tag:blogger.com,1999:blog-42209609044900771232024-03-18T12:47:42.175+03:00Arabafelice in cucina!...ricette tra le duneAraba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.comBlogger772125tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-62781355100016168892024-03-18T11:00:00.003+03:002024-03-18T11:00:00.136+03:00Créme brûlèe al caffè<p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHnO64jrqyiuYVFoyfvzpkx-tiKqfM2XpI9sZI1_MEafArPpF48VYrT2RpG0XCrULbqH7gf0yXPaoWBg9IITRvxGRP6vKLQidLrZ7jLjcX9sPTbL2eVdMniSxP9VHzKYWS4llgWwty6WVLZmqtGfGPw9F30MhCg3Ga2iPIgI-x9wKr2xiDsF82-TOW-t4/s3888/IMG_3301.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3888" data-original-width="2916" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHnO64jrqyiuYVFoyfvzpkx-tiKqfM2XpI9sZI1_MEafArPpF48VYrT2RpG0XCrULbqH7gf0yXPaoWBg9IITRvxGRP6vKLQidLrZ7jLjcX9sPTbL2eVdMniSxP9VHzKYWS4llgWwty6WVLZmqtGfGPw9F30MhCg3Ga2iPIgI-x9wKr2xiDsF82-TOW-t4/s16000/IMG_3301.jpeg" /></a></div><p></p><p>Cinque minuti di lavoro.<br />Una breve cottura<br />E non dovete fare nemmeno il caffè :D<br />Se siete curiosi, la<a href="https://starbooksblog.blogspot.com/2024/03/coffee-creme-brulee.html"> ricetta è oggi su Starbooks!</a><br /></p><p></p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-41069012532833344212024-03-12T11:00:00.011+03:002024-03-12T11:00:00.129+03:00Stufato di peperoni e pomodori con merluzzo<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIxCR0qqlrsIodso_CE-0V2ev6_jTb5X_WtR1ni5J2dKee96UAfkKp_WxXS5UWC2XLh8JZoR_EhCWcbMhgMtOX0fTxfOcwOs2bI41E6kTSMJAOxuOiEks0KavwJU5cVavB4QvNsLfhh2pahnIaDHGlYfNGPZhgltu3z8lChkk6Z67UIWK18XBQmsVL1cs/s1902/IMG_3289.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1902" data-original-width="1455" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIxCR0qqlrsIodso_CE-0V2ev6_jTb5X_WtR1ni5J2dKee96UAfkKp_WxXS5UWC2XLh8JZoR_EhCWcbMhgMtOX0fTxfOcwOs2bI41E6kTSMJAOxuOiEks0KavwJU5cVavB4QvNsLfhh2pahnIaDHGlYfNGPZhgltu3z8lChkk6Z67UIWK18XBQmsVL1cs/s16000/IMG_3289.jpeg" /></a></div><p><br /> Pesce, verdure, erbe e spezie.<br />Un piatto unico semplice ma saporitissimo che metterà tutti d'accordo.<br />Curiosi?<br />Lo trovate <a href="https://starbooksblog.blogspot.com/2024/03/spanish-red-pepper-stew-with-haddock.html">oggi su Starbooks!</a><br /></p><p></p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-53561990632530959192024-02-27T11:00:00.002+03:002024-03-11T15:42:35.908+03:00Calas (frittelle di riso)<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR-p0O5-K2zvXVQpd2RFiXjmBQMzsT3pI_SiN-tlYzfjmkGGSJ9lAxPgTYVl-mYHIfNd0ZCaTwY9-jArYgEGNmGTHfRzr6R05CEvfulwT5WQy2RGVlDprYFPJGRX3mHYmaTJ-ks-AwX73Wvy9nUGcLY9SwlPjQzz0BpzDXDvWdFlhoOuHZmV3sPMOWKzI/s706/image0.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="706" data-original-width="591" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR-p0O5-K2zvXVQpd2RFiXjmBQMzsT3pI_SiN-tlYzfjmkGGSJ9lAxPgTYVl-mYHIfNd0ZCaTwY9-jArYgEGNmGTHfRzr6R05CEvfulwT5WQy2RGVlDprYFPJGRX3mHYmaTJ-ks-AwX73Wvy9nUGcLY9SwlPjQzz0BpzDXDvWdFlhoOuHZmV3sPMOWKzI/s16000/image0.jpeg" /></a></div><p>Friggere non è mai tabù in casa <i>arabafelice, </i>purchè come dico sempre ne valga la pena.<br />Queste
frittelle non solo, già ve lo dico, sono deliziose ma anche velocissime
da realizzare se si ha l'accortezza di avere del riso pronto, anche
leggermente passato di cottura.<br />Tipiche della città di New Orleans, dove furono introdotte dagli schiavi arrivati dall'Africa, <br />venivano vendute per strada specialmente dalle donne, e con i guadagni ottenuti alcune di loro poterono comprarsi la libertà.<br />Oggi
ovviamente sono vendute nei bar e nelle caffetterie ma conservano il
nome originale , che sembra provenire dalla parola africana che indica
una piccola torta fritta.<br />L'autore riporta la ricetta originale ma si prende la libertà dell'aggiunta del <i>Creole seasoning</i>, proprio per sottolineare il legame con la sempre dinamica New Orleans.<br /><br /></p><p> </p><p><b>CALAS<br />per circa 18-24 pezzi, a seconda delle dimensioni<br />da The Simple Art of Rice, di J.J.Johnson</b><br /><br />6 cucchiai di farina<br />50g di zucchero semolato<br />2 cucchiaini di lievito per dolci<br />1 cucchiaino di Creole seasoning (condimento alla creola, vedere la nota)<br />1/2 cucchiaino di cannella in polvere<br />1/2 cucchiaino di noce moscata grattugiata<br />2 tazze di riso a chicco lungo già cotto a temperatura ambiente (circa 560g )<br />2 uova grandi<br />1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia<br />olio per friggere<br />zucchero a velo, per la finitura</p><p></p><p>Mescolare
farina, zucchero, lievito, condimento Creolo, cannella e noce moscata
in una ciotola. Aggiungere il riso usando un cucchiaio, o le mani, per
separare eventuali grumi. Mescolare bene in modo che il riso sia per
coperto dalle polveri.<br />Battere le uova con la vaniglia ed unire il composto a quello del riso.<br />Mescolare molto bene fino ad ottenere un composto abbastanza umido.<br />Foderare una teglia con carta da cucina.<br />Versare
l'olio in modo che sia 4-5 cm in una padella alta e farlo riscaldare
(fino a 175 gradi se si usa un termometro da cucina).<br />Usare due
cucchiai per prelevare delle piccole porzioni di composto, compattarle
bene e quindi friggerle per 4-5 minuti o comunque finchè ben dorate.<br />Farle scolare sulla carta da cucina quindi servirle dopo averle spolverizzate con zucchero a velo.</p><p><b>NOTE</b></p><p>- sono fritte, zuccherate, croccanti fuori, morbide dentro, con un profumo ed un aroma regalato da cannella<b>,</b>
noce moscata e soprattutto il "Creole seasoning". Ora, sono fortunata a
vivere dove i supermercati non sono solo enormi ma vendono prodotti che
si indirizzano alle molteplici nazionalità che convivono da queste
parti. Quindi non ho avuto difficoltà a trovarlo ma in Italia forse è
più difficile. Si tratta di un mix di spezie fatto con paprika, timo,
origano, cipolle ed aglio in polvere, pepe di Cayenne...piccante ma non
troppo, a differenza del Cajun seasoning, anch'esso molto usato nella
cucina di New Orleans, che ha invece la particolarità di essere più
pungente. Si trovano comunque delle ricette per realizzarli in casa.</p><p>-
il riso che ho usato è un Basmati, ovvero quello che si usa di più in
casa specialmente per i "meal prep" settimanali. Non l'ho cotto di più
di quanto richiesto e le frittelle sono venute benissimo lo stesso. Fate
attenzione a compattare bene quando le formate con i due cucchiai, in
modo che non risultino sgranate dopo la cottura.</p><p>- inizialmente
credevo che le uova fossero poche per la quantità di riso ma mi sono
dovuta ricredere. Devono essere grandi come indicato, e con pazienza
vanno amalgamate al resto. Il breve riposo del composto mentre l'olio si
scaldava ha fatto il resto, intridendo bene il tutto.</p>- a me ne sono venute molte di più di quanto indicato ma ovviamente dipende dalla dimensione. Le mi erano piuttosto piccole.<p><br /><br /></p><p></p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-109440809929534112024-02-19T11:00:00.012+03:002024-03-11T15:43:35.851+03:00Insalata di riso nero con condimento al cocco e lime<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIjxxDxMFCWqfPgc9oCpl_1J9FB3j0ycVKEwLhZXZg7IjGpMPkQQhW3OAKdC0ph67T1E5UWtig0Mf8aDofiOePubtkSOJWYOFHGAFs1xYjfx2VUV-3UKbG9W3fAO4ii-WdFgJeNnoRTEHzje89QKzv1KNU9x50QxosiKfGoQUq7QwC77eWI8qbN3F15Ko/s1876/IMG_3171.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1876" data-original-width="1468" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIjxxDxMFCWqfPgc9oCpl_1J9FB3j0ycVKEwLhZXZg7IjGpMPkQQhW3OAKdC0ph67T1E5UWtig0Mf8aDofiOePubtkSOJWYOFHGAFs1xYjfx2VUV-3UKbG9W3fAO4ii-WdFgJeNnoRTEHzje89QKzv1KNU9x50QxosiKfGoQUq7QwC77eWI8qbN3F15Ko/s16000/IMG_3171.jpg" /></a></div><br /><p>Non so voi, ma il mio rapporto con le insalate di riso è un po' conflittuale.<br />Evocano
ricordi di grandi blob indefiniti che ingoiavano tipo buco nero
qualunque cosa commestibile avessero nei dintorni (ed in alcuni casi,
secondo me, anche di non totalmente commestibile), tenuti insieme da
maionese in quantità industriali a mo' di calcestruzzo.<br />E sempre in quantità da sfamare eserciti, che non vuoi avere il pranzo pronto almeno per qualche giorno?<br />Sapore indefinito, alla fine si tagliavano persino a fette e questo la dice lunga sulla densità del composto.<br />Tutta
altra cosa qui oggi: il riso nero, bellissimo a vedersi e molto buono,
oltre che perfetto per le insalate perchè mantiene la sua consistenza
anche mischiato ai condimenti.<br />Un mix di verdura, frutta e frutta secca che dà un tocco esotico e fresco ma non appesantisce.<br />Ed infine un condimento che no, non prevede maionese :) ma è stato una vera rivelazione.<br />Un piatto, ve lo anticipo qui, sublime.<br />Per una cena a casa, una gita all'aria aperta, un pranzo estivo.<br />Basta che lo proviate ;)<br /></p><p> </p><p> </p><p><b>BLACK RICE SALAD WITH LIME COCONUT DRESSING<br />per 4 porzioni<br />da The Simple Art of Rice di J. J. Johnson</b><br /></p><p>1 tazza di riso nero (o Forbidden Rice) sciacquato<br />2 tazze di acqua<br />4 indivie belga, tagliate a pezzi da 2cm e mezzo<br />4 cipollotti, affettati<br />1 tazza e mezzo di pomodorini ciliegia, tagliati a metà<br />1 mango pulito e tagliato a cubetti<br />1 tazza di anacardi salati arrostiti<br />2 cucchiai di basilico Thai (o altro tipo) tagliuzzato<br />1 cucchiaino di buccia di arancia grattugiata<br />1/2 cucchiaino di sale<br />pepe<br /><br /><b>per il condimento</b><br />125ml di latte di cocco intero (il tipo in barattolo, non nel cartone)<br />un cucchiaio e mezzo di succo di lime<br />un cucchiaio e mezzo di aceto di riso<br />un cucchiaino di zenzero grattugiato<br />un cucchiaio di miele<br />sale e pepe<br /><br />Mettere acqua e riso in un pentolino medio, quindi accendere il fuoco e far arrivare a bollore.<br />Abbassare
quindi la fiamma e far cuocere, coperto, finchè l'acqua sarà assorbita
ed il riso cotto (non stracotto), circa 25-30 minuti.<br />Versare il riso su una teglia da forno allargandolo bene e farlo raffreddare prima a temperatura ambiente poi in frigo.<br /><br />Mentre
il riso cuoce, preparare il condimento: mescolare latte di cocco, succo
di lime, aceto, zenzero e miele. Aggiungere sale e pepe a piacere e
lasciare da parte.<br /><br />Quando il riso sarà raffreddato aggiungervi
l'indivia belga, i cipollotti, i pomodori, il mango e gli anacardi,
quindi mescolare per amalgamare il tutto. Aggiungere quindi il basilico,
la scorza d'arancia, sale e pepe a piacere e mescolare nuovamente. A
questo punto versare pian piano il condimento, sempre mescolando, in
modo che tutto sia ricoperto ma non annegato. Probabilmente ve ne
avanzerà un po'.<br />Assaggiare l'insalata ed aggiustare di sale se necessario.<br />Servire subito.<br /><br /><b>NOTE</b></p><p><b> </b><br />-
il piatto è semplice perchè in effetti si tratta di mero lavoro di
assemblaggio. Ho cotto il riso il giorno prima per motivi di tempo e
questo ha fatto si che poi la preparazione richiedesse veramente pochi
minuti per essere realizzata. A parte il riso, ovviamente, non si cuoce
nulla.<br /><br />- il riso indicato è un riso nero che appunto, dice
l'autore, mantiene una certa consistenza e non si disfa anche mischiato
al condimento. Ho trovato un ottimo Forbidden Rice, riso proibito, ed ho
usato quello: si chiama così perchè al tempo degli imperatori cinesi
era considerato una rarità e come tale esclusiva della dieta delle
classi più abbienti. <br /><br />- il condimento lo dovete provare per
forza. Persino il mio augusto consorte, sempre sospettoso verso tutto
ciò che ha un che di agrodolce, ha spazzolato la sua porzione (ed il
resto, ma questa è un'altra storia). Un bilanciamento perfetto ma mi
raccomando, che il latte di cocco sia quello del barattolo per cucinare,
diciamo, e non quello da bere in cartone.<br /></p>- qui le cene
all'aperto si sprecano e questo va diretto al prossimo menù con ospiti.
Vi consiglio caldamente di fare altrettanto :)<p></p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-1580364677316861092024-02-14T11:00:00.002+03:002024-03-11T15:44:39.365+03:00RISO E GAMBERI CON MARINATA ALLE ERBE E LIME<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwJDo2LPgamyQcj2sjZAyv7eGzBr0uqbsGvW6GUBXRod2LwUZ8MPWrsChPQe40xrnQ-5YIZ8NuXcCNA6WNu6SbR6kAU3FHvYRqGDmC3FtX6oEbNDWlJ_0qd1hI92J7Z9QrDcn0KhFl1pkvXCdzITHw3gcz2t1T9DHuoz4cenvk5_z-NVfG_DSX7pfGLl8/s2016/IMG_3046.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2016" data-original-width="1512" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwJDo2LPgamyQcj2sjZAyv7eGzBr0uqbsGvW6GUBXRod2LwUZ8MPWrsChPQe40xrnQ-5YIZ8NuXcCNA6WNu6SbR6kAU3FHvYRqGDmC3FtX6oEbNDWlJ_0qd1hI92J7Z9QrDcn0KhFl1pkvXCdzITHw3gcz2t1T9DHuoz4cenvk5_z-NVfG_DSX7pfGLl8/s16000/IMG_3046.jpg" /></a></div><p></p><p><b><br /> </b>Riso e gamberi non è forse un grande classico di tanti buffet, pranzi estivi, insalate da pic-nic?<br />Si, e non certo un piatto complicato se tenuto a livelli "basic".<br />Mi
ha fatto sorridere che l'autore sottolinei come questo piatto gli
ricordi la sua infanzia, quando sua madre lo cucinava...ma usando un
preparato già pronto!<br />In effetti le scatole di qualunque cibo da
farsi in pochi minuti sono diffusissime all'estero, in Italia non mi
sembra di averne viste poi tante.<br />Tranne i preparati per purè di patate: crocifiggetemi, ma quelli li ho usati anche io.<br />E
non solo: ho una amica che si è dannata per realizzare un purè buono
come quello che realizzavano alla mensa scolastica del figlio per poi
scoprire, appunto, che si trattava di una bustina a cui aggiungere il
latte.<br />Ora, volendo elevare riso e gamberi a livello "pro" non serve tutto questo sforzo.<br />E nemmeno la box relativa :)<br />Solo qualche erba e spezia opportunamente usata.<br />E vedrete!<br /><br /></p><p><br /></p><p><b>HERBED SHRIMPS WITH CILANTRO LIME RICE<br />per 3-4 porzioni<br />da The Simple Art of Rice di J.J. Johnson<br /></b></p><p><b>Per i gamberi alle erbe:</b><br />la buccia grattugiata ed il succo di 5 lime<br />un mazzetto di coriandolo<br />un mazzetto di prezzemolo, solo le foglie<br />un mazzetto di erba cipollina<br />120 ml di olio extravergine, più dell'altro per la griglia<br />sale<br />1/2 kg circa di gamberi grossi, puliti<br />1/2 cucchiaino di pepe nero</p><p><b>Per il riso al coriandolo e lime:</b><br />2 cucchiai di burro non salato<br />2 tazze di riso a chicco lungo, sciacquato<br />3 1/2 tazze di acqua<br />un cucchiaino di sale<br />un mazzetto di coriandolo, solo le foglie, tagliuzzate<br />buccia grattugiata di un lime<br />succo di 3 lime</p><p>Preparare
la marinata per i gamberi mettendo nel robot buccia e succo di lime, il
coriandolo, il prezzemolo, l'erba cipollina, olio e un cucchiano di
sale fino ad ottenere un composto grossolano.<br />Mettere i gamberi in una ciotola, condirli con un cucchiaino di sale, il pepe e tre quarti della marinata.<br />Mescolare in modo che ne siano ben ricoperti e mettere in frigo.<br />Conservare in frigo anche la rimanente marinata.<br /><br />Per
il riso, mettere il burro in una casseruola su fuoco medio. Aggiungere
il riso e far tostare per circa 4 minuti, finchè leggermente colorito.
