Quando, in quella che ormai è la notte dei tempi, è cominciata
la mia vita all'estero, l'esposizione a mille culture diverse è stata
il primo regalo.
Anche in cucina, poter provare una marea di piatti
provenienti da ogni lato del globo, cucinati da chi li conosceva davvero
ha aperto un mondo che confesso mi era completamente nuovo.
Molte di
queste ricette contravvenivano a quel poco che sapevo di cucina, o
usavano ingredienti che non avevo nemmeno mai sentito nominare.
O ancora, erano "senza" qualcosa che a me sembrava indispensabile.
E non perchè ci fosse un motivo, un'esigenza.
Ma solo perchè così era la ricetta.
Ed ovviamente, era buonissima.
Quando
cominciai a proporre queste ricette prima in un forum di cucina che
oggi nemmeno esiste più e poi nel mio blog, arrivarono una marea di
strali.
Perchè fai ricette senza qualcosa.
Sono ricette da malati.
Sei intollerante a X o Y?
Il più gentile, se vogliamo, è che fossero "strane".
Ebbene vi svelo una cosa:) non serve che abbiate un'amica celiaca per fare una torta senza glutine.
Nè l'ospite intollerante ai latticini per un dolce senza gli stessi.
Le ricette senza qualcosa che a noi sembra la normalità esistono, e sono buonissime per tutti.
Certo, risolvono la cena in caso di ospiti con necessità speciali.
Altrimenti, sono una coccola tutta per noi.
Come la torta qui oggi, tratta da OTK Extra Good Things, che viene addirittura dalla mamma di uno dei membri del team.
Che, guarda caso, viene proprio dal Medio Oriente...quindi nessuna sorpresa che l'abbia puntata subito.
Perchè tutto ciò che non rientra nei nostri schemi non è per forza "meglio" o "peggio".
Potrebbe essere solo "diverso" ;)
PISTACHIO MACARON CAKE WITH ELDERFLOWER APRICOTS
per una teglia da 24-25 cm
Per la torta:
170g di pistacchi a filetti
80 g di farina di mandorle
un pizzico di sale
3 uova grandi più un tuorlo grande
200 g di zucchero semolato
un cucchiaio di estratto di vaniglia o pasta di vaniglia
un cucchiaino di buccia di limone finemente grattugiata
40 g di mandorle a lamelle
200 ml di panna fresca, fredda di frigo
30 g di zucchero a velo, più dell'altro per spolverizzare
per le albicocche:
200 ml di sciroppo di fiori di sambuco
1 bacca di vaniglia o 2 cucchiaini di estratto
3 strisce sottili di buccia di limone
5 albicocche non troppo mature, tagliate a metà e denocciolate
Preriscaldare il forno a 170 gradi.
Imburrare una teglia da 25 cm e foderarla con carta forno in modo che esca un po' dai lati. Ungere anch'essa.
Frullare
nel robot da cucina i pistacchi finchè avranno la consistenza del cous
cous. Il risultato sarà più grossolano della farina di mandorle.
Mescolare quindi in una ciotola i pistacchi tritati, la farina di
mandorle ed il sale.
Mettere uova, tuorlo, zucchero semolato e 2
cucchiaini dell'estratto di vaniglia in una ciotola e montare con le
fruste elettriche per almeno 3-3 1/2 minuti, o finchè saranno ben
montati e chiari.
Questa è la condizione necessaria perchè la superficie della torta possa gonfiare e formare le crepe desiderate.
Unire con una spatola la buccia di limone e il composto di frutta secca con molta delicatezza, senza mischiare troppo.
Versare
nella teglia preparata e spolverizzare con le mandorle a lamelle.
Cuocere per circa 35 minuti o finchè uno spiedino inserito al centro
uscirà asciutto.
Lasciare la torta raffreddare nella teglia.
Nel frattempo preparare le albicocche.
Mettere lo sciroppo di fiori di sambuco, la bacca di vaniglia e le strisce di limone in un pentolino su fuoco medio/alto.
Intanto preparare un cerchio di carta forno con lo stesso diametro del pentolino.
Appena
il composto inizia a bollire unirvi le albicocche, lato tagliato verso
l'altro e coprire con il cerchio di carta forno, pressandole verso il
basso.
Cuocere per 3 minuti quindi rimuovere la carta forno e cuocere
altri 2 minuti o finchè le albicocche saranno morbide ma senza
sfaldarsi.
Togliere dal fuoco e trasferire albicocche e sciroppo in una ciotola.
Far raffreddare prima a temperatura ambiente e poi in frigo.
Quando si desidera servire il dolce montare la panna con lo zucchero a velo e la vaniglia rimasta.
Sollevare
la torta dalla teglia aiutandosi con la carta forno e posizionarla su
un tagliere di legno, con la carta ancora attaccata. Fa parte del
fascino rustico del dolce!
Staccare la carta solo dai lati e spolverizzare con altro zucchero a velo.
Servire a fette con le albicocche e la panna.
NOTE
-
nessuna difficoltà nella preparazione della torta. La parte più
indaginosa può essere la frullatura dei pistacchi, che comunque da me si
trovano anche già tritati. Frutta secca ce ne vuole parecchia,
risulterà ovviamente un dolce denso ma non pesante, quasi una pasta di
mandorle pensando ad un dolce che conosciamo benissimo in Italia. Il
sapore è ottimo, non troppo dolce e che bilancia benissimo la frutta di
accompagnamento che viene cotta ma non dolcificata in nessun modo.
- le albicocche richieste dalla ricette a questo giro sono state veramente introvabili, sia fresche che surgelate. Ho quindi ripiegato su delle prugne e devo dire che il gusto asprigno della frutta si è sposato magnificamente con la dolcezza della torta e della panna. In realtà viene sottolineato come la frutta sia un "di più, e che il dolce possa essere benissimo servito senza. Ma perchè privarci :)
- casualmente, diciamo, il dolce risulta senza glutine e senza latticini. In caso di esigenze particolari ricordate di accompagnare con panna vegetale, e di usare solo olio per ungere la carta forno.
- viene servito ancora nella carta, su un tagliere. In realtà, volendo, ho verificato che si riesce a staccare senza problemi, ma in effetti il "rustic charm" che deriva da questa presentazione è delizioso.
Essere curiosi verso le altre cucine e culture è una delle qualità più belle che si possano avere!
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