Le ho fatte strane.
Le ho fatte francesi.
E meditavo onestamente di stupirmi ancora con effetti speciali.
Un intruglio per la testa che altro che il Piccolo Chimico.
Poi chissà.
Chissà se è stato quel pensiero antico.
Quella scena di tanti anni fa.
Certi dopopranzo coi baffi di zucchero.
La testa libera da ogni pensiero.
Il vassoio un po' unto.
Le briciole sul tavolo e sulla maglia.
In terra no, so volatilizzavano: ci pensava il cane.
Tutti a dire che si sarebbero dovute fare al forno.
Ma nessuno che ci provava.
Perchè diciamolo, il fritto non si batte.
Che bello essere normali.
Che bello essere banali.
E banali e normali saranno queste frappe.
Antiche come la ricetta, nientemeno che di Pellegrino Artusi .
Appena in tempo per la fine di questo Carnevale.
Che rottura, questa cosa del tempo che passa :)
Semplice e chiara questa ricetta dà un risultato assolutamente perfetto: l'unico requisito è che le frappe ( chiacchiere, crostoli, sfrappole, lattughe, bugie...ma per l'Artusi e per l'augusto consorte rigorosamente cenci) siano tirate ben sottili se le stendete con il mattarello. Se avete la macchinetta per la pasta fresca nessun problema.
Sono meravigliose, croccanti, piene di bolle, friabili.
Bellissimo essere normali, una volta ogni tanto :)
FRAPPE
da La scienza in cucina e l'arte del mangiar bene di Pellegrino Artusi
da La scienza in cucina e l'arte del mangiar bene di Pellegrino Artusi
per un bel vassoio pieno
240 g di farina
2 uova intere
20 g di zucchero semolato
20 g di burro morbido ma non sciolto
acquavite, grappa o vino bianco 2 cucchiai
un pizzico di sale
olio di girasole per friggere
zucchero a velo per servire
per la versione gluten free vedere la nota
per la versione gluten free vedere la nota
A mano: fare la fontana con la farina, mettere al centro tutti gli ingredienti ed impastare energicamente fino ad ottenere un panetto un po' sostenuto e non troppo morbido.
Avvolgere nella pellicola e far riposare mezz'ora a temperatura ambiente.
Con l'impastatrice: versare tutti gli ingredienti nella ciotola e lavorare pochi minuti con il gancio a K, quindi avvolgere e far riposare mezz'ora.
Riprendere la pasta e staccarne dei pezzi che andranno stesi molto sottili, la pasta deve risultare quasi un velo. Se si è capaci farlo con il mattarello, ma io ho usato la macchinetta per la pasta fresca.
Tagliare le losanghe, praticare un taglio al centro di ciascuna quindi friggere in olio a 175/180 gradi per pochi secondi, finchè appena dorate.
Se ben fatte vedrete subito le tipiche "bolle" formarsi.
Far scolare su carta assorbente quindi spolverizzare con zucchero a velo.
NOTE
- si mantengono friabili e croccanti fino al giorno dopo, oltre non ci sono mai arrivate :)
- una lettrice, Elisa, mi ha detto che vengono benissimo anche in versione senza glutine: ha seguito la ricetta pari pari e per la farina ne ha miscelate tre in parti uguali: Glutafin select, Mix Schar e Farina della Giovanna per dolci lievitati. Dato che l'impasto con le farine senza glutine rimane un po' più secco ha aggiunto il succo di mezza arancia. Grazie Elisa!
- non potete mangiare uova? Allora via di frappe furbissime!
Io che sono nata a pochi chilometri dai luoghi dell'Artusi non ho mai mangiato frappe che non fossero fatte con questa ricetta. Vietattissimo in casa mia provare qualche altra ricetta, ho il permesso di sperimentare su tante cose ma non sulle frappe. Quando le faccio ne faccio sempre in quantità industriali e ho verificato che si mantengono croccantissime per più di tre giorni. Ma per arrivarci ne devi fare dose tripla :-)
RispondiEliminaDevo ammettere che ieri ho prodotto anche io le "bugie"....