Aggiungere l'acqua, mescolare e portare a bollore. Abbassare quindi la
fiamma, coprire con un coperchio e lasciar cuocere 20 minuti.<br />Togliere dal fuoco e lasciar riposare, sempre coperto, altri 10 minuti.<br />Separare quindi i chicchi di riso con una forchetta e condire con il sale, il coriandolo, la buccia ed il succo di lime.<br />Preriscaldare quindi una griglia e cuocervi i gamberi per 2 minuti per lato, o comunque finchè cotti.<br />Trasferire i gamberi su un piatto da portata, e servirli con il riso e la restante marinata.<br /><br /><b>NOTE<br /></b><br />-
come riso ho usato un Basmati, riso che uso moltissimo perchè in casa è
molto gradito. L'autore dà le indicazioni per la cottura sottolineando
che vada riscaicquato e non mette mai sale nell'acqua di cottura perchè
questo potrebbe alterare la consistenza del riso stesso. Così ho fatto
anche se in futuro, per gusto personale, un po' nell'acqua lo metto lo
stesso :) è vero però che sia i gamberi che la marinata alle erbe sono
molto saporite e bilanciano bene con la neutralità del riso.<br /><br />- la
quantità di riso che viene preparata seguendo le indicazioni è davvero
molta. Poco male perchè già uso nei miei "meal prep" lessarne parecchio e
conservarlo in frigo per la settimana, ma se non volete mangiarne per
dieci giorni regolatevi! Altre che 3 o 4 porzioni come indicato (che
sono invece valide per gamberi e marinata)<br /><br />- come sempre dico fino a diventare noiosa, in casa entriamo o io, o il coriandolo. E' stato sostituito da prezzemolo.<br /></p>-
la ricetta è semplice, non presenta alcuna difficoltà ed è ben
spiegata. Il risultato è gustoso, saporito, molto fresco grazie alla
preponderanete presenza del lime e gradito da tutti. Riso e marinata si
possono realizzare in anticipo, cosa che rende il piatto anche molto
pratico.<p></p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-11695467083937004662024-02-08T11:42:00.001+03:002024-02-08T11:42:35.927+03:00Torta di arance e mandorle (senza farina nè latticini)<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiq1-2n3KWBu-e0ofEizDcXRl0nz3oku1TJKj0Q1tlGEno2wkuyXSKSgu8U2txAOi2W1ONBouz6DMO3yYuSS_sF6KjBDT4CTQ1_0Xpno8u7O0-dbsJVpqM18KBf5MG2mnWrgydcTrS871g4ix12ZIzmgum3mEJvN1NfsvFQSCLsMRN8uVM0dv9qJEgAZD0/s2016/IMG_3088.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2016" data-original-width="1512" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiq1-2n3KWBu-e0ofEizDcXRl0nz3oku1TJKj0Q1tlGEno2wkuyXSKSgu8U2txAOi2W1ONBouz6DMO3yYuSS_sF6KjBDT4CTQ1_0Xpno8u7O0-dbsJVpqM18KBf5MG2mnWrgydcTrS871g4ix12ZIzmgum3mEJvN1NfsvFQSCLsMRN8uVM0dv9qJEgAZD0/s16000/IMG_3088.jpg" /></a></div><p>Prima si sono bruciate le nocciole che stavo tostando.<br />Poi si sono carbonizzate delle fette di pane che dovevano solo scaldare.<br />Un'orata si è seccata talmente tanto da quasi non avere più carni attaccate alla lisca.<br />Il pollo, quello si, croccante come non mai.<br />I biscotti di frolla: un esempio lampante di sublimazione.<br />Houston, abbiamo un problema.<br />Ed il problema o è lui.<br />O sono io :)<br />Appurato: il forno non funziona.<br />O meglio, funziona troppo.<br />Il termostato è impazzito per cui non arriva mai alla temperatura impostata ma continua a scaldare diventando un reattore nucleare.<br />Il termometro che posiziono per provare arriva al massimo in cinque minuti e per la prima volta in tutti gli anni del suo onorato servizio cambia pure colore: capito, chiamiamo il tecnico.<br />Il primo arriva velocemente per il sopralluogo.<br />Verifica che si, vero, il forno è impazzito.<br />Mi raccomanda di non accenderlo perchè può saltare tutto in aria, e conferma che il collega verrà per la riparazione il giorno dopo e mi lascia piena di speranza.<br />E da lì, come da film, <i>Tomorrow Never Comes.</i><br />In una casa dove il forno viene acceso quasi tutti i giorni siamo al limite della tragedia.<br />Richiamo, imploro, e dopo una settimana si presenta.<br />Il tizio, fornito di assistente, sta prima cinque minuti buoni in contemplazione.<br />Mi ferma mentre cerco di spiegare il problema.<br />Accende il forno e decreta: FUNZIONA.<br />Per funzionare funziona, ma in cinque minuti arriva a 300 gradi.<br />Dice che gli sembra strano e gli propongo di provare con la sua sonda.<br />L'ha dimenticata.<br />Allora proviamo con il mio termometro, che essendo in Fahreneith arriva in un attimo a 600 gradi.<br />L'esperto scruta, pensa, ridacchia e finalmente delibera.<br />Non è il forno rotto.<br />Sono io che penso che il forno arrivi a temperature più elevate perchè non conosco la differenza tra Celsius e Fahreneit.<br />Qui perdo in piccola parte il mio aplomb.<br />Va via convinto della sua conclusione.<br />Aspetto ulteriori settimane mentre richiamo ogni giorno l'assistenza.<br />Che prendo per sfinimento e qualche giorno fa, dopo oltre un mese e mezzo, mi viene mandato un terzo tecnico. <br />Ci mette le mani, e il risultato lo vedete sotto :)<br /></p><p></p><p> </p><p> </p><p><b>ORANGE AND ALMOND CAKE<br />da <i>A New Book of Middle Eastern Food</i> di Claudia Roden</b></p><p>2 grosse arance bio<br />6 uova intere<br />250g di farina di mandorle<br />250g di zucchero semolato extrafine<br />un cucchiaino di lievito per dolci</p><p>Lavare molto bene le arance quindi metterle intere con tutta la buccia in una pentola piena d'acqua. Mettere sul fuoco e far arrivare a bollore, abbassare un po' il calore quindi cuocere per un'ora e mezzo/due, o comunque finchè saranno molto morbide.<br />Farle raffreddare, quindi tagliarle a metà ed eliminare i semi.<br />Metterle nel robot da cucina e far andare le lame finchè saranno ridotte in purea.<br />A parte battere le uova intere finchè saranno ben montate, quindi aggiungere la farina di mandorle, lo zucchero, il lievito e la purea di arance.<br />Versare il composto in una teglia rotonda da 24-26 cm di diametro foderata con carta forno e cuocere in forno preriscaldato a 170 gradi ventilato per circa un'ora o comunque finchè sarà colorita e soda.<br />E' comunque un dolce molto umido per cui la prova stecchino non fa completamente testo.<br />Far raffreddare completamente nella teglia prima di passarla su un piatto da portata, cosparsa con un po' di zucchero a velo e qualche mandorla a lamelle.</p><p><br /></p><p><b>NOTE<br /><br /></b>- il dolce è semplicissimo. Consiglio di lessare le arance il giorno prima di prepararlo in modo che siano ben fredde al momento di frullarle.<br /><br />- è veramente molto umida ma si taglia perfettamente a fette, l'importante è che venga fatta raffreddare completamente. Migliora nei giorni successivi!</p><p><br /></p><p><br /></p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-24320887326326666592024-01-16T11:17:00.003+03:002024-02-04T15:31:15.196+03:00Pasta con broccoli e miso<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiphoT1FLMtOWSmACjvrTHK0ZIXaJxNZgmbODCgn-mQm9s4eBZbO19tQFuk9i3hHxY4kMJLwDGu3-wRFB6tItFdKzqr22X1lBwlgGbTqg4wrdEBBKqctiXt18rLUxfd7b3mFVGI4pHUGWsGRupLsRlKDeFRkorshcZkcnZjH73GUij3DBeIa0krymiyo_E/s1897/IMG_2957.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1897" data-original-width="1423" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiphoT1FLMtOWSmACjvrTHK0ZIXaJxNZgmbODCgn-mQm9s4eBZbO19tQFuk9i3hHxY4kMJLwDGu3-wRFB6tItFdKzqr22X1lBwlgGbTqg4wrdEBBKqctiXt18rLUxfd7b3mFVGI4pHUGWsGRupLsRlKDeFRkorshcZkcnZjH73GUij3DBeIa0krymiyo_E/s16000/IMG_2957.jpg" /></a></div><p></p><p> </p><p></p><p>Non saremo noi italiani a stupirci per un piatto di pasta con
i broccoli: solo per citarne alcuni, mi vengono in mente il famosissimo
piatto tipico palermitano, o le orecchiette con i broccoli che si
mangiano in Puglia, o ancora la versione campana e persino la ricetta
tradizionale laziale ovvero la minestra di broccoli e arzilla.<br />Insomma,
un piatto da unità d'Italia e d'altronde lo stesso autore ammette di
essersi ispirato alla pasta con i broccoli di cui ha letto nel libro di
Marcella Hazan, <i>The Classic Italian Cookbook.</i><br />Confesso che in casa <i>arabafelice</i>
di pasta se ne mangia poca, ed ormai si è quasi completamente adottato
l'uso di farne più un piatto di contorno che uno principale.<br />Di contro, si mangiano un sacco di broccoli, ed un sacco di miso!<br />Si, perchè è vero che nella versione di Nik Sharma non c'è l'acciuga a dare quel tocco di <i>umami</i>, come direbbero quelli che se ne intendono, ma è egregiamente sostituito dal miso, appunto, che apporta lo stesso tocco.<br />Non solo, rende il piatto completamente vegetariano.<br />E' buono? No, è buonissimo!<br /> </p><p> <br /></p><p><b>PASTA WITH BROCCOLI MISO SAUCE<br />per 4 porzioni<br />da Veg-Table di Nik Sharma</b><br /></p><p>455 g di rigatoni o spaghetti<br />455 g di cime di broccoli<br />60 ml di olio extravergine di oliva<br />2 cucchiai di miso bianco o giallo<br />2 spicchi di aglio tritati<br />un cucchiaio di grani di pepe nero grossolanamente tritati<br />un cucchiaino di peperoncino in polvere<br />60 g di parmigiano grattugiato<br />2 cucchiai di buccia di limoni in conserva (preserved lemons), tagliuzzata<br />sale<br /><br />Mettere
sul fuoco una pentola capiente riempita d'acqua salata e portare a
bollore. Cuocere i rigatoni al dente, lasciare da parte una tazza di
acqua di cottura e scolarli lasciandoli da parte.<br /><br />Nel frattempo
mettere sul fuoco un'altra pentola con acqua salata e lessarvi le cime
di broccoli per 3-5 minuti. Scolarle con un mestolo forato e lasciarle
da parte, eliminando l'acqua di cottura.<br /><br />Nella stessa pentola in
cui si è cotta la pasta mettere l'olio ed appena è caldo unire l'aglio,
il miso, il pepe ed il peperoncino. Cuocere per 30-45 secondi, unire
quindi i broccoli scolati mescolando bene. Assaggiare ed aggiustare di
sale.<br /><br />Unire quindi da ultimo la pasta ed il parmigiano, insieme a
60 ml di acqua di cottura della pasta lasciata da parte. Regolarsi per
la consistenza, aggiungendo eventualmente poca altra acqua se il tutto
fosse troppo denso. Mescolando, parte dei broccoli si disferà,
amalgamandosi al condimento.<br />Servire immediatamente guarnito con la buccia tagliuzzata dei limoni in conserva.<br /><b><br />NOTE <br /> </b><br />-
come anticipato il piatto è buonissimo! Viene indicato di usare a
scelta sia rigatoni che spaghetti ma credo che per una ricetta simile
stia meglio la pasta corta, oltre ad essere la mia preferita. Il miso,
che ultimamente vediamo ovunque, dal salato al dolce a tutto quello che
c'è in mezzo, ci sta effettivamente molto bene. Uso di preferenza quello
bianco, un po' più delicato.</p><p>- consiglio di non salare troppo
l'acqua della pasta e nemmeno quella dei broccoli, dato che il miso ed
il parmigiano concorreranno abbondantemente alla sapidità del piatto.
Tocco meraviglioso quello della buccia dei preserved lemon, che ci sta
un incanto. Da me si trovano al supermercato, non so quanto siano
diffusi in Italia ma vale la pena di cercarli se si intende preparare
questo piatto.</p>- l'aglio, lo dico sempre e sempre lo dirò,
all'estero ha metà dell'aroma che ha in Italia, per cui il piatto non ne
è sovrastato. Regolatevi secondo le vostre preferenze.<br /><br />-
insomma, i broccoli, il miso e quel tocco di piccante insieme al
parmigiano. Non solo ci si lecca i baffi, ma si prepara tutto in un
baleno.Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-49799282250629174922024-01-12T11:00:00.002+03:002024-02-04T15:33:17.261+03:00Insalata di cetrioli e noccioline<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilRb7pEys61MzpSntlonPP_AyVy9nLQpFaYuqvE5bxZKWwXbEjyad2VpqXzIfIoF3RrXZcW7FoD0hIHNm7HbotmktZboM9VBl4SMfCwPv68ojv4hjl8w5a1op6X_NN8ITyTQZ5itKT9raLFNBK1xpl8d7dXwAzJkWsaUJ-Ff5iXFpAcEIQnGlLPABwS6w/s3981/IMG_2723.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3981" data-original-width="2742" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilRb7pEys61MzpSntlonPP_AyVy9nLQpFaYuqvE5bxZKWwXbEjyad2VpqXzIfIoF3RrXZcW7FoD0hIHNm7HbotmktZboM9VBl4SMfCwPv68ojv4hjl8w5a1op6X_NN8ITyTQZ5itKT9raLFNBK1xpl8d7dXwAzJkWsaUJ-Ff5iXFpAcEIQnGlLPABwS6w/s16000/IMG_2723.jpg" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1_IR-faAX-hM42ApCC7jyNFhKT59U9K2xKURcYQ1-D8jzROqMkbKtAXc0EDHmPZtV3TmQGuUc8muqBnq81PlybS4WjrHKrD66qzR4E3lh2JXySp7MrSiWNQHBuU4lo96Ghg9J0iAR5xWHhyphenhyphenG1715_slDw4xz0UQBqSUtO5KmnQvjavCXGkNqR4Ay9BV0Q/s3981/IMG_2723.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3981" data-original-width="2742" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1_IR-faAX-hM42ApCC7jyNFhKT59U9K2xKURcYQ1-D8jzROqMkbKtAXc0EDHmPZtV3TmQGuUc8muqBnq81PlybS4WjrHKrD66qzR4E3lh2JXySp7MrSiWNQHBuU4lo96Ghg9J0iAR5xWHhyphenhyphenG1715_slDw4xz0UQBqSUtO5KmnQvjavCXGkNqR4Ay9BV0Q/w440-h640/IMG_2723.jpg" width="440" /></a></div><p>Lo confesso.<br />
Tanto mi piace ordinare le più varie insalate quando sono al
ristorante, quanto divento pigrissima quando si tratta di mangiarle a
casa.<br />Tutta la meraviglia suscitata da abbinamenti, ingredienti e
condimenti si scontra con il desiderio di un piatto rapido e non troppo
impegnativo, perchè se voglio mangiare qualcosa di più complicato allora
mi cucino direttamente altro :)<br />Qui lo sforzo però è veramente minimo, i cetrioli li amo, per non parlare delle noccioline.<br />E quindi?<br />Ve lo dico nelle note!<br /></p><p><b></b></p><p><b></b></p><p><b><br />CUCUMBER + ROASTED PEANUT SALAD</b><br /><br />2 grossi cetrioli, tagliati a metà per il lungo, puliti dai semi e tagliati a fette<br />35g di arachidi tostate e salate, spezzettate<br />un cipollotto finemente affettato<br />un peperoncino fresco<br />3 g di foglie di coriandolo fresco<br /></p><p></p><p>2 cucchiai di aceto nero cinese o aceto di malto<br />1 cucchiaio di olio di sesamo (preferibilmente tostato)<br />1 cucchiaio di zenzero fresco tritato<br />mezzo cucchiaino di pepe<br />sale in fiocchi</p><p> </p><p>In una ciotola mescolare i cetrioli, le arachidi, il cipollotto, il peperoncino tritato e il coriandolo spezzettato.<br />A parte mescolare l'aceto, l'olio di sesamo, lo zenzero ed il pepe. <br />Versare il composto sull'insalata mescolando in modo che ne sia ben ricoperta.<br />Spolverizzare con il sale e servire subito.</p><p><b>NOTE</b><br /><br />-
poco da dire, mero lavoro di assemblaggio e la parte più difficile
affettare i cetrioli! Il coriandolo fresco, come ho ripetuto fino alla
nausea, non mi avrà mai ed è stato sostituito dal prezzemolo.<br /><br />-
l'autore dice che questa insalata è ispirata ad una indiana e che sono
le noccioline a dare il tocco geniale al piatto. Utilizza quelle
acquistate, quasi scusandosi. Dal mio canto non ho alcuna remora a fare
lo stesso, complice il fatto che qui vendano bustine da esattamente 35
grammi che ho considerato un segnale da non sottovalutare.</p><p>-
certo, le noccioline. Ma il tocco vero lo dà il condimento. Non fate
l'errore di sostituire l'aceto nero cinese con quello tradizionale, o un
altro tipo. In realtà può essere usato quello di malto, che ha un aroma
simile. Sono fortunata a vivere in una comunità multiculturale da ogni
punto di vista per cui lo trovo facilmente al supermercato: ha un aroma
più dolce, meno pungente, più avvolngente e quasi maltato. Da usare su
tutto!</p><p>- l'insalata va fatta e servita al massimo in venti minuti,
dopo i cetrioli cominceranno a rilasciare troppo liquido rovinando il
piatto.</p><p>- insomma, è buonissima. Altro che tristi insalate da dieta!</p><p></p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-65474204814739223462024-01-09T11:00:00.011+03:002024-02-04T15:32:08.947+03:00Zuppa cremosa di patate, porri e pancetta<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaDh9F_piIJk9VtC6nRywmX0LGMSNa2csu4Lu-T2_vwLz0HNQVB9Ux4U1jzX8D5kKBdcKuAkS9j6TTflGRkIG_R-jOyqthzyYuZKBiwMlGI4d1LnXCGxl4e2-d9_JuHoymGsbkowa7k6T1QWMScQp_ZjDlqN3C0k4dVMtWjiqRRhjVAcERpCx4TW0Qa7E/s4032/IMG_2675.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4032" data-original-width="3024" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaDh9F_piIJk9VtC6nRywmX0LGMSNa2csu4Lu-T2_vwLz0HNQVB9Ux4U1jzX8D5kKBdcKuAkS9j6TTflGRkIG_R-jOyqthzyYuZKBiwMlGI4d1LnXCGxl4e2-d9_JuHoymGsbkowa7k6T1QWMScQp_ZjDlqN3C0k4dVMtWjiqRRhjVAcERpCx4TW0Qa7E/s16000/IMG_2675.jpg" /></a></div><br /><p><br />In cucina ci vuole fantasia, creatività, immaginazione.<br />E su questo non ci piove.<br />Ma ci vuole anche tecnica, competenza, conoscenza delle tecniche di cottura.<br />E' rimasta storica, in casa <i>arabafelice, </i>l'arrivo di una torta fatta dalla vicina di casa dell'epoca che fantasia, si, ne aveva molta ma peccava un po' del resto.<br />Era così dura, ma così dura da pensare che fosse vecchia, o secca.<br />Solo fatta male, invece.<br />E
l'augusto consorte, con il suo solito aplomb, prese silenziosamente dal
ripostiglio un qualcosa che non vidi subito ma capii dopo un secondo,
quando iniziò a prendere il dolce a martellate.<br />La sventurata rispose benissimo all'esperimento, resistendo orgogliosamente ai tentativi di scalfirla :)<br />Da
un estremo all'altro, non che sia per forza necessario essere un
biologo molecolare come Nik Sharma per realizzare dei buoni piatti.<br />Certamente aiuta.<br />Come
sicuramente aiuta leggere il perchè di certi ingredienti usati, che
fungono non solo da ovvio contributo alla complessità del sapore finale
ma hanno anche motivazioni, diciamo così, scientifiche: è il caso
dell'aceto di mele nella ricetta che vado ad illustrarvi, che aiuta a
"rompere" le molecole di amido nelle patate impedendo alla zuppa di
diventare collosa.<br />Ma cuciniamo per mangiare, non per fare esperimenti: e che sia buonissima, perfetta e bilanciata ve lo anticipo da ora!</p><p><i>l'autore
descrive le ricette senza separare la lista ingredienti dal testo.
