè davvero merita
@ dolci a gogo: grazie!
@ lerocherhotel: infatti, pace fatta!
@ piccoLINA: dovendosi fare del male ho voluto farlo bene...
@ ste.lele: ma grazie, ti mando un bacione :-)
@ Corrado T: nella crema o nei bignè? ;-)
@ Anna: grazie!
@ Monica-Un biscotto al giorno: mi spiace, con il video di certo non sbaglierai!
mi piace parecchio questa versione di crema...la mia alla zucca l'hai vista? bella anche la foto, quando si dice la classe non è acqua....
RispondiEliminaChe meraviglia..mi piace moltissimo quel tocco elegante in più della presentazione!! da provare...baciotti!
RispondiEliminaciao, sono qualcosa di spaziale. ho anch'io un blog, ma sono alle prime armi le tue ricette sono alta qualità rispetto i miei piattini ini ini...
RispondiEliminase passi mi fa piacere. mafalda
@ Claudia: fammi sapere se la crema ti piace!
RispondiElimina@ sere: infatti, siamo quasi tutti ancora traumatizzati...
@ MAriangela: credo che la mela possa starci bene, magari aggiungila verso fine cottura in modo che non assorba troppo l'amarognolo della birra. Buoni esperimenti!
@ Giovanna: mi fa piacere, ti ringrazio :-)
@ ELel: ahhhh sei una delle poche :-)))
@ L'acqua'dorosa: ma se e' fatto bene e' divino, immagino!
@ Francesco: ti ringrazio!
@ Raffaella: ma e' vero! nel mio forno puoi fondere gli atomi :-)
@ Vera: se gia' ti piacciono magari prova questa crema che e' davvero ottima!
@ viola: colpa, o merito, di MT ;-)
@ Noemi: ma si, buttati!
@ Reb : :-)))
@ Zia Elle: infatti e' stato molto meno peggio del previsto...
@ Ros: mille grazie!
@ Saretta: mi fa piacere :-)
@ Acky: vedrai, merita.
@ l'albero della carambola: infatti sono smepre richiesti...specie dai bambini!
@ Glu.fri: non ci vado ancora matta, ma devo dire che ho fatto un bel passo avanti ;-)
@ Acquolina: credimi, la crema e' divina!
@ Patty: se vedessi la mia cucina dopo che li preparo magari cambi idea, altro che Colazione da Tiffany...diventa Guerre Stellari :-)
@ Fabiana: ahahahah belli i dispetti tra sorelle, ma questo te lo facevi da sola!!!
Buono, buono...buono...ti vorrei invitare al mio primo contest “DENTRO AL RICCIO”, ricette a base di CASTAGNE! Se ti và, passa a trovarmi. http://dentrolapentola.blogspot.com/2011/10/dentro-il-riccioil-primo-contest-di.html
RispondiEliminaPer me il profiterol è un dolce meravigliosamente buono (ovviamente solo quello fatto in casa "condito" come dico io, per quelli che si trovano nei vari ristoranti condivido a pieno la tua opinione).
RispondiEliminaCapisco tuo marito: una volta che cominci a mangiarne non ti fermeresti più! Saggia decisione farlo mono porzione...
Buon fine settimana.
Ricetta deliziosa come sempre, grazie mille per il supporto!!! Un bacione
RispondiEliminasono d'accordo con te se non fatti bene sono il dolce più rivoltante che esista, purtroppo molti si cimentano con scarsi risultati...
RispondiEliminale tue in coppa sono una delizia di sicuro!
buon we
Adoro il profitterol, ma i bignè non li ho proprio mai fatti...ma siccome anche a me le sfide piacciono, prima o poi ci proverò!!!
RispondiEliminaBuonooooooooooooooo! Non ci sono parole, è un dolce squisito e in questa veste è addirittura superlativo. Complimenti, Stefania. Ciao. Deborah
RispondiElimina...dire chic è poco!!!
RispondiEliminaSi', molto eleganti :-)!
RispondiEliminaCiao
A.
ciao, un dolce elegante, di classe e ottimo!!! una bella rivisitazione, complimenti!!!
RispondiEliminap.s.: ti lascio il link dei miei contest se ti va di parteciparvi
http://dolcipensieri.wordpress.com/2011/10/17/contest-un-libro-mi-fa-compagnia-in-cucina-di-dolcipensieri/http://dolcipensieri.wordpress.com/2011/09/01/parte-il-contest/
E si presenta bene, caspita oltre alla voglia di assaggiarli guardandoli vien voglia di provare a farli (meglio se dimentico la paura che non si gonfino!)
RispondiEliminaE questi qui sotto? Ah ecco cosa potrei fare con gli Oreo presi in prestito da mia figlia ^_*
bacioni
@ Kiara: grazie, sei gentilissima.
RispondiElimina@ Sarachan: infatti, telepatia da foodbloggers ;-)
@ Le ricette dell'Amore Vero: questi fanno ricredere anche chi non li ama ;-)
@ Cinzia: si, l'insano amore per tutto cio' che e' minuscolo :-)
@ Federica: :-)
@ Simo: grazie!
@ Loredana: hai visto??? mi sa che ci siamo convertite in tante :-)))
@ Commis: grazie anche a te.
@ Vevi: e tu troppo buona :-)
@ Gianni Senaldi: beh, credo che per una volta rifar l'originale non possa che essere una mossa azzecata :-)
@ elenuccia: siamo molto simili. Ma fai una cosa, prova questa crema vellutata...e vediamo che mi dici ;-)
@ Alice4161: tiro fuori dal frigo? ;-)
@ fantasie: di sicuro, ormai e' accertato.