RispondiEliminaHo trovato una ricetta "per sfigati" su un blog di cucina e, sarà che erano anni che non ne mangiavo, ma sono fantasticissssssime (grano saraceno e farina di riso).
Poi ho fatto quelle "per umani" con la ricetta della mamma che differisce da quella dell'Artusi per la differenza di 1 uovo ( lui 2 e mia mamma 1) tutto il resto è uguale...chi avrebbe mai detto
Per il resto viva le bugie, CENCI, frappe, crostoli, chiacchere e chi più ne ha più ne metta ^_^
Io do anche succo di arancie)))
RispondiEliminaQuest'anno non sono riuscita a prepararle, le tue sembrano favolose!
RispondiEliminaChe belle ^___^ mi tocca friggere ancora.....ma non subito ;)
RispondiEliminaStavo proprio per impastare... e ho controllato la ricetta che uso di solito ed è praticamente identica. The best!
RispondiEliminaAnche a me piace chiamarle cenci, nostalgia di Pisa ;) mentre per le mie figlie sono solo frappe
sono bellissime carissima, davvero stupende!
RispondiEliminaalla fine le frappe sono frappe, e il segreto è sempre quello: stendile sottili più sottili che puoi
meravigliose!!!!
Ciao Stefania!
RispondiEliminaSempre in pista con super ricette, dietetiche, e se non, le fai passare per tali :-p :-p
A casa tua le briciole almeno ci arrivavano al pavimento..... da me non fanno a tempo!
Se non stai attento a dove tieni le mani con il cibo ti porta via pure quello dalle mani o_O
ah ah ah ah ha ha hah ah ha haaaa ha
Sara
Qui da noi qualcuno le fa talmente spesse che sembrano biscotti. Ma per me i cenci devono essere sottili quasi quando un foglio di carta. Devono essere assolutamente croccanti, e friabili, da esplodere in bocca. Profumati di arancia e pieni di zucchero a velo. Assomigliano ai tuoi. Però quanta ragione: che palle questa storia del tempo che passa! Un bacio.
RispondiEliminale frappe sono sempre buone.. chi non le adora?? ;)
RispondiEliminaOh beh....questa poi! L'Artusi ce l'ho e lo sfoglio ma le frappe al forno mi erano davvero sfuggite.
RispondiEliminaE ora come si fa a non provarle? mannaggia a me e alla mia gola! Dovrei mettermi a dieta e invece già sto decidendo quando farle!!!! :D
Tu sei una garanzia, metti vicino anche l'Artusi e siamo in una botte di ferro. Buona serata ciaoo
RispondiEliminahanno un aspetto invitante e croccantissimo
RispondiEliminabelle , buone e goduriose....magnifiche mia cara!!!
RispondiEliminaO_O che gola fanno queste frappe!! :P
RispondiEliminaNon c'è niente di più bello, dopo essere stati strani, di essere normali, per poi tornare ad essere strani... insomma, abbasso la monotonia e viva queste frappè (da noi crostoli).
RispondiEliminastupende! e se la ricetta resiste da tanti anni un motivo ci sarà! :-D
RispondiEliminaquesto è il terzo commento che tento di lasciare...vediamo se va...
RispondiEliminaHo fatto le bugie ma non mi sono gonfiate tanto. La sfoglia l'ho fatta col mattarello, non tanto perchè mi ritengo all'altezza ma perchè non ho la macchinetta della pasta!). Comunque ottime.
ciao e alla prossima ricetta
Silvana
sono sommersa di frappe...le vostre però...perché io non mi diletto coi fritti, so che è un peccato perché meritano tanto, ma ancora non mi diletto....ma ce la farò......o sì che ce la farò!
RispondiEliminaNon apprezziamo mai abbastanza l'ordinario....
RispondiEliminaBellissime queste bugie, quasi quasi le faccio!
Cinzia
E una vera tentazione venire da te e trovarci i cenci :) li mangerei più che volentieri adesso...
RispondiEliminaLia
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RispondiEliminaDa noi Bugie ! e questa è la ricetta della mia mamma e da 20 anni anche la mia. Non fallisce mai e piace davvero a tutti
RispondiEliminaBuona giornata e grazie per la continua ispirazione
Rosanna