Trovo questo modo di illustrarle un po' più scomodo e meno immediato di
quello classico con la lista in cima.<br />Ho quindi preferito separare testo e lista per il bene della mia sanità mentale :D</i><br /></p><p></p><p> </p><p><b>LEEK, POTATO AND PANCETTA SOUP<br />per 2 porzioni come portata principale o 4 come accompagnamento</b><br /></p><p>una grossa patata farinosa, sbucciata (tipo Russet o Yukon)<br />un cucchiaino di sale<br />un quarto di cucchiaino di bicarbonato<br /><br />2 cucchiai di olio extravergine di oliva<br />2 porri<br />un quarto di cucchiaino di sale<br /><br />830 ml di acqua bollente<br />un cucchiaio di aceto di mele<br />4 spicchi d'aglio<br />2 cucchiai di olio extravergine di oliva<br />2 cucchiai di miso bianco o giallo<br />mezzo cucchiaino di curcuma oppure 15 stimmi di zafferano<br />mezzo cucchiaino di pepe<br />un quarto di cucchiaino di peperoncino fresco tipo Chipotle<br /><br />115 g di pancetta a cubetti<br />un cucchiaino di semi di nigella<br />un porro<br />sale a piacere</p><p></p><p>Tagliare
a cubetti la patata e metterli in un pentolino, coprendoli d'acqua in
modo che siano sommersi per almeno 4 cm. Aggiungere il bicarbonato ed il
sale quindi portare il tutto a bollore su fuoco alto.<br />Appena l'acqua
prende il pieno bollore abbassare il fuoco e lasciar cuocere per circa
10 minuti o comunque finchè la patata sarà tenera. Scolarla e metterla
in un frullatore.<br /><br />Mentre la patata cuoce preparare i porri. In
una casseruola media aggiungere l'olio, i porri affettati sottilmente
(compresa la parte verde) ed il sale. Cuocere su fuoco medio per circa
6-8 minuti, finchè i porti cominceranno a sfaldarsi e diventare dorati.<br />Se i porri dovessero cominciare ad attaccarsi al fondo e bruciare aggiungere poca acqua, grattando il fondo della casseruola.<br />Trasferire i porri nel frullatore con la patata.<br /><br />Aggiungere
ora nel frullatore 830ml di acqua bollente, un cucchiaio di aceto di
mele, l'aglio, l'olio, il miso, la curcuma (o zafferano, ma ho usato la
prima), il pepe ed il peperoncino.<br />Frullare ad alta velocità, facendo attenzione perchè il tutto sarà molto caldo, finchè sarà liscio ed omogeneo.<br />Passare quindi il liquido ottenuto da un colino ed aggiustare di sale.<br /><br />Preparare
la guarnizione: scaldare su fuoco medio la stessa padella in cui si
sono preparati i porri (pulita con della carta da cucina) quindi
aggiungere la pancetta cuocendo finchè rilascia il grasso e diventa
dorata. Aggiungere la nigella ed il pepe, quindi un grosso porro
affettato e cuocere finchè il porro risulterà dorato, circa 6-8 minuti.
Assaggiare prima di aggiungere dell'eventuale sale dato che la pancettà è
già piuttosto sapida di suo.<br /><br />Dividere la zuppa tra le fondine, completare con la guarnizione e servire subito.<br />Eventuali avanzi possono essere conservati in frigo in un contenitore ermetico per 3 giorni.<br /><br /><b>NOTE</b><br /><br />-
come anticipato, la zuppa è buonissima. Anche semplice nella
realizzazione seppur bisognosa di diversi passaggi per preparare ogni
ingrediente, e veloce dato che le singole cotture non sono mai troppo
lunghe.<br /><br />- non presente nel titolo, il miso dà veramente quel
tocco speciale ad un piatto che come sapori sicuramente non ci è
sconosciuto, dato che di zuppe di patate e porri è pieno il mondo. Qui
insieme all'aceto ed alla interessante guarnizione sicuramente il piatto
finito acquista tutto un altro spessore.<br /><br />- la zuppa viene
filtrata ed in effetti questo la rende liscissima. La seconda volta che
l'ho preparata ho saltato questo passaggio ma solo perchè possiedo un
frullatore dalla potenza inaudita :) in caso contrario, fate come
indicato.<br /></p>- l'autore dà diversi suggerimenti e spiegazioni
nelle note alla ricetta, come quella che vi ho anticipato del perchè
dell'uso dell'aceto. Sottolinea anche come la pancetta possa essere
omessa in caso si voglia rendere il piatto completamente vegano. Per
quello che mi riguarda ho usato, per ovvi motivi derivanti
all'impossibilità di trovare maiale dalle mie parti, un ottimo "beef
bacon".<p></p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-30093956562141412322023-11-21T11:00:00.006+03:002024-01-08T14:51:21.829+03:00Lemon Lumpies<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmS411urgvfoLgObqC8nr6WXI_PZ5xSlqHKHwEEYsNZrDkOKN8th8hjLCniIshjeHpOsrtS4Vp7jh_1Iffncta6JDm3R2HbAaHGqjsO41YkPIlIwsECRmkHQ5fgGG4wYlip1YEb2nHPL_KyrLdmcYhpfDKN1kJV5dEQphbvt4GbrjKtFeXUF7LTse45VY/s2016/IMG_2573.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2016" data-original-width="1512" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmS411urgvfoLgObqC8nr6WXI_PZ5xSlqHKHwEEYsNZrDkOKN8th8hjLCniIshjeHpOsrtS4Vp7jh_1Iffncta6JDm3R2HbAaHGqjsO41YkPIlIwsECRmkHQ5fgGG4wYlip1YEb2nHPL_KyrLdmcYhpfDKN1kJV5dEQphbvt4GbrjKtFeXUF7LTse45VY/s16000/IMG_2573.jpg" /></a></div><p></p><p> Racconta l'autrice che la sua cara amica Anne Baker (<i>nomina, omina</i>) vende dei meravigliosi biscotti al limone e cioccolato bianco presso il farmer market di Napa e dal suo sito online.<br />Avendoli
assaggiati ha cercato di replicarli nel modo migliore possibile, ben
sapendo che la ricetta è un segreto dato che la sua amica deve la sua
fama proprio a loro, e questa che vedete è la sua versione che non
risulta identica ma molto si avvicina.<br />A me negli anni per avere
delle ricette da persone che invece non vendevano nulla se non la loro
ottusità sono stati fatti mezzi ricatti, chiesti favori, e, udite udite,
persino soldi.<br />Risposto a tutto con una risata perchè insomma,
parliamo di una ricetta e non certo di quella per la pace del mondo,
sono stata poi ringraziata e premiata da dosi intenzionalmente
sbagliate, liste di ingredienti a cui ne mancava qualcuno, o con
qualcuno di troppo.<br />Pazienza :) almeno ho imparato che le ricette meglio cercarsele da soli o presso chi le vende per mestiere.<br />Tipo
Ottolenghi che mi ha risposto diverse volte per dubbi su una torta,
Diana Henry che immediatamente è intervenuta per un chiarimento chiesto,
o Cherie Denham che mi scritto per un disguido sulla spedizione del suo
ultimo lavoro.<br />No, non mi sto togliendo un sassolino dalla scarpa.<br />E' che domandare è lecito.<br />Rispondere, cortesia.<br />Rispondere in maniera intenzionalmente scorretta, un'altra cosa ;)</p><p><br /></p><p><b>LEMON LUMPIES<br />da The Cookie Bible, di L. Levy Beranbaum<br /></b></p><p>200 g di burro<br />74 g di scorza di limone candita (meglio se fatta in casa)<br />113 g di cioccolato bianco di ottima qualità<br />400 g di farina<br />bicarbonato di sodio, la punta di un cucchiaino<br />6 g di sale fino<br />217 g di brown sugar, meglio se Muscovado<br />126 g di Golden Syrup (o zucchero invertito) <br />un cucchiaino di estratto di vaniglia<br />121 g di latte<br />40 g di zucchero semolato per la copertura<br /><br /></p><p>Per
prima cosa procedere alla realizzazione del burro nocciola: in un
pentolino dal fondo spesso fondere il burro su fuoco molto basso
mescolando spesso con una spatola di silicone.<br />Appena sciolto alzare
un po' il fuoco e far bollire, mescolando sempre, finchè i residui
solidi del burro diventeranno scuri. Volendo si può usare un termometro
da cucina che dovrebbe dare come risultato una temperatura finale tra
140 e 143 gradi.<br />Versare immediatamente il burro nocciola in un
contenitore di vetro, grattando il pentolino per versare anche i residui
solidi. Dovrà essere circa 140 grammi in totale.<br />Farlo raffreddare finchè raggiungerà circa 27 gradi.<br /><br />Tagliare la scorza di limone candita a pezzi di circa un centimetro e fare lo stesso con il cioccolato bianco.<br />Mescolare farina, bicarbonato e sale.<br /><br />Nella
ciotola dell'impastatrice con montato il gancio a K mescolare il burro
nocciola, lo zucchero Muscovado, il Golden Syrup e l'estratto di
vaniglia per un minuto o finchè amlagamato.<br />Versare lentamente il latte senza preoccuparsi se il composto non risulterà omogeneo.<br />Unire quindi il mix di farina girando a bassa velocità solo per farla intridere.<br />Aggiungere alla fine la scorza candita ed il cioccolato bianco, girando solo finchè incorporati.</p><p>Versare lo zucchero semolato in una tazza. <br />Dividere
l'impasto in pezzi da 37 grammi ciascuno, lavorando ciascuno tra le
mani a formare una pallina. Passare ogni pallina nella tazza con lo
zucchero semolato in modo che ne sia ben ricoperta. Se l'impasto è
troppo molle per essere lavorato metterlo una mezz'ora in frigo.<br />Adagiare
le palline pronte su una teglia, coprirla con pellicola e mettere il
tutto in freezer per minimo un'ora, e per un massimo di 3 mesi.<br /><br />Mezz'ora
prima di cuocerli preriscaldare il forno a 200 gradi e mettere metà
delle palline su un teglia per biscotti coperta con carta forno.
Distanziare i biscotti almeno 4 cm l'uno dall'altro.<br />Cuocerli per 5
minuti, quindi ruotare la teglia e continuare la cottura per 4-5 minuti o
finchè i biscotti cominceranno a colorirsi.<br />Volendo usare un termometro, la temperatura interna dovrebbe essere tra 63 e 74 gradi.<br /><br />Con
una spatola piatta trasferire i biscotti su una gratella a raffreddare.
Procedere allo stesso modo con la cottura della rimanenza.</p><p><b>NOTE</b><br /><br />-
come un po' tutte le ricette viste finora questa non fa eccezione e si
presenta ricca di dettagli che guidano passo passo nella realizzazione.
Addirittura non mi era mai capitato di trovare l'indicazione del
termometro per controllare la cottura di un biscotto!<br /><br />- il burro
nocciola lo faccio spesso e posso dire di avere ormai un certo occhio,
quindi non ho usato il termometro come indicato ma il consiglio può
essere utilissimo per chi si approcci per la prima volta a questa
preparazione che certamente può intimidire.</p><p>- l'impasto appena
fatto è morbidissimo ed ho quindi seguito il consiglio dell'autrice di
passarlo in frigo prima di realizzare le palline. <br /><br />- la scorza
candita l'ho acquistata pronta e come indicato in ricetta ho aggiunto un
pochino di scroza di limone grattugiata per rinforzarne l'aroma. Nel
libro è comunque presente la ricetta per realizzarla in casa.</p><p>- i
miei biscotti non si sono allargati tanto come quelli del libro ma ho
capito che l'errore è stato mio, mannaggia: invece dei 37 grammi a
biscotto li ho realizzati da 27 perchè ricordavo male! L'impasto è
invece risultato più scuro e come tale anche il risultato finale e non è
un problema di cottura ma del mio Golden Syrup che è piuttosto carico
come colore. Indubbiamente se realizzati con corn syrup rimarranno
ancora più chiari.<br />Il mio forno è candidato alla fusione dell'atomo per cui li ho cotti a temperatura leggermente più bassa.</p>-
il risultato? un biscotto non troppo dolce ma molto ben caratterizzato
dalla scorza candita e dal cioccolato bianco. Poi se c'è il limone, ci
sono io...Croccante fuori, morbido dentro, può essere conservato in
freezer da crudo anche per tre mesi, mentre da cotto dura 3 giorni a
temperatura ambiente e 5 in frigo.<br />Per i 3 giorni a temperatura ambiente posso confermare, il resto chissà :D<p></p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-11534947452390937672023-11-16T11:00:00.009+03:002024-01-08T14:50:03.795+03:00Sablé al cioccolato<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJ74GmmUtMxlhWgO8r1X12Uu02hTrQzN06EhufzmOh1GaRXqaVSo5OXrdEWjNYPodlSBBMedGDITeCxeE1lxl9K4pDsNOBseYvb1vEpGYfWppCIKyaBsE09TFUx_Vsh1EonjO27mPLkVf2EtzfoYAIuehG3J19RNARs9ttipGXDNlw_V_0Hrx_fUesEYc/s2016/IMG_2574.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2016" data-original-width="1512" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJ74GmmUtMxlhWgO8r1X12Uu02hTrQzN06EhufzmOh1GaRXqaVSo5OXrdEWjNYPodlSBBMedGDITeCxeE1lxl9K4pDsNOBseYvb1vEpGYfWppCIKyaBsE09TFUx_Vsh1EonjO27mPLkVf2EtzfoYAIuehG3J19RNARs9ttipGXDNlw_V_0Hrx_fUesEYc/s16000/IMG_2574.jpg" /></a></div><p></p><p><br /></p><p></p><p>Siamo stati, tempo fa, allo spettacolo di un notissimo illusionista canadese, Darcy Oake.<br />L'augusto
consorte forse con poche aspettative, magari pensando di trovarsi al
solito tizio che tira fuori un povero coniglio da un cappello a cilindro
o fa apparire una moneta sul palmo della mano, non ha fatto poi che
stupirsi, domandarsi e sgranare gli occhi per tutto lo spettacolo.<br />In effetti ti senti idiota: il trucco c'è, e lo sai bene.<br />Ma accidenti, come fa?<br />Ebbene, con lo stesso atteggiamento di assoluto candore mi sono approcciata a questa ricetta.<br />Amo che ci siano indicazioni dettagliate, ma qui siamo andati oltre.<br />Il mio tuorlo, ebbene si, pesava esattamente 19 grammi.<br />Il brown sugar è stato pesato con soddisfazione ad esattamente 54 grammi.<br />Idem il bicarbonato, per la quale ho una bilancia apposita.<br />La metà dell'impasto era esattamente 236 grammi!<br />Non so se sia malattia.<br />Perfezionismo.<br />Illusionismo :D<br />O un velato OCD?<br />Chissà.<br />So soltanto che se si seguono le indicazioni alla lettera, alla fine tutto torna.<br />E come siano venuti i biscotti ve lo dico alla fine ;)</p><p><br /></p><p><b> CHOCOLATE SABLÉ <br />da The Cookie Bible di R. Levy Beranbaum</b><br /></p><p>113 g di burro<br />71 g di cioccolato fondente (circa al 60% di cacao)<br />1 tuorlo ( o comunque 19 grammi)<br />un cucchiaino di estratto di vaniglia<br />140g di farina<br />28 g di cacao amaro<br />2.7 g di bicarbonato<br />la punta di un cucchiaino di sale<br />54 g di brown sugar (preferibilmente Muscovado)<br />50 g di zucchero semolato</p><p><br /></p><p>Circa 30 minuti prima di mettersi all'opera tagliare il burro a pezzetti e lasciarlo fuori dal frigo ad ammorbidire.<br />Tagliare il cioccolato in pezzi grossolani e metterlo in frigo.<br />Mettere
il tuorlo (pesato) insieme all'estratto di vaniglia in un piccolo
contenitore con beccuccio e lasciarlo fuori dal frigo coperto con della
pellicola per alimenti.<br /><br />Mettere nel robot da cucina il cioccolato
e far andare le lame a scatti per tritarlo finemente ma senza che
diventi polvere. Trasferirlo in una ciotola senza preoccuparsi se un po'
rimane nel robot. Mettere il cioccolato tritato in frigo.<br />In una ciotola mescolare farina, cacao, bicarbonato e sale. Setacciare il composto.<br /></p><p>Versare
gli zuccheri nel robot e frullarli finemente. Aggiungere quindi il
burro, un pezzetto alla volta, fino ad ottenere un composto liscio e
cremoso. <br />Unire il tuorlo con la vaniglia lasciati da parte.<br />Aggiungere
quindi il composto di farina in due volte usando la funzione a scatti,
finchè l'impasto sarà rappreso in grosse briciole. Unire quindi il
cioccolato e far andare le lame a scatti solo finchè incorporato.<br />Trasferire
il composto in un sacchetto per alimenti usando un cucchiaio e
lavorarlo premendo la busta finchè sarà ben compattato. A questo punto
trasferirlo su della pellicola da cucina e usare il calore delle mani
attraverso la plastica per lavorarlo brevemente.</p><p>Dividere
l'impasto in due pezzi(236 grammi ciascuno), appiattire ogni pezzo in un
disco da circa 15 cm, avvolgerli nella pellicola e mettere in frigo per
minimo un'ora, o comunque finchè solidificato abbastanza da poter
essere steso. Può comunque rimanere in frigo per 3 giorni, ma
necessiterà di circa 30 minuti a temperatura ambiente per poter essere
steso.<br /><br />Preriscaldare il forno a 175 gradi.<br /><br />Stendere un
pezzo di impasto alla volta (usando pellicola per isolarlo dal piano e
dal mattarello) allo spessore di un cm se si preferiscono biscotti più
spessi o mezzo cm per biscotti più sotttili.<br />Se l'impasto diventa troppo morbido far scivolare il tutto su una teglia per biscotti e mettere in frigo per 15 minuti.<br /><br />Tagliare i biscotti con uno stampino e recuperare gli scarti per reimpastarli.<br />Se i biscotti non si staccano dalla pellicola mettere nuovamente tutto in frigo. Continuare finchè L'impasto sarà finito.<br /><br />Cuocere
i biscotti più spessi per 7 minuti, quindi ruotare la teglia e
continuare la cottura per 5-7 minuti o comunque finchè gonfiano e poi si
sgonfiano e sono solidi al tatto ma ancora morbidi al centro.<br />Per biscotti più sottili la prima cottura sarà di circa 4 minuti, e altri 3-4 dopo aver ruotato la teglia.</p><p>Appoggiare
la teglia su una gratella da pasticceria e usare una spatola per
trasferire i biscotti su un'altra gratella. Far raffreddare
completamente.<br />I biscotti si conservano 2 settimane a temperatura
ambiente in un contenitore ermetico, oppure possono essere congelati per
3 mesi.</p><p><b>NOTE</b></p><p>- nella dettagliatissima ricetta
