Allora, anche voi, come tantissimi, sfegatati fan della serie di così grande successo su Netflix?
Le crinoline, le trame, gli intighi, le case, i pettegolezzi e l'amore: c'è tutto per incollare allo schermo!
Il tutto costellato da una marea di cibo (e sesso, ma questa è un'altra storia): cene, buffet, tè pomeridiani.
Parliamo
ovviamente di ciò che mangiavano le famiglie di un certo rango: se
oggigiorno il porridge vive un periodo di grande auge perchè tanto in
voga tra le colazioni sazianti e sane degli appassionati di health &
fitness (compresa la sottoscritta che se ne serve una ciotola ogni
benedetta mattina con infinita goduria) non poteva dirsi la stessa cosa
all'epoca, quando nella sua versione più basica di avena cotta
nell'acqua rappresentava il piatto principale di cui si cibava la classe
operaia.
Il ceto sociale si mostra anche con cibi raffinati, spezie
esotiche provenienti dalle colonie dell'impero e tonnellate di zucchero.
Ora, durante gli anni in questione lo zucchero non era più così
proibitivo nei costi e questo ne provocò una diffusione che ebbe
dell'incredibile.
Beh, non così incredibile: è zucchero, signori :)
Tutti ne volevano sulle torte, nel tè, ovunque.
E
in quantità da coma glicemico senza alcun senso di colpa, visto che
seppur fosse un periodo di grandi progressi e scoperte i dietologi, i
nutrizionisti e le calorie non erano ancora stati inventati.
La
ricetta che vedete qui è inserita nel capitolo dedicato alle colazioni
ma viene indicata come tra le più adatte da essere servite anche durante
un tè pomeridiano che veda tra gli ospiti eventuali pretendenti.
Quindi, se aspettate dei corteggiatori avete il menù pronto :)
Una vostra sorella più piccola li preparerà per voi, come la Francesca del titolo.
Anche
nelle famiglie di ceto più elevato e che quindi potevano contare sulla
servitù si riteneva appropriato che le ragazze avessero comunque
un'infarinatura di cucina, e che sapessero come assemblare un dessert
degno di una padrona di casa del loro rango.
Ora, le signorine della
serie mi sembrano in tutt'altre faccende affaccendate...tranne la povera
Francesca che poco si vede. Che sia lei l'unica relegata nelle cucine?
A parte gli scherzi, la servitù qui è superflua: le frittelle in questione si fanno in attimo.
Sacrificate
le crinoline che dubito indossiate e soprattutto la vostra messa in
piega a pochi minuti di fritto: che abbiate un Duca da servire, o la
regina in persona sappiate che non sbagliate ;)
FRANCESCA'S FRIED DOUGH
da The Unofficial Bridgerton Cookbook
per 8 pezzi
2 tazze e 1/2 di farina comune (circa 300g)
4 cucchiaini di brown sugar (zucchero melassato)
2 cucchiaini di lievito per dolci
la punta di un cucchiaino di sale
1 tazza e 1/2 di latticello (o latte intero fatto riposare con un cucchiaio di aceto di mele, circa 300 ml))
olio di canola per friggere (ho usato olio di semi di girasole)
Preriscaldare l'olio nella friggitrice o comunque in una pentola che possa contenerne abbastanza da poter immergere i dolci. Foderare un piatto con carta da cucina.
In una ciotola mescolare gli ingredienti secchi,
aggiungere quindi il latticello a poco a poco fino ad ottenere un
composto molto umido ed appiccicoso.
Ora infarinandosi le mani
separare il composto in 8 parti e dare a ciascuna una forma rotonda.
Friggere le palline nell'olio caldo, stando attenti a non metterne
troppe tutte insieme. Cuocere finchè saranno ben dorate, non meno di
cinque minuti.
Rimuovere dal fuoco e far scolare sulla carta da cucina prima di servirle cosparse di zucchero o con panna e fragole.
NOTE
- dire che la ricetta è semplice è dir poco. Mescolate, sporcate una ciotola ed un cucchiaio ed è fatta. L'impasto è realmente molto appiccicoso ma con la farina extra si riesce a formare delle palline, consiglio comunque di aiutarsi con due cucchiai per praticità.
- il latticello l'ho adocchiato in Italia nei super più grandi, ma viene comunque indicata una alternativa da preparare con latte ed aceto. Idem per il brown sugar, anche questo visto spesso sugli scaffali della madrepatria. Una curiosità: viene richiesto il "light brown sugar", dove "light" nulla ha a che fare con calorie o simili ma si riferisce alla percentuale di melassa mescolata allo zucchero. Light è quello dove ce n'è meno, quindi più delicato, in contrapposizione al "dark" dove ce n'è ovviamente di più ed ha un gusto più marcato. Usate quello che trovate, vengono benissimo in ogni caso.
- i cucchiaini di lievito, come
del resto quelli di zucchero, andrebbero misurati proprio con i
teaspoon che trovate negli appositi set di misuratori (cups/teaspoon
etc) Attenzione a non usare cucchiaini da cucina troppo grandi.
- la dimensione dei dolci è abbastanza grande, come noterete. Nonostante questo si cuociono benissimo se si ha l'attenzione di monitorare il fuoco e soprattutto non si tolgono dall'olio troppo presto. Ho messo la foto dell'interno apposta per far vedere come devono risultare, perchè non c'è nulla di peggio di un fritto bruciato fuori e crudo dentro.
-
il sapore? Uno sfizio semplice ma buonissimo! Deliziosi da soli, con un
po' di zucchero a velo perchè comunque non sono eccessivamente dolci,
anzi, ma sublimi con panna e fragole come consigliato.
Addirittura
viene indicata la possibilità di servirli con piatti salati tipo un
arrosto con salsa e sottaceti, ovviamente saltando la spolverata di
zucchero a velo.
Sono stati una merenda graditissima da chi li ha
provati e graditissima da chi li ha preparati, dato che ci vuole
veramente un attimo.
attratta dalle tue ciambelle, non vedo l'ora di provarle! Le tue sono bellissime!!!
RispondiEliminaMa che meravigliaaaaaa, un saluto affettuoso mia cara. La serie l'ho vista tutta!
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