@ Annalisa: e a te un grazie...triplo!
@ cristina b: potere dell' MT, si riesce a far diventare simpatico un profiterole...
@ Claudia: si, un concentrato, hai detto bene!
@ Your Noise: ops, sono lusingata :-)
@ Gianluca: vero, si vedono meno in giro, avranno stufato tuttoi e tutti si saranno messi a prepararseli da se'? ;-)
@ Alessandra: anche meno, visto com'erano piccoli!
@ La Gaia Celiaca: dimmi che la provi, e' da svenimento!
@ Gunther: il monoporzione aiuta a regolarsi un po' giusto? ;-)
@ Cleare: effettivamente idea da non sottovalutare...
@ caris: grazie :-)
@ Aria: vista, peccato che io la zucca la trovi con difficolta' :-)
@ mamma Papera: ti ringrazio.
@ Mafalda: mi fa piacere che li trovi belli, grazie!
Adoro i profiteroles ed evito di farli per il semplice motivo che non bastano mai....e la tua presentazione nel bicchiere da veramente quel tocco in più! Un bacio
RispondiEliminaconcordo con tutto ciò che hai detto, sarà diffidenza o percezione di "magagna dietro l'angolo", ma non ho mai e dico mai mangiato i profiteroles... lo so, è un po' strano, ma non ho mai amato i bignè, figuariamoci poi annegati sotto una crema non ben identificata. Invece se ben fatti devono essere ottimi. I tuoi, così semplici, appena ricoperti e non affogati, e piccolini, sono perfetti. :)
RispondiEliminaio invece, i profiteroles li adoro in tutte le salse... ;-) :-D
RispondiEliminai tuoi li manderei giù in un sol boccone, è proprio il caso di dirlo visto che sono piccini.
però... già come dicevi tu, c'è sempre un però, con la pasta bignè ho litigato da sempre, non sono capace... quindi mi limito a guardare i vostri :-P
A.
Molto elegante la presentazione in coppa, ed intrigante la crema dalla consistenza di velluto: te la copierò senz'altro, perché la crema pasticcera ha sempre avuto qualcosa che non mi convinceva fino in fondo e mi sa che forse con questa ricetta trovo la soluzione... :-9
RispondiElimina@ Gianni: nel bicchiere almeno uno e' costretto a limitarsi...
RispondiElimina@ Passiflora: cosi', a vista ;-) mi sono piaciuti ;-)
@ fragoliva: non ci credo che non sei capace, e questa ricetta di Stefania non puoi non provarla!
@ mapi: provala e fammi sapere ;-)
Scusa, vista solo ora la tua domanda. Metto piu' burro nella crema (fanq al fegato...), direi circa il doppio rispetto alla ricetta che hai postato.
RispondiEliminaL'ho provata cosi' (piu' burrosa) nella Tropezienne (dolce tipico di St. Tropez) e da allora esagero. Una volta l'abbiamo fatta tra amici (una banda di gastrofanatici) e c'era chi di nascosto leccava le spatole.....
Grazie, Corrado.
RispondiEliminaDiciamo che mi è molto facile immaginarmi nel gruppo di leccatori di spatole...;-)
anche io ho sempre avuto un odio amore per i profiteroles..poi li ho fatti e mi sono riusciti bene al primo colpo! però pensavo fossero più complicati! :D carinissimi!
RispondiEliminaChe foto elegantissima! I profiteroles sono stati il dolce favoloso della mia infanzia. Due amiche li offrivano alle loro feste di compleanno, fatti dalla stessa pasticceria, farciti di crema e panna, leggera, con una colata ottima, scura come la tua, la pasta consistente. Il paradiso, indimenticato tuttora! Era un dolce molto raro che andava ordinato, anche al ristorante non si trovava quasi mai. Poi è arrivato il profiteroles modello uovo sodo color gianduia confezionato offerto nelle pizzerie: taciamo. Ma quello, semplicemente, non è il profiteroles. La nostalgia di un vero profiteroles non mi ha mai abbandonata. Porzione da insalatiera, però, anzi da alzatina :-)
RispondiElimina@ vickyart: e' piu' la paura che l'esecuzione in se', vero?
RispondiElimina@ Pellegrina: la foto voleva essere elegantissima, ma le piastrelle della cucina non hanno collaborato...:-)
Che belli e che buoni devono essere stati!! Io la penso esattamente come te sui profiteroles! Quelli che ci propinano nei ristoranti sono sempre mollicci, troppo "pannosi" e annegati in quella crema al cioccolato nauseabonda, che credo che piaccia a molti, ma non a me! I tuoi invece sì che meritano di chiamarsi profiteroles, devono essere una squisitezza!!! Bravissima!
RispondiElimina@ Bucci: sono contenta di non essere l'unica traumatizzata dalle versioni dei ristoranti. E grazie ;-)
RispondiEliminasolo tu potevi farmi provare questa ricetta della pasta choux! è così diversa dalla mia che se non l'avessi letta sul tuo sito MAI, dico MAI mi avrebbe neanche lontanamente sfiorato il pensiero fare! ma lo sai, come ti ho + volte detto sei il mio magico riferimento! e ce l'ho fatta!!!!! ora però mi sorge spontanea la domanda: qual è la tua ricetta classica della pasta choux? un abbraccio, e buon week-end!
RispondiEliminaGrazie mille!!!! Mi serviva una ricetta giusta e ho cercato Araba felice! Domanda: sbaglio o vengono meglio se farciti il giorno prima?
RispondiEliminaPreferisco farcire il
EliminaGiorno stesso, non mi piacciono quando di ammorbidiscono troppo :) ciao e grazie!