vengono messe le indicazioni sia che si realizzino i biscotto nel robot
da cucina, sia che invece si scelga l'impastatrice. Ho fatto nel robot,
perchè l'impastatrice era occupata con altro<b>, </b>ed in effetti il procedimento è semplice anche se vanno seguiti alcuni accorgimenti<b> </b>come quello del cioccolato che va tritato a scatti e messo in frigo per evitare che diventi crema<b> </b>o
di come vada maneggiato l'impasto che in effetti scaldandosi (ed alla
mia latitudine probabilmente avviene più facilmente che alla vostra)
diventa più complicato da stendere e tagliare. Ovviamente con questo
tipo di impasto il frigo è il migliore amico!<br /><br />- non ho trovato il
cioccolato al 60% di cacao e ne ho usato uno al 70% che ha reso i
biscotti un po' più scuri di quelli della foto del libro. </p><p>- in
cottura si allargano un po', ma se si vuole dare una forma molto
regolare basta tagliarli di nuovo con lo stampino appena escono dal
forno, quando sono ancora morbidi. Prendono la giusta consistenza
raffreddandosi.</p><p>- come tutti i biscotti non vanno stracotti. Il
risultato cambia leggermente a seconda dello spessore (ebbene si , ci
sono le indicazioni sia per biscotti più spessi sia più sottili, ed
addirittura il numero che ne dovrebbe venire a seconda del diametro
dello stampino usato...il paradiso dell'OCD :D</p><p>- li ho realizzati
nella versione leggermente più spessa. Croccanti fuori, si sciolgono poi
in bocca come il nome evoca. Ah, se li fate più spessi si copriranno
con qualche crepa, scrive l'autrice ed in effetti è così. </p><p>-
durano anche due settimane in contenitore ermetico e questo li rende
perfetti da regalare. Non posso testimoniare che la cosa sia vera, sono
finiti molto prima...</p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-77525064647874319222023-10-30T11:00:00.013+03:002023-11-13T16:10:06.766+03:00Insalata di radicchio e indivia con salsa al tahini e noci allo sciroppo d'acero<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi911swR-XWYWuz6l6Y_xSfr3nlAB0xuXetVkSPyV9fgHn3iRzSa6qi1niyLAzPlOT3bOVNIwsvLU6Fml3ntHRz9AWsbNqqGn0kyM5uZhYUqDV0L9HFecvb5My1lS_eQ-gre4uQ0R0uRVDV7xS-3sD5ilq8ATLGFYVqaJQFQUT5JGasMRexoSXxUuksku4/s5184/IMG_7248.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="5184" data-original-width="3456" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi911swR-XWYWuz6l6Y_xSfr3nlAB0xuXetVkSPyV9fgHn3iRzSa6qi1niyLAzPlOT3bOVNIwsvLU6Fml3ntHRz9AWsbNqqGn0kyM5uZhYUqDV0L9HFecvb5My1lS_eQ-gre4uQ0R0uRVDV7xS-3sD5ilq8ATLGFYVqaJQFQUT5JGasMRexoSXxUuksku4/s16000/IMG_7248.jpg" /></a></div><br /><p><br /> Già la <a href="https://starbooksblog.blogspot.com/2023/10/asparagus-with-labneh-brown-butter-and.html">seconda volta</a>, questo mese, che dedico i miei sforzi culinari ad un contorno più elaborato del solito.<br />Bugia, qui in effetti ci troviamo davanti a foglie di radicchio e indivia belga.<br />Ma poi si devono tostare e caramellare le noci.<br />Preparare il condimento.<br />E l'olio al prezzemolo.<br />Vale la pena di sporcare ciotole, padella e frullatore per praticamente condire un'insalata?<br />Ebbene, si.<br />Già
entrato di gran carriera nei contorni delle prossime feste, ha ricevuto
plauso unanime e quasi inaspettato: non perchè non sia buonissimo, ma
chi si aspettava tutti questi complimenti per il condimento?<br />Il resto ve lo dico nelle note ;)<br /></p><p></p><p><br /></p><p> </p><p><b>CHICORY SALAD WITH MAPLE WALNUTS AND TAHINI-PARMESAN DRESSING<br />per 4 persone, come antipasto o contorno</b><br /></p><p>15g di prezzemolo tritato<br />60 ml di olio d'oliva<br />350 g di radicchio, foglie separate<br />350 g di indivia belga, foglie separate<br />sale e pepe nero<br /><br />pe<i>r le noci allo sciroppo d'acero</i><br />un cucchiaino d'olio<br />2 cucchiai di sciroppo d'acero<br />la punta di un cucchiaino di peperoncino di Aleppo<br />90g di noci<br /><br /><i>per il condimento al tahini e parmigiano</i><br />60 g di tahini<br />50 g di yogurt greco<br />3 cucchiai e mezzo di succo di limone<br />2 spicchi d'aglio tritati<br />45 g di parmigiano grattugiato, più altri 20 per servire<br />15 g di acciughe sott'olio<br />un cucchiaino e mezzo di senape inglese<br />2 cucchiai di olio d'oliva</p><p><br /></p><p>Preriscaldare il forno a 160 gradi. Foderare una piccola teglia con carta forno.<br /><br />Preparare
le noci: versare l'olio e lo sciroppo d'acero in un pentolino su fuoco
medio/alto. Portare a bollore quindi aggiungere il peperoncino, le noci e
un generoso pizzico di sale. Cuocere mescolando sempre per circa 2
minuti o comunque finchè il liquido sarà quasi completamente ridotto e
le noci saranno ben ricorperte dalla glassa.<br />Trasferire noci e glassa sulla teglia preparata quindi cuocere per 12 minuti circa, mescolandole a metà cottura.<br />Lasciar poi raffreddare completamente quindi spezzettarle.<br /><br />Preparare
il condimento al tahini e Parmigiano: versare tutti gli ingredienti più
due cucchiai di acqua e abbondante pepe in un frullino e procedere a
scatti finchè il composto sarà liscio e non troppo denso. Trasferirlo in
una ciotola e sciacquare il frullino.<br />Aggiungervi quindi il prezzemolo, 3 cucchiai di olio ed un po' di sale. Frullare finchè liscio ed omogeneo.</p><p>A parte, condire le foglie di radicchio e indivia con sale, un cucchiaio di olio e abbondante pepe.</p><p>Trasferire
metà delle foglie sul piatto da portata. e versarvi sopra metà del
condimento al tahini, un quarto delle noci e metà del parmigiano
grattugiato. Finire con le foglie ed il condimento rimasti. Finire con
l'olio al prezzemolo e ancora qualche noce, servendo la rimanenza a
parte.<br /><br /><b>NOTE</b></p><p>- che il risultato sia spettacolare ve
l'ho già anticipato. Il bello è che il condimento può essere preparato
fino a tre giorni in anticipo! Nel periodo delle feste un bonus non da
poco. In frigo tende a rassodare un po', basta allungarlo nuovamente
alla giusta consistenza con un po' d'acqua. Nel caso non si mangiasse il
pesce, le acciughe possono essere sostituite da capperi. Non piace il
radicchio? In realtà qualunque insalata a foglia verde sarà felicissima
di annegarci.</p><p>- le noci caramellate, leggermente piccanti, sono
una disgrazia. Le fate e ve ne mangiate metà, le rifate, ve ne mangia
un'altra metà chiunque ci passi davanti. Nascondetele, o fatene qualche
chilo.</p><p>- le tre parti del condimento, l'olio al prezzemolo, la
salsa al tahini e parmigiano e le noci sono perfettamente complementari
l'una all'altra. Il quadro completo lo avete solo alla fine, quando il
piatto è completo. Non saltate nè omettetene alcuna!</p><p>- a parte le
noci che vanno cotte in padella e poi tostate e lasciate raffreddare, il
resto si fa velocemente e senza cuocere altro. Anche le noci possono
essere fatte un giorno in anticipo (ma sconsiglio: spariscono dalla
dispensa ...)</p>- è stata una delle rare volte in cui ho visto fare il bis del contorno<p></p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-35406825239392789572023-10-16T15:12:00.004+03:002023-11-13T16:10:52.916+03:00Asparagi con labneh e condimento al burro nocciola<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgc_JDUSpDM1NQC6FF543SyzXMiHXWEQV9cMCs3IzHsEDcvBYyM_PKSgw5Ex_SBCD5qwGqEMurHTPx88704HlfuTVKNuiEuyAQm6XpQllYNz2nb8m-kBFJ9cF8ghAX9MHwlp8yaf0pGWWp3I_ZhA0YE0CGC34G68lN60QtyjfyccGOabASpFf5TR9QAmMQ/s4702/IMG_7243.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4702" data-original-width="3205" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgc_JDUSpDM1NQC6FF543SyzXMiHXWEQV9cMCs3IzHsEDcvBYyM_PKSgw5Ex_SBCD5qwGqEMurHTPx88704HlfuTVKNuiEuyAQm6XpQllYNz2nb8m-kBFJ9cF8ghAX9MHwlp8yaf0pGWWp3I_ZhA0YE0CGC34G68lN60QtyjfyccGOabASpFf5TR9QAmMQ/s16000/IMG_7243.jpg" /></a></div><br /><p><br /> Ok, non so voi ma di solito i miei sforzi culinari sono diretti alla buona riuscita di primi, secondi e dessert.<br />Ai contorni, sarà che mi interessano meno, è riservata non dico meno attenzione ma certamente meno lavoro.<br />Ebbene, cambiamo le cose :)<br />Il
contorno in questione vi fa sporcare diverse pentole, ha bisogno di un
certo numero di passaggi e richiede una discreta voglia.<br />Ed ovviamente bisogna che vi piacciano gli asparagi.<br />Sarete premiati.<br />Tutti vi chiederanno cosa ci avete messo nel condimento, per farlo così buono.<br />Non faranno che ripetere quanto ci stia bene il labneh con gli asparagi.<br />E domanderanno cos'è quella polverina magica, nera come la pece ma dal gusto così intenso.<br />Passate direttamente la ricetta, fate prima.<br />E
di polverina nera fatene tanta, che dopo che la provate non resisterete
al metterla ovunque ;) d'altronde se c'è lo zampino di <a href="https://starbooksblog.blogspot.com/search/label/OTK%20Extra%20Good%20Things">OTK Extra Good Things</a>
di Ottolenghi ed il suo team già sapete che magari la lista ingredienti
è lunga, e qualche volta poco usuale, ma sicuramente interessante.<br /></p><p> </p><p> <br /></p><p><b>ASPARAGUS WITH LABNEH, BROWN BUTTER AND BURNT LEMON</b><br />per 4 persone, come contorno<br /></p><p>900g di asparagi abbastanza grossi (450g da puliti)<br />3 cucchiai di olio d'oliva<br />70 g di burro<br />2 rametti di timo, più un cucchiaino di foglie<br />1 cucchiaino di brown sugar<br />sale e pepe<br /><br /><i>per il labneh</i><br />650g di yogurt greco<br />1 spicchio d'aglio sbucciato e tritato<br /></p><p><i>per il burnt lemon (buccia di limone essiccata)</i><br />2 limoni non trattti<br /><br />Per
prima cosa preparare il labneh mettendo lo yogurt e mezzo cucchiaino di
sale in una ciotola, mescolando bene.Foderare un colino con della garza
per formaggi o uno strofinaccio pulitissimo, lasciandolo
abbondantemente uscire dai bordi. Versare lo yogurt nella garza e
sistemare il colino su una ciotola. Chiudere la garza o lo strofinaccio
sullo yogurt e metterci sopra un peso.<br />Lasciare in frigo una notte quindi eliminare il liquido che sarà colato nella ciotola e trasferire il labneh in un contenitore.</p><p>Per
il burnt lemon preriscaldare il forno a 220 gradi. Pelare i limoni
usando un pelapatate, cercando di ottenere delle lunghe strisce, circa
30 g almeno. Lasciarne qualcuna da parte e mettere le altra in una
teglia coperta con carta forno. Cuocere per 9-12 minuti finchè saranno
completamente secche e annerite (si ridurranno sensibilmente). Macinarle
in un mortaio quindi passare il risultato attraverso un colino
eliminando i pezzi più grossi. Lasciare da parte la polvere ottenuta.</p><p>Mettere
gli asparagi, l'olio un po' di sale e del pepe in una teglia coperta
con alluminio per alimenti. Fare in modo che non si sovrappongano quindi
cuocere sotto il grill del forno per 8-10 minuti o comunque finchè
saranno teneri e leggermente abbrustoliti. Ogni forno è diverso quindi
monitorare gli asparagi, potrebbero servire anche solo 6-7 minuti.</p><p>Intanto
preparare il burro nocciola. Mettere il burro in un pentolino su fuoco
medio/alto. Farlo sciogliere quindi continuar a cuocerlo per 3-4 minuti
finchè sarà scurito ed emanerà un profumo quasi di nocciole. Aggiungere i
rametti di timo, lo zucchero (facendo attenzione agli schizzi), mezzo
cucchiaino abbondante di burnt lemon e la punta di un cucchiaino di
sale. Farlo intiepidire per 5 minuti.<br /><br />Tagliare a spicchi uno dei
limoni rimasti, eliminare la pellicina in eccesso quindi tagliare ogni
spicchio in 3-4 pezzi. Spremere l'altro limone in modo da ottenere 4
cucchiai di succo. Aggiungere il succo e gli spicchi tagliati al
composto di burro nocciola.</p><p>Distribuire il labneh su un piatto ed
adiagiarci sopra gli asparagi. Condire con il composto di burro e le
foglioline di timo. Completare con un po' di burnt lemon e della buccia
di limone fresca a julienne.</p><p><b>NOTE</b></p><p><b>- </b>come
accennato, la ricetta non è quelle da cinque minuti e via. Ci sono un
po' di passaggi, niente di particolarmente complicato, ma che comunque
prenderanno il loro tempo. Ottolenghi stesso consiglia di semplificare
le cose utilizzando labneh acquistato pronto, o di realizzare la buccia
di limone essiccata un giorno prima.</p><p>- quest'ultima si conserva benissimo per diversi giorni in un barattolo di vetro ben chiuso. Mettetela ovunque!</p><p>-
la preparazione del burro nocciola è l'unico passaggio che richieda un
minimo di attenzione extra. Non perdetelo di vista, che da brown a
irrimediabilmente black il passaggio è solo di pochi secondi.</p><p>- i
miei asparagi erano particolarmente grossi quindi il tempo di cottura è
stato superiore a quello indicato. D'altronde anche i forni cuociono
tutti in modo diverso ma anche qui, teneteli sott'occhio.</p><p>- il
composto di brown butter è divino. Non assaggiatelo troppo o non ve ne
rimane per gli asparagi...ed il contrasto con il gusto leggeremente
acidulo del labneh è perfetto. D'altronde c'è una ragione se Ottolenghi è
lui e non io :)</p><p></p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-7335196571811243442023-10-10T10:00:00.008+03:002023-11-13T16:09:17.733+03:00Torta di pistacchi e mandorle (senza farina nè latticini)<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmZjsNaZF2ak-LNmJJ95Qw37xO2jOeavB_6vJDql6ir1pzAOTFVXkFN7DAItSVojV1HbWrUR_2_w7gc6evvk6BvfQVOLFyLNpbAZ3_lKeYIE64hIcPWhE0Ln0gwZy2IDhy7zqRtu7Rm8hEnKr9qWxVQdLlKFDPt_9A8fjhSfVUFNS3AqCfVqg7oUajUwY/s4810/IMG_7234.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4810" data-original-width="3334" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmZjsNaZF2ak-LNmJJ95Qw37xO2jOeavB_6vJDql6ir1pzAOTFVXkFN7DAItSVojV1HbWrUR_2_w7gc6evvk6BvfQVOLFyLNpbAZ3_lKeYIE64hIcPWhE0Ln0gwZy2IDhy7zqRtu7Rm8hEnKr9qWxVQdLlKFDPt_9A8fjhSfVUFNS3AqCfVqg7oUajUwY/s16000/IMG_7234.jpg" /></a></div><p></p><p>Quando, in quella che ormai è la notte dei tempi, è cominciata
la mia vita all'estero, l'esposizione a mille culture diverse è stata
il primo regalo.<br />Anche in cucina, poter provare una marea di piatti
provenienti da ogni lato del globo, cucinati da chi li conosceva davvero
ha aperto un mondo che confesso mi era completamente nuovo.<br />Molte di
queste ricette contravvenivano a quel poco che sapevo di cucina, o
usavano ingredienti che non avevo nemmeno mai sentito nominare.<br />O ancora, erano "senza" qualcosa che a me sembrava indispensabile.<br />E non perchè ci fosse un motivo, un'esigenza.<br />Ma solo perchè così era la ricetta.<br />Ed ovviamente, era buonissima.<br />Quando
cominciai a proporre queste ricette prima in un forum di cucina che
oggi nemmeno esiste più e poi nel mio blog, arrivarono una marea di
strali.<br />Perchè fai ricette senza qualcosa.<br />Sono ricette da malati.<br />Sei intollerante a X o Y?<br />Il più gentile, se vogliamo, è che fossero "strane".<br />Ebbene vi svelo una cosa:) non serve che abbiate un'amica celiaca per fare una torta senza glutine.<br />Nè l'ospite intollerante ai latticini per un dolce senza gli stessi.<br />Le ricette senza qualcosa che a noi sembra la normalità esistono, e sono buonissime per tutti.<br />Certo, risolvono la cena in caso di ospiti con necessità speciali.<br />Altrimenti, sono una coccola tutta per noi.<br />Come la torta qui oggi, tratta da <a href="https://starbooksblog.blogspot.com/search/label/OTK%20Extra%20Good%20Things">OTK Extra Good Things,</a> che viene addirittura dalla mamma di uno dei membri del team.<br />Che, guarda caso, viene proprio dal Medio Oriente...quindi nessuna sorpresa che l'abbia puntata subito.<br />Perchè tutto ciò che non rientra nei nostri schemi non è per forza "meglio" o "peggio".<br />Potrebbe essere solo "diverso" ;)<br /></p><p></p><p> P<b>ISTACHIO MACARON CAKE WITH ELDERFLOWER APRICOTS<br />per una teglia da 24-25 cm</b><br /><br /></p><p><i>Per la torta:</i><br />170g di pistacchi a filetti<br />80 g di farina di mandorle<br />un pizzico di sale<br />3 uova grandi più un tuorlo grande<br />200 g di zucchero semolato<br />un cucchiaio di estratto di vaniglia o pasta di vaniglia<br />un cucchiaino di buccia di limone finemente grattugiata<br />40 g di mandorle a lamelle<br />200 ml di panna fresca, fredda di frigo<br />30 g di zucchero a velo, più dell'altro per spolverizzare<br /></p><p>p<i>er le albicocche:</i><br />200 ml di sciroppo di fiori di sambuco<br />1 bacca di vaniglia o 2 cucchiaini di estratto<br />3 strisce sottili di buccia di limone<br />5 albicocche non troppo mature, tagliate a metà e denocciolate<br /></p><p><br />Preriscaldare il forno a 170 gradi.<br />Imburrare una teglia da 25 cm e foderarla con carta forno in modo che esca un po' dai lati. Ungere anch'essa.<br /><br />Frullare
nel robot da cucina i pistacchi finchè avranno la consistenza del cous
cous. Il risultato sarà più grossolano della farina di mandorle.
Mescolare quindi in una ciotola i pistacchi tritati, la farina di
mandorle ed il sale.</p><p>Mettere uova, tuorlo, zucchero semolato e 2
cucchiaini dell'estratto di vaniglia in una ciotola e montare con le
fruste elettriche per almeno 3-3 1/2 minuti, o finchè saranno ben
montati e chiari.<br />Questa è la condizione necessaria perchè la superficie della torta possa gonfiare e formare le crepe desiderate.<br />Unire con una spatola la buccia di limone e il composto di frutta secca con molta delicatezza, senza mischiare troppo.<br />Versare
nella teglia preparata e spolverizzare con le mandorle a lamelle.
Cuocere per circa 35 minuti o finchè uno spiedino inserito al centro
uscirà asciutto.<br />Lasciare la torta raffreddare nella teglia.<br /><br />Nel frattempo preparare le albicocche.<br />Mettere lo sciroppo di fiori di sambuco, la bacca di vaniglia e le strisce di limone in un pentolino su fuoco medio/alto.<br />Intanto preparare un cerchio di carta forno con lo stesso diametro del pentolino.<br />Appena
il composto inizia a bollire unirvi le albicocche, lato tagliato verso
l'altro e coprire con il cerchio di carta forno, pressandole verso il
basso.<br />Cuocere per 3 minuti quindi rimuovere la carta forno e cuocere
altri 2 minuti o finchè le albicocche saranno morbide ma senza
sfaldarsi.<br />Togliere dal fuoco e trasferire albicocche e sciroppo in una ciotola.<br />Far raffreddare prima a temperatura ambiente e poi in frigo.<br /><br />Quando si desidera servire il dolce montare la panna con lo zucchero a velo e la vaniglia rimasta.<br />Sollevare
la torta dalla teglia aiutandosi con la carta forno e posizionarla su
un tagliere di legno, con la carta ancora attaccata. Fa parte del
fascino rustico del dolce!<br />Staccare la carta solo dai lati e spolverizzare con altro zucchero a velo.<br />Servire a fette con le albicocche e la panna.</p><p><b>NOTE</b><br /><br />-
nessuna difficoltà nella preparazione della torta. La parte più
indaginosa può essere la frullatura dei pistacchi, che comunque da me si
trovano anche già tritati. Frutta secca ce ne vuole parecchia,
risulterà ovviamente un dolce denso ma non pesante, quasi una pasta di
mandorle pensando ad un dolce che conosciamo benissimo in Italia. Il
sapore è ottimo, non troppo dolce e che bilancia benissimo la frutta di
accompagnamento che viene cotta ma non dolcificata in nessun modo.</p><p>-
le albicocche richieste dalla ricette a questo giro sono state
veramente introvabili, sia fresche che surgelate. Ho quindi ripiegato su
delle prugne e devo dire che il gusto asprigno della frutta si è
sposato magnificamente con la dolcezza della torta e della panna. In
realtà viene sottolineato come la frutta sia un "di più, e che il dolce
possa essere benissimo servito senza. Ma perchè privarci :)</p><p>-
casualmente, diciamo, il dolce risulta senza glutine e senza latticini.
In caso di esigenze particolari ricordate di accompagnare con panna
vegetale, e di usare solo olio per ungere la carta forno.</p>- viene
servito ancora nella carta, su un tagliere. In realtà, volendo, ho
verificato che si riesce a staccare senza problemi, ma in effetti il
"rustic charm" che deriva da questa presentazione è delizioso.<p></p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-28631560257721189362023-09-27T10:00:00.007+03:002023-11-13T16:11:20.493+03:00Maghmour, melanzane e ceci alla libanese<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigSXroVaowlNuXMTgLPw4YK3VyrVQXC3NRGfMz9KjfThpvmwDjO1Uiz0D6KLzw0BIDfPWm-y656_y-4BlsRDMaDNtWicnGXHKYJW1waLLIP1QMRX-gc_vMIxMZWNdIy3k4FXTJrtRgSFm0x9s8rNJ8m7tbU1Fu2RKiuBkoKV54p8-yf3QRw-NaCItqbME/s5134/IMG_7216.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="5134" data-original-width="3422" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigSXroVaowlNuXMTgLPw4YK3VyrVQXC3NRGfMz9KjfThpvmwDjO1Uiz0D6KLzw0BIDfPWm-y656_y-4BlsRDMaDNtWicnGXHKYJW1waLLIP1QMRX-gc_vMIxMZWNdIy3k4FXTJrtRgSFm0x9s8rNJ8m7tbU1Fu2RKiuBkoKV54p8-yf3QRw-NaCItqbME/s16000/IMG_7216.jpg" /></a></div><br /><br />Le melanzane piacciono parecchio, in casa <i>arabafelice</i>, e sicuramente piacciono anche in casa Starbooks dato che questo mese è la terza ricetta che proponiamo con questo ingrediente!<br />Dove
vivo non sono certo pari alle meravigliose melanzane italiane, ma
continuo a comprarle ostinatamente per un misto di nostalgia e
disperazione che mi fa sperare, ogni singola volta, che siano
improvvisamente eccezionali.<br />Non lo sono mai, ma sono comunque buone
specie se aggiunte a preparazioni più complesse dal punto di vista degli
accostamenti e dei sapori.<br />Il piatto di oggi è una ricetta libanese
che viene chiamata moussaka, senza aver nulla in comune con il parente
greco se non le melanzane, appunto, e la salsa di pomodoro.<br />In
Turchia invece un piatto con lo stesso nome viene servito con della
carne trita al posto dei ceci, e sicuramente da questa versione viene
poi la moussaka che conosciamo, a strati con bechamelle.<br />Ah, e ne esiste ancora una versione diffusa nei Balcani, che al posto delle melanzane usa addirittura le patate.<br />Per la serie che tutto il mondo è paese, più o meno :)<br /><p> </p><p><b> MAGHMOUR<br />per 4 persone</b><br /></p><p>2 melanzane grandi o 3 medie<br />3 cipolle<br />6 spicchi di aglio<br />100 ml di olio d'oliva<br />sale e pepe<br />un cucchiaio colmo di concentrato di pomodoro<br />mezzo cucchiaino di pepe di Cayenne oppure di peperoncino in fiocchi<br />una lattina da 400g di pomodori pelati<br />400g di ceci cotti e privati della pellicina, fatti in casa o in scatola<br />mezzo cucchiaio di menta essiccata</p><p>Tagliare
le estremità alle melanzane ed usare un pelapatate per rimuovere gran
parte della buccia, lasciando un effetto "a strisce", quindi tagliarle a
pezzi di circa 4 cm.<br />Sbucciare e tagliare finemente le cipolle, e fare lo stesso con l'aglio.<br />Porre
su fuoco medio una casseruola larga e aggiungervi l'olio. Friggere le
melanzane, non troppe alla volte, per circa 5 minuti per lato in modo
che diventino ben dorate, condendole con sale e pepe mentre cuociono.<br />Scolarle su un piatto coperto con carta da cucina.<br />Aggiungere
alla stessa casseruola l'aglio e le cipolle, ridurre il fuoco e far
cuocere piano circa 15 minuti, finchè saranno ammorbidite e quasi
caramellate.<br />Unirvi quindi il concentrato di pomodoro ed il pepe di
Cayenne, cuocere per un minuto quindi aggiungere i pomodori pelati
rompendoli grossolanamente con un mestolo.<br />Aggiungere 400 ml di acqua e portare a bollore.<br />Aggiungere quindi i ceci cotti e nuovamente le melanzane, spolverizzare con la menta secca ed abbassare nuovamente il fuoco.<br />Cuocere per circa 30 minuti, finchè il tutto sarà amalgamato e denso.<br />Far riposare fuori dal fuoco almeno 10 minuti prima di servire.</p><p><b>NOTE<br /></b><br />-
piatto non velocissimo ma semplice. Ogni passaggio non richiede di
sporcare troppe pentole o utensili, a parte la frittura che per me
rimane un atto eroico e come quasi sempre succede, adeguatamente
premiato dal risultato finale.<br /><br />- istruzioni chiarissime, dosi
perfette tranne per quello che mi riguarda quella dell'olio di frittura
delle melanzane. Non so se sia perchè quelle di qui ne assorbano di più
ma mi sono trovata ad aggiungerne man mano che le friggevo, e
sicuramente alla fine quando ho dovuto rosolare aglio e cipolla.</p><p>-
il riposo è necessario perchè i sapori si amalgamino alla perfezione.
In realtà, come molti piatti dello stesso genere, è immensamente più
buono il giorno dopo.</p><p>- il piatto è, come moltissimi del libro,
completamente vegano. In realtà anche senza glutine, oltre che veramente
buonissimo. Insomma, con questo mettete tutti d'accordo, e offritelo
con molto pane come piatto unico, che la scarpetta è assicurata!</p><p></p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-90837570889677166002023-09-18T10:00:00.002+03:002023-10-08T15:47:26.132+03:00Panzerotti fritti alle ciliegie (vegani!)<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicSLfvBvEVagIQ3ehkVzSGJF5gB_npEo_FxYg6i8fUxBosfKqHQaGrj1Pc0ZalfU15dkquw9bSjQGmvpaBHe7Ggu57RKYCBDaM0y9mFD8kOFJUbUyX5ceDrWBi0ZFti_2k5ZjRg-KYfXhlS4V72qnU6xMpffZ3lwBfYDk5XcltPvbWaq0QbOLNlQtF0xE/s5095/IMG_7226.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="5095" data-original-width="3397" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicSLfvBvEVagIQ3ehkVzSGJF5gB_npEo_FxYg6i8fUxBosfKqHQaGrj1Pc0ZalfU15dkquw9bSjQGmvpaBHe7Ggu57RKYCBDaM0y9mFD8kOFJUbUyX5ceDrWBi0ZFti_2k5ZjRg-KYfXhlS4V72qnU6xMpffZ3lwBfYDk5XcltPvbWaq0QbOLNlQtF0xE/s16000/IMG_7226.jpg" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuiSrMaMZtpJj6N-onDvYS-pUHsnmaSPyq2TSmbo0ZNnKhuz5J1ckYkLME7EXM2Z1zLB4jLlCa5PxQ7EHRQV1LBzm-scS7ujrr8dzwSN6Pi8JVpAIQ5fFVJwWgYx6cyrU4509636ijaculmSLAI0XFn0Wisirmr0PUOXJpbviHhzemYTYrEAQeI-YFPEC6/s5095/IMG_7226.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="5095" data-original-width="3397" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuiSrMaMZtpJj6N-onDvYS-pUHsnmaSPyq2TSmbo0ZNnKhuz5J1ckYkLME7EXM2Z1zLB4jLlCa5PxQ7EHRQV1LBzm-scS7ujrr8dzwSN6Pi8JVpAIQ5fFVJwWgYx6cyrU4509636ijaculmSLAI0XFn0Wisirmr0PUOXJpbviHhzemYTYrEAQeI-YFPEC6/w426-h640/IMG_7226.jpg" width="426" /></a></div><p></p><p>Possiamo considerare la frittura un atto eroico?<br />Non lo so.<br />Sicuramente richiede un certo grado di pazienza e dedizione, perchè almeno un po' ti ci devi applicare.<br />L'olio alla temperatura giusta.<br />La padella delle dimensioni indicate.<br />Il
giusto grado di colore e cottura, che niente come il fritto è infido e
si impara presto che un bel colore all'esterno non sempre corrisponda
alla perfetta cottura dell'interno.<br />L'odore, diciamolo, che rimane ben più a lungo della pietanza preparata.<br />La
pulizia dopo, perchè non so se sono solo io ad essere particolarmente
disordinata ma oltre alla padella c'è da pulire dagli (inevitabili?)
schizzi.<br />Eppure, ne vale la pena.<br />Come dico ogni volta fritto non è buono tutto.<br />E' buono se è fritto bene.<br />Queste hand pies, o panzerotti, non sono complicate.<br />In realtà, scrive<a href="https://starbooksblog.blogspot.com/search/label/Georgina%20Hayden"> l'autrice,</a> possono essere anche cotte al forno.<br />Ne ho sacrificato uno alla causa, solo per dirvi che non c'è paragone.<br />Friggete finchè potete.<br />E gustateli, contravvenendo alle indicazioni, quando sono ancora un po' troppo caldi e la glassa cola.<br />Perchè se i peccati vanno fatti, vanno fatti bene ;)</p><p><br /></p><p style="text-align: center;"><b>ROASTED CHERRY AND TARRAGON HAND PIES<br />Da Nistisima di G.Hayden<br />per 12 pezzi</b></p><p style="text-align: center;">500g di farina forte per pane (più dell'altra per il piano di lavoro)<br />un generoso pizzico di sale<br />3.5 g di lievito di birra disidratato<br />1 cucchiaio di zucchero semolato<br /><br /><i>per il ripieno</i><br />450g di ciliegie (400g se surgelate)<br />3 cucchiai di zucchero semolato<br />1 cucchiaio di amido di mais<br />1 limone<br />2 rametti di dragoncello<br />500 ml circa di olio di semi<br />150 g di zucchero a velo<br /></p><p><br />Mettere
la farina in una ciotola capiente (o la ciotola dell'impastatrice) e
unirvi il sale. In una caraffa mischiare il lievito, un cucchiaio di
zucchero e 250ml di acqua appena tiepida e far riposare il composto per
qualche minuto.<br />Unire quindi il liquido alla farina impastando a mano
o con l'impastatrice aggiungendo qualche cucchiaio extra di acqua se il
composto facesse fatica a stare insieme. In ogni caso non dovrà essere
troppo duro o secco.<br />Lavorare per 8-10 minuti, quindi trasferire un una ciotola unta, coprire e far lievitare per circa un'ora.<br /><br />Preriscaldare
il forno a 220 gradi. Mettere le ciliegie snocciolate, se fresche,
oppure se si usano quelle surgelate tirarle fuori dal freezer un quarto
d'ora prima di cuocerle. Versarle in una teglia in cui stiano in un solo
strato ma ben strette quindi spolverizzarle con i 3 cucchiai di
zucchero, l'amido e il succo del limone. Mescolare tutto direttamente in
teglia quindi cuocere per 15-20 minuti: dovranno essere leggermente
caramellate ed i succhi rilasciati quasi sciropposi. Togliere dal forno e
quando saranno raffreddate unire le foglie di dragoncello finemente
tritate.<br /><br />A questo punto versare l'impasto sul piano di lavoro
infarinato e lavorarlo in forma cilindrica. Tagliare il cilindro in 12
pezzi uguali e arrotolare ogni pezzo in una pallina. Lavorando con una
pallina per volta appiattirla con le mani in forma circolare finchè avrà
uno spessore di 5mm. Farcire con un cucchiaio circa di composto di
ciliegie ormai freddo e chiudere per avere una mezzaluna. Chiudere bene i
bordi sigillandoli.<br /><br />Quando tutti i pezzi sono pronti mettere
l'olio a scaldare in una ampia padella dai bordi alti. L'olio dovrò
arrrivare almeno a 3cm di altezza sui lati. Mettere su fuoco medio
(provare la temperatura dell'olio con un pezzetto di impasto, se
sfrigola, fa le bolle e diventa dorato è pronto).<br />A seconda delle
dimensioni della padella cuocere 3 o 4 pezzi per volta per 4-5 minuti o
finchè ben dorati, quindi girarli e cuocere l'altro lato per altri 2-3
minuti.<br />Far scolare su un piatto coperto con carta assorbente.<br /><br />Preparare
la glassa mescolando lo zucchero a velo con poco succo di limone e un
po' di acqua, dovrà risultare abbastanza liquida ma comunque con un
minimo di consistenza. Dopo 5 minuti versare in modo disordinato sulle
mini pie pronte.<br />Servire subito appena tiepide o a temperatura ambiente.<br /><br /><b>NOTE<br /><br /></b>-
so benissimo che in Italia non è tempo di ciliegie, mentre dove vivo
sono sempre reperibili quelle surgelate che vanno benissimo per il
ripieno. Immagino si trovino anche nei super della madrepatria, con
l'indiscusso vantaggio di non dover essere denocciolate. Da me la frutta
fresca ha prezzi da estorsione per un prodotto scadente, mentre la
grande varietà del tipo surgelato è indubbiamente una comodità
specialmente per le pietanze in cui ne venga prevista la cottura.<br /><br />-
impasto semplicissimo e come al solito preciso al grammo. Ho dovuto
aggiungere qualche cucchiaio di acqua all'impasto perchè raggiungesse la
consistenza desiderata, nello specifico tre. Tempi di riposo, dosi di
ripieno esatte al milligrammo. L'impasto si divide perfettamente in 12
pezzi, idem il ripieno: nè troppo, nè troppo poco. Per la sottoscritta
che quando cucina vive nell'ansia che i ripieni non siano sufficienti,
le creme non bastino e così via e tende a realizzare il doppio di tutto
perchè non si sa mai, è stato un grosso sollievo.</p><p>- come ho
accennato possono essere anche cotti al forno (da indicazioni
dell'autrice a 210 gradi per circa 20 minuti o comunque fino a
doratura). Non c'è paragone con quelli fritti, che sono comunque più
morbidi, gustosi, invitanti.<br /><br />- il ripieno ha una consistenza
perfetta grazie all'amido di mais per cui rimane giustamente compatto
senza colare da ogni lato. I dolcetti vanno chiusi benissimo come
indicato, pena l'apertura in cottura.</p><p>-il dragoncello del ripieno
non è un vezzo. E' l'elemento che fa la differenza tra un prodotto
finale buonissimo e uno "ma che ci hai messo hanno un profumo
spettacolare". Non omettetelo, come non omettete la glassa al limone.<br /></p><p>-
insomma, sono buonissime. E tanto per gradire anche vegane. Inutile
dire che sono andate via subito, servite con della glassa extra con cui i
commensali hanno anche abbondato un po'.</p><p></p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-6263360104511374022023-09-13T10:00:00.002+03:002023-10-08T15:45:33.951+03:00Covrigi<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx_Kq6aswVh0ASwU4dPOePcPbCURPU9mqK0wTcVvLY4S9OL7ANMjnDPNIfvEoWHeclGFS1UfI313k8kuifLcJ6iXNxqcL-sYlvQ765UlvWVwHKwRN-gbgHduKqKBcH6WZJQC45V0TASjonhQOFcFYljIbma3TIhc5m7DYU_DHGkFYdAaTzYfwQphrWNxk/s4902/IMG_7208.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4902" data-original-width="3456" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx_Kq6aswVh0ASwU4dPOePcPbCURPU9mqK0wTcVvLY4S9OL7ANMjnDPNIfvEoWHeclGFS1UfI313k8kuifLcJ6iXNxqcL-sYlvQ765UlvWVwHKwRN-gbgHduKqKBcH6WZJQC45V0TASjonhQOFcFYljIbma3TIhc5m7DYU_DHGkFYdAaTzYfwQphrWNxk/s16000/IMG_7208.jpg" /></a></div><p></p><p><br /></p><p>Incantata dalla foto su <a href="https://starbooksblog.blogspot.com/search/label/Nistisima">Nistisima</a> mi ero ripromessa di realizzarli al più presto. <br />Poi si sa, "al più presto" prende connotazioni da era geologica nella vita quotidiana...<br />Ora, complice un'amica vegana, il libro in questione è sempre in giro, in casa <i>arabafelice</i>, e soprattutto sempre aperto!<br />I
covrigi sono in pratica molto simili a bagel e pretzel, con i quali
condividono la bollitura prima del passaggio in forno e, spesso, la
tipica forma.<br />Georgina Hayden dice che la ricetta è in realtà rumena, arrivata da quelle parti grazie ai fornai ebrei e mediorientali.<br />Nella versione originale la bollitura non era prevista, ma il passaggio è caldamente raccomandato per un risultato ottimale.<br />Anche
il topping non è tradizionale, con i fiocchi di cipolle, quegli onion
flake che trovo ovunque nei supermercati delle mie parti.<br />E con i
semi di papavero, che invece, udite udite, da me non solo non si trovano
ma sono severamente vietati per motivi legati al bando di ogni droga
possibile ed immaginabile, dato che possono contenere tracce di oppio e
hanno un blando contenuto di morfina.<br />Non siamo gli unici eh! Sono banditi anche a Singapore, in Cina e negli Emirati Arabi.<br />Inoltre possono falsare il risultato dei test antidroga comunemente usati negli aeroporti causando dei falsi positivi.<br />Insomma, se li fate pensate che c'è chi, banalmente, al loro posto ha dovuto usare semi di nigella.<br />Voi, fatevi conquistare dal lato proibito e andata di originale :)</p><p><b> <br /></b></p><p style="text-align: center;"><b>COVRIGI <br />per 8 pezzi</b><br /><br />1 cucchiaio di zucchero semolato<br />7g di lievito di birra disidratato<br />500g di farina forte per pane, più dell'altra per spoverizzare<br />1 cucchiaino di sale fino<br />3 cucchiai di olio d'oliva o di girasole<br />2 cucchiai di bicarbonato di soda<br />1 cucchiai di semi di papavero<br />1 cucchiaio di semi di sesamo<br />sale in fiocchi<br />1 cucchiaio di fiocchi di cipolla disidratata<br /></p><p><br />Mettere
lo zucchero in contenitore alto e stretto insieme al lievito e versarvi
sopra 260ml di acqua tiepida. Mescolare e lasciare riposare per 5
minuti.<br />Versare la farina in una ciotola capiente e mescolarla con il
sale. Fare un buco al centro e unire l'acqua con il lievito aiutandosi
con una forchetta per amalgamare. Aggiungere 2 cucchiai di olio,
mescolare finchè il tutto sta insieme quindi versare il tutto sul piano
di lavoro leggermente infarinato ed impastare per 5/10 minuti, finchè
liscio ed elastico. Metterlo in un contenitore leggemente unto, coprire e
lasciar lievitare fino al raddoppio.<br /><br />Quando l'impasto è pronto
rovesciarlo sul piano di lavoro e sgonfiarlo. Dividerlo in 8 pezzi
uguali e dare o la forma di un classico pretzel o quella arrotolata
mostrata qui, realizzata dividendo ognuno degli 8 pezzi in due filoncini
lunghi circa 30cm. Pizzicarne le estremità per farle stare insieme
quindi arrotolare, fermando le altre estremità nello stesso modo a
formare un anello. Trasferire su due teglie unte, coprire e lasciar
lievitare fino al raddoppio (circa 20 minuti).</p><p>Preriscaldare il
forno a 220 gradi. Mettere una pentola capiente piena d'acqua sul fuoco,
portare a bollore ed aggiungere il bicarbonato. In una ciotola
mescolare semi di sesamo, di papavero, sale in fiocchi e fiocchi di
cipolla. Usando un grosso mestolo forato o un colino per frittura
immergere un pezzo alla volta per 30 secondi, scolarlo bene e rimetterlo
in teglia. Quando sono tutti pronti ungerli con l'olio rimasto e
spolverizzare con il mix di semi.<br />Cuocere in forno per 15-20 minuti, finchè ben coloriti ma ancora morbidi all'interno.<br />Far raffreddare e servire.<br /><br /><b>NOTE</b></p><p>-
ricetta precisa al grammo, cosa che con i lievitati, vuoi per le
diverse farine, vuoi per le condizioni ambientali, non è mai scontata.
Nonostante il caldo secchissimo, e il fresco in casa secco da aria
condizionata l'impasto è risultato perfetto con le dosi di liquido
indicato. Dato che la cosa mi causa sempre un certo patema, la
sottolineo con soddisfazione .)</p><p>- la lavorazione indicata è a
mano, ed in effetti l'impasto lo consente senza problemi. Per la solita,
cronica, personale pigrizia ho utilizzato l'impastatrice ma devo dire
che l'impasto in mano è veramente un piacere da maneggiare. </p><p>-
ricetta tutto sommato veloce, dato che la quantitàdi lievito consente di
non dover attendere molto il raddoppio. Unico passaggio più indaginoso,
ma nemmeno più di tanto, è la bollitura che va fatta rigorosamente un
pezzo per volta. Ma trattandosi di 30 secondi direi che c'è poco da
lamentarsi...</p><p>- la formatura è molto semplice e ben spiegata. Nulla vieta di procedere anche con la forma da pretzel classico.</p>-
il topping con la cipolla disidratata e i semi è veramente il quid in
più. Morbidi dentro, croccanti fuori, da annoverare tra le ricette non
solo da rifare, ma da raddoppiare, triplicare...perchè veramente non
bastano mai.Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-64372852533974190612023-08-07T09:00:00.022+03:002023-08-07T09:00:00.152+03:00Ajo blanco (gazpacho bianco)<p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGmb1avWdpqnbNLxIAGRhdfXF7gYhSm2p25HVLL8zk2AuxJemUtE9fBin1WQG9M7v7XVaL4l2MYw_3dgBy7sqvzZGIs9MLoCKs6BPA2IC9eM-hLY3SGIf6vJCIdYyHRQrNQbEjvNw8zmdRzINs4Ry422Al0lAAGalBLSIeBOu2pAIBW1UIEaJVq4PfLLw/s5031/IMG_7189.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="5031" data-original-width="3354" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGmb1avWdpqnbNLxIAGRhdfXF7gYhSm2p25HVLL8zk2AuxJemUtE9fBin1WQG9M7v7XVaL4l2MYw_3dgBy7sqvzZGIs9MLoCKs6BPA2IC9eM-hLY3SGIf6vJCIdYyHRQrNQbEjvNw8zmdRzINs4Ry422Al0lAAGalBLSIeBOu2pAIBW1UIEaJVq4PfLLw/s16000/IMG_7189.jpg" /></a></div><p></p><p>C'è caldo, anzi caldissimo.<br />Ma certo dalle mie parti non è una novità.<br />Più del solito no, sicuramente arrivato in anticipo.<br />Ed all'inizio benvenuto, dato che abbiamo passato l'inverno più freddo, e piovoso, che la storia di questo deserto ricordi.<br />Vero è che nel suddetto deserto non si cammina per strada per fare compere, ma si entra in centri commerciali dove l'aria condizionata è mantenuta a livelli da ibernazione.<br />Vero è che le fermate dell'autobus sono non solo coperte, ma chiuse, dotate di panchine e perfettamente climatizzate.<br />Vero è che simile comodità è presente anche alle stazioni dei taxi.<br />E per tornare agli autobus di cui sopra, non solo sono dotati di aria condizionata ma sono numerosi, comodi, frequenti e perfettamente in orario: scusate, ma per chi è di Roma come me la cosa è sempre fonte di un certo stupore.<br />Vero è che tutte, dicasi tutte le case sono dotate di impianti di climatizzazione, bagni compresi.<br />Come tutti gli uffici, o le scuole, ed i negozi.<br />Ogni singola automobile (si, si cuoce l'uovo sul cofano se la lasciate al sole per abbastanza tempo).<br />Comodo, ovvio.<br />Però qualche stonatura tutta questa comodità ce l'ha.<br />Camminavo qualche giorno fa in un'area commerciale all'aperto, di fretta per evitare di sciogliermi.<br />Ma non solo stranamente non fondevo, non solo, una brezza deliziosa e rinfrescante mi colpiva da ogni lato.<br />Un improvviso cambio del meteo?<br />No, un capillare impianto di climatizzazione all'aperto.<br />Calcolo velocemente quanto debba costare questo spreco epocale, per ricordare che il costo dell'energia qui non è un problema. Per ora.<br />E mentre spero che sia episodio unico ed isolato, leggo la notifica sul telefono del nuovissimo ristorante appena aperto.<br />Non scherzo: il ristorante è all'aperto ma in pratica le pareti sono un gigantesco frigorifero.<br />Consigliano di coprirsi e portare un giaccone.<br />Anche perchè il venerdì sera dalle 20:30 in poi c'è lo spettacolo.<br />Leggo due volte: ci nevica.<br />Giuro.<br />I tavoli vengono inondati da neve artificiale.<br />Anche io ogni tanto non so che dire.<br />Tranne che forse, ecco,un filo si sta esagerando :)<br /><br /></p><p></p><p>Ricetta senza cottura e che si fa in due colpi di frullatore: cerchiamo di rimediare agli sprechi altrui con qualcosa che almeno ci consoli il palato!<br />Antipasto o entréè, fate voi: in ciotola o bicchieri farete un figurone.<br />Ne basta poca a testa, essendo molto ricca.<br />Ma qui qualcuno ha fatto il bis!<br /><br /> </p><p style="text-align: center;"><b> AJO BLANCO<br />da Food52</b><br /></p><p style="text-align: center;">50g di mandorle spellate non tostate<br />1 spicchio di aglio<br />150g di pane raffermo (senza glutine per commensali celiaci)<br />2 cucchiai di scalogno tritato<br />un cetriolo sbucciato a cubetti<br />circa 100 g di acini di uva bianca<br />2 cucchiai di olio extravergine<br />3 cucchiaini e mezzo di aceto di sherry<br />un cucchiaino di sale</p><p style="text-align: center;"> </p><p></p><p>Mettere il pane in una ciotola e versarvi sopra 125ml di acqua per ammorbidirlo.<br />Versare le mandorle e l'aglio nel frullatore e far andare finchè il composto sarà molto liscio. Aggiungere quindi lo scalogno, il cetirolo, l'uva, l'olio, l'aceto, il sale ed il pane ammorbidito con altri 150ml di acqua.<br />Frullare fino alla consistenza desiderata, assaggiare ed eventualmente aggiustare sale ed aceto.<br />Aggiungere ulteriore acqua se lo si desidera più liquido.<br />Servire ben freddo dopo un riposo in frigo di almeno un paio d'ore in ciotoline o bicchieri, guarnito con mandorle, uva ed erba cipollina.<br /></p><p><b>NOTE</b></p><p>- la ricetta è semplicissima. Raccomando solo di assaggiare dopo averla fatta riposare, in modo da dare al sale il tempo di sciogliersi per bene ed a tutti gli aromi di amalgamarsi.<br /><br />- il pane usato qui era integrale, per questo il risultato è leggermente meno "blanco" del normale :)<br /><br /></p><p><br /></p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-87718861914245460542023-06-19T10:00:00.017+03:002023-08-01T14:53:39.602+03:00Spiedini di pollo al tahini e agrumi<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFuN3q_-AR6LjMc163e741yO043uA14hNyg1RIJlnU2m7_PQWi8YCbrrOa9rg8Ly9JoPufrJUBpuLY-wp8CQm92gXzJ_e9EfMr_OivZb8TvWwCKc62ua3LUNUFtA-erUeHAWb85RAQI8HNTy09ez_AvAfZeZoocYMkKPRi1WDCl1jE6H1BMbNgx58F/s5184/IMG_7180.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="5184" data-original-width="3456" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFuN3q_-AR6LjMc163e741yO043uA14hNyg1RIJlnU2m7_PQWi8YCbrrOa9rg8Ly9JoPufrJUBpuLY-wp8CQm92gXzJ_e9EfMr_OivZb8TvWwCKc62ua3LUNUFtA-erUeHAWb85RAQI8HNTy09ez_AvAfZeZoocYMkKPRi1WDCl1jE6H1BMbNgx58F/s16000/IMG_7180.jpg" /></a></div><p></p><p><br /></p><p></p><p>Una delle ricette più antiche nel repertorio dell'autrice,
che la usava soprattutto all'inizio della sua carriera quando teneva
lezioni di cucina per principianti.<br />Sottolinea come spesso i suoi
studenti non sapessero bene cosa fare col tahini oltre all'onnipresente
hummus e qualche salsa per cui usava questo piatto per mostrarne la
versatilità.<br />Ormai lo si è messo ovunque, nei dolci, sul pesce, nelle
zuppe e persino in un piatto di patate arrosto provato proprio su
queste pagine. <br />Mi viene in mente un vecchio proverbio che usava
spesso la mia nonna paterna per descrivere qualcosa, o qualcuno, che
funzionava in ogni contesto possibile: ovunque lo metti, suona.<br />E suona, eccome se suona, il tahini con questo pollo.<br />Altro piatto che più semplice non si può ma dal risultato eccellente e assolutamente non banale.<br />Già
entrato di prepotenza nei menù settimanali, vi invito caldamente a
provarlo perchè tanto lo so che un barattolo di tahini dimenticato giace
anche nel vostro frigo. 😃<br /></p><p> <br /></p><p><b>TAHINI, CITRUS, CHICKEN KEBABS<br />per 4-6 porzioni<br />da Persiana Everyday di S.Ghayour</b><br /><br />600 g di mini filetti di pollo<br />olio di semi per friggere<i> <br /></i></p><p><i> per la marinata:</i><br />4 cucchiai di salsa tahini<br />2 cucchiai di yogurt greco<br />2 cucchiai di olio d'oliva<br />2 cucchiai di sumac<br />1 cucchiaino colmo di aglio secco in granuli<br />2 grossi spicchi di aglio schiacciato allo spremiaglio<br />30 g circa di coriandolo fresco tritato<br /></p><div style="text-align: left;">la buccia grattugiata ed il succo di un limone non trattato<br />la buccia grattugiata ed il succo di un'arancia non trattata </div><div style="text-align: left;">una generosa presa di sale di Maldon </div><div style="text-align: left;">pepe nero macinato al momento</div><p></p><p><i>per servire, facoltativo:</i><br />tortilla o flatbread<br />cipolla tagliata sottile<br />foglie di coriandolo e menta<br />yogurt greco<br /><br />Mescolare
in una ciotola di vetro o plastica gli ingredienti per la marinata
finchè il composto risulterà omogeneo, quindi immergervi i mini filetti
di pollo rigirandoli bene in modo che vengano ricoperti in modo
uniforme.<br />Coprire la ciotola con pellicola per alimenti e far marinare a temperatura ambiente per 30 minuti.<br />In realtà possono essere cotti anche subito ma un breve riposo renderà la carne più tenera e saporita.<br />Dato
che comunque la marinata contiene un acido (il succo di limone), meglio
non prolungare la marinatura oltre un paio d'ore massimo.<br />Quando si è
pronti a cuocere mettere sul fuoco una larga padella e versarvi
dell'olio di semi. Una volta ben caldo scuotere l'eccesso di marinata da
ciascun pezzo di carne e aggiungerli alla padella.<br />Non cuocere
troppi pezzi alla volta, ricordando di lasciarli per 3-4 minuti da un
lato e 1-2 dall'altro (anche se ovviamente il tempo esatto dipenderà
dalla dimensione dei filetti, quindi meglio controllare).<br />Se piace,
servire i mini filetti su spiedini, accompagnandoli con tortilla o
flatbread e della cipolla affettata, oltre che dello yogurt greco
condito con menta e coriandolo.<br /><br /><b>NOTE</b></p><p>- i mini
filetti sono facilissimi da trovare e particolarmente indicati per
questa ricetta. La marinatura li rende morbidissimi oltre che saporiti.
Un lieve retrogusto dato dal sesamo, un aroma dagli agrumi e il tutto si
fonde perfettamente col sumac, che accentua il gusto agrumato. Il
coriandolo come ripeto ogni volta alla noia, lo odio ed è stato
sostituito dal prezzemolo.</p><p>- la marinatura in questo caso deve
essere abbastanza breve, dai 30 minuti alle 2 ore al massimo, per la
presenza dell'acido del succo di limone. Questo ne fa un piatto che si
può improvvisare senza problemi anche all'ultimo minuto.</p><p>- la
cottura avviene in padella e solo dopo la carne viene infilzata sugli
spiedini. Questo rende la cottura più facile ma la presentazione più
accattivante.</p><p>- la marinata rimasta sulla carne a contatto con la
padella prende un gusto delizioso, quasi caramellato ed un colore che
non fa rimpiangere una cottura alla griglia. Buonissimo accompagnato da
del semplice yogurt (personalmente l'ho condito con olio, sale e sumac) e
delle tortillas.<br />Da leccarsi le dita!</p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-10000013099670481702023-06-14T10:00:00.002+03:002023-08-01T14:52:02.745+03:00Feta croccante in pasta phyllo e miele<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFJD6P9UvmnACP-hJYIvFRYsLKwPQF8OkoFTPGYnt_HG4zRyW1T6vHJyZIYTvNv_5F10bPlfjAGRkHi0IoiTXNhH42z87SrRMN9vAT3wDufqwA276pku2VE7-xCdXO3ayAKB4ogCgXftgFJTv8jEwTXEpNRhr9KieOvmKshHiL7Z-MHdIhd4a8ywlV/s5184/IMG_7137.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="5184" data-original-width="3456" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFJD6P9UvmnACP-hJYIvFRYsLKwPQF8OkoFTPGYnt_HG4zRyW1T6vHJyZIYTvNv_5F10bPlfjAGRkHi0IoiTXNhH42z87SrRMN9vAT3wDufqwA276pku2VE7-xCdXO3ayAKB4ogCgXftgFJTv8jEwTXEpNRhr9KieOvmKshHiL7Z-MHdIhd4a8ywlV/s16000/IMG_7137.jpg" /></a></div><p></p><p>Immagino che nessuno, o quasi, sia pronto ad alzarsi a contestare il
detto universale per cui qualunque cosa, fritta, diventi mille volte più
buona.<br />Possiamo poi andare per il sottile e precisare, quello si,
che la frittura debba essere realizzata a regola d'arte, arte che ahimè è
molto meno facile di quel che sembri.<br />Qui in realtà non dovendo
preparare nessuna pastella ma solo controllare che l'olio sia alla
giusta temperatura le difficoltà si riducono praticamente quasi allo
zero.<br />L'autrice dice che ha mangiato questo piatto durante una
vacanza in Grecia e la reazione all'assaggio fu estasi ma anche rabbia,
per non averci pensato prima lei stessa.<br />Un abbinamento
semplicissimo, pochi ingredienti, che però si trasforma in un piatto da
leccarsi i baffi, le dita e chi più ne ha, più ne metta. <br />Idem per me: basita dalla semplicità, quasi dall'ovvietà dell'abbinamento per poi rimanerne colpita appena l'ho assaggiato.<br />La feta la metto ovunque, giusto dentro la pasta phyllo mi mancava!<br />Successone su tutti i fronti.<br />Fatene tanti.<br />E tanti saranno sempre pochi!<br /><br /><b> </b></p><p><b>FRIED FETA PARCELS WITH HONEY<br />per 2 persone<br />da Persiana Everyday di S. Ghayour<br /></b></p><p>olio di semi, per friggere<br />un blocco di feta da 200g diviso in quattro<br />un foglio di pasta phyllo (circa 48cm x 25cm) diviso in quattro <br />2 cucchiai colmi di miele chiaro<br /><br />Scaldare
l'olio in padella, in modo che abbia circa un centimetro di spessore
(per testare la temperatura immergere un pezzetto di pasta phyllo, se
frigge piano facendo qualche bolla va bene, se invece sfrigola molto è
troppo caldo).<br />Foderare un piatto con carta da cucina.<br />Avvolgere ogni pezzetto di feta in uno dei pezzi di pasta phyllo, sigillando bene aiutandosi con un pochino di acqua o olio. <br />Immergere
ogni pezzo (con la chiusura verso il basso) nell'olio e cuocere un paio
di minuti, girandoli poi per continuare la cottura dall'altro lato.<br />Dovranno risultare croccanti e ben dorati.<br />Farli scolare sulla carta preparata quindi servire accompagnando con un filo di miele.</p><p><b>NOTE</b><br /><br />-
la ricetta, se così possiamo chiamarla, è un mero esercizio di
assemblaggio. L'autrice taglia in 4 il blocco di feta da 200g ricordando
come quello mangiato da lei in vacanza fosse invece lasciato intero e
fritto in un unico pezzo. Sicuramente vincente l'idea di creare pezzi
più piccoli e vi confesso che in realtà, avendoli già rifatti, la
seconda volta ho tagliato il blocco in 8 parti. Ancora più sfiziosi e
decisamente più comodi da mangiare.</p>- nonostante la semplicità se
non si azzecca la cottura il fritto così buono non è. Non volete una
roba molliccia ma ben colorita e croccante, per cui sono apprezzate le
note dell'autrice per il controllo della temperatura dell'olio con un
pezzetto di pasta per un risultato ottimale.<br /><br />- insomma, stiamo
parlando di formaggio in un guscio croccante ed un filo di miele. Non
immagino esista qualcuno che possa resistere a un bis, come minimo
(tranne chi non ama il formaggio). Idea dall'eccezionalità inversamente
proporzionale alla difficoltà di preparazione.<br />Perfetto per tutti gli aperitivi estivi, sia tiepido che a temperatura ambiente.<br />Fateli!<p></p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-16277683189070131562023-06-05T10:00:00.075+03:002023-06-05T11:00:12.600+03:00Dolce al lime, latte condensato e...ingrediente segreto!<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhe7BxYHvxzmG1wqaDkghV6HpaYzoRT4ZlXX-sXf_0X9zPEBWO59I0_tpoUj4RNy9N3Fn5SSg1uVd7LyiGXePi5EIwkrlvEQ495SOtBGwGBils0ZwU86U8W2OhihLFUn9j4T4KdJVsMfzIGk5CFZqPvxDJyc-Aj25Lmrxr0CnfQocAfPxUTG5NTqggm/s5184/IMG_7154.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="5184" data-original-width="3456" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhe7BxYHvxzmG1wqaDkghV6HpaYzoRT4ZlXX-sXf_0X9zPEBWO59I0_tpoUj4RNy9N3Fn5SSg1uVd7LyiGXePi5EIwkrlvEQ495SOtBGwGBils0ZwU86U8W2OhihLFUn9j4T4KdJVsMfzIGk5CFZqPvxDJyc-Aj25Lmrxr0CnfQocAfPxUTG5NTqggm/w426-h640/IMG_7154.jpg" width="426" /></a></div><p></p><p>Del mio notorio gusto dell'orrido in cucina<a href="https://www.arabafeliceincucina.com/2023/05/la-tortapiu-pazza-del-mondo.html"> ho già parlato.</a><br />Se è strano, assurdo, impensabile, contro ogni logica, mi attirerà come una calamita, tormentandomi finchè non provo.<br />Il bello è che più è strano, più in genere il risultato è strabiliante.<br />Qui nemmeno onestamente so cosa dire, se non che dovete correre a comprare i Ritz e provare.<br />Si, proprio i crackers Ritz.<br />Si sentono i crackers salati?<br />Assolutamente no.<br />E' troppo dolce?<br />Nemmeno?<br />E' stucchevole?<br />No.<br />Insomma, non si riesce a non mangiarlo.<br />Non si riesce nemmeno a lasciarlo in pace in frigo, che ogni tanto un pezzetto sparisce.<br />Nessuno ha indovinato l'ingrediente segreto.<br />Hanno ipotizzato qualunque biscotto sul mercato, compresi gli Oreo bianchi che del resto dei Ritz sono fratelli, venendo prodotti entrambi dalla gloriosa Nabisco.<br />E vi giuro prima o poi andrò alla sede principale, nel New Jersey, e riuscirò ad entrare a costo di incatenarmi ai cancelli.<br />Prima che questo accada, voi provate.<br />Non è buono.<br />E' ASSURDO!<br /></p><p><br /></p><p style="text-align: center;"><b>10-MINUTE LIME CRACKER PIE<br /> da F52 Genius Dessert<br />per una teglia ovale da 20 cm di lunghezza</b><br /></p><p style="text-align: center;"><br />una lattina di latte condensato da 397g<br />250ml di panna fresca da montare<br />un cucchiaio di buccia di lime grattugiata, più altra per servire<br />70 ml di succo di lime appena spremuto<br />una quarantina abbondante circa di crackers Ritz<br /></p><p><br />Versare la panna in una ciotola capiene e montarla leggemente con una frusta a mano o elettrica. Non più di un paio di minuti, giusto per areare.<br />Unire il latte condensato, mescolare bene, quindi da ultimo unire il succo di lime e la scorza grattugiata mescolando con la frusta elettrica o a mano finchè il tutto addensa, per circa un minuto.</p><p>Versare un terzo del composto alla base della teglia preparata quindi coprire con uno strato di Ritz. Continuare con strati di crema e Ritz fino ad esaurimento degli ingredienti, terminando con uno strato di crema.<br />Coprire e mettere in frigo per una notte.<br />Servire ben freddo con altra scorza grattugiata.<br /><br /><b>NOTE</b></p><p>- di una facilità imbarazzante, fate solo attenzione che la teglia sia abbastanza profonda perchè volete fare almeno 3 strati di crackers e crema.<br /></p><p>- il numero esatto di Ritz da usare è impossibile da prevedere con esattezza, ma tra 40 e 50 dovrebbero bastare con una teglia delle dimensioni della mia.Mi state chiedendo se si sente il sapore: NO! Spariscono e si fondono col resto :)<br /></p><p>- si mantiene benissimo per 3 giorni in frigo. L'ultimo pezzo potrebbe essere oggetto di sfide a duello, faide familiari, intrighi e sotterfugi per chi ci arriva prima. Siete avvisati :)<br /></p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-28212438707319704782023-05-30T10:00:00.110+03:002023-05-30T10:00:00.135+03:00Crostata al limone, anzi al super-limone!<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAkpwNt16LQDRcZdmx4PNWXlLR8ktXLQmNm6uG53kbB97Mi_2gvUWrVoiCrryF-0chdmLKx8X3rSKC-kWsCCNMztvbfc7itoy7MjzelvQcJnFh0PEUeZDTjwQxxf6-dpSv5zege7163bfdcmCxkPsnzenP4TiR_W8PQSfQRdYeE-URaOnyX1Hzj0zs/s4966/IMG_7149.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4966" data-original-width="3438" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAkpwNt16LQDRcZdmx4PNWXlLR8ktXLQmNm6uG53kbB97Mi_2gvUWrVoiCrryF-0chdmLKx8X3rSKC-kWsCCNMztvbfc7itoy7MjzelvQcJnFh0PEUeZDTjwQxxf6-dpSv5zege7163bfdcmCxkPsnzenP4TiR_W8PQSfQRdYeE-URaOnyX1Hzj0zs/s16000/IMG_7149.jpg" /></a></div><p></p><p> </p><p>Se limone chiama, io rispondo.<br />E quando il mio caro amico Biagio mi ha parlato di una crostata russo-azera dal procedimento inusuale, dal risultato strabiliante, ed addirittura dice<a href="https://gloggtheblog.com/2023/05/21/valyas-lemon-tart-la-pizza-al-limone-russo-azera-e-i-limoni-di-mia-nonna/"> nel suo post che è il dolce per me</a>, non ho resistito.<br />Che poi è vero che il limone lo mangio in ogni modo: dal mio gusto di gelato preferito, usato ormai dalla sottoscritta per valutare la bontà della gelateria. Non troppo dolce, ma nemmeno troppo aspro. <br />Cremoso e non ghiacciato come una granita.<br />Per non parlare di creme, torte, crostate, curd o confetture.<br />Tutto inizia quando da piccola, di nascosto, prendevo zollette di zucchero, le intridevo con succo di limone quel che bastava per inzupparle senza scioglierle, e me le mettevo in bocca.<br />Una goduria assoluta.<br />Per non parlare della quantità di succo che spremo in ogni tazza di tè che bevo, e ne bevo parecchio, eh.<br />C'è solo un modo in cui il limone proprio mi deve stare lontano: a fette, in purezza, col sale sopra.<br />Mi ha fatto sorridere che anche mia nonna, come la nonna di Biagio, lo mangiasse in questo modo.<br />E ancora mi chiedo il perchè :)</p><p></p><p>Prima che procediate alla ricetta: no, il ripieno non è troppo aspro, nè amaro. <br />Come in tante ricette incredibili prima di questa succede quel miracolo (che suona meglio che dire che è colpa delle reazioni chimiche :D che ne ha fatto un dolce che ha suscitato applausi, richiesto seconde fette, ricetta e giuramenti che si facesse così per davvero.<br />Amanti del limone, fatevi avanti.<br />Perchè piacerà anche a tutti gli altri ;)<br /><br /><br /><br /></p><p style="text-align: center;"><b>VALYA'S LEMON TART<br />da <i>Kaukasis</i> di Olia Hercules</b><br /><br /><i>per il guscio</i><br />225g di farina 00<br />un generoso pizzico di sale<br />100g di burro freddo a dadini<br />1 cucchiaino di aceto di mele<br />mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio<br /><br /><i>per il ripieno</i><br />3 o 4 limoni grandi biologici (con tutta la buccia)<br />250g di zucchero semolato<br />2 tuorli d'uovo battuti, per glassare<br /></p><p><br />Per la pasta, setacciare farina e sale quindi unire il burro a dadini sfregandolo con le dita fino ad ottenere un composto simile a pangrattato. Unire a parte l'aceto al bicarbonato in modo da farlo schiumare quindi aggiungere un goccio d'acqua. Unire questo liquido al mix di farina e burro compattando tutto con le mani fino a formare una palla che andrà avvolta in pellicola e fatta riposare in frigo per almeno un'ora ( personalmente ho messo farina e burro nel robot, e mescolato con la funzione ad intermittenza. Quindi unito il mix aceto/bicarbonato e l'acqua necessaria perchè tutto stesse insieme, sempre lavorando a scatti. Infine ho fatto riposare una notte).</p><p>Per il ripieno, coprire i limoni (ne ho usato 3) con acqua bollente e far riposare per almeno 20 minuti quindi scolarli e farli raffreddare. Metterli in freezer per almeno 2 ore finchè saranno congelati quindi grattugiarli con una grattugia a fori larghi. L'autrice, e Biagio conferma, dice che è un'operazione per uomini duri e si deve resistere. Siccome non avevo alcuna intenzione di faticare oltre il necessario, ecco come ho proceduto: innanzitutto dopo averli scolati dall'acqua ne ho fatto scaldare altra e tenuto i limoni in immersione per ulteriori 20 minuti. A questo punto li ho tagliati in due, eliminato i semi e congelato le metà ma non totalmente, saranno stati in freezer un'ora circa. Ho quindi proceduto a grattugiare usando l'accessorio del mio robot da cucina che in pochi minuti ha egregiamente portato a termine il lavoro.<br />Unire quindi lo zucchero ai limoni grattugiati e lasciare da parte (io li ho lasciati una notte in frigo)<br /><br />Quando pronti a cuocere, preriscaldare il forno a 180 gradi. Stendere la pasta in modo da foderare uno stampo da tart con fondo amovibile da 22, massimo 24cm. A questo punto ho preferito mettere la teglia 15 minuti in freezer per ricompattare la pasta, dopodichè ho foderato con carta forno e coperto con fagioli secchi per cuocere in bianco. Mettere in forno per 5 minuti ( io 7), dopodichè rimuovere carta e fagioli e cuocere altri 5 minuti (io 7).<br />Riempire a questo punto il guscio con la purea di limoni e zucchero, glassare con i tuorli battuti e cuocere per 35-40 minuti, finchè il ripieno avrà raggiunto una consistenza simile a marmellata e la pasta sarà dorata.<br />Lasciar raffreddare completamente prima di servire magari con crème fraïche.<br /><br /></p><p><b>NOTE</b></p><p><b> </b><br />- ho preferito scrivere direttamente nel procedimento gli accorgimenti che ho utilizzato per essere sicura che il dolce non risultasse amaro. I limoni vanno usati con la buccia quindi assicuratevi che siano biologici.</p><p>- il dolce è possibilmente ancora più buono il giorno dopo e la pasta rimane friabile senza ammorbidirsi.</p><p>- si taglia in fette perfette ma aspettate ovviamente che sia completamente raffreddata prima di toglierla dallo stampo e servirla.</p><p><br /><br /><br /></p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-74201181537634442632023-05-24T10:00:00.007+03:002023-06-04T12:57:41.081+03:00La torta...più pazza del mondo!<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCVRl2q52TKY4xQtQP2P-TFHdH_F4Uo2IAV1L_8WFuT9lnaKk8yDf55LP5L6MX529b_TCuFdoAYq-lIUfQb-UVx3P1MVId2O6kaM8SmH1rLLM-yDZ5kiuZToK_93H2M-yk3TNnNyPQhdcEEqLEpRwHxhb1sne6EdP47Dr93Y4qCpwN0KVOJylFoN4g/s5090/IMG_7131.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="5090" data-original-width="3323" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCVRl2q52TKY4xQtQP2P-TFHdH_F4Uo2IAV1L_8WFuT9lnaKk8yDf55LP5L6MX529b_TCuFdoAYq-lIUfQb-UVx3P1MVId2O6kaM8SmH1rLLM-yDZ5kiuZToK_93H2M-yk3TNnNyPQhdcEEqLEpRwHxhb1sne6EdP47Dr93Y4qCpwN0KVOJylFoN4g/s16000/IMG_7131.jpg" /></a></div><p></p><p>Non so come possa definirsi quell'attrazione irresistibile per tutto ciò
che in cucina sia improbabile, senza apparente logica, prossimo
all'assurdo o contro le regole.<br />Più è strano, più mi piace.<br />E non parlo solo di maionese nei biscotti, Coca-Cola nelle torte o nel pollo, Philadelphia nelle frappe.<br />Parlo di procedimenti che sfidano tutte le conoscenze finora accumulate.<br />Di roba che non ha nella mia mente alcuna probabilità di stare in piedi.<br />Come questa torta.<br />Non si mescola niente, non si sbatte, non si monta nulla, non si amalgama alcunchè con delicatezza.<br />Manco un uovo che per pietà avrebbe tenuto tutto insieme.<br />Prendete gli ingredienti e li buttate nella teglia.<br />Giuro.<br />E per carità, di me potete anche non fidarvi: ma lo stesso scrive l'autrice.<br />Allora, sfidiamo ogni regola della pasticceria.<br />Divertiamoci a vedere cosa venga fuori.<br />Spoiler: una delle migliori torte uscite dalla mia cucina.<br />Farlo strano ha i suoi vantaggi, dopotutto :D<br /><br /></p><p></p><p> </p><p style="text-align: center;"><b>GRATE APPLE & RASPBERRY CAKE<br />per 6 persone<br />da <i>The Joy of Better Cooking</i> di A. Zavslasky</b><br /></p><p style="text-align: center;">125g di burro salato, più dell'altro per imburrare<br />180g di semolino <br />220g di zucchero semolato tipo Zefiro<br />150g di farina autolievitante<br />un cucchiaino di cannella<br />mezzo cucchiaino di sale<br />2-3 mele Granny Smith abbastanza grandi<br />un cucchiaino di pasta o estratto di vaniglia<br />il succo di un limone<br />400g di lamponi surgelati<br />100g di noci pecan spezzettate grossolanamente<br />doppia panna o yogurt, per servire<br /></p><p><br /></p><p>Mettere il burro in freezer per almeno due ore o, ancora meglio, una notte.<br />Preriscaldare
il forno a 180gradi e foderare la base di una teglia a cerniera con
carta forno (20-22cm di diametro) ed imburrare i lati.<br /><br />In una ciotola mescolare il semolino, lo zucchero, la farina, la cannella ed il sale usando le mani (o una spatola).<br />Sbucciare
e rimuovere il torsolo dalle mele, quindi grattugiarle con una
grattugia a fori grossi e metterle in una ciotola con la vaniglia ed il
succo di limone. Unire alle mele i lamponi ancora surgelati.<br /><br />A
questo punto prendere il burro e grattugiarne un terzo con una grattugia
a fori grossi, spargendolo alla base della teglia preparata. Cospargere
con circa un terzo del composto di polvere (ebbene si, anche se sembra
strano!). A questo punto distribuire nella teglia metà del composto di
mele e lamponi, quindi cospargerlo con un altro terzo di polveri. A
questo punto cospargere con un altro terzo del burro grattugiato,
immediatamente sopra l'altra metà del composto di mele ed infine le
polveri rimanenti. Cospargere con le noci pecan ed infine il rimanente
burro grattugiato.<br /><br />Appoggiare la teglia su una più grande e
cuocere per 50-55 minuti o comunque finchè la superficie del dolce sarà
quasi bruciacchiato.<br />Togliere dal forno e far raffreddare completamente prima di sganciare il bordo della teglia:</p><p>Servire
con panna o yogurt, e preparatevi a qualcosa di sbricioloso, ma allo
stesso tempo leggero, ed a vedere i vostri ospiti sgranare gli occhi
dalla meraviglia!<br /></p><p><br /><b>NOTE<br /><br /><br /></b>- che dire, se
non che è il procedimento è esattamente come lo leggete. Anzi per
semplificare l'autrice aggiunge un veloce schemino per ricordare bene i
passaggi: <i>burro, polveri, frutta, polveri, burro, frutta, polveri, noci pecan, burro.</i><br /><br />-
grattugiare il burro da congelato è stato un supplizio, per cui
consiglio di grattugiarlo da ben freddo di frigo e conservare poi il
risultato in freezer. L'autrice dice che volendo si potrebbe usare
dell'olio al suo posto (la torta diventerebbe vegana) ma il risultato
non sarebbe lo stesso, con una torta che tenderebbe a sbriciolarsi.</p><p>-
le mele sono essenziali ma i frutti di bosco possono essere variati a
piacimento. Adoro i lamponi e quelli ho messo ma mi riservo di usare
anche un mix. Essenziale anche siano surgelati perchè si spappolerà
meno.</p><p>- se non si ha la farina autolievitante si può aggiungere
ulteriore lievito, se non si ha il burro salato si aggiunge altro sale.
Easy peasy :)<br /><br />- più zero sbatti di così non so cosa possa
esserci. Che poi il risultato è una torta a dir poco divina, con un
"quasi" crumble sulla superficie grazie al semolino ed una morbidezza ed
umidità senza pari. Cuocetela bene eh, nel mio forno alla fine è stata
un'ora piena e soprattutto far raffreddare bene prima di togliere la
cerniera dalla teglia e di muoverla. Il giorno dopo se possibile era
ancora più buona, e dati i gusti barbari della sottoscritta vi avviso
che fredda di frigo ha un suo grosso perchè ;)</p>Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-62961829086726743252023-05-22T10:00:00.002+03:002023-06-04T16:23:27.878+03:00Sandwich uova, tonno e curry<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHh-LKb7Cmc3eukdqx5UZQHqAPmKNh1bGtLMfRNiZPEKiAzvfLNAJHeeAQfq4D_0-rSB9LabKCCFFUDfgzlrHwDhIyGzEFL7iAPONfvCfYHemz2EzXofQsTQpKDt_b-oaPE1gT3sWdlcX11io6tIe6Zfu0ubF_BURHcFUvy9p__fPTL3mc8wRF6cAG/s4801/IMG_7127.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4801" data-original-width="3410" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHh-LKb7Cmc3eukdqx5UZQHqAPmKNh1bGtLMfRNiZPEKiAzvfLNAJHeeAQfq4D_0-rSB9LabKCCFFUDfgzlrHwDhIyGzEFL7iAPONfvCfYHemz2EzXofQsTQpKDt_b-oaPE1gT3sWdlcX11io6tIe6Zfu0ubF_BURHcFUvy9p__fPTL3mc8wRF6cAG/s16000/IMG_7127.jpg" /></a></div><p></p><p><br /></p><p></p><p>I tramezzini erano la grande passione di mia madre che se
ne concedeva pochi, in realtà, rigorosamente presi nei bar selezionati
che li preparassero con tutti i crismi.<br />Perchè non sono io a doverlo
dire, ma ogni tanto se ne vedono di usciti da film dell'orrore. Senza
ripieno, o posizionato alla bell'e meglio solo sul lato in mostra, per
poi scoprire che il resto è vuoto.<br />Con il pane secco o vecchio, o spruzzato di acqua per farlo sembrare fresco (visto con i miei occhi).<br />Farciture banali o improbabili quando vogliono sembrare originali.<br />Insomma, anche quella del tramezzino è un'arte.<br />E la prima regola è che il ripieno sia strepitoso!<br />Qui
sicuramente il problema non si pone: la farcia è un filo anche troppo
buona, tanto che si rischia di finirsela a cucchiaiate. <br />Non so se a
casa vostra si usi pranzare a panini e finger food sul divano davanti
alla tv: da noi solo in occasioni particolari che spaziano da finali dei
Mondiali ad attentati spaventosi, e tutto quello che si trova in mezzo
...come la cerimonia di incoronazione di un nuovo sovrano, durante la
quale sono stati offerti con successo ;)<br /></p><p></p><p style="text-align: center;"><b> </b></p><p style="text-align: center;"><b> DEVILLED EGG TUNA SANDWICHES<br />da The Joy of Better Cooking di A. Zaslavsky<br />per 4 persone</b><br /></p><p style="text-align: center;">4 uova a temperatura ambiente<br />185 g di tonno in scatola scolato<br />2 lunghi gambi di sedano affettati sottili<br />uno scalogno finemente affettato<br />1/2 mazzetto di coriandolo, foglie e rametti finemente affettati (più dell'altro del guarnire)<br />185 g di maionese (possibilmente la <i>Kewpie</i>)<br />2 cucchiaini di curry in polvere<br />un cucchiaino di coriandolo in polvere<br />un cucchiaino di sale in fiocchi<br />2 cucchiai di burro ammorbidito<br />8 fette di pane da toast<br />un cetriolo affettato molto sottile</p><p> </p><p>Per
cuocere le uova mettere un pentolino d'acqua sul fuoco e adagiarle
dentro usando un mestolo forato. Abbassare la fiamma in modo che
sobbolla appena e lasciar andare per 5 minuti. Togliere quindi il
mestolo con le uova dal pentolino e passarle subito sotto l'acqua
corrente. Una volta fredde, pelarle.</p><p>Mettere il tonno, il sedano,
lo scalogno ed il coriandolo in una ciotola insieme alla maionese, il
curry in polvere e il coriandolo in polvere. Amalgamare cercando di non
sminuzzare troppo il tonno. Aggiungere le uova e unire anch'esse, quindi
salare ed assaggiare: se piace, a questo punto si può aggiungere un po'
di pepe.<br /></p><p>Imburrare metà delle fette di pane e farcirle con il
composto di tonno, finendo con una striscia di cetriolo. Usare le fette
rimaste per chiudere i sandwich, quindi tagliarli a strisce e servire
con coriandolo extra e cetrioli.</p><p><b>NOTE</b></p><p>- l'autrice
racconta che questo è un grande classico della sua famiglia che lei ha
solo leggermente modificato lasciando i tuorli morbidi in modo che si
fondano meglio con gli altri ingredienti. Suggerisce di provare anche a
sostituire il tonno con del pollo, il pane con quello senza glutine se
dovesse servire. Oppure ancora, per realizzare un antipasto con poco
sforzo, suggerisce di acquistare dei vol-au-vents pronti e farcirli con
il ripieno.</p><p>- una nota a parte necessita la maionese suggerita.
Non so se in Italia si trovi quella della marca indicata, Kewpie, che è
un brand giapponese che ha conquistato chef e scaffali dei supermercati
in mezzo mondo. La particolarità? Il sapore delicato ed intenso allo
stesso tempo, indescrivibile. Realizzata con soli tuorli, non uova
intere, ha anche la consistenza ideale per essere mischiata ad un
ripieno o usata per creare decorazioni che reggereanno perfettamente la
forma. Cercatela per curiosità, facendo attenzione a comprare quella che
nasce per il mercato giapponese e non quella americana, la cui ricetta
leggermente diversa la rende meno buona dell'originale. Al solito qui da
me si trova facilmente al super.</p><p>- imburrare il sandwich prima di
farcirlo mi è sembrato un po' ridondante. Really? E soprattutto,
perchè? Non aggiunge nulla in termini di sapore dato che è poco, non
isola il panino perchè comunque va imburrato un solo lato. Insomma, l'ho
fatto per amor di ricetta ma non cambierebbe nulla se lo si evitasse.</p><p>- piccola nota sul coriandolo fresco: impossibile che entri a casa mia, è stato sostituito come al solito con prezzemolo. <br /></p>-
facilissimo, velocissimo, vincente. Divorato tra i complimenti generali
(ed il ripieno avanzato mangiato a merenda con i crackers dall'augusto
consorte). Se non siete tanto per i tuorli morbidi ovviamente cuoceteli
fino a consistenza preferita ma devo dire che sono stati un'ottima idea.
Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4220960904490077123.post-542430527098565152023-05-09T10:00:00.008+03:002023-06-04T16:25:21.955+03:00Padellata di gamberi ed asparagi con noci di macadamia<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUh4ICk3r4uUL-cijZAOi1hu-1FZU3gGqthDSqAuto0C-L_K8Nwjm_T5cJexF8lwRy82zlI0J8GxwUM_UXeNubZNPtgLQggn43ceAM4TB5ygTnFgGOrPClg0XUX7d5ezDi91nxMzTdR1SpE5ilrm_OfoMiI9wxZCMnlUzy0_s9eB6B0-jfjHEBp-VL/s5007/IMG_7114.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="5007" data-original-width="3443" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUh4ICk3r4uUL-cijZAOi1hu-1FZU3gGqthDSqAuto0C-L_K8Nwjm_T5cJexF8lwRy82zlI0J8GxwUM_UXeNubZNPtgLQggn43ceAM4TB5ygTnFgGOrPClg0XUX7d5ezDi91nxMzTdR1SpE5ilrm_OfoMiI9wxZCMnlUzy0_s9eB6B0-jfjHEBp-VL/s16000/IMG_7114.jpg" /></a></div><p></p><p>Cosa c'è di più bello di un piatto che si prepara in pochissimo tempo e con pochissimo sforzo?<br />Ve
lo dico io : che lo stesso piatto possa prepararsi con discreto
anticipo ed essere scaldato quando serve senza soffrire assolutamente
l'attesa.<br />Che al posto dei gamberi possa essere usato altro pesce,
frutti di mare ed addirittura del tofu (del tipo più solido) per rendere
il piatto vegetariano.<br />Stessa cosa per gli asparagi: non sono di
stagione? Niente paura, l'autrice assicura che ci staranno benissimo
persino cimette di broccoli tagliate in pezzetti o addirittura delle
taccole.<br />Idem per le noci di macadamia: non le avete o non le trovate? Nessun problema, saranno perfetti anche degli anacardi.<br />Come sottolinea l'autrice, nel tempo in cui si cuoce il riso si
marineranno in gamberi con il bicarbonato ed il resto della ricetta si
farà in pochissimi passaggi.<br />Insomma, un vero jolly da inserire nei menù settimanali:buonissimo, semplice, originale ed adattabile ad ogni esigenza.<br />E se non è questa "joy of better cooking", cos'altro lo è? :)<br /></p><p></p><p> </p><p> <br /></p><p style="text-align: center;"><b> PRAWN, MACADAMIA & ASPARAGUS STIR-FRY<br />da The Joy of Better Cooking di A. Zaslavsky</b><br /></p><p style="text-align: center;">250g di code di gambero crude<br />3/4 di cucchiaino di bicarbonato di sodio<br />un generoso pezzetto di zenzero fresco, più o meno lungo come un pollice<br />2-3 spicchi di aglio sbucciati<br />2 cucchiai di salsa di ostriche (oyster sauce)<br />1 cucchiaio di salsa di soia light<br />1 cucchiaio di vino di riso Shaoxing<br />1 cucchiaio di olio di sesamo<br />1 cucchiaio di amido di mais<br />125 ml di acqua (più altrettanta da parte)<br />2 cucchiai di olio vegetale<br />2 mazzi di asparagi, tagliati in pezzi di 5 cm<br />6 cipollotti, tagliati in pezzi da 5 cm (sia la parte verde che la bianca)<br />150 g di noci di macadamia tostate<br />riso jasmine, per accompagnare il piatto</p><p>Tagliare
a metà i gamberi e massaggiarli con il bicarbonato. Lasciarli riposare
con il bicarbonato per 15 minuti, questo processo serve ad ammorbidirli
anche se sembra strano!<br />Grattugiare finemente metà dello zenzero e tutto l'aglio. Affettare lo zenzero rimasto in fette grossolane e mettere da parte.<br />In
una ciotola mescolare la salsa di ostriche, lo zenzero grattugiato,
l'aglio, la salsa di soia, il vino di riso, l'olio di sesamo, l'amido di
mais e 125 ml di acqua finchè il tutto sarà amalgamato. Mettere da
parte e questa sarà la salsa per lo stir-fry.<br /></p><p>Sciacquare i gamberi molto bene sotto l'acqua corrente ed asciugarli con della carta da cucina.<br />Scaldare
un cucchiaio dell'olio vegetale in un wok o in una padella capiente
finchè ben caldo. Aggiungere i gamberi e far saltare per 30-60 secondi,
finchè cambiano colore. Togliere dal wok e lasciare da parte.<br />Pulire il wok con della carta da cucina e scaldare il rimanente olio.</p><p>Mettere
un bollitore con dell'acqua a scaldare. Mettere asparagi e cipollotti
in un colino e porlo su un lavandino, quindi versarci sopra l'acqua
bollente. Scolarli bene ed aggiungerli al wok ben caldo e far saltare
per due minuti.<br /><br />Dare una bella mescolata alla salsa per lo
stir-fry precedentemente preparata quindi versarla nel wok portando il
tutto a bollore. Aggiungere anche i gamberi e le noci di macadamia. La
salsa deve risultare lucida e setosa, cosa che a contatto col calore
dovrebbe avvenire pressocchè immediatamente.<br />Se per caso la preparazione sembra asciugarsi troppo aggiungere un po' d'acqua (circa 125 ml extra) facendoli ben incorporare.<br />Assaggiare e aggiustare di sale.<br /></p><p>Servire con del riso Jasmine e con del cipollotto extra.</p><p><b>NOTE</b></p><p>-
come anticipato il piatto si fa veramente in un attimo. Anche la
cottura doppia degli asparagi e del cipollotto fatta prima con l'acqua
bollente versata sopra e poi in padella è roba di un minuto ed
assolutamente sufficiente perchè raggiungano una consistenza perfetta.</p><p>-
il trucco del bicarbonato lo conoscevo ma l'avevo visto usare per la
carne! I gamberi vengono morbidissimi e l'autrice nelle note assicura
che funzioni anche con quelli surgelati, che consiglia di usare se non
si trovassero quelli freschi. In realtà i consigli, come detto, per
adattare il piatto alle esigenze di qualunque cucina sono molteplici e
da una ricetta in realtà ne scaturiscono almeno un paio. Interessante il
suggerimento del tofu al posto dei gamberi che però va passato
nell'amido di mais prima di essere unito alla preparazione.</p><p>- è
buonissimo! La salsa è divina. Questi sono ingredinenti che dove vivo si
trovano tranquillamente in ogni supermercato e che uso normalmente. In
Italia ho visto che vino di riso e oyster sauce sono reperibili su
Amazon ma anche nei negozi di specialità alimentari. Sono assolutamente
essenziali e non sostituibili in questo piatto.<br /></p><p>- il riso
rende il piatto completo. Quello indicato è un riso Jasmine, ovvero un
riso a chicco lungo. Personalmente non avevo in casa il Jasmine ed ho
usato un Basmati a chicco extra lungo. </p>- gradito da tutti,
saporito ma allo stesso tempo leggero. Il suggerimento di aggiungere il
piatto alla rotazione settimanale è stata presa alla lettera dato che è
stato già rifatto in presenza di un ospite celiaco.Araba Felicehttp://www.blogger.com/profile/13199507496390304815noreply@blogger